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Autore: Stateira    22/04/2007    10 recensioni
Raccolta di shots varie ed eventuali, a tema romantico. Parings per tutti i gusti, yaoi e non, canon caparbi e crack stratosferici.
Mi scuso per non accennare alla trama, ma una trama, disgraziatamente, non c'è.
Genere: Generale, Romantico, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, Yaoi | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
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Tensione (Kankuro/Kiba)

Tensione (Kankuro/Kiba)

 

 

 

 

- Beh? -

Kankuro incrociò le braccia con risolutezza. – Sono qui da stamattina, e tu mi hai a malapena guardato in faccia. –

 

Nessuna reazione, sull’altro lato del divano.

 

Faceva caldo, davvero molto caldo, sembrava quasi di essere a Suna. E dire che il clima era una delle poche cose che gli facevano digerire Konoha.

 

- Mi vuoi spiegare una buona volta perché ce l’hai con me? -

 

Uno sguardo astioso e risentito investì Kankuro, che si difese distogliendo il proprio con stizza.

 

- Che c’è, vorresti farmi paura? Ti prego, sei penoso. Non so davvero perché perdo tempo a cercare di costruire qualcosa con te, quando qualunque altra cosa sarebbe più produttiva che parlare all’aria, come sto facendo. E non credere che mi importi qualcosa, se mi odi. Ormai sono qui, e tu non ci puoi fare niente. Sono spiacente di deluderti, ma non sei tu a decidere che cosa devo fare, dove devo andare e perché. –

 

Una smorfia risentita, e persino un po’ addolorata.

 

Kankuro si morse un labbro, ma decise che a quel punto tanto valeva andare fino in fondo.

- Mettiamo le cose in chiaro, una buona volta. – affermò. – Io e te non riusciamo ad andare d’accordo. E allora? Cosa vogliamo fare, comportarci da persone civili, o continuare ad azzuffarci ogni volta che ci vediamo? Credi che ignorarci sarebbe una soluzione? Tanto lo sai benissimo che tornerò a Konoha altre volte. L’ho sempre fatto, e continuerò a farlo, ed ogni volta io e te ci riduciamo così, a ringhiarci contro. Sono stanco, lo sai? Di te, e di questo tuo atteggiamento strafottente, come se tutto ti fosse dovuto, come se io dovessi inginocchiarmi a te ogni volta che metto piede qui. -

 

Un mezzo ringhio minaccioso e terribilmente serio.

 

- Ne ho abbastanza di te! – sputò Kankuro. – Credi che mi lascerò trattare così da te? E non mi sfidare, non provare a guardarmi a quel modo. Non sai contro chi ti stai mettendo. -

 

Kiba strinse i pugni, e si preparò a fare a pezzi Kankuro.

 

– Ti muovi a venire a letto? – Ringhiò, affacciandosi dalla porta della camera e stropicciandosi gli occhi – Sto morendo di sonno. -

- Non mi alzo da qui finché non avrò ottenuto il rispetto che merito. -

- Hai tutto il fine settimana per litigare con Akamaru. Dai… -

- Scordatelo. -

 

Kiba gemette per l’esasperazione, per la testaccia più dura del cemento del suo compagno, e per il sonno atroce che lo affliggeva.

 

- Akamaru, sii ragionevole, almeno tu. -

 

Il cane sollevò fieramente il musino, e per tutta risposta raspò contro Kankuro con le zampe posteriori.

 

- Lo hai visto? – esplose Kankuro, indignato. – Dannato cagnaccio, adesso io… -

Kiba roteò gli occhi. - Akamaru, vergognati, non si tratta così un ospite. -

 

La smorfia di Kankuro mutò all’istante in un sorrisetto antipatico e trionfale, dedicato tutto al piccolo cagnetto ignobile.

 

- … E tu, non credere di essere da meno. Si dà il caso che quello sia il mio cane, e tu gli devi lo stesso rispetto che devi a me! -

 

Di nuovo smorfia.

 

Kiba contemplò con rassegnazione il suo cane e il suo compagno, che si fronteggiavano fieramente sul divano, scoccandosi occhiatacce avvelenate degne di due nemici giurati. O di due megere nevrotiche.

Conosceva almeno tre o quattro persone, nel villaggio, che avrebbero pagato, per assistere ad una scena del genere. E forse, ne conosceva una anche a Suna. Una certa sorellina con i codini a stella. Ma dover sopportare in prima persona le interminabili contese fra Kankuro e Akamaru, invece che starsene tranquillo a godersi lo spettacolo masticando patatine, era tutta un’altra storia.

 

Kankuro calcolò con attenzione la sua prossima mossa, perché, considerando l’ora, la situazione, e lo stato comatoso di Kiba, quella sarebbe stata anche l’ultima.

- Sai una cosa, Kiba? – sibilò con una certa malizia. – Forse potrei portare rispetto al tuo cane soltanto se tu lo facessi trasformare in te. Chissà, potrebbe essere un’esperienza interessante… -

 

Kankuro lasciò scendere un silenzio in qualche modo teatrale, dopo le sue ultime parole. E fu sicuro di aver fatto centro quando il volto di Kiba cominciò a perdere gradualmente colore.

 

- Cooos… Kanku… Io… Non… Ehh? -

Kiba cercò di mettere insieme una risposta adeguata, ma senza troppo successo. Ma che razza di idee aveva per la testa, il suo ragazzo? Si stava forse prendendo gioco di lui? La sua stanca, stanchissima mente, cominciò a produrre una serie di immagini assolutamente poco adeguate alle circostanze, ma che vantavano delle strepitose inquadrature del broncio di Kankuro che si deformava lentamente, molto lentamente, in uno spasmo offuscato. Quel vigliacco perverso, gliel’avrebbe fatto vedere lui, chi era l’uomo e chi era il cane, in quella casa!

 

Kankuro si premurò di nascondere il suo ghigno soddisfatto quando Kiba, in barba al sonno e alla massa minore, lo artigliò e se lo caricò sulle spalle, per poi dirigersi a barcollante passo di carica verso la camera da letto.

 

Dal divano, un cagnolino bianco studiava con espressione rassegnata la scena. Il povero Akamaru si stirò con tutta comodità sul divano, ficcando preventivamente la testolina sotto un cuscino. Quando c’era Kankuro per casa, il suo padrone perdeva completamente la bussola. Prendeva a scodinzolare peggio di un barboncino qualsiasi, andava sempre a chiudersi in camera con lui, e lasciava lui fuori da solo, sul divano. E per almeno un’ora, non c’era verso di dormire.

… Oh no, ecco che cominciavano, come al solito.

 

Ma perché Kiba e quel muso da gatto dovevano sempre fare un baccano infernale, là dentro?

 

*

 

Kankuro allargò lentamente le braccia, e si trovò posto sul petto nudo di Kiba. Il suo respiro grosso e ringhioso era meravigliosamente rilassante, un vero balsamo per i sensi ancora intorpiditi. Kankuro non aveva dubbi circa il fatto che se Temari avesse saputo quanto adorava usare questo tipo di subdole strategie con Kiba, lo avrebbe definitivamente consacrato alla razza felina. Ma probabilmente prima, da brava sorella, sarebbe svenuta rantolando parole a caso circa i suoi gusti assurdi. Qualcosa come “perché proprio lui, perché?!?!?”

Kiba lo abbracciò pigramente, e Kankuro sorrise fra sé. Poteva sentire tutto il suo sonno, la sua spossatezza e il suo appagamento dal modo in cui ansimava fra i suoi capelli scompigliati. Ed era magnifico, era come se ogni cosa fosse al posto giusto, come se finalmente, anche per lui, ci fosse spazio per i sogni.

Chiuse gli occhi senza avere voglia di dormire; con un po’ di fortuna, sarebbe riuscito a sentire Kiba addormentarsi prima di lui, e a godersi qualche minuto di delizioso e avvolgente calore.

 

- Caiii! -

 

Kiba si rizzò sulla schiena di getto.

- Non ci provare. – sibilò Kankuro, senza degnarsi di muoversi. – Non ho intenzione di dormire con quel sacco di peli nel letto. -

 

Sentì Kiba esalare un gemito sofferente ed esausto.

- Hey, con il tuo padrone ci dormo io, è chiaro, cagnaccio? -

- Grrrrr… -

Kankuro assottigliò lo sguardo, e fece una linguaccia alla porta chiusa.

- Vattene a cuccia! -

- Akamaru, vai a dormire, da bravo. Domani ce ne andiamo a correre al fiume, promesso! -

 

Nel silenzio della stanza, Kiba riuscì a percepire lo scodinzolio di Akamaru, e si lasciò di nuovo scivolare all’indietro, confortato.

- Hai sentito, piccola iena? Fila a dormire e lasciaci in pace! -

- Grrr… -

- Non ti vogliamo qui, sei di troppo, e puzzi! -

- Grrr… -

- “Grrr” a me?!? - 

- Kankuro, finiscila! -

- Che cosa?!?!? -

- Grrr! -

- Akamaru, anche tu! -

 

Kiba sospirò, sconfitto, e si buttò un braccio sulla faccia. Era inutile, non c’era proprio niente da fare.

Le due belve della sua vita non sarebbero mai andate d’accordo.

 

 

 

ANGOLINO!

 

Ok, ho scoperto di adorare Kankuro. Beh, questo Kankuro, per lo meno! ^^

 

Marchesa: Grazie per gli auguri! >333<

Shino si vede poco, hai ragione. Però Shino è… sexy! Oh sì, io sono per la riabilitazione dei pg incompresi, e soprattutto per tirare fuori il peggio di loro!

 

Feda: ma tu mi onori sempre di più, come posso ringraziarti? No, brutta cosa, quando ti si ingarbuglia tutto nella gola. Soprattutto se davanti a te hai un paio di occhiali da sole che ti fissano ^^’. Sono proprio felice che lo stile e la trama si adattino a loro, non sono personaggi semplicissimi, povera me!

 

Kagchan: sì lo so, non ci aveva mai pensato nessuno, però io li amo!!! >__<

 

Artemisia: guarda, diciamolo chiaro, io non ho nessun merito per la shot, sono Shikamaru e Shino a essere sensuali al massimo già di loro! Oddio, io ho una paura folle delle falene, spero di non ritrovarmi mai nei panni di Shikamaru, sarebbe tragica… Però forse per Shino potrei anche cercare di non svenire rovinosamente… ^^

Huhuhuhu, dai che pian piano ti convinco che le yaoi sono fantastiche, in fondo che male c’è a spaziare un po’ fra vari generi?

Ah, Neji, Neji… ci intendiamo alla perfezione, lui è il non plus ultra!

 

Chiara: addirittura sulla punta della sedia, allora spero di riuscire a continuare così, grazie infinite!!!

 

Little Star: non ne parliamo, io sono entomofobica, qualsiasi genere di insetto mi manda nel panico più nero. Oddio, metti che se Shino si offrisse di darmi una mano in tal proposito potrei sforzarmi di avvicinarmi ad una formica, ecco… ma poi pretendo un bel premio!!!

Ti ho mandato una mail, prova a controllare se per sbaglio ti è arrivata, sarà nella posta indesiderata come al solito…

  
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