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Autore: Bloodygirl    02/10/2012    0 recensioni
Bingo, Smith sorrise per il colpo basso che gli era stato offerto su un piatto d’argento ed improvvisamente ricordò perché i rapporti con quell’uomo squinternato e un po’ pazzoide erano stati affidati a lui.
“Omofobo, maschilista, violento… ne vogliamo aggiungere altre sig. Rose. La sua posizione mi sembra già abbastanza precaria, senza contare che il disco, a sua detta del secolo, ha incassato meno di un terzo rispetto alle sue previsioni.” Smith con un gesto brusco tolse gli occhiali, scattò in piedi e poggiò le mani sulla scrivania, piegandosi quel tanto che bastava per giungere all’altezza degli occhi del suo interlocutore. È ora di tirare fuori le palle, pensò, concentrandosi nell’espressione più minacciosa che poteva.
“ Signor Rose le ricordo” sibilò suadente “ Che la Geffen a forza di dirlo, la fa veramente andare in pensione anticipatamente.”
Axl scattò in piedi e allargo le narici in un espressione omicida. Smith non indietreggio di un centimetro, non poteva perdere quella battaglia, non ora che aveva scommesso tutto su di lui.
Contro ogni previsione Axl mise una mano sulla porta e con sorriso vittorioso:
“Signor Smith. Accetto. Facciamo questa cosa, ma le assicuro che farò di tutto per rendere quest’esperienza
Genere: Dark | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Axl Rose, Nuovo personaggio
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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“Signor Rose cerchi di ragionare per favore…” il tono pacato del manager della Geffen, casa discografica del fiore delle rock band americane, lasciava presagire niente di buono. In realtà quell’uomo era molto impressionato dalla presenza dell’ormai cinquantenne leader della band che in un certo senso, seppur per un breve periodo, aveva segnato la produzione rock degli ultimi vent’anni. Si aggiustò nervosamente gli occhiali sopra il naso, si maledì per quel gesto nervoso che tradiva tutto il suo terrore nascosto sotto strati e strati di quiete apparante. Sul bel volto ormai segnato da anni e anni di eccessi del suo interlocutore apparve un sorrisetto compiaciuto. “Signor Smith..” la voce strascicata era segno di sicurezza e insolenza. Ormai dopo anni di rapporti lavorativi aveva imparato a riconoscerlo. “ Preferisco ritirami a vita privata piuttosto che ospitare nella mia casa una petulante ragazzina,” il tono andava via via aumentando di parola in parola. “ Ma io dico una ragazzina! Non bastavano anni e anni di ragazzini senza un briciolo di talento che giocano a fare i divi, ora anche le donne si mettono in testa di fare rock!”. Bingo, Smith sorrise per il colpo basso che gli era stato offerto su un piatto d’argento ed improvvisamente ricordò perché i rapporti con quell’uomo squinternato e un po’ pazzoide erano stati affidati a lui. “Omofobo, maschilista, violento… ne vogliamo aggiungere altre sig. Rose. La sua posizione mi sembra già abbastanza precaria, senza contare che il disco, a sua detta del secolo, ha incassato meno di un terzo rispetto alle sue previsioni.” Smith con un gesto brusco tolse gli occhiali, scattò in piedi e poggiò le mani sulla scrivania, piegandosi quel tanto che bastava per giungere all’altezza degli occhi del suo interlocutore. È ora di tirare fuori le palle, pensò, concentrandosi nell’espressione più minacciosa che poteva. “ Signor Rose le ricordo” sibilò suadente “ Che la Geffen a forza di dirlo, la fa veramente andare in pensione anticipatamente.” Axl scattò in piedi e allargo le narici in un espressione omicida. Smith non indietreggio di un centimetro, non poteva perdere quella battaglia, non ora che aveva scommesso tutto su di lui. Contro ogni previsione Axl mise una mano sulla porta e con sorriso vittorioso: “Signor Smith. Accetto. Facciamo questa cosa, ma le assicuro che farò di tutto per rendere quest’esperienza un inferno.”




1 Agosto 2011, una data che Angela Rossi non avrebbe mai scordato. Non appena i suoi piedi avevano toccato terra si era sentita sollevata. Los Angeles la città degli angeli, tutte le rock star di rispetto avevano iniziato da li. Si ma da sole. Senza un produttore discografico del cazzo che ha brillanti idee del cazzo. Come preavvisato un signore vestito di tutto punto la aspettava allo sbarco con un cartello in mano. Incredibile. Avevano sbagliato anche il nome del gruppo. Eppure lei e le ragazze avevano spaccato il culo di brutto a mezza Europa, mancava solo il salto di qualità, le ripeteva Stefano, il suo menager come una nenia. Ecco la brillante idea. Lei e le ragazze sarebbero state messe in osservazione da niente di meno che la Geffen, appresa la notizia avevano fatto tutte i salti di gioia. Fino a che Stefano non aveva letto la clausola. La geffen in cambio voleva restituire visibilità a qualche rock star ormai troppo vecchia e fuori forma. Da qui l’idea di due mesi di convivenza nei quali, ogni componente della band SEPARATAMENTE sarebbe stata ospitata da qualche vecchio depravato che aveva consumato tutta la sua vita in alcool,droga e sesso suonando in concerti, ospizi e cazzate varie. Insomma, pubblicità in cambio di pubblicità. Se il progetto avesse reso il necessario le ragazze sarebbero state prese sotto il patronato di qualche magnate megalomane della geffen che cooperando con la loro casa di appartenenza italiana, avrebbe garantito serate,collaborazioni importanti e sponsor in sostanza. Angela sbuffò al solo pensiero. Una morsa le attanagliò lo stomaco. Si era appena ricordata che il suo vecchino con catetere annesso era niente di meno che Axl Rose. Stefano aveva detto che, essendo lei la mente ferma del gruppo, sarebbe stata quella meno sbranabile. Insomma, a farsi i cazzi suoi, ci si guadagna tre volte penso la ragazza stringendo la custodia della sua chitarra. “Piacere” l’uomo le tese la mano “ il signor Rose ha incaricato di venire a prenderla.” Era il classico autista da rockstar, occhio spento, pancetta e poi chissa quante ne aveva viste. Si sposto una ciocca di capelli dorati di lato e inforcò gli occhiali annuendo. Il viaggio in macchina, non fu tanto lungo, anzi troppo corto per i suoi gusti. Non appena intravide la villa uno strano senso di inquietudine le pervase lo stomaco. Mantenere la calma. Si facile dopo 12 ore di volo, il fuso sballato e una notte insonne. “Siamo arrivati..” le annunciò l’uomo facendola sussultare e spegnendo la macchina nel mezzo dell’immenso giardino. Grazie a sto cazzo, Angela sorrise nervosamente. “Le do un consiglio signorina.” Disse quando andò ad aprirle la portiera. “ il signor Rose è un despota. Questo è noto a tutti. Io non sono pagato per esprimere giudizi in merito, ma le consiglio di stare molto attenta e di non osare troppo. Anzi non parli per niente. Ma comunque se ha qualche problema io sono Bruce e questo è il mio numero..” le disse porgendole un bigliettino. “Grazie..” sussurrò la ragazza con un filo di voce afferrando la valigia e la chitarra. “Buona fortuna! “ le urlò l’uomo prima di sgommare via. Fantastico ,pensò la ragazza, adesso si che le sembrava di essere in un film Horror. Si avvicinò alla grande porta in mogano trascinando la valigia sulla ghiaia e lanciando occhiate a destra e a manca verso il giardino che sembrava il paradiso terrestre. Suonò il campanello e poco dopo la porta si aprì rivelando una figura minuta in divisa da cameriera. Era una ragazza molto carina, mulatta e con due occhi luminosissimi. Angela non era mai stata una musona, questo per natura. Le porse la mano e si presentò, ma la ragazza indietreggio quasi impaurita. “ Il signor Rose mi ha detto di farla entrare.” Lo sguardo timoroso puntò il pavimento. Angela sorrise cordiale ritirando la mano. Povera ragazza. “Faccio io.” Disse impedendole di toccare la sua valigia. “Mi segua..” replicò lei mogia. La casa dall’interno era un qualcosa di strabiliante. C’erano fiori aria e vetrate immense ovunque. Una luce da far paura. Angela si tolse gli occhiali guardandosi intorno strabiliata. La tensione si era dileguata tutta di un botto. “ aspetti qui.” Disse sparendo dietro quello che doveva essere il soggiorno. Le budella le si stavano letteralmente attorcigliando nello stomaco. Non appena la ragazza uscì dicendole che poteva entrare credette di svenire. Si pose di fronte alla porta e cercando di ricacciare indietro tutte le emozioni contrastanti amplificate dai suoi venti anni e facendosi forza aprì la porta.





Axl e Dj quel giorno stavano componendo. Per la verità Dj si limitava ad annuire distrattamente al suo capo. Di questo si trattava lui ordinava e l’altro eseguiva. Ogni volta che proponeva qualcosa veniva stravolto e rigirato. Tutto secondo progetto di Axl. Infondo poco importava. La giovane cameriera romena della quale più volte aveva ammirato le grazie improvvisamente piombò nella stanza. Axl la fulmino “Spero per te che sia importante..” il sibilo di un serpente avrebbe suonato meno minaccioso. Dj guardò la piccola ragazza con pietà. “
E’ arrivata..” si limitò ad ansimare la ragazzina.
“Falla entrare.” Un ordine perentorio. Quasi tuonato. Ashba distolse lo sguardo, non avrebbe osato chiedere. Sapeva che non doveva immischiarsi negli affari del capo.



Strinse la sua chiatarra più forte e sospirò. Erano lì seduti su un divano di pelle rigorosamente nero. Uno dei più grandi miti del rock, il suo cuore fece una capriola. A dispetto di quello che si diceva era ancora l’uomo più sexy che avesse mai visto, magari con qualche chilo in più, ma sciocchezze a confronto dei suoi occhi vermigli. Due fari splendenti e letali. Il volto era se possibile ancora più bello di come lo ricordava. Si morse distrattamente il labbro inferiore scorgendo solo in quel preciso istante il chitarrista. Era davvero carino, non aveva mai visto nessuno a cui lo stile gotico si addicesse tanto. Le sorrise infondendole un po’ di sicurezza. Axl, probabilmente infastidito da tutte quelle attenzioni non indirizzate a lui sbuffò. “Ashba ci vediamo domani alla stessa ora…” il ragazzo si riscosse e dopo aver sussurrato un debole ciao che fece arrossire oltremodo Angela la abbandonò al suo destino. Si odiò per essere arrossita come una scolaretta, ma infondo doveva apparire tale agli occhi di Axl. Le si avvicino in modo felino e giunto di fronte a lei si poggiò con il sedere sullo schienale del divano. “Troverai una lista di regole in camera.” Voce atona incolore. Angela non riusciva a distogliere lo sguardo dai suoi piedi. “Guardami in faccia quando ti parlo.” Si aggiusto nervosamente una ciocca ribelle e fece ciò che le era stato ordinato meledicendosi per aver mal celato la sua soggezione. “Molto meglio..” sussurrò Axl assorto “ segui quelle regole e la tua permanenza qui sarà una pacchia sgarra e ti sbatto fuori…” semplice e diretto.” Il pranzo è tra dieci minuti. Sii puntuale” disse uscendo e sbattendo la porta. Angela sibilò incazzata nera e si girò alla sua destra. Quello stronzo. Stefano aveva ragione lei era la riflessiva del gruppo ma cazzo se necessario avrebbe tirato fuori le palle. Si girò alla sua destra notando solo in quel momento che assorta come era non aveva notato la colf che valigia in spalla si era incamminata per le scale. Le fu mostrata la stanza. Semplice come piaceva a lei. Niente sfarzi, un letto un bagno e una finestra luminosa. Si rinfrescò e ripose la sua chitarra sul letto. Non aveva granché fame ma meglio non contraddire la rock star. Si diresse giù per la scalinata per la quale era salita. In salotto trovò uno spettacolo raccapricciante. Una biondona ossigenata si strusciava contro Axl senza ritegno. Cosa si poteva aspettare?? Sbuffò attirando l’attenzione della donna che nonostante il rosso fosse visibilmente contrariato scattò in piedi. “Scusate” sostenne quegli sguardi accusatori e si diresse fuori dal salotto. Cazzo. Nemmeno dieci minuti e già lo aveva fatto irritare e che schifo ricacciò indietro le lacrime. Sarebbe stata una lunga permanenza. Una donna sulla cinquantina le venne incontro e sorridendole materna si presentò. “Piacere. Sono ursula. Tu sei?” Sorrise finalmente qualcuno interessato a lei! “Piacere Angela!” sorrise gioviale. La donna la prese a braccetto. “immagino tu non sappia dove si trova la cucina, vieni ti ci scorto.” Ursula si era rivelata una sorta di nonnina. L’aveva accolta fatta chiacchierare, le aveva raccontato la sua vita ed era riuscita persino a farla ridere. Insomma aveva alleggerito di non poco il clima. Axl osservava la scena nascosto dietro la porta. Quella ragazza gli avrebbe portato un sacco di guai. Difficilmente i suoi ospiti avevano fatto colpo su Ursula…

  
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