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Autore: LalieDalton    30/09/2012    1 recensioni
« Perché sei così adorabile? » sbuffò aggrottando la fronte e avvicinandosi al suo viso per baciarlo di nuovo.
Lui la lasciò fare e poi si scostò nuovamente per primo.
« Per ricordarti che non tutti sono cattivi. »
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Altro personaggio, James Sirius Potter, Rose Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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« HUGO SCOTT WEASLEY IO TI AMMAZZO.»
 
Un urlo interruppe il monotono pomeriggio degli studenti nella Sala Grande. Diverse teste si voltarono verso l'entrata trovando l'artefice di tale minaccia: Rose Weasley. 
 
La ragazza aveva corso per tutto il castello alla disperata ricerca del fratello minore trovato infine nel posto più frequentato dal rosso - eccezion fatta per le cucine - la sala da pranzo.
Rose avanzò con passo pesante e veloce cercando di riprendere quanto più fiato poteva durante il tragitto verso il tavolo rosso-oro.
Arrivò accanto ad Hugo che si era semplicemente limitato a voltarsi con un toast pieno di marmellata tra i denti  e l'espressione confusa, che fece infuriare ancora di più la Grifondoro. Come faceva a non sapere che sarebbe corsa a cercarlo non appena venuta a sapere dello scherzo? 
Acciuffò l'orecchio destro del fratello costringendolo ad alzarsi dal tavolo.
« Ahi! AHI! ROSE LASCIAMI! » si lamentò Hugo mentre il toast finiva rovinosamente a terra, imbrattando il pavimento in pietra. « IL MIO TOAST! ROSE MOLLAMI » si infervorì cercando di riprendere il proprio pasto.
« No che non ti lascio » sibilò la rossa ripercorrendo i metri che la dividevano dal Salone D'Ingresso. 
Sotto lo sguardo stupito e decisamente curioso degli studenti presenti, Rose portò via Hugo dalla Sala Grande trascinandolo fino al bagno delle ragazze situato al terzo piano. Ovviamente con tutte le lamentele possibili da parte del ragazzo.
Spalancò la porta di legno scuro del bagno con un piede, spinse il fratello all'interno e lasciò andare l'orecchio che aveva assunto una strana sfumatura di rosso. Sembrava un tutt'uno con i suoi capelli vermigli. 
« Chiedile scusa » sbottò mettendo le mani sui fianchi e guardando con durezza il fratellino.
« Chiedere scusa a chi? » borbottò il rosso mentre si massaggiava l'orecchio dolorante. Possibile che finiva sempre così? Un giorno glielo avrebbe staccato dal resto del corpo.
« A LEI! » urlò afferrando il ragazzo per la manica della divisa e costringendolo a voltarsi verso una figura rannicchiata per terra, tremante e che teneva stretto un cappello sulla testa. Da esso sfuggiva qualche ciocca di capelli di un colore insolito: azzurro.
La figura si chiamava Emily Bradford. Era una ragazzina del quarto anno della stessa classe di Hugo, solitamente i suoi capelli erano di un acceso color del grano, ma a causa di uno scherzetto di Hugo e Lily, si era ritrovata con i capelli di quel colore. Tutto perché aveva osato parlare con il ragazzo della Potter.
« Oh andiamo, non è nulla di che! » cercò di rimediare Hugo mentre pian piano arretrava verso la porta.
« Tu non ti muovi, chiedile scusa. » esclamò la rossa afferrandolo per un braccio e non mollando la presa.
« Rose ma--- okay, scusa Emily. » mormorò non appena incrociato lo sguardo furente della sorella.
 
Rose era sempre stata un Prefetto insolito. Evitava di controllare le ali del castello nelle quali sapeva si svolgessero strani eventi, non toglieva punti per scherzi innocui e non metteva quasi mai in punizione.
Essere beccato a fare una malefatta da lei era quasi una fortuna, sempre se il suo umore era buono e non fosse tanto grave in danno inferto.
A quanto pare, per la rossa, un semplice cambiamento di colore era grave.
« Non sono scuse sentite. Mettici più impegno moccioso. » sussurrò con un tono di voce alterato.
Hugo le lanciò un'altra occhiata e poi osservò la compagna di corsi che per tutto il tempo non aveva alzato lo sguardo. « Emily, mi dispiace averti fatto questo, ti posso dare la pozione giusta per farli ritornare normali, va bene? » chiese mentre si avvicinava alla ragazza e si accucciava proprio di fronte a lei.
Emily in tutta risposta smise di tirarsi il cappello e sollevò il viso in modo tale da incrociare lo sguardo del ragazzo. Hugo sorrise e Emily sembrò essere convinta delle scuse. Si limitò ad annuire ed infine si alzò accompagnata dal rosso.
« Dalle quel che devi darle e poi assicurati che funzioni. » ordinò Rose mentre si avviava fuori dal bagno, era quasi uscita quando si voltò verso Emily « e se non funziona, dimmelo che non avrà solo l'orecchio dolorante. » disse in modo minaccioso lanciando un'occhiataccia al fratello e poi uscì.
 
 
Quando era venuta a sapere dello scherzo, Rose si era infuriata. Non era stato il fatto del colore dei capelli o che fosse stato suo fratello, era stata la motivazione a farla arrabbiare.
Prendersela con una coetanea solo perché parla con un altro studente era da stupidi. E venire a sapere che c'entrasse suo fratello era ancora peggio. Perché non aveva ereditato parte del cervello di mamma anche lui? Lei infondo era uguale a papà però ragionava prima di fare qualcosa!
 
Sbuffando la rossa salì le rampe di scale che l'avrebbero portata al quarto piano; proprio lì, alla fine delle scale seduto sull'ultimo scalino stava Oliver Dream che sorrideva.
La vista del proprio ragazzo fece spuntare un sorriso sulle rosee labbra della Grifondoro, salì in fretta gli ultimi gradini e buttandogli le braccia al collo lo baciò sulle labbra. 
Oliver rispose al bacio approfondendolo e poi si scostò spostandole una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
 
« Ti aspettavo. » mormorò il ragazzo mentre Rose sedeva accanto a lui sul gradino.
La rossa ridacchiò mentre il sorriso ritornava sul suo viso e gli strinse il braccio poggiando il mento sulla sua spalla e lo guardò.
« Ho dovuto risolvere una cosa. » sussurrò arricciando il naso che venne subito baciato da Oliver, Rose in risposta rise. Era un'abitudine ormai, ogni volta che lei arricciava il naso o le labbra lui si chianava a baciarla « Perché sei così adorabile? » sbuffò aggrottando la fronte e avvicinandosi al suo viso per baciarlo di nuovo. Lui la lasciò fare e poi si scostò nuovamente per primo. 
« Per ricordarti che non tutti sono cattivi. » disse ridacchiando e poi si alzò in piedi tirando su anche la ragazza. La avvolse in un abbraccio e poi prendendole la mano riscesero le scale fino al piano terra, uscendo in cortile.
 
Il debole sole di Ottobre era quasi un miraggio dopo un'intero mese di pioggia continua. I nuvoloni carichi di pioggia avevano abbandonato il proprio posto sopra Hogwarts spingendosi verso Est, lasciando spazio a nuvole bianche e un sole pallido.
Il caldo arido era quasi una leggenda in Scozia, pari al mostro di Lochness.
La coppia di Grifondoro sedette su una delle panchine di pietra senza schienale addossate al muro di cinta del cortile, si sedettero al contrario in modo tale da far poggiare la schiena a Rose contro il petto di Oliver e non dare le spalle all'entrata. Il ragazzo lasciò scivolare le proprie braccia intorno al corpo della rossa e la strinse a sé. 
 
« Sette mesi Rose. » sussurrò a pochi centimetri dal suo orecchio prima di baciarle il lobo.
La Grifondoro emise un risolino per il solletico causato dal sussurro e voltò il viso verso destra incrociando il suo sguardo. « E' un traguardo. » concluse Oliver.
« Dovremo festeggiare, sette è il numero magico per eccellenza. E' una cosa positiva non credi? » rispose mordicchiandosi il labbro inferiore.
Lei era sempre stata una ragazza sicura di sé, ma con Oliver era quasi sempre incerta e dubitante. Sembrava aver sempre bisogno di essere appoggiata nelle scelte. Sentiva che lui era la sua ancora.
 
Ma come l'ancora ti tiene salda nella stessa posizione... può anche farti affondare nel baratro più oscuro.
 
E Rose lo scoprì a spese del proprio cuore.
   
 
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