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Autore: Zonzi_Kuchiki    13/10/2012    0 recensioni
Una ragazza e il suo sogno. Una fine, o forse un inizio? Non è facile combattere con la morte, non ci è concesso, ma forse lei avrà una possibilità per cambiare la sua vita, e non solo.
Un nuovo paese, nuove emozioni, nuove scelte. Quale sarà la sua?
Genere: Angst, Malinconico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bill Kaulitz, Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: Lemon, OOC | Avvertimenti: Violenza
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Era il 15. Il 15 Dicembre. Lì, davanti a quello specchio a guardarmi e riguardarmi cercando di capire cosa non andava: la maglietta troppo scollata? Il rossetto troppo scuro? No. Anche l’eye-liner era dritto, era tutto perfetto. Mi soffermai sugli occhi, era lo sguardo diverso. Uno sguardo privo di luce, quella luce che da un po’ era sparita. Perché? Non lo so, non l’ho mai saputo. So solo che quel giorno ero diversa, forse doveva accadere qualcosa.
Ormai senza alcuna voglia distolsi lo sguardo dallo specchio e andai a spegnere la radio. Stavo ascoltando loro, come sempre.
Ormai senza la loro musica non potevo più stare, mi avevano cambiato la vita radicalmente, erano loro che avevano ridato la luce ai miei occhi. Ma perché stava sparendo un’altra volta? Qualcuno me l’aveva rubata senza il mio consenso?
Mentre mi facevo mille domande il tempo passava...

-Fey!- Era mia madre, evidentemente ero entrata ancora una volta nel mio mondo parallelo, quello dal quale nessuno mi può tirar fuori.
-Si mamma, arrivo!-  Risposi frettolosa e presi la borsa, ficcandoci dentro qualunque cosa, giusto per darle la forma.
La salutai veloce e uscii di casa.
Faceva freddo e l’unica cosa che vedevo erano le luci natalizie soffuse e l’aria che usciva dalla mia bocca, il resto era offuscato a causa della fitta nebbia che si stendeva come un velo sulle strade deserte. Aveva tutto un non so che di malinconico e questo non mi rassicurava, per niente. Avevo come la sensazione che stesse per succedere qualcosa, così accellerai il passo, la cosa più sbagliata che potessi fare.
Regnava un silenzio che quasi faceva paura, sentivo i grilli e il mio respiro che si affannava. Non so perché ma avevo la sensazione che qualcuno fosse dietro di me, ma non era nessuno, solo la mia immaginazione. Mi fermai, scossi la testa e presi le cuffie, non mancavano mai.
 Misi la musica a tutto volume e rientrai un’altra volta nel mio mondo dove la sua immagine mi nutriva e annientava allo stesso tempo.

Iniziai a rallentare il passo che seguiva i battiti lenti del cuore, poi attraversai la strada..
 Lo sguardo basso guardando le strisce bianche in contrasto con le mie Converse rosse. Sentii una scossa, mi risvegliai da quel sogno, mi girai a sinistra e sgranai gli occhi, dopo di che, non vidi più niente.

Ricordo solo un buio profondo e tutti i rumori passare da amplificati a nulli. E’ come se tutto si fosse rallentato: La botta, il contatto violento con l’auto, il mio corpo ribaltato e scaraventato con forza a terra, la ghiaia che bucava la mia pelle e infine il gelo che avvolgeva completamente il mio corpo. Sentii la macchina sgommare e pian piano scomparire.
Aspettai un po’, ma nessuno venne a recuperarmi. Tutto era muto, rimbombava solo il mio sottile respiro e la musica ancora accesa nell’ Mp3: ''Wir fühlen, wir sind fürs Ende nicht bereit. Wir sterben niemals aus.''  “Non siamo pronti per la fine non moriremo mai.”
Dopo quelle parole non sentii più nulla, il freddo mi aveva presa, per sempre.
  
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