Salve!! Credo che questo non sarà l'ultimo. Avevo pensato a solo due capitoli, ma mi sembra giusto dare voce a tutte le parti, perciò ci sarà un terzo capitolo. Per ora: spero che questo vi piaccia.


Capitolo 2
Rabbia
Rabbia. Per tanto tempo, mesi, anni, c'era stata solo rabbia. All'inizio coinvolgeva tutta la sua mente, con il tempo aveva imparato a chiuderla in una stanza dentro di sè. Emergeva solo quando sentiva i loro nomi. Nomi a cui aveva associato il nome di traditori. Certo che si era sentito tradito, non importava il parere di Ginny, di sua madre e quello occasionale di suo padre, lui si sentiva tradito. Non c'era altro termine per definire ciò che provava. Credeva di essere l'unico tra i due ad aver mai pensato ad Hermione come donna, oltre che come amica, ma non era vero. Credeva che la loro amicizia sarebbe stata più forte di tutto, ma non era vero. Credeva che loro non stessero insieme, ma non era vero. Poco importava che fosse stato uno dei primi a sapere della loro relazione dopo la guerra. Ogni giorno in quella tenda mentre cercavano la dannata anima di Voldemort loro gli avevano mentito. Poi ricordava il dolore. Un dolore totale, completo, ardente. Non l'aveva condiviso con i suoi amici, non aveva parlato, nè loro avevano parlato con lui. Tutto era semplicementee andato avanti come sempre: compiti, Quidditch, nuova notorietà. Ma quando avevano finiuto la scuola la rottura silenziosa tra loro era stata evidente: Harry ed Hermione a fare i fidanzatini felici e innamorati, e lui, Ron, lasciato a bollire nel suo brodo. Aveva aiutato George in negozio, si era guardato intorno cercando cosa voleva veramente fare della sua vita. Aveva visto alcune donne, perso parte della timidezza che lo aveva contraddistinto ad  Hogwarts. Ma ogni giorno i suoi amici erano sempre più lontani, più irraggiungibili. Aveva smesso di volerli raggiungere. Questa era la sua unica colpa:  avrebbe dovuto andare a casa loro, gridargli contro che si stavano allontanado, ordinare loro di smettere di fare gli idioti. Non l'aveva fatto. Quando si era sfogato contro Harry aveva esagerato. Se ne era reso conto anche mentre parlava, ma la rabbia accumulata in tutto quel tempo aveva parlato per lui.
Poi era arrivata lei. Con il suo sorriso i suoi discorsi strani e la sua llegria lo aveva conquistato. Lo faceva setire bene, accettato per quello che era. Luna era fantastica e lui la amava con tutto se stesso. Per questo la notizia di aspettare un bambino da lei non lo aveva sconvolto, ma riempito di gioia. Certo, non erano sposati e questo era sconveniente nel mondo magico, ma avrebbe rimediato presto. La consapevolezza che presto una creatura sarebbe dipesa da lui, che avrebbe avuto bisogno di lui e di Luna per tutto lo aveva fatto riflettere. Suo figlio aveva spazzato via ogni altro sentimento, non era ancora nato ma il mondo di Ron già girava intorno a lui e a Luna. Per questo ora trovava inutile aver troncato i rapporti con i suoi amici; loro avrebbero dovuto essere padrino e madrina dei suoi figli e lui dei loro, avrebbero dovuto chiamarli zii.
Così aveva indagato e aveva scoperto dove abitavano Harry e Hermione. Già.
Per questo era davanti alla loro porta a cercare di trovare il coraggio per bussare.


Note:
Ok.....chiedo perdono per avervi abbandonato così =)
Alla prossima
kiss
Iris