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Autore: TooLateForU    28/09/2012    52 recensioni
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Harry voltò repentinamente la testa verso di me, e notando l’enorme macchina fotografica che stringevo tra le mani si coprì bruscamente il viso.
“Oddio no! Basta con queste foto, mi sento violato!”
“Ognuno ha le sue manie, Styles. Tu giri nudo ovunque ed io scatto un sacco di foto!”
Avevo sei anni quando mi chiese di giocare ad acchiappa-fulmine con lui.
Avevo quattordici anni quando lo baciai al gioco della bottiglia.
Avevo diciassette anni quando mi rimasero solo foto.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Harry Styles, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 CASA. POMERIGGIO. FUORI PIOVE.
Spezzai un pan di stelle a metà, e ne ingoiai un pezzo. Se li mangiavo piano piano mi sembrava di mangiarne di meno, e se mi sembrava di mangiarne di meno potevo evitare di sentirmi una stupida grassona dopo. Geniale no?
Mmm, è davvero pittoresco starsene seduti sul davanzale a guardare la pioggia. Se ci fosse qualcuno in casa mi farei fare un dipinto.
“Che stai facendo?”
Alzai gli occhi al cielo. Ovviamente sperare di essere sola a casa era troppo, dato che Caroline il Batterio si aggirava senza far niente.
Ma non ce li ha dei compiti da fare? Delle cose da cosare?
“Sto morendo.” fu la mia allegra risposta, prima di addentare un altro biscotto. Ma sinceramente, avrei preferito morire che dover affrontare tutti il giorno dopo. Come spiegare perché io e Niall Horan ci eravamo improvvisamente baciati durante la gita ad Oxford? Voglio dire, le persone normali non vanno in giro a slinguazzare promiscuamente con gli altri. Le persone normali tengono a bada le proprie lingue, ma evidentemente la mia è come quella dei cani: lunga e penzolante.
Oddio, forse avevo una lingua deforme! Provai ad arrivare fino al naso, e ci riuscii!
Feci una linguaccia davanti alla finestra, per specchiarmi, e vedere se arrivava fino ai piedi.
Poi notai che il vicino della casa di fronte era appena sceso dall’auto, e mi fissava sorpreso.
Ma si facesse i cavoli suoi, va’, e già che c’era si facesse anche la barba. Assomigliava a Gesù.
Ma comunque, se la lingua fosse cresciuta nella notte? Perfetto, ora ero una grassa ragazza con un lingua deforme.
E Harry non mi vorrà mai.
Cioè, non che me ne freghi qualcosa, ma se dovesse importarmi saprei che lui non mi vorrebbe.

Non sono sicura di aver coniugato bene i verbi. Forse la prof ha ragione a mettermi meno sedici ai compiti di grammatica.
Ma basta, perché sto divagando?! Dicevo, Harry non mi vuole. Bhè, però poteva evitare di dare un pugno in pancia a Niall dopo che mi aveva baciato.
D’altra parte Niall poteva evitare di sputargli in faccia.
Ma, alla fine di tutto, Styles poteva davvero tenersi per sé quell’acido commento su di me.
A pensarci però, quel bacio era stato…strano. Cioè, non avevo sentito niente. Non c’erano le campane, non mi tremavano le gambe, mi aveva solo lasciato scombussolata e confusa e un po’…delusa.
D’improvviso la porta d’ingresso si spalancò, e mamma apparve in tutto il suo mammoso splendore.
Ovvero, nessuno splendore.
“Sono a casa, cucciole!” esclamò, allegra.
Oh-mio-Dio, ancora con quel nomignolo? Non capiva che ormai io ero adulta, in procinto di spiccare il volo dal nido ma soprattutto in procinto di annegarmi nella doccia?
“Mamma mamma mamma, sai che parte faccio nella recita? Eh? Lo sai?” Caroline partì all’attacco, saltellando intorno a mamma allegramente.
Non c’era nessun rispetto del dolore, in questa casa.
“Non badate a me, sto solo morendo.” dissi, ma nessuno sentì.
“Caroline aspetta, devo poggiare la spesa.” la mia genitrice posò due buste di Waitrose sul tavolo, con uno sbuffo stanco.
Deve essere stato difficile portarle per ben cinquanta metri di strada. Ma perlomeno aveva fatto la spesa, una volta tanto.
“Faccio Biancaneve! Biancaneve, Biancaneve, Biancaneve..”
“Ah, che bello tesoro! Adele, svuoti tu le buste?”
Le lanciai un’occhiata eloquente, e poi tornai a guardare fuori dalla finestra.
“Ma cos’ha?” la sentì ‘sussurrare’ (ovvero urlare grottescamente come al solito) a Caroline.
“Forse l’ha lasciata il fidanzato!”
“Ma stai zitta, mocciosa.”
“Ehi, basta un po’!” si intromise mamma, richiamandoci battendo le mani come se fossimo polli “Non capisco perché sei sempre così scocciata, Adele.”
Poi cominciò con la solita cantilena, facendo avanti e indietro per la casa mentre preparava la lavatrice.
‘E rispondi sempre male blablablabla maleducata blablablabla cerco solo di parlare con mia figlia blablabla alla tua età blablabla..’
“Mi stai ascoltando?”
“Mmm.”
Sbuffò “Hai qualcosa da mettere a lavare?”
“La mia anima.”
“Ma piantala.” replicò, sparendo in bagno. Si affacciò pochi secondi dopo “Li hai fatti i compiti vero?”
Vi pare normale che mentre hai il cuore spezzato tua madre parli di compiti?!
“Non ce li hanno dati” mentii, risentita, tornando a guardare la finestra.
Seguì un momento di silenzio (raro, rarissimo momento)  nel quale mi sembrava di sentire le rotelline nel cervello di mia madre lavorare velocemente.
“Adele, c’è qualcosa di cui vuoi parlare?” continuò, assumendo la voce la Lory (o Rory?..), insomma, la mamma di ‘una mamma per amica’.
Penso che in quel momento avessi talmente tanto bisogno di parlare con qualcuno che commisi il grave errore di confidarmi con mia madre. Tutto ciò non sarebbe successo, se la mia ‘migliore amica’ argentina spaco botilia amazo familia non mi avesse pugnalato alle spalle.
“Ho litigato con Harry.” sintetizzai.
“Oh menomale, pensavo che fosse una cosa seria!” esclamò, prima di prendere un sospiro di sollievo.
La guardai sconvolta “Scusa, ti pare il caso di gioire?”
“Dai tesoro, siete sempre stati amici, anche se sospetto che lui..bhè, hai capito.” mi strizzò l’occhio (?!) prima di ridacchiare.
“Lui cosa, mamma?”
“Oh bhè sai, le mamme hanno un certo sesto senso per queste cose..”
“Ma quali cose?!”
Mi guardò sorpresa “Ma andiamo, è perso di te! O almeno lo era, a quanto mi aveva detto Anne.”
Buum. Fermi tutti.
Stop immagine.
Riavvolgi cassetta.
“Cosa..Anne..quando..Harry..” farfugliai, confusamente
“Ma sì, prima che partissero per Londra Anne mi aveva detto che Harry parlava sempre più spesso di te..Mi ha anche detto che a Londra le ragazze lo chiamavano sempre a casa per uscire, e lui rifiutava con un muso lungo così..” continuò tranquillamente, montando l’asse da stiro.
Io credevo di essere sul punto di avere un attacco epilettico. E considerata la lunghezza della mia lingua, sarei morta sul colpo.
Harry era..io gli..mmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmm!
Non era uscito con nessuna a Londra? E se Anne si fosse sbagliata, o avesse mentito?
E allora perché non mi rispondeva?
Cazzo, mi sembra di essere ad un’interrogazione di matematica. Gola secca e lettere senza alcun senso nella mia testa.
Dovevo parlare con Styles, ora.
 
 
Dopo otto anni ero riuscita a convincere mamma che dovevo fare una ricerca con la sfascia famiglie (Leah) ed ora camminavo spedita verso la nuova casa di Harry.
La sua vecchia casa era stata comprata quando se ne era andato da una famiglia di rumeni, credo..o iracheni..insomma, persone scure con degli sguardi terroristici.
C’era anche un ragazzo della mia età, l’avevo visto di sfuggita. Ma avevo troppa paura che nascondesse delle bombe nei calzini per avvicinarmi, e poi studiava a casa.
Inquietante no? Credo che nascondano qualcosa. Forse c’è Bin Laden, nel loro capanno degli attrezzi.
Comunque, mi occuperò della sicurezza nazionale dopo che avrò risolto i miei problemi. Forse quando diventerò presidente, o quando diventerò la moglie del principe Harry e vivrò di rendita, chissà.
Ecco, questo era il suo nuovo vialetto. Sfregai le mani l’una contro l’altra, e presi un bel respiro.
Calma, è solo Harry. E’ sempre stato solo Harry e sempre lo sarà, e noi siam..eravamo solo amici.
Altro respiro.
Mmmm.
Un ultimo per essere sicura di avere una scorta di ossigeno..
“Che stai facendo?”
Sobbalzai, e mi voltai indietro. Harry mi fissava dubbioso, con in mano le chiavi di casa.
“Ah, niente io..respiravo. Aria fresca.” spiegai, come se avesse senso.
“Non c’è aria a casa di Horan?”
“Non lo so, non ci sono stata.”
Ruotò gli occhi al cielo, e mi superò bruscamente per entrare nel vialetto. Io lo seguii a ruota, e mi schiarii la voce.
Continuava a camminare.
Mi schiarii di nuovo la voce.
Apriva la porta.
Iniziai a scatarrare senza tregua.
Girava la maniglia.
Il mio polmone destro fu sul punto di schizzare fuori verso le aiuole quando finalmente si girò.
“Ma la pianti? Non voglio avere la tua cena di ieri sera tra i capelli!” esclamò, irritato.
“E allora avresti potuto parlarmi prima, no?” replicai, mentre mi pareva di vedere il mio futuro scazzo avvicinarsi su un cavallo selvaggio “Mi fai entrare?”
Fece una smorfia, come se gli fosse stato chiesto di far entrare un sbavoso leone marino, ma poi spalancò la porta.
Non mi curai neanche di guardare come fosse arredata la casa. Richiusi la porta e mi piazzai davanti a lui.
Occhi azzurri in occhi verdi.
In realtà guardavo solo il suo occhio destro, perché è impossibile guardare entrambi gli occhi. Cioè, provateci, e vedrete che finirete per fissare solo un occ..
“Allora, che c’è?” sputò fuori, seccamente.
Mi guardava come se avesse voluto farmi sparire.
“E’ inutile che mi guardi così, Styles, non verrò inghiottita dal tappeto.” gli feci notare “E comunque dobbiamo parlare..di alcune cose.”
Sollevò un sopracciglio, e prima che potesse dire qualche stronzata che mi avrebbe fatto arrabbiare, finire per litigare selvaggiamente e concludere il pomeriggio con me che esco furiosa da casa sua, lo precedetti.
“Io e Niall non stiamo insieme. Non che la cosa ti riguardi, o che tu abbia il diritto di fare Mr Offeso 2012, ma volevo dirtelo. Mi ha baciata per scherzo, quindi potevi evitare di prenderlo a pugni e di dirmi che sono una..ehm..”
“Sgualdrina?”
“Già, grazie per il promemoria.” sibilai, acida. Poi ripensai a tutti i respiri fatti per calmarmi, e decisi di usare un po’ della scorta di ossigeno “Comunque, ora sono pronta a sentire le tue spiegazioni.”
“Mie? Io non devo spiegare niente.” rispose tranquillo, prima di afferrare una mela dal ripiano della cucina.
Stava per addentarla quando gliela tolsi dalle mani, e la lanciai da qualche parte.
Seguì uno schianto e uno scazzatissimo ‘miaaaaaaaaaaaaaaaaaao’.
“La teiera cinese di nonna!” urlò lui, ma lo ignorai.
“Perché hai preso a pugni Horan?”
“Cazzo, mamma mi farà il culo..”
“Perché ti ha dato così fastidio?”
“E hai spaventato il gatto. Ora si arrampicherà sul frigo e..”
“Perché stai con Leah?”
“Adele, STAI ZITTA!” gridò, gesticolando. Io lo guardai offesa.
“Ma perché urli? Guarda che ci sento.”
Prese un respiro profondo, chiudendo gli occhi come per calmarsi. “Senti, Adele, non credo che dovremmo parlarne ora..”
“Invece è proprio ora che dobbiamo parlarne! Senti, da quando sei tornato ti comporti in modo..strano. Non ti capisco.”
“Ah, tu non capisci me? E io che dovrei dire?” mi attaccò, innervosito “Torno dalla mia migliore amica dopo otto mesi e l’unica cosa che è capace di fare è mandarmi a fanculo. Invece di continuare a pensare a come ti sia sentita tu, non ti sei mai chiesta cosa abbia fatto io?  E’ tutto un adeleadeleadeleadele continuo nella tua testa, vero?”
“Sei impazzito, Harry? Non sono io quella che ha rotto i contatti, non sono io ad essere sparita.”
“No infatti, io sono dovuto partire. Io ho dovuto lasciare i miei amici. Io ho dovuto lasciare la mia casa, i miei ricordi. Io ho dovuto ricominciare tutto. Io ho dovuto lavorare dopo scuola in una caffetteria perché mamma da sola non poteva permettersi la vita a Londra. Me l’hai mai chiesto, Adele, mi hai mai chiesto da quando sono tornato come sono stato questi otto mesi?”
Distolsi lo sguardo, e capii che la scorta di ossigeno non bastava più.
“No, non l’hai fatto. Perché pensi di essere l’unica al mondo ad aver diritto a stare male, come sempre.” concluse, e la voce gli si incrinò sulle ultime due parole.
Ma io non lo guardavo. Stavo guardando quella foto, incorniciata e posata sul comò. Mi avvicinai lentamente, e la presi tra le mani.
“Luglio, era luglio di due anni fa.” cominciai, accarezzando la foto “Te lo ricordi? L’ho scattata io questa nostra foto, infatti si vede il mio braccio. Qui, vedi? All’angolo.” lo indicai “Io non faccio più nessuna foto, Harry. Non tocco una macchinetta fotografica da quando te ne sei andato, ma non riesco a staccarne nessuna dalla parete. E’ come se..è come se mi fossero rimaste solo loro, è come se mi fossero rimaste solo foto a provare che c’eri, che c’eravamo, che eravamo qualcosa.” non me ne ero accorta, ma anche la mia voce si era incrinata, e mi pizzicavano gli occhi.
Mi sentivo come sul punto di esplodere, mi bruciava la gola, mi bruciavano gli occhi..
Bruciava tutto.
Sentii le sue mani posarsi sulle mie guancie, e asciugare qualche lacrima. Anche lui aveva gli occhi lucidi, ma stranamente sembravano brillare.
“Io non sono una foto, Adele. Io sono qui, e sono reale, e ti amo. E alle foto appese alla parete ne aggiungeremo altre. Tue, mie, nostre e tutte quelle che vuoi, ma quando ti sarai stancata di loro, staccale e vieni da me. Perché ci sono, e non ci rimangono solo foto.”
E ci baciammo. E stavolta non sapeva di carta di stampata, sapeva di lui.




voi non sapete quanta fatica
questo capitolo abbia fatto per uscire fuori. è stato davvero brutto, queste ultime settimane, aprire word e fissare il foglio bianco senza saper digitare neanche una lettera, e vedere la barretta lampeggiare da sola.
se anche voi scrivete, sapete che intendo.
non sapevo cosa volevo, da questo capitolo, ma qualche giorno fa ho ripreso a scriverlo. non sapevo bene dove avesse portato, poi circa a metà mi sono venute delle idee, e ho deciso che sarà uno degli ultimi capitoli.
a meno che ccesù non mi appaia in sogno stanotte per altre idee AHAH. no davvero, sono sicura che vi farà cagare, ma tra poco la storia si concluderà.
sarà una mini-long.
probabilmente vi ho deluse, o probabilmente siete entusiaste di non dover sorbire ulteriori cagate, lol, però..spero non vi abbia fatto vomitare questo capitolo.
vi amo tutte, e grazie a chiunque sia ancora qui a leggere queste note <3
 
 
ps se ve lo state domandando, sì, il ragazzo che abita nella vecchia casa di Harry è Zayn AHAHAHAH non ce l’ho fatta, ho dovuto inserirlo AHAHAH

   
 
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