Noticina importante: questa OS
è diventata una long. Considerate questo il primo capitolo e rimanete
aggiornati sulla mia pagina facebook: http://www.facebook.com/selene.lightwoodefp
per sapere quando pubblicherò il resto, con il
nome di Cloud, per l’appunto! :D
Avvertimenti: lievi accenni di Brittana
e di imbranataggine.
4 – Skank/Nerd!Klaine
Cloud
“Anderson, chico,
ti si sta per slogare la mascella. Smettila di guardarlo così, por l’amor de dios.
Finirà che ti cascheranno i bulbi oculari, o cascherà a lui il culo per l’intensità con cui gli stai sbavando addosso”.
Blaine si domanda ogni santo giorno cosa
c’è di sbagliato nella sua vita. La metà delle volte la risposta è Santana Lopez.
In una qualche esistenza precedente dev’essere stato un serial killer di
cuccioli o Joker, o qualcosa del genere, perché non
vi è altra spiegazione riguardo alla sfiga che lo perseguita. Il karma,
probabilmente. Chissà quanti gattini ha fatto fuori.
C’è un’orribile nuvola nera che gira per
il McKinley da quando si è
trasferito, un anno prima, e Blaine Anderson è perennemente sotto di essa,
senza ombrello, aggrappato ad un parafulmini.
Per metterla in metafora, insomma.
“Non gli sto sbavando addosso” risponde
acidamente Blaine, schiarendosi la gola e sistemandosi attentamente il
cravattino a quadri. Da alla ragazza una lieve
spintarella in direzione della classe nel vano tentativo di distrarla. “Sbrigati, o
faremo tardi a lezione di biologia”.
Santana lo fulmina con un’occhiataccia,
afferrando a sua volta Brittany per un polso e trascinandosela dietro.
“In ritardo?” domanda Brittany perplessa,
incespicando per seguirli lungo il corridoio fino alla porta del laboratorio di
bio. “Non possiamo essere in ritardo, la
professoressa McGee mi ha promesso che avremmo
studiato la composizione della polvere di fata!”
“Siamo già in ritardo per la lezione, hobbit” soffia Santana, tendendosi verso di lui come
una gatta. “Perché tu ti sei fermato per fingere di allacciarti le scarpe –
Cristo, Blaine, i
calzini - per poi lasciarti
ipnotizzare dal dondolio dei fianchi di un certo ciuffo rosa. Sai come li
chiamiamo questi, a Lima High?”.
Blaine alza gli occhi ambrati al cielo e
si sistema la tracolla. “Adolescenti nerd sfigati senza speranza, il tutto in spagnolo?” la anticipa, già
sapendo dove vuole andare a parare.
Santana ghigna. “Stalker”.
Brittany, in mezzo a loro, fa scorrere
lo sguardo dall’uno all’altra e alza le spalle. “Scusa, San, ma mi piaceva di
più quella di Blaine”.
A volte la vita è davvero ingiusta.
Blaine sospira e le due ragazze lo
precedono entrando in classe, ma lui si volta verso il corridoio e sporge la
testa giusto in tempo per vedere un familiare ciuffo rosa scomparire da dietro
l’angolo, sfuggente come sempre.
*
Un’altra cosa che Blaine si domanda
tutti i giorni è come diavolo è diventato amico di Brittany e Santana.
Non lo sa. Boh.
Non l’ha mai capito, è semplicemente successo che la coach
Sylvester l’ha acciuffato per i corridoi,
narcotizzato, rapito e ricattato, costringendolo a fare da tutor
alle due cheerleader per riportare la loro media in una posizione meno
vergognosa. Santana, quando gli è stato comunicato, l’ha guardato come avrebbe
guardato un insetto particolarmente orribile – o un goblin,
o Shrek in persona – e non ha perso una sola
occasione per insultarlo o prenderlo in giro da allora.
Solo che con il tempo Blaine ha imparato
che quello è il modo in cui generalmente la ragazza dimostra il suo affetto. E
lui si prende più insulti di tutti, quindi…
“…quindi dovete immaginare la vostra
cellula divisa a metà e…”
“Anderson, dimmi che non stai davvero
prendendo appunti, por
favor”.
Blaine solleva un sopracciglio – geometrico, come ama definirlo Santana – e
sottrae il foglio alla vista della cheerleader, sfortunatamente sua compagna di
banco.
“No” sussurra per non farsi sentire
dall’insegnante. “L’ho già studiato alla Dalton, questo argomento. Sto
progettando la mia prossima campagna militare in Civilization IV”.
Santana gli lancia uno sguardo schifato
e gli ruba il foglio dalle mani, afferrando una penna e iniziando a scrivere
furiosamente.
Blaine sospira – perché, perché è ancora aggrappato al parafulmini? –
e attende pazientemente qualsiasi insulto la ragazza sia in procinto di
mettergli per iscritto.
Brittany, dall’altro lato del banco, sta
placidamente disegnando un arcobaleno sul libro. Beh, se non altro l’ha
disegnato per collegare due cellule.
La sua povera campagna militare
ricompare tra le sue mani un istante dopo.
Sei disgustosamente nerd, non riesco a
capire perché continuo a gironzolare intorno a te. Saresti carino, se non fossi
gay come il quattro di luglio e indossassi dei maledetti calzini, dios. Allora, vogliamo parlare del tuo piccolo problema con
ciuffo rosa?
E Blaine ci prova a negare, perché gli
risponde Non ho idea di cosa
tu stia parlando. E gironzoli intorno a me perché ti
ho salvato la pagella, provi una qualche contorta soddisfazione nel prendermi
in giro e sei lesbica, Santana. Per i calzini non so che dirti, non ricordo di
averne mai comprati.
Passa il foglio alla ragazza in divisa e
attende pazientemente che lei sgrani gli occhi o inizi
a picchiarlo violentemente davanti a tutta la classe, come sempre.
Santana afferra la penna e lo punzecchia
sull’avambraccio prima di rispondere in fretta.
Sei fortunato, Blaine Anderson. Io e Britt abbiamo deciso che a) ti
saranno comprati calzini, una montagna di calzini e b) ti aiuteremo ad entrare nei
pantaloni di ciuffo rosa.
Sapeva che prima o poi sarebbe successo
– non hai come pseudo-migliori amiche Santana e
Brittany senza conseguenze – quindi Blaine si limita a scuotere la testa e
scribacchiare sotto al commento della ragazza.
Io non voglio entrare nei suoi
pantaloni, San. E non voglio dei calzini. Sto benissimo così.
Santana sbircia la risposta da sopra la
sua spalla – visto che è basso – ma
non ha il tempo necessario a strappargli il foglio dalle mani perché Brittany
la precede ed estrae i pastelli.
“Oh, non di nuovo” geme Blaine
massaggiandosi la base del naso oltre gli occhiali. Santana ha l’aria di essere
indecisa se dare una martellata in testa a Brittany o baciarla davanti a tutta
la classe. Uh, forse più la seconda, vista da quest’angolazione.
Entrambi attendono pazientemente che
Brittany finisca di scrivere il suo piccolo, arcobalenoso monologo, e quando finalmente il foglio – che
una volta era un’ottima campagna – viene restituito loro, si piegano entrambi
su di esso per leggere.
Blaine Warbler,
in quanto delfino, è tuo dovere unirti al
tuo branco di delfini, e non quelle brutte copie di nerd che ti porti in giro
vestiti da personaggi di Harry Potter. Soprattutto perché quello vestito da
Voldemort mi spaventa. Sei sicuro che non ci siano squali, sotto a quei
costumi?
In qualità di rappresentante d’istituto
ti ordino di seguire i nostri consigli, così Santana la smetterà di lamentarsi
del secchio che deve portarsi dietro per raccogliere la tua bava da lumaca ogni
volta che passa Hummel e noi potremo tornare a fare le nostre cose da ragazze
senza rischiare di farti deprimere.
Santana esibisce un sorriso soddisfatto
di fronte alla sua espressione basita, girandosi verso Brittany per lanciarle
un bacio.
Brittany accarezza la spalla del ragazzo
con affetto. “Mi piace Kurt, stareste bene insieme. Ma devi mettere i calzini,
Blaine”.
Blaine scuote la testa con tanta energia
da farsi quasi cadere gli occhiali dalla faccia.
“Ragazze, non posso. Andiamo, mi avete
visto? Sono il peggior sfigato dell’intero McKinley,
un caso disperato, l’obiettivo preferito della squadra di football. Non mi ha
mai notato in un anno, non lo farà di certo adesso. No, lasciamo perdere, ok?
Va bene così”.
Santana inarca un sopracciglio e gli
pesta un piede da sotto al tavolo, guadagnandosi un gemito di dolore da parte
di Blaine e un’occhiataccia dell’insegnante. Tante volte Blaine pensa che
Santana gli gironzoli intorno solo perché si diverte a malmenarlo.
“Va bene così come, esattamente? Continuerai
a guardarlo da lontano senza avere le palle di chiedergli di uscire? Gli muori
dietro! Stupido Anderson, è per questo che
vogliamo…darti una sistemata, ecco. Cos’hai da perdere? Facciamo un tentativo!
Sono stufa di vederti ogni giorno vagare per i corridoi come un’anima in pena
nella speranza di andargli a sbattere addosso o cose del genere, dios. Ti
fa sembrare più patetico di quanto tu non sia già. E
tu parli tramite citazioni del Signore delle Mosche”.
“Signore degli Anelli, Santana. Il
signore degli Anelli” la corregge esasperato. Santana gli lancia un’occhiata da
‘beh? E io cosa ho detto?’ e Blaine scuote la testa con cupa rassegnazione.
In effetti cosa gli costa fare un tentativo?
Magari Santana sa davvero come attirare l’attenzione di Kurt – che non guarda
mai nessuno in faccia, figuriamoci. Però tentar
non nuoce.
Che bella idea che ha avuto, prendersi
una cotta per l'essere più sfuggente - e probabilmente pericoloso - di tutta la
scuola.
“Tu oggi vieni a casa di Brittany e
vedrai che quando avremo finito con te, Frollo, Hummel non riuscirà più
a toglierti gli occhi di dosso”.
Inutile farle notare che è Frodo, Blaine sa che peggiorerà
solo le cose. Santana lo prenderà per sfinimento, probabilmente piombando a
casa sua e interrompendo una lunga ed elaborata partita a D&D
con il solo scopo di rapirlo, quindi tanto vale arrendersi subito.
Oh, beh. Tanto male non potrà fare,
vero? Vero?
*
Fa tanto, tanto male.
“Blaine, smettila di agitarti come una
medusa, non riesco a fare niente!” ringhia Santana esasperata, scivolando più
vicina a lui sul letto di Brittany e tenendogli la faccia con una mano.
Blaine ha le lacrime agli occhi e si sta
internamente maledicendo con tutti gli incantesimi che conosce per aver
acconsentito a quella tortura anziché starsene a casa
e farsi una bella ruolata. O expare.
Maledizione, che gli passa per la testa? Non riuscirà mai a ottenere la fata
d'acqua se non expa.
Farsi aiutare da Santana e Brittany a
conquistare Kurt Hummel, lo skank più stravagante
dell’intera scuola? Ma che splendida idea, Blaine, complimenti! Masochista.
“M-mi sento
come se mi stessi strappando la faccia, per Godric!” geme il ragazzo,
afferrando il lenzuolo dietro di lui con una mano e trovandoci invece la coda
del gatto di Brittany. Ops.
Santana gli blocca la mascella con una
mano e gli scivola di più in grembo, strusciandosi contro i suoi fianchi.
“Stai fermo, Nerderson”
“La mia faccia!”
Brittany entra in quel momento con tre
bicchieri di succo d’arancia e una grattugia per il parmigiano sottobraccio, li
osserva perplessa per un attimo e domanda: “Ma Santana, non avevamo deciso di
non uccidergli le sopracciglia?”
Santana allontana la pinzetta dalla
faccia di Blaine e sospira. “Lo so, Britt, ma vuoi
davvero presentarlo davanti ad Hummel con questi cosi? Ci potrebbero spiegare il
teorema di Pitagora!”
Blaine mugugna una supplica, incapace di
muovere il viso, e cerca di attirare l’attenzione di Brittany per farsi salvare
da Santana.
La ragazza bionda piega di
lato la testa e si siede sul letto di fianco a loro, afferrando a sua volta una
pinzetta.
“Il teorema di Pitagora non è sulle
tartarughe marine?”
Oh, dio.
*
“Ora, Anderson, guardati allo specchio e
dimmi che non ti piaci” canticchia Santana un’ora e mezza – e tante lacrime –
dopo.
Blaine socchiude appena gli occhi e li
richiude immediatamente. “Oh, dio” sussurra con voce strozzata. “Cosa avete
fatto alla mia faccia? Sembro – Sembro – aiuto”.
Le sue sopracciglia non hanno affatto
cambiato forma, sembrano solo un po' meno folte e un po' più…umane? Sì, forse
si potrebbero definire umane. Però, quanto bruciano, Merlino!
“Guarda che Hummel ha una pelle
praticamente perfetta e ti posso assicurare che vive con la pinzetta per le
sopracciglia in tasca, perché –“
“Il piercing
al sopracciglio sinistro. Sì, l’ho notato. Così come ho notato quello alla
lingua”.
Santana sorride maliziosamente e gli
artiglia le spalle, piazzandosi dietro di lui – tanto è basso. “Lo so che l’hai
notato, nano. Eccita persino me quando lo vedo”.
Blaine arrossisce violentemente, causando
le risatine di Brittany e i singhiozzi strozzati dell’ispanica.
“Bene, ora che abbiamo risolto la
questione sopracciglia, passiamo alla seconda della lista” decreta Santana,
sistemandosi le pieghe della gonna. “Britt?”
Brittany abbassa lo sguardo sul foglio
tutto colorato che ha appena strappato dalle grinfie del gatto.
“Punto numero due”
legge, lanciando un'occhiata offesa all'animale. “Cospargere le
sigarette di Lord Tubbinghton di burro”.
Sia Blaine che Santana - che la palla di
pelo del gatto - rimangono immobili a fissarla. “Punto numero tre?”
“Punto numero tre: bruciare i papillon.
In alternativa, tagliuzzare i papillon e utilizzarli come bandana”.
Blaine fa un passo indietro e si
spiattella contro la parete. “Sta’ lontana da me e dai miei cravattini, Sauron”.
Santana borbotta qualcosa che suona
sospettosamente come 'Melodrammatico'.
*
Dopo due ore di torture - in altro modo
non saprebbe definirle, purtroppo. La morte di Kakashi
è stata molto meno dolorosa da sopportare - la
situazione ha raggiunto un livello drastico.
Blaine sembra una comparsa di The Walking
Dead. Se ne sta seduto sul letto, tremante, dopo aver preso parte
all'esperienza più traumatica della sua intera esistenza - pari forse solo al
finale di Final Fantasy X. Oh, quello sì che è un trauma.
"Ti stanno benissimo, Anderson, non
fare quella faccia" borbotta Santana squadrandolo a lungo. "Stavolta
sarà Hummel che non riuscirà a guardare da nessun'altra
parte se non questi meravigliosi, attillatissimi
jeans".
"Non respiro" pigola Blaine
tastandosi le cosce strizzate nel tessuto scuro. Niente, non sente più niente.
Paralizzato dalla vita in giù. Oh, dio, dovrà strisciare sui gomiti fino ai
piedi di Kurt Hummel e chiedergli di uscire sperando di impietosirlo. "La
mia circolazione, non sento più il sangue che mi scorre nella parte inferiore
del corpo. Mi hai ucciso. Salazar, ci sei riuscita, mi hai ammazzato".
Brittany gli si siede vicino,
accarezzandogli il ginocchio. Oh, dio, non sente più nulla.
"San, sei sicura che non sia sotto shock? Lo shock è pericolosissimo,
potrebbe trasformarsi in un'anguilla, e io ho paura delle anguille. Sai che
stanno complottando per conquistare il mondo".
Santana ghigna malignamente.
"Aspetta di rivedere Hummel e quel suo fisico da urlo strizzato in pantaloni
il doppio attillati. Vedrai come ti circolerà il
sangue verso sud".
Tirargli una cuscinata
è l'unica cosa che può fare, perché Blaine non
riesce a muoversi.
*
"No, no e poi no. Te lo
scordi" esclama Blaine, indietreggiando velocemente verso
la porta. Maledizione, è chiusa a chiave. "Dovrai passare sul mio
cadavere, Santana. E noi siamo gay".
Santana si limita a sorridergli, un po'
come ti sorriderebbe un alien prima di picchiettarti sulla spalla e divorarti
dall'interno. Che è precisamente ciò che Santana ha intenzione di fare. Più o
meno. Dove Merlino è la sua bacchetta magica quando
serve?
"Brittany dice che Kurt bacia da
dio" commenta con nonchalance, dando dei
colpetti al letto per invitarlo a sedersi vicino a lei. Sì, proprio ora che
Blaine ha vinto la forza di gravità ed è riuscito a muovere le gambe in
semi-cancrena. "Non vorrai mica fare una brutta figura perché non sai
baciare, vero?"
Blaine serra le labbra in una morsa
quasi dolorosa quando Santana si alza e fa un passo
verso di lui. Ok, le ragazze lo terrorizzano. Blaine è gay, per le mutande di Silente,
perché diavolo dovrebbe baciare Santana?
"Non sono affari tuoi. Ti ho
lasciato torturarmi per le scorse quattro ore, Lopez.
Quattro ore che avrei potuto passare davanti alla play
station con il mio amato Resident Evil
6, o magari a complottare un vero piano per chiedere a K-Kurt di uscire. Non ti
sei divertita abbastanza?"
Santana sembra sinceramente offesa.
"Sto solo cercando di aiutarti" lo rimprovera. Oh, dio, è seria.
"Puoi pensare alle formule matematiche, se vuoi". Non sta succedendo,
non sta succedendo. Un incubo, Blaine, è solo un incubo. Ora comparirà SuperMario, ti dirà che dovete salvare Peach
e - "Forse hai solo paura di non essere abbastanza bravo" lo provoca
la cheerleader.
Ok, questo è troppo.
Con uno scatto quasi felino Blaine fa un
passo avanti e afferra Santana per i gomiti, facendo scontrare le labbra con
quelle della ragazza.
Il valore della derivata di f(x)
calcolata in X con 0 -
Blaine le morde
delicatamente il labbro inferiore e Santana si stacca da lui ad occhi sgranati,
appoggiandogli le mani sul petto.
"Cazzo, Anderson. Sai baciare".
Qualcuno mi uccida, per favore. Sto per dare di stomaco.
*
"Un ultimo consiglio" gli dice
Santana fermandolo sulla porta di casa di Brittany. Blaine ormai ha esaurito
tutte le lacrime, le battutine in nerdese e le
formule matematiche, quindi non gli resta che voltarsi e affrontare il suo
destino. Un po’ come Harry che va spontaneamente nella Foresta Proibita e si fa
fare secco da Voldemort.
"Sentiamo".
"Domani mattina non mettere il
gel" gli suggerisce la ragazza, facendogli l'occhiolino. Blaine sbatte le
ciglia un paio di volte. Forse è un tic nervoso.
"Dovrai strappare il tubetto dal
mio corpo freddo e morto".
Brittany compare alle spalle di Santana,
i grandi occhi azzurri ricoperti di lacrime.
"Sapevo che Lord Tubbington ti avrebbe ucciso, alla fine!" sussurra
stringendolo in un abbraccio stritolare. "Mi dispiace, Blaine, ora sei un
fantasma? Potrai comunque provarci con Kurt? Perchè bacia davvero bene! Se sei
un fantasma puoi sentirlo, se ti bacia?"
E sì, forse la nuvola nera che Blaine si
porta appresso e che non fa altro che ficcarlo nei guai è proprio di fronte a
lui, sullo stipite della porta, nella diabolica forma di due cheerleader.
*
Santana si appoggia con un sorriso allo
stipite della porta, stringendo Brittany in un abbraccio
mentre guardano Blaine Anderson allontanarsi con passo incerto verso la
sua auto.
“Credi che la mia idea funzionerà?”
domanda Brittany sottovoce mordendosi il labbro preoccupata.
Santana le sorride e bacia via quel piccolo broncio con leggerezza, appoggiando
la testa sulla sua spalla.
“Ma certo che funzionerà, piccola. Tu
hai idee straordinarie. Dobbiamo solo avere pazienza”.
*
Quella sera Blaine torna a casa
dolorante, psicologicamente distrutto e pericolosamente in bilico sul parafulmini.
Gettandosi sul letto e accoccolandosi
sotto le coperte, non può fare a meno di domandarsi se funzionerà. Perché
dopotutto potrebbe: guardandosi allo specchio di Brittany si è riconosciuto a
stento, con il viso arrossato, quei pantaloni così stretti e uh, niente papillon.
Kurt Hummel è un tipo particolare,
sembra appena uscito da un libro. Ogni volta che ci pensa, a Blaine quasi viene
da ridere perché era ovvio che si
sarebbe preso una cotta senza speranza per uno come
Kurt, Santo Gandalf.
Ciuffo rosa e aria silenziosamente pericolosa compresi.
Blaine sospira e afferra un libro a caso
dalla pila sul comodino. Ha bisogno di distrarsi, perché se pensa finirà per
avere in testa solo Kurt. E al momento Kurt è il maggiore dei suoi problemi: è
il fulmine che sta per piombare su di lui e ridurlo a nient’altro che un
mucchietto di insignificante cenere.
*
Blaine si sente osservato. Nel senso di
molto, molto osservato. Ha qualcosa tipo gli occhi di mezzo corridoio puntati addosso, ci sono
un paio di mandibole che stanno spazzando il pavimento e a Susan Jones sono appena caduti i libri di mano.
Sembra quasi l’incubo che ha avuto un
paio di mesi fa, nel quale si presentava a lezione di economia domestica
vestito da druido, con tanto di barba e libro di incantesimi, circondato da
persone vestite da Stonehenge, e tutti lo fissavano.
Solo che ora è reale e lui è vestito da
Blaine Anderson. O meglio, la versione ampiamente riveduta e corretta – e
mutilata – made in Brittana. E
tutti lo fissano lo stesso.
Fa un altro paio di passi e si lancia
nel bagno dei ragazzi con un’agilità ninja che non
sapeva di possedere, evitando per un pelo Brittany e Santana. Una volta nel
cubicolo – energicamente chiuso a chiave perché non ci tiene a farsi infilare
la testa nel water di nuovo, grazie tante – Blaine si prende un momento per
osservare il modo in cui è conciato.
Se non fosse stato un malvagio piano pre-organizzato avrebbe detto di essersi vestito senza
mettersi prima gli occhiali – e lui è piuttosto miope, quindi questo la dice
lunga sul suo stato. I jeans attillati gli stanno
letteralmente tagliando via le gambe e probabilmente presto si ritroverà privo
della parte inferiore del corpo. Quella superiore non
è tanto male, in fondo indossa solo una t-shirt scura e una sciarpa verde
oliva. Niente caviglie di fuori, dei maledettissimi calzini e un paio di vecchissime converse di suo fratello
completano il tutto.
Sembra un fattone.
No, peggio. Non sembra Blaine Anderson.
E inizia a realizzare
ora che potrebbe essere un problema
se il non-Blaine Anderson finisse per piacere a Kurt.
Kurt, con il quale non ha nemmeno mai
parlato, perché Blaine è schifosamente timido. Canta nel Glee Club, una volta
sul palco riesce ad esibirsi di fronte a migliaia di persone e
contemporaneamente saltare sui mobili e poi – poi si ritrova davanti Kurt
Hummel e balbetta.
Cosa che sta succedendo proprio adesso. Merda.
“Uh – i-io, ehm”.
Fantastico, Blaine, fantastico. Ora
lanciagli un Oblivion
e scappa!
Davanti a lui – quando diavolo è uscito
dal cubicolo, Blaine nemmeno se lo ricorda – c’è Kurt Hummel in persona, ciuffo
rosa pallido, piercing al sopracciglio, naturalmente
inarcato, pantaloni praticamente cuciti addosso e occhi azzurri a poca distanza
dai suoi.
Oh, e la sua bocca si sta muovendo.
“…cosa diavolo ti è successo, Anderson?”
E un momento. Perché Kurt sa il suo
nome? E perché è appena arrossito? E perché Silente non ha mai detto ad Harry di Ariana? No, un momento, sta andando fuori tema.
TBC
Note dell’Autrice
Eh, sì. Stavo scrivendo questa storia e puff!, si è trasformata in una long di qualche capitolo (che andrà a
finire che diventerà una long vera xD) Quindi niente,
in caso vi interessasse sapere come continua – e se ne vedranno delle belle –
fatemelo sapere, perché questa storia verrà poi pubblicata a parte. Questo è…il
primo capitolo, ecco.
Sia benedetta
Beh, enjoy!