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Autore: Sashaprati    29/09/2012    1 recensioni
Zeb89 è un personaggio che, a partire dall'anno 2005 circa, ha riscosso un certo successo tra gli utenti del sito multimediale "YouTube". In particolare è conosciuto per le sue video-recensioni satiriche riguardo i cosiddetti GIOCHI DI MERDA che infestano il mondo videoludico. Si tratta ovviamente di una presa di giro, sui difetti e sulle opinioni contrastanti che riguardano il mondo dei videogame, ma ciò che ha reso Zeb89 tanto popolare è un mixer di: spontaneità, esagerazione e comicità travolgente. Giocando con questi tre elementi, dietro ai suoi inseparabili occhiali da sole e alla maglietta del negozio ACE GAMER, Zeb89 è oggi un'icona di YouTube e dintorni.
Dopo aver chiesto logicamente l'esplicita autorizzazione del diretto interessato, ho ottenuto di poter mettere per iscritto le AVVENTURE DI ZEB - una raccolta di storie che vede gli EROI del Pro Gamer alle prese con i famigerati Noob dell'universo videoludico e contro i MOSTRI creati per soggiogare i veri giocatori ("Call of Duty", "World of Warcraft", "San Andreas Multiplayer", eccetera)...
Genere: Demenziale, Parodia, Satirico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Cross-over, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Le Cronache di Zeb89
"Sanatorium/Slender - l'omino di merda"

basato sul video:
Giochi di Merda - Sanatorium / Slender

 

Ingresso del Sanatorium - ore 23:45

Mentre oltrepassava il cancello, sfoggiando orgogliosamente la maglia del negozio Ace Media che aveva addosso (per la cronaca: negozio "Ace Media" - Comune di Bibbiena, Via Borghi N° 52), un fiero pro-gamer si stava addentrando verso quello che aveva tutta l'aria di essere l'anticamera dell'inferno. Nonostante il sole fosse calato da un pezzo, costui si guardava attorno attraverso un paio di spessi occhiali scuri. Forse in questo modo sperava di non vedere l'orrore che si nascondeva tra quelle mura, forse l'incubo in agguato nell'ombra di quel tugurio era troppo anche per il detentore del record mondiale di Serious Sam HD. Ad ogni modo Zeb era deciso a rischiare, anche a costo di rimetterci la vita, e nonostante la paura e il terrore che...

- Ma che cazzo dici, coglione!

Logicamente Zeb era troppo orgoglioso per ammettere di essere terrorizzato.
Il Sanatorium era un luogo lugubre e spaventoso, capace di mettere soggezione a chiunque, e dunque era comprensibile che stesse cercando di spezzare la tensione per farsi coraggio in qualche modo.

- No, ma te mi sa che non hai capito proprio un cazzo di niente: cioé secondo te, io dovrei avere paura di questo trògolo di maiale? Questo sfondo di merda, di un gioco ancora più merdoso, che non farebbe paura manco alla mia nonna in carriola... Guarda che io sono Zeb89, mica uno di quei nerd schifosi che giocano a World of Warcraft e Skyrim, figurati quanto sono preoccupato!

E mentre Zeb continuava a convincersi di non avere paura, esitando però sulla soglia del Sanatorium, il lugubre silenzio che circondava l'edificio sembrava un tutt'uno col freddo e la nebbia gelida che penetrava fin dentro le ossa. Mentre camminava, Zeb incespicò su un bug grafico nella programmazione del viale di accesso.

- Maremma budina stramaledetta... Non c'è una madonna, è tutto liscio come un culo, e mi devono mettere questo bug a rompere i coglioni proprio mentre cammino!

Imprecando a voce bassa, probabilmente angosciato dall'inquietudine della situazione, Zeb oltrepassò finalmente la soglia. L'atrio del Sanatorium era deserto, a malapena distinguibile nella penombra, e chiunque al suo posto avrebbe preferito voltarsi indietro e scappare prima che fosse troppo tardi.

- Ma lisciami le mele, sudicio!

Ciò detto, Zeb entrò.
Sapeva che doveva cercare e raccogliere tutte le otto pagine appese da qualche parte sulle pareti dell'edificio. Tuttavia il pensiero di non essere solo, che qualcuno potesse essere in agguato nell'oscurità, gli fece scendere un brivido gelido lungo la schiena...

- Ma la finisci di dire stronzate, per favore? Già mi tocca sorbirmi questo squallòre putrido, questa noia mortale di un gioco di merda, e se ti ci metti anche te veramente... Lo sai perché questo gioco fa schifo? Perché devi percorrere tutto questo immondezzàio, prima di tutto senza uno straccio di mappa, e poi devi camminare lento: non puoi correre, non puoi saltare, non puoi fare un cazzo di niente! Sanatorium/Slender è una natica, è una pozza fetente di piscio, dove non c'è nemmeno un'arma con cui sparare a qualcuno; non puoi fare skìlls, non puoi fraggàre nessuno, devi solo stare qui a girare come un deficiente con una pila in mano; fa schifo, fa semplicemente schifo, è un Gioco di Merda e punto!

Mentre parlava, Zeb accese la torcia e la orientò in varie direzioni cercando di rischiarare il più possibile l'ambiente. L'immenso edificio dall'architettura pseudo-gotico era in stato di abbandono e rovina. Ovunque puntasse il fascio di luce elettrica, Zeb non vedeva altro che lunghe file di corridoi deserti e stanze spoglie con pochissimi mobili. Più avanti, passando attraverso uno dei locali interni, Zeb intravide qualcosa: un piccolo foglio di carta appeso alla parete, con delle grosse macchie di sangue e una scritta a dir poco inquietante...

- "No One Survives": "nessuno sopravvive"... E certo che nessuno sopravvive, si rischia di morire sì ma dalla noia!

Non appena raccolto il foglio, il suono di una campana in lontananza cominciò a scandire lenti rintocchi agghiaccianti.

- E ti pareva: manco s'è cominciato, c'è subito questa musichina di sottofondo che dovrebbe mettere paura... Dico "dovrebbe" perché, in un mondo normale almeno, nessuno si spaventa per questo; ma proprio nessuno eh, nisciuno anzi, solo i noob forse ma nemmeno!

Raccolto il primo foglio, restavano altre sette pagine da collezionare.
Intanto si poteva avvertire nell'aria la presenza di qualcosa, qualcosa di innaturale e terrificante, qualcosa che si era come risvegliata improvvisamente nei corridoi deserti del Sanatorium.
E stava cercando Zeb.

- La mia fava sta cercando, sudicio!

Senza voltarsi indietro, Zeb proseguì dunque la ricerca delle pagine, con un misto di paura e di angoscia sempre crescente.

- Logicamente qua si cammina lenti, come ad averci una scopa ritta in culo, e poi ti stanchi anche; c'hai l'affanno dopo due secondi, si sente che ansimi, e 'sti fogli chissà dove stanno!

Poco più avanti, Zeb trovò anche il secondo foglio.
Neanche il tempo di raccoglierlo, il suono si fece ancora più agghiacciante di prima. L'aria diventò pesante, come se l'ossigeno facesse fatica a penetrare nei polmoni, e Zeb fece ancora più fatica a proseguire.

- Ora sta a vedere che tra un pochino sbuca quello strònzolo: una specie di manichino vestito di nero, con le braccia lunghe ingessate, che dovrebbe ucciderti di paura... Ragazzi, non per dire eh, ma non vi fanno paura delle cose un pochino più serie di queste stronzate? Sì stronzate, perché di stronzate si tratta, e se non sei d'accordo vaffanculo! Ci vai a fare in culo, eh? Stronzo di merda, trògolo di merda, che non capisci niente; giochi a Slender, c'hai paura, ma vai a cagare!

In quello stesso momento, sbucando improvvisamente dal nulla, la sagoma dello Slender si parò lungo il corridoio. Solo alla vista della sua lugubre figura nera, la testa bianca senza volto, chiunque si sarebbe sentito raggelare il sangue nelle vene al punto da crollare a terra immobile per lo spavento.

- Ecco, ti pareva: l'omino di merda qui, puntuale come lo stronzo, e ti fa ricominciare daccapo... Madùnna, c'ho tirato certi mòccoli, tutte le volte che sbuca fuori dal niente; niente, non ti dà il tempo di voltarti, non ti dà il tempo di fare niente; sta lì fermo, come un coglione, e tu invece sei morto!

Lo Slender rimase immobile, in tutta la sua spaventosa figura, e tutto lasciava intendere che Zeb sarebbe stato la sua prossima vittima...

- Sì, "vittima di 'sto cazzo", vaffanculo omino di merda... Beccati questo, lurido!

In men che non si dica, Zeb tirò fuori la sua fida doppietta di Serious Sam HD e scaricò una raffica micidiale sulla testa dello Slender. Il poveretto non aveva capito che non si trattava del solito giocatore, quello che crolla miseramente al suolo al primo sguardo, e quando l'ebbe compreso era troppo tardi. Zeb89 gli spappolò quella bianca testina di merda, facendolo urlare come un castrato, e lo Slender scappò via a gambe levate cercando di salvare perlomeno il resto.
Zeb soffiò dunque sulla canna dell'arma, aggiustandosi le lenti degli occhiali e riaccendendo la torcia.

- Andiamo a raccogliere le ultime pagine, così da questo giochino ci possiamo anche levare dal cazzo!

 

Continua col prossimo capitolo...

  
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