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Autore: shelters    01/10/2012    5 recensioni
Charlotte era tornata.
Ma, mai come in quel momento, si era pentita di aver lasciato Parigi.
Se ne rese conto quando realizzò che due occhi bruni la scrutavano da lontano.
Certe volte l'amore svanisce, perchè le persone non lo hanno abbastanza a cuore.
O magari rimane per sempre, e sta a noi renderci conto se l'affetto che abbiamo donato era in realtà quello che provavamo davvero
~
"Prima di fare ritorno, si era detta che sarebbe tornata purificata, un percorso di liberazione che l’aveva portata a Parigi per un biennio e le aveva regalato attimi di felicità.
Tornata, si aspettava di vedere tutto con occhi diversi e trasognati; in realtà, guardandosi attorno in quel locale affollato e vociante, non si sentiva diversa e non vedeva differente, le persone che chiacchieravano allegre erano le stesse e l’atmosfera non era mutata di un filo."
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Liam Payne
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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a lea michele che, giorno dopo giorno, continua ad essere la mia ispirazione più grande


Lucy infilò la testa dentro il suo ufficio e Charlotte le rivolse un saluto distratto, cercando tra scartoffie quella che le serviva.
-C’è qualcuno che la aspetta giù...-
Nonostante avessero pochi anni di differenza, la ragazza si ostinava a darle del lei: le rivolse uno sguardo interrogativo, ma non si alzò.
-Come fai a saperlo?-
-Hanno chiamato dalla portineria, hanno chiesto espressamente di lei...-
Si chiese chi fosse così pigro da non salire fin lassù in ascensore e sbuffò, quella mattina non aveva neppure il tempo di alzarsi per sgranchirsi le gambe.
-È proprio urgente?- chiese in tono rassegnato, cercando nel viso pulito di Lucy una risposta che sapeva non sarebbe arrivata
Si alzò, dirigendosi a passo di carica verso gli ascensori, un’aura di irritazione palpabile attorno a sé: arrivò giù lievemente affannata e decisamente infastidita, superando le grandi porte a vetri e rabbrividendo per l’autunno che stava avanzando impietoso.
E lì la sua irritazione svanì come volute di fumo rotte da una folata di vento.
-Che cosa fai qui?- chiese sorpresa, mentre Liam avanzava verso di lei con l’ombra di un sorriso, ma pareva nervoso
-Passeggiamo, ci sono un bel po’ di fotografi appostati, non voglio che ci vedano...- fu l’unica cosa che le disse, avviandosi
Lei si rese conto che non aveva preso il cappotto, sfregandosi velocemente le braccia coperte da una sottile camicia di chiffon bianco e affrettandosi a seguirlo.
-Credevo che... avessimo deciso di non vederci più...- mormorò mentre zigzagavano tra i passanti
-Hai deciso di nuovo tu, io non ho detto niente... le brutte abitudini non muoiono mai...- la riprese con un sorriso, infilando le mani in tasca
-Credevo fosse il meglio per entrambi e io non voglio interferire in altre relazioni...-
Lo vide fremere e non capì, mentre svoltavano l’ennesimo angolo popolato da grattacieli.
Quando lui si accorse che lei pativa il freddo, fece per togliersi il cappotto e posarglielo sulle spalle, ma Charlotte lo fermò, conscia che quel gesto sarebbe stato mal interpretato.
-Quando ci siamo incontrati per la prima volta dopo due anni ho pensato che mi sarei dovuto sentire furioso per come mi avevi lasciato senza dire niente, invece ero solo... elettrizzato, incredibilmente euforico di rivederti... e affascinato da come in due anni io non avessi dimenticato nulla del tuo viso...-
Lei si sentì arrossire, ma pretese di credere che fosse l’effetto del vento sferzante contro la sua pelle.
-Mi sono tormentato perché tentavo di capire come fosse possibile caderci ancora, ma dubito volessi scoprirlo veramente e non fosse solo una scusa per pensare a te... la mia prova finale era la nostra uscita per verificare se in effetti tu fossi rimasta la stessa persona, a quel punto mi sarei sforzato di allontanarmi, ma ecco che tu non sei più la stessa, sei migliore, la faccia buona della medaglia...-
Tutto quel discorso Liam lo fece in tono meditabondo, come se stesse riflettendo tra sé e sé e lei si sentì uno spettatore che aveva il dovere di rimanere muto, per non interrompere il filo estremamente delicato dei suoi pensieri, con il cuore che ruggiva dentro il petto e l’attesa che la divorava.
-Sono tornato a casa e, mentre tu sei cambiata, io mi trovo nella stessa situazione di due anni fa, completamente perso in cerca di capire che cosa si sia ripetuto...-
Si fermarono l’uno di fronte all’altra e il freddo per Charlotte era passato in secondo piano, c’era solo lui e il suo volto meraviglioso e leggermente bruciato da sole, le labbra piene e invitanti e quegli occhi profondi e dolci che la catturavano.
-Per questo ho lasciato Amanda e sono venuto fin qui per raccontarti tutto quello che c’era da sapere...-
Registrò le parole lentamente e il suo cuore ruggì ancora, come un leone sulla cima della sua savana che inorgoglito grida al cielo la sua felicità.
Gli sorrise con le lacrime che le solleticavano dolcemente gli occhi, in uno di quei modi di cui lui non scordava mai un dettaglio, rimase immobile a contemplarlo perché sarebbe stato di nuovo suo.
-Non posso fare quello che vorrei perché ci stanno guardando da ovunque, ma questa sera, finito il lavoro, vieni a casa, vieni a casa da me...-
_______________________
LOOK AT ME.
ehi, dovevo pubblicare ieri sera, ma efp mi ha preceduta e ha deciso di non funzionare lol
è corto, lo so, ma il prossimo sarà il gran finale, quindi ho tenuto il meglio alla fine.
non ci sono molte recensioni/visualizzazioni, ma quelle poche mi rendono felicissima!
un ringraziamento speciale a jas_ (che mi ha fatta saltare ed urlare per la casa quando ho visto recensione e contenuto di essa) e ad Alice per aver recensito.
ci sentiamo fra poco, un bacio!

-Viola 
  
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