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Autore: Stateira    17/04/2007    10 recensioni
Raccolta di shots varie ed eventuali, a tema romantico. Parings per tutti i gusti, yaoi e non, canon caparbi e crack stratosferici.
Mi scuso per non accennare alla trama, ma una trama, disgraziatamente, non c'è.
Genere: Generale, Romantico, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, Yaoi | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
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4

4. Touch (Shino/Shikamaru)

 

 

“Dovresti stare attento a ciò che desideri”

 

 

 

Shikamaru seppe di non essere solo esattamente in quel momento.

Suo malgrado, dovette ammettere che gli allenamenti impossibili di Asuma avevano sortito qualche effetto anche su di lui.

Effetti fastidiosi.

I suoi sensi si tesero come se avessero avuto muscoli propri, attenti a quel qualcosa di minuscolo che cambiava la consistenza dell’aria, che interferiva con la luce della notte e lo rendeva irrequieto. Le stelle fornivano molte ombre a cui potersi appoggiare, in caso di necessità, quindi Shikamaru decise per una tattica difensiva, e si tenne pronto a reagire a qualsiasi intrusione.

 

Finché l’intrusione non gli si posò su un dito.

 

Shikamaru inarcò un sopracciglio, meravigliato, e studiò la piccola falena scura che si era appostata placidamente sul suo indice.

 

- E tu che ci fai da queste parti? – borbottò. – Ti piace il mio dito? –

 

La bestiola si agitò, e fece frullare le ali, quando il ragazzo mosse il dito per cacciarla. Poteva sbagliarsi, vista la poca luce, ma doveva essere colorata. Il suo corpicino rimandava un riflesso brillante e indecifrabile, forse una sfumatura carminia o violacea.

 

- Rilassati, non voglio farti del male. – sbuffò, inclinando la testa per osservarla più da vicino senza muovere la mano.

 

- Probabilmente sì. –

 

Shikamaru si mosse all’improvviso, al suono di una voce dietro di lui.

- Shino? –

 

Shino scrollò le spalle, e balzò giù dal ramo sopra a quello di Shikamaru, facendosi strada fra le ombre indecise delle foglie del grosso albero.

 

- Probabilmente sì che cosa? –

 

Shino accennò all’insetto con il mento. – Che le piace il tuo dito. E, a proposito, fossi in te ci penserei bene, prima di farle del male. È molto velenosa. –

– E’ uno scherzo, vero? –

- Per niente. E’ letale. –

 

Goccia di sudore.

 

- Accidenti a te, e allora levamela di dosso, pazzo entomofilo! –

- Stai calmo, o la spaventerai. –

Shikamaru cercò di condensare in un’occhiataccia corrucciata tutto ciò che pensava, riguardo lo spaventare la povera innocente creaturina aggrappata al suo dito.

 

Ma Shino non se ne curò più di tanto. Sospirò con la pazienza di un insegnante alle prese con la cocciutaggine di un bamboccio, allungò un braccio, e la falena, come incantata, volò subito da lui, appollaiandosi docilmente nell’incavo fra il pollice e l’indice della sua mano sinistra. Il ninja la osservò per pochi secondi, in un modo che Shikamaru potè dire affettuoso. In che senso, era difficile da definire, visto che di Shino non riusciva a vedere quasi nulla. Lo sentiva, avvertiva nell’aria una strana sensazione di intimità, che non seppe scacciare, relegandola addosso all’insetto. Portava gli occhiali anche quella sera. Shikamaru pensò che quel tipo strano dovesse avere un difetto alla vista. Oppure alla testa, se si ostinava a starsene rintanato dietro ad un paio di lenti persino di notte, con le stelle, la luna, e tutto il resto che erano lì apposta per farsi guardare.

Shino si aggiustò gli occhiali, e la falena volò via, disperdendosi nel silenzio di quella nottata senza nuvole, senza avventure, senza un nome particolare da ricordare. Shikamaru riuscì a sentire il rumore delle sue alette di carta, per qualche secondo, ma poi i sospiri sonnacchiosi del vento si portarono via anche quello, e tutto ritornò come prima.

Quasi.

 

- Non ti avrebbe morso. – precisò Shino.

- Lasciami indovinare, le hai offerto un po’ di polline perché non lo facesse? –

- Più o meno. –

 

Il ninja dell’ombra si toccò distrattamente i capelli. Non aveva contemplato che qualcuno potesse disturbare i suoi piani per la serata, e soprattutto non aveva calcolato che quel qualcuno potesse essere proprio Shino.

Tanto forte quanto strano, quel tipo, fatto di un’essenza che era qualcosa di nascosto dalla sua voce sempre solenne, dal suo modo di essere pacato così diverso dal suo, così distante dalla sua pigra apatia.

 

- Che ci fai in giro a quest’ora? –

- Tu? –

- L’ho chiesto a te, mi sembra. Non te l’ha insegnato nessuno, che è maleducato rispondere ad una domanda con un’altra domanda? –

Shino accennò ad un sorriso sottile. - E a te non l’hai insegnato nessuno che le difese si possono anche abbassare, davanti ad un amico? –

 

Shikamaru sbuffò con il naso. E si convinse che Ino fosse una stupida, se davvero pensava che Shino gli assomigliasse.

“Voi due andreste a braccetto”, dannata pettegola, ma non lo vedeva che Shino era distante anni luce da lui? Altrimenti non si sarebbe spiegato perché mai, ogni volta che aveva l’occasione di essere con lui, non riuscisse mai ad aprire bocca, e si trovasse sempre con nulla da dirgli, e con la sgradevole sensazione di non riuscire proprio a sentirsi se stesso. No, non si spiegava affatto. Se Shino fosse stato come lui, perché mai avrebbe dovuto provare tutte quelle cose complicate?

 

- C’è un vento fresco, stasera. – constatò Shino.

Shikamaru se lo trovò seduto di fianco, ma non ci fece molto caso. Il ramo era nodoso e troppo grosso, per pretendere che lui se ne rimanesse in piedi più a lungo, e ad ogni modo c’era abbastanza posto per entrambi. A patto di stare un tantino vicini.

Si strinse nelle spalle, e si sfregò le braccia, rispondendo a modo suo alle parole dell’altro.

 

- Hai freddo? -

- Non troppo. -

- Ma hai le spalle scoperte. -

- Uhmpf. -

 

Un fruscio discreto. Shikamaru scoccò un’occhiata svogliata all’altro ragazzo.

Shino si mise a giocherellare con una fogliolina verde, appuntita. Concentrato, silenzioso e deciso, anche nel maltrattare un vegetale inanimato.

 

- Cosa sei venuto a fare, qui? -

- Cosa intendi? -

- Mi sono ritrovato un insetto velenoso sul dito. Non cercare di fregarmi, eri qui da più tempo di quanto vorresti farmi credere. -

- Allora sono stato bravo a restare nascosto. -

- Fossi in te non mi monterei la testa, io sono una frana ad accorgermi degli altri. -

- Però ti sei accorto di una falena, molto prima che ti raggiungesse. – Shino sorrise sagacemente. – Non cercare di fregarmi nemmeno tu, Shikamaru. –

 

… Maledizione a Ino.

 

Shino arricciò la foglia lungo la sua linea verticale, facendone una specie di imbuto. Shikamaru lo osservò con la coda dell’occhio, lo guardò piegare attentamente i lembi della fogliolina verso l’esterno, e improvvisamente seppe perché lui era lì.

 

- Prendila, è per te. –

Si schiarì la voce. – Prendila, se la vuoi. –

 

Altra goccia di sudore.

 

Volò un po’ di tempo, mentre Shikamaru pensava, fra sé, al senso di quel gesto. E alle sue conseguenze, probabilmente imprevedibili, sicuramente complicate. Raccolse la fogliolina di Shino con la mano sinistra, cercando di mantenersene a distanza. Ma la neutralità e l’indifferenza se n’erano andate come fili di fumo, e Shino lo aveva incastrato lì, su un ramo abbastanza robusto per entrambi, ma troppo piccolo per impedire alle loro gambe di toccarsi.

 

- Shika. –

 

Il suo permettersi beffardo di storpiare il suo nome, come se ne avesse diritto, e quella voce che, chissà perché, poi, finiva sempre con lo spingerlo a chiedersi come potesse essere, appoggiare una guancia contro il suo impermeabile.

Chissà se gli sarebbe bastata qualche parola modulata con più accortezza, per farlo perdere oltre, per costringerlo a chiedersi se un suo abbraccio fosse morbido, se si sentisse qualcosa, e cosa ci fosse sotto, sotto Shino, dietro gli occhiali e sotto l’impermeabile.

Voleva saperlo, ne era certo. Ne era consapevole, e quasi rassegnato.

 

- C’è una strana tensione, fra noi. – ammise.

- Lo so. – sospirò Shino, pigramente. – La sento anche io. –

- Riesci a riconoscerla? –

- Tu? –

 

Shikamaru sbuffò, irritato, e Shino raccolse con calma le ginocchia in grembo. Non sembrava affatto toccato dalla fastidiosa consapevolezza che stare lì, insieme, in quel modo, fosse tremendamente difficile.

 

- Toccami. – disse all’improvviso Shikamaru.

Shino inarcò un sopracciglio. - Che cosa? –

- Mi hai sentito. –

Shino si aggiustò gli occhiali sul naso. Shikamaru intercettò il suo gesto, e sorrise sornione. Forse, dopotutto, nemmeno lui era poi così tranquillo.

- Perché dovrei? –

- Perché è l’unico modo. Lo sai anche tu, non sei uno stupido. –

–La tua intelligenza è davvero irritante. –

- E tu ne stai fuggendo? –

 

Shino sorrise sotto l’impermeabile, tese di nuovo in avanti una gamba, lasciandola ciondolare pacificamente sul vuoto, e sollevò un braccio verso Shikamaru, quasi nello stesso modo in cui lo aveva fatto per la falena. Shikamaru stette ad osservarlo, guardingo, ostentando la sua diffidenza con le labbra sottili arricciate.

 

- Allora? –

Shikamaru trasalì, e mentre lo faceva indugiò sulla gola di Shino. Le conseguenze che sarebbero derivate dal toccare Shino lo preoccupavano, e parecchio. Innanzitutto da un punto di vista pratico.

– Non…? –

- Non ti attaccheranno, rilassati. –

Shikamaru si morse un labbro. – Non amo troppo gli insetti. – disse soltanto.

- E io non amo troppo le ombre. Allora, la prendi o no, questa mano? –

 

Sì, Shikamaru la prese. A quel punto, non avrebbe comunque avuto altra scelta. La scoprì calda, e peggio ancora scoprì se stesso imbarazzato. Per la mano calda, e perché quella mano calda era di Shino. Era tutto confuso e complicato, come se l’aria di quel primo autunno gli avesse soffiato sul palmo, impregnandolo della sua propria consistenza. Forse, se avesse avuto la possibilità di controllare, si sarebbe accorto che quella mano aveva persino l’odore, dell’autunno.

 

- Cosa ne pensi, adesso? –

- Beh, io… -

 

Un mucchio di parole, di nomi che indicavano cose, lì, ammucchiati nella sua gola secca.

 

- Non saprei. –

- Non sai. Va bene, allora non so nemmeno io. –

- Non è divertente. –

- No, non lo è, hai ragione. –

La mano di Shino si strinse con calma attorno a quella di Shikamaru, senza invadenza.

- Capita poche volte, che ai miei insetti piacciano le dita di qualcun altro. – mormorò, pensieroso.

- E a te? – Shikamaru ingoiò un po’ di saliva e di aria. – A te piacciono le mie dita? –

 

Un movimento fluido, un brivido fresco di foglie ancora vive. La bocca di Shino che sfiorava le nocche, e i polpastrelli, su e giù, lentamente.

- Capisco. – soffiò. – Le tue dita sono particolari. –

- Particolari? –

- Morbide. –

 

Un guizzo. Gli occhi di Shino dovevano essere vivi, dietro le sue lenti. E attenti su di lui. Le sue labbra lo sfiorarono di nuovo, sulla punta delle dita, stavolta.

Era un bacio, quello?

Shikamaru sentì un calore morbido come quello della luce del sole risalire lungo le dita, fino al polso, al braccio, e disperdersi in brividi dorati lungo la schiena.

 

- Shino…? –

 

Shino posò un dito sulle labbra appena aperte di Shikamaru, zittendolo.

 

- Morbide. – ripeté. – E profumate. È per questo che ti ha trovato senza il mio aiuto. Sarebbe venuta da te in ogni caso. È strano, non trovi? –

- Trovo che tutto quanto sia strano. –

- Hai ragione. – Shino parlava nascosto dalla sua giacca, Shikamaru non poteva più vedere le sue labbra. E improvvisamente, ne ebbe voglia. – Però non posso fare a meno di pensare che sia ironico, che tutto ciò che mi appartiene venga sempre e comunque in cerca di te. Che io lo voglia o meno. –

 

Le lenti degli occhiali brillarono di nuovo. Shikamaru vi scorse all’interno il riflesso di alcune stelle, come se fossero state comete che si muovevano in un cielo tondo e nero. Poi vide molto meno, perché i suoi occhi faticarono a mettere a fuoco il volto troppo vicino di Shino. Sentì un sacco di altre cose, però, in compenso: un sapore sapido e piacevole, e un odore di autunno impregnato dalle note leggere di un’acqua di colonia.

E questo? Questo era un bacio?

 

Shikamaru aprì gli occhi, e Shino era ritornato al suo posto. Ma il sapore di quelle sensazioni era ancora lì, steso come burro sulla pelle delle sue labbra. Che erano rimaste tiepide.

 

- Shino…? –

- Già. –

 

Shikamaru sbatté le palpebre. - … “Già”? Che razza di risposta sarebbe, “già”? –

- Non lo so. Che razza di domanda sarebbe, “Shino”? –

 

Colpito e affondato. Pareva proprio che Shino avesse il singolare potere di farlo a fette anche in giochetti come questi, in cui di solito trionfava alla grande.

Oh, al diavolo, al diavolo tutto. Shikamaru sbuffò, e piantò i gomiti sulle gambe di Shino, per baciarlo di nuovo. A quel punto, tanto valeva andare fino in fondo.

 

Maledizione e stramaledizione a Ino.

 

 

 

 

 

ANGOLINO!

 

Questi due… Brrr, li adoro! E secondo me, se si mettessero uno di fronte all’altro in una partita a scacchi, non la terminerebbero mai.

… Oppure finirebbero con il mandare all’aria la scacchiera e il tavolo, e saltarsi addosso! ^__^’

 

Fra l’altro, spero di non ritrovarmi mai nella situazione del povero Shikamaru, visto che se qualcuno provasse a corteggiarmi mandandomi dietro falene, potrei svenire all’istante e piombare giù dall’albero come un sasso… -___-

 

Un grazie di cuore a tutti!

 

Artemisia: huhu, certo che metto Neji di mezzo, cara! Che ci vuoi fare, se è il personaggio più incredibile e meraviglioso? Neji è SEMPRE in mezzo! Sì è vero, l’ho fatto più

“maturo”, perché, anche se non si capisce chiaramente, l’ambientazione della fic è una sorta di futuro remoto e indefinito, in cui si fronteggiano due persone bene o male cresciute. Ma sicuramente tornerò anche su molti altri aspetti di Neji. E il work in progress continua, ho avuto un’idea che spero ti piacerà…

 

Ka_chan91: che bello, un’altra amante della coppia, io per questi due vado in visibilio completamente!

 

Marchesa: il vento è sempre un’ottima scusa per tutti, se la può usare Neji, puoi farlo anche tu!

 

Kagchan: beh, se non avevi mai pensato a questa coppia, allora spero che la shot ti abbia aperto un nuovo possibile orizzonte! Ne verranno sicuramente delle altre su di loro, più avanti!

 

Little Star: mio amore, sei qui anche tu? Oh che bello, solo a leggere il tuo nome mi viene voglia di intavolare un bel discorso su Draco e Harry… Ma ci tratterremo per l’altro fandom! Beh, e secondo te io, proprio io, mi asterrei dallo scrivere qualcosa su Gaara? Huhuhuhu, lo sai che ho una passione per i folli… Dai, dai, dai, dammi un consiglio, con chi lo piazziamo? Si accettano proposte varie e fantasiose, tanto lo sai che ci sguazzo alla grande!

 

Feda: inusuale? Sniff, io voglio che quei due diventino canon!!! *__* chiedo troppo, vero? Ah, povero il nostro Neji, per una volta messo al tappeto senza nemmeno combattere… Sono contentissima che ti sia piaciuta, grazie mille!

 

Daidouji: spero di migliorare eventuali forzature, e intanto ti ringrazio molto per i complimenti! Non so proprio cosa farci, io Sasuke e Neji li vedo come il pane e la Nutella (ehm… che paragone infelice -___-), sto anche lavorando ad una longfic su di loro…

Temari è il personaggio femminile che apprezzo di più in assoluto, qualcosa su di lei era doveroso!

  
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