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Autore: KiaWolf    09/10/2012    3 recensioni
Se Edward non fosse tornato e Bella avesse continuato suo malgrado avivere la sua vita? E se dopo 19 anni lei avesse ritrovato il suo diario, che aveva dato a lui, ormai diventato un bestseller mondiale?
"Non potevo continuare così. Non dopo 19 anni.
No, non era giusto nei miei confronti.
Io avevo rispettato la promessa: non avevo mai fatto niente di insensato o stupido. Lui no.
Aveva promesso, ma non c’era riuscito.
“Sarà come se non fossi mai esistito”, mi aveva detto.
Beh, non era così, non lo era mai stato e non lo sarebbe stato mai. Lui sarebbe sempre esistito nei miei pensieri. Sempre. Purtroppo o per fortuna? Forse entrambi."
Spero di avervi incuriosito, questa è la mia prima fanfic!
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Bella/Edward
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Pov. Anonimo
 
Silenzio, acuto e spossante silenzio.
Rumoroso e assordante.
Da spezzare il fiato e soffocare.
Anche se a me, respirare, non serviva un granché.
Ero caduto in un baratro profondo, senza fine, dal quale non riuscivo e non volevo risalire. Un baratromuto.
Letteralmente senza suoni.
Senza colori, senza emozioni.
Senzavita.
Tutto era morto e freddo.
Come me.
Molti, nella mia relativamente lunga esistenza, avevano cercato di risollevarmi, di farmi uscire dal questo pozzo senza fondo, di farmi rivivere.
Nessuno c’era riuscito completamente.
Solo una persona era stata l’eccezione alla regola.
Solo conlei il mio cuore era tornato a funzionare, a riprendere i suoi battiti regolari.
Solo lei mi aveva portato fuori da quel baratro inumano e aveva fatto rivivere l’essere disgustoso che ero e che sono.
Riprovevole.
Un mostro senz’anima.
Un’altra fitta di dolore mi colpì in pieno petto e mi piegai su me stesso per cercare di attenuarla. Ormai erano diventate un’abitudine quotidiana, quasi familiare, ma in fondo me lo meritavo.
Alla fine ero felice: il dolore mi ricordava che lei era in salvo.
Viva.
Senza di me.
Ahi! Eccone un’altra, pungente e insopportabile come un ape col suo pungiglione, pronta a difendersi.
I ricordi per me, però, non erano difese, ma attacchi spregevoli, che persistevano solo per farmi del male.
Ricordare comunque era sempre meglio di dimenticare.
Come potevo continuare a vivere, o meglio, sopravvivere così?
Stavo soffrendo e avevo fatto soffrire tutti quelli che mi volevano bene, la mia famiglia, ma soprattutto lei.
Era in vita, ma non felice.
Almeno era così due anni fa.
Avevo mantenuto la mia promessa, non avevo interferito in alcun modo nella sua vita. Ero quasi soddisfatto di me stesso.
Un sorriso senza emozione mi sfuggì dalle labbra.
Una ragazza che mi passò accanto pensò che mi fossi riferito a lei e quindi mi rispose con un sorriso timido prima di passare avanti.
All’improvviso mi scrollai di dosso tutti i pensieri che mi affollavano la mente come zanzare in uno stagno e mi guardai intorno.
Era sera, i lampioni della strada erano accesi e quella via brulicava di vita anche a quell’ora: c’erano persone che andavano e venivano dai posti più disparati, entravano nei negozi e uscivano con buste enormi e piene.
Io, dalla panchina in cui ero seduto, mi godetti la scena e soprattutto i pensieri della gente.
Mi trovavo a Milano e, si sa, gli italiani sono sempre stati molto divertenti. Quando parlavano, gesticolavano un sacco e non riuscivano mai a pensare ad una cosa sola alla volta. Erano frettolosi e molto buffi.
Per un attimo dimenticai i miei problemi e mi godetti la routine dei milanesi. Una signora con le buste della spesa si muoveva velocemente, col fiatone, perché doveva preparare la cena per i suoi nipotini. Da quanto le leggevo nella mente, voleva loro molto bene e loro gliene volevano a lei, anche perché era rimasta solo lei come famiglia. I due piccoli infatti erano orfani dei genitori, morti in un incidente stradale. “Com’è ingiusta la vita!”, mi ritrovai a pensare.
E lo era davvero.
Anche lei l’aveva detto una volta: “Non te l’ha mai detto nessuno? La vita è ingiusta”.
Adesso potevo dire realmente che era la verità, perché l’avevo provata nella mia pelle dura come la roccia.
Era inconcepibile che io dovessi amarla in un modo così smisurato e profondo ma non potessi stare con lei.
Era proprio un’ingiustizia.
Ma non potevo farci nulla, sarebbe stata la mia condanna eterna.
Mi mancava tutto di lei, agognavo i suoi baci, desideravo le sue carezze e i suoi sorrisi, la volevo con me.
La voglia di andarmela a riprendere e non tornare mai più era ogni giorno, ogni minuto, ogni secondo più forte e di continuo mi tormentava la mente e il cuore.
Ma non so come, riuscivo a resistere.
A stento, ma ci riuscivo.
Ed era spossante e terribilmente faticoso, ma necessario.
Per il suo bene.
Meritava di vivere la sua vita, di stare senza di me.
E purtroppo, lo meritavo anch’io.
Non ero degno di lei, della sua gentilezza, dei suoi valori, del suo amore.
Nessuno voleva, poteva e doveva amare un mostro come me.
Soprattutto lei.
In quel momento venni distratto da una musica dolce e lenta che usciva da un bar lì vicino.
La conoscevo, era una canzone italiana cantata da un certo Fausto Leali e Anna Oxa, “Ti Lascerò”.
La ascoltai, rapito dalla verità di quelle parole.
 
http://www.youtube.com/watch?v=w3Sp33rKl2Q
 
Ti lascerò andare
ma indifesa come sei
farei di tutto per poterti trattenere
perché dovrai scontrarti
con i sogni che si fanno
quando si vive intensamente la tua età
Ti lascerò provare
a dipingere i tuoi giorni
con i colori accesi dei tuoi anni
ti aiuterò a sconfiggere
i dolori che verranno e
che saranno anche i più grandi
degli amori che ti avranno
e lascerò ai tuoi occhi
tutta una vita da guardare
ma è la tua vita e non trattarla male
ti lascerò crescere, ti lascerò scegliere
ti lascerò anche sbagliare
ti lascerò
ti lascerò decidere
perché sarò al tuo fianco
piuttosto che permettere
di dirmi che sei stanco
lo faccio perché in te
ho amato l'uomo e il suo coraggio
e quella forza di cambiare
per poi ricominciare
e quando avrai davanti agli occhi
altri due occhi da guardare
il mio silenzio lo sentirai gridare
ti lascerò vivere, ti lascerò ridere
ti lascerò ti lascerò
e lascerò ai tuoi sorrisi
la voglia di scoppiare
ed il tuo orgoglio lo lascerò sfogare
ti lascerò credere, ti lascerò scegliere
ti lascerò ti lascerò
ti lascerò vivere, ti lascerò ridere
ti lascerò ti lascerò

 
Questa canzone era riuscita ad esprimere tutto quello che non le avevo detto, e che non le avrei detto mai.
“Amore, perdonami, l’ho fatto per te, per lasciarti vivere la tua vita, com’è giusto che sia.
Per farti inseguire i tuoi sogni, per farti pianificare consapevolmente il tuo futuro e vivere tutto ciò che la vita ti offre.
Una vita che io non sarò mai in grado di darti.
L’ho fatto per permetterti di fare una scelta, quella giusta.
Perché se io fossi rimasto con te, non avresti mai capito cosa sia davvero importante, non mi avresti mai permesso di lasciarti vivere, mi avresti obbligato a porre fina alla tua splendida vita.
Ti ammiro, lo farò sempre, per il coraggio che hai dimostrato nel starmi affianco e ti ringrazio per avermi permesso di amarti, per avermi amato, ma tu meriti altro.
Qualcuno che ti starà accanto per sempre, per tutta la vita e non l’esistenza.
È così che deve andare.”
Che sensazione orribile non poter piangere, ma desiderare così intensamente di farlo.
La suoneria del mio cellulare partì all’improvviso.
All’inizio pensai di non rispondere, ma poi decisi che forse era meglio farlo.
Poteva essere successa qualsiasi cosa.
Vidi chi era: Alice.
«Alice, sai che non voglio essere disturbato se non per questioni di estrema importanza..» dissi con tono brusco.
Poverina, in fondo lei non aveva colpa.
Era tutta colpa mia.
«Stavolta è davvero importante!» rispose accalorata.
Alice accalorata?
«Allora parla, ti ascolto»
«Ok… Bella sta per sposarsi..»
No.
No, no.
NO!
 
Allora? Lo so, forse è un po’ prestino, ma il capitolo anche se è stato MOLTOOO difficile, è venuto così, di getto, e non mi andava di modificarlo un granché.
Secondo voi chi è il personaggio misterioso?
E se lo avete capito, chi se lo sarebbe mai aspettato?
XD basta, non commento più perché voglio vedere che ne pensate!
Anzi, ultima cosa, siccome in questo periodo mi sono fissata con questa canzone (lo so, è strano XD) e siccome c’entrava perfettamente, ho deciso di metterla.
Adesso vi saluto, aspetto i vostri pareri! Bye :****

 
   
 
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