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Autore: xniallsjuliet    13/10/2012    1 recensioni
Ecco la storia di Karen Smith, una ragazza diciottenne che agli occhi di tutte potrebbe sembrare una semplice ragazzina alle prese con i suoi vizi.
Ma non era affatto così.
La storia di questa ragazza aveva un lato oscuro, una lato che la segnerà per tutta la vita.
Un passato da cui non riesce ancora a sfuggire, da cui non PUò fuggire.
Questa è la storia di Karen Smith, una ragazza che cercherà, anche grazie all'aiuto dei suoi fantastici amici, di ricominciare a vivere.
- MOMENTANEAMENTE SOSPESA -
Genere: Generale, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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hi carrots, today vi darò anche i volti dei personaggi u.u
Beh, gli One Direction.. li conoscete già xD  Love 'em all !
Karen è lei --> Image and video hosting by TinyPic
Kim è lei --> Image and video hosting by TinyPic
Bene, leggete e se potete lasciate una piccolissima recensioncina, mi farebbe molto piacere;
ci tengo a questa storia, nonostante sia solo agli inizi.


 

<< Ferma, sta ferma! >>
<< No, lasciami, lasciami andare! >>
<< Ho pagato per te, puttanella. Quindi ora sta zitta. >>
<< No! Lasciami! NO! >>


 

Mi svegliai di soprassalto, madida di sudore, mentre mi ricordavo di essere ancora chiusa in bagno, schiacciata contro la porta con un taglierino in mano e un polso sanguinante.

'Di nuovo' pensai. Sbuffando mi alzai, sciacquai il tutto e mi bendai il polso.
Uscendo dal bagno subito l'aria putrefatta di quella casa mi schiaffò il volto.
Odore di sudore, sesso, droga, e sesso..
Sentivo degli strani versi, urli di donna, e capii che mio..padre era intento a scoparsi una delle sue tante troiette della giornata.
'Povere donne' pensai. Perchè sì, potevano essere delle puttane, ma non avrebbero mai saputo cosa voleva dire stare con mio babbo, finchè non sarebbero cadute nella sua trappola, e puntualmente ci cascavano tutte.
Il fatto che mio .. lui, fosse troppo impegnato per non degnarmi di alcuna attenzione, mi fece quasi sorridere dalla felicità.. quasi.
Chissà da quanto non facevo un vero sorriso dentro quella casa.
Da quando? Ah sì, da quando è venuta a mancare lei, l'unica persona che mi poteva proteggere dallo schifo di questo circolo che sono mio padre e i suoi uomini. L'unica persona che si è sacrificata per me, fino all'ultimo.
Stoppai subito quei pensieri ed asciugai una lacrima che era sfuggita al mio controllo, per poi andare in camera a vestirmi.
Misi le prime cose che trovai e le mie immancabili converse bianche.
Non mi curai neppure di passare davanti allo specchio, non mi importava.
Diedi un'occhiata alla benda.
Lì dentro il taglio, lungo e profondo, bruciava ardentemente, quasi come bruciava la mia anima.
Sbuffando uscii di casa e mi diressi a scuola.


 

---
 

L'atrio esterno era pieno di studenti, segni che ancora le lezioni non erano cominciate.
Subito sentii qualcuno cingermi da dietro e sorrisi automaticamente.
Liam mi tirò su e mi fece girare facendomi, per la prima volta quel giorno, ridere.
Quando mi mise a terra mi girai e lo abbracciai forte, inspirando il suo profumo.
Mi staccai per guardarlo in faccia.
Era bello come sempre e aveva un sorrisone che mi faceva letteralmente sciogliere.
<< Ciao  >> mi soffiò Liam, mentre eravamo dolcemente naso contro naso.
Tutti ci scambiavano per una coppia, anche se non era così. Anche Kim ormai si era arresa da tempo alle nostre smancerie, sebbene le piacesse Liam.
Lei sapeva che eravamo solo amici.
<< Ciao >> risposi io, più che felice. La felicità e la sicurezza che poteva trasmettermi quel ragazzo in neanche due minuti era impressionante. 
<<>> mi uscì detto.
Liam rise piano e non ebbe nemmeno in tempo a rispondere che...
<< EHIIII HOPE ! >> .. che quei tre scemi ci corsero incontro con dei sorrisoni splendenti da fare invidia al sole, e ad uno ad uno mi abbracciarono.
<< Quante volte vi ho detto di non chiamarmi così? >> li ripresi, pur sapendo che non sarebbe servito a nulla.
<< Eddaii, lo sai che Hope ci piace di più. >> mi canzonò Harry, il cui sorriso andava da una parte all'altra della faccia, creando due piccole fossette che mi fecero impazzire dalla voglia di pizzicargli le guanciotte candide.
<< Io posso chiamarti così, vero? >> mi si avvicinò un coccoloso Niall, faccia da cucciolo: labbro inferiore leggermente sporgente, palpebre che si aprivano e chiudevano ad un ritmo impressionante, e poi la sua voce così tenera che mi fece sciogliere.
<< Tu sì, ovvio cucciolo >> dissi, passandogli una mano tra quei capelli biondi così belli da far paura, mentre i suoi occhi brillarono, lasciando spazio ad un sorrisone esageratamente felice che imperversava sul suo volto pallido.
<< Anch'io ovviamente..giusto? >> disse Louis mentre si avvicinava a me, sorridendo,e mettendomi una braccio dietro la schiena per poi avanzare all'interno della scuola, i capelli sempre spettinati, gli occhi sprizzanti di gioia di vivere, e quel sorriso che non mancava mai sul suo volto.
Sì insomma, i miei migliori amici erano praticamente degli dei greci, si era capito.
<< Ehi ma.. Kimberly? >> chiese Liam, cercando di fare l'indifferente, ma tutti noi sapevamo di quanto gli importassi veramente.
<< Eccomiii ! >> tutti ci girammo di scatto verso un'affaticatissima Kim, che cercava di riprendere fiato.
<< Hai fatto la maratona? >> chiese Harry, sarcastico.
<< Ah ah ah molto divertente Styles.. no. Ho fatto una corsa a casa perchè mi ero dimenticata la sacca da ginnastica. >>
Il terrore pervase in tutto il mio corpo.
<< OGGI C'è GINNASTICA? >> chiesi terrorizzata.
<< Ehm..sì >> mi rispose una Kim alquanto stranita dalla mia reazione.
'Non può esserci ginnastica, non oggi cazzo, non oggi!' pensai mentre la mia mente cercava una soluzione.
Come avrei fatto a nascondere la fasciatura? Come minimo gli altri mi avrebbero uccisa.
Loro sapevano tutto, TUTTO, di me, della mia storia, della mia vita, e come minimo mi avrebbe fatto una ramanzina con la R maiuscola se si fossero accorti che.. che mi tagliavo ancora.
Era da un pò di tempo che dicevo loro che avevo smesso, anche se non era la verità, ma .. non volevo preoccuparli troppo.
Ed oggi avrei rovinato tutto.
<< Prontooo smemorina, perchè sei andata in panico? è solo ginnastica! >> disse la mia migliore amica, non capendo a cosa stessi pensando.
Come non lo sapeva nessuno di loro.
<< Ho dimenticato la sacca >> iniziai, cercando di sembrare più pacata possibile << quella prof mi mangerà viva >> terminai.
<< Ohh, maddai! Ce ne sono tanti di completi negli spogliatoi, ne prenderai uno da lì. Dai su andiamo, la campanella è suonata>> terminò lei, dando un bacio sulla guancia agli altri, dirigendosi verso la classe.
<<  Beh, allora ciao ragazzi, ci vediamo dopo >> sorrisi, o almeno ci provai e mi avvicinai a loro per imitare ciò che aveva appena fatto Kim.
Loro mi sorrisero e mi salutarono con la mano, mentre io mi dirigevo verso la mia classe.

 

---
 

Era da due ore che ero chiusa in quella cazzo di classe, e la ferita nascosta mi provocava un gran fastidio, così decisi di chiedere al prof di andare in bagno, e lui acconsentì. Scappai in bagno e chiusi la porta a chiave. Dopodichè mi liberai della benda e mi disinfettai la ferita, mettendomi una fascia più pulita subito dopo. Cercai di compiere questi passaggi il più velocemente possibile, per non insospettire il professore.
Appena uscii dal bagno però notai uno Zayn Malik con un sorrisetto malizioso sul volto, che sembrava aspettare solo me.
<< Ciao >> sussurrò lui.
<< Cosa vuoi, Malik? >> Non volevo perdere il mio tempo con lui. Ero stanca e volevo solo tornare in  classe.
<< Uh, che caratterino. Vieni qui .. >> prima che potessi oppormi lui mi aveva già presa per il polso, quello buono per fortuna, prendendo a baciarmi l'intero collo, lasciando una scia di baci umidi che mi fece rabbrividire.
Come poteva lui, quel bastardo, causarmi tali emozioni?
<< Oggi potrebbe essere il giorno fortunata, babe. >> a quelle parole lo spinsi via.
<< Fanculo, Malik. Sei solo un montato del cazzo. >> detto questo feci per andarmene ma lui, prontamente, mi prese il polso, quello ferito, stringendolo fino all'inverosimile, e mi fece sbattere contro gli armadietti.
<< Non metterti contro di me, Sullivan. Prima o poi farai parte di questa stuola di puttane che si trova in questa scuola. Preparati >> detto questo si allontanò verso la classe. Il polso mi faceva maledettamente male. Con la poca forza che mi era rimasta mi feci strada verso la mia classe.

 

---
 

Mandai mentalmente a fanculo la professore di ginnastica quando, in modo pacato, mi rispose che potevo prendere una divisa dagli spogliatoi.
E così tutte le mie speranze che lei mi potesse solo dire un 'oggi non la farai allora' andarono a puttane.
Entrai in  quel cazzo di spogliatoio e cercai disperatamente una maglia che potesse almeno coprirmi.
Alla fine trovai quello che cercavo. Pantaloncini, cannottiera bianca e la giacchetta di una tuta che trovai per miracolo divino.
Uscii dallo spogliatoio e andai verso la prof.
<< Non va bene così, Sullivan. Niente giacca.>> intonò severamente quella scrofa. Dio quanto la odiavo in quel momento.
<< Ecco.. avrei freddo >> cercai di convincerla io.
<< Oh non ti preoccupare. Non avrai più freddo quando inizierò a farti sudare. Su, togliti quella giacca e mettiti in fila vicino alla Smith>>
Sconfitta, abbandonai molto lentamente la giacca sulla sedia, e mille sguardi si posarono su di me.
Molti non ci fecero molto caso, magari pensando di essermi fatta male da qualche parte.
Invece altri sei paia d'occhi mi si puntarono addosso.
Non ebbi il coraggio di alzare lo sguardo, già consapevole di sapere da chi provenissero quegli sguardi che mi stavano perforando il corpo.
Liam, Louis, Harry, Niall e Kim non la smettevano di fissarmi, così invece che vicino a Kim mi posizionai, disgraziatamente per me, vicino a Zayn.
Il sesto che non riusciva a togliermi gli occhi di dosso era per l'appunto lui.
Tutti iniziarono a giocare, ed anche Zayn ormai mollò la presa su di me, iniziando a giocare con gli altri.
Io, che solitamente ero brava a pallavolo e lo sapevano tutti, non riuscivo a prendere una palla, beccandomi molte occhiate sconvolte e sorprese dai miei compagni di squadra.
<< Sullivan, esca dal campo. Non deve sforzarsi, ho capito che il dolore al braccio deve essere troppo forte per permetterle di giocare>> disse la professoressa, mentre io mi sedevo su una sedia per riprendere fiato.
Mi slegai la coda e mi misi le mani tra i capelli, iniziando a piangere sommessamente.
Senza dare conto a nessuno, mi alzai dalla sedia entrando negli spogliatoi, dal quale, dopo essermi rinfrescata e dopo aver preso dei bei repsiri profondi, uscii. Trovai i miei compagni a fare esercizi vari e sospirando, mi avvicinai a loro.
Mi sentivo male, ma fortunatamente nessuno ci fece caso.
Stavo per entrare negli spogliatoi quando qualcunò mi bloccò per il polso e mi fece girare.
Mi ritrovai a pochi centimentri da un Liam furioso come non mai.
<< Dopo ti devo parlare >> annunciò, e mi lasciò andare, allontanandosi.
Maledicendomi mentalmente, entrai negli spogliatoi e cominciai a cambiarmi.
Si prospettava una lunga, lunga giornata.
'Perchè, Sullivan? Perchè devi sempre incasinare tutto?' - mi chiesi mentre una lacrima bastarda, sfuggita al mio controllo, scendeva imperterrita sul mio volto.

 

Ehilà carrots!
Sì lo so è lungo e spero che questo non vi dispiaccia!
Lasciatemi una minuscola recensione, ve ne prego. Ci tengo molto.
Non mi dilungherò troppo, l'ho già fatto con il capitolo.
Un bacio, love you all.

aurora directioner xx (:

  
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