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Autore: Gaia Bessie    14/10/2012    5 recensioni
Iris è una ribelle, Iris odia le persone che la paragonano a sua madre Katniss, Iris vuole distinguersi dalla massa. Storia di una ragazza diversa, di una ragazza speciale.
[Dal testo]
Non sanno che qui, nel riesumato Distretto 12, si riunisce un gruppo di ragazzi di cui io faccio parte. Potremmo sembrare un semplice gruppo di amici, ma nessuno conosce il nostro vero scopo.
Noi riesumeremo gli Hunger Games.
Probabilmente nessuno dei miei genitori sarebbe d’accordo. Loro sono gli sfortunati amanti del distretto 12, sono stati i nostri tributi, hanno lottato nell’arena. Mia madre ha rischiato di perdere mio padre più di una volta, entrambi sognano ancora gli orrori che hanno vissuto.
Non so spiegare perché voglio prendere parte agli Hunger Games. Penso che sia perché voglio eguagliare mia madre, essere l’unica sopravvissuta. Voglio essere speciale.
Nel bosco nessuno può sentirci, nessuno può trovarci. Siamo tredici ragazzi e tredici ragazze, tutti intenzionati a proporci come Tributi per questa nuova edizione degli Hunger Games.
Alcuni di noi cercano la gloria, io cerco di distinguermi da mia madre. Io vincerò gli Hunger Games.
(KatnissxPeeta, OCxOC)
Genere: Angst, Introspettivo, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Katniss Everdeen, Nuovo personaggio, Peeta Mellark, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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- Questa storia fa parte della serie 'Finché morte non ci separi'
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Finché morte non ci separi
XIV: Se ci credi davvero

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Ci guardiamo a vicenda, come se uno di noi dovesse crollare da un momento all’altro. Ma non succede niente, nessuno di noi cade.
Accanto a me, Finnick si irrigidisce. Sento le sue mani sul mio braccio, scocca un’occhiata a Daniel e Shellie.
Se non è qualcuno che conosciamo, allora è qualcuno che sta venendo a prenderci.
Come se non pesassi niente, Finnick mi solleva ed inizia a correre, cercando di non fare rumore. Si ferma davanti ad un albero piuttosto alto.
-Sali- dice, calmo. –Adesso-
Obbedisco ed inizio ad arrampicarmi sugli alberi, velocemente. Finnick mi segue, silenzioso, finché non ci fermiamo su un ramo abbastanza alto. Continuiamo a sentire quei passi.
Vorrei dire qualcosa, ma Finnick mi posa una mano sulle labbra. Il rumore dei passi si fa più forte. Stanno venendo qui.
-Shh- mormora Finnick, piano. Mi stringe forte, come per non farmi cadere.
-Sei sicura di aver sentito dei passi?- domanda una voce maschile.
Finnick s’irrigidisce e mi stringe più forte. Accosta le labbra al mio orecchio e sussurra quel nome così piano, che io riesco a malapena a sentirlo.
"Phil"
-Mi prendi per stupida?- ribatte una voce femminile, che collego subito a Mintie, il Mentore del Distretto 10. –Certo che ho sentito dei passi!-
Respiro piano, cercando di far tacere il mio cuore impazzito. Non devono trovarci.
-Potrebbero essere quelli del quattro e la ragazzina del dodici- dice Phil, sovrappensiero. –Si muovono in branco-
Mintie ride, come se Phil avesse fatto una battuta. –Shellie non lascerebbe mai il ragazzino- osserva, divertita. –E’ proprio una sciocca-
Mintie si siede davanti al nostro  albero. La presa di Finnick su di me si accentua.
-Daniel è più sciocco di lei, non credi?- domanda lei, divertita. –Non riesce a capire che lo sta solo sfruttando-
Altri passi. Phil non si volta nemmeno e continua a parlare, come se non avesse sentito nulla. Nota lo sguardo di Mintie e ride, per darle della sciocca.
-Saranno Helen e Theo- dice, facendo un gesto con la mano, come per scacciare via una mosca. –Non erano andati a raccogliere radici?-
Mintie annuisce, subito più calma. –Sì, devono essere loro- dice. –Non credo che siano stati così bravi da raggiungere quest’isola-
I passi si fanno più vicini.
-Se ti dico di scappare, scappa. Non fermarti perché credi che io sia in pericolo o altro. Va bene?- mormora, piano.
Annuisco.
Altri passi. Finnick stringe il tridente e si allontana da me, pronto per attaccare. Da solo.
-Sì, saranno ancora sulla prima isola. Probabilmente la piccola Mellark si starà facendo sbattere da quell’Odair-
Finnick sta per balzare giù dall’albero, quando sentiamo un’altra voce ed il sibilo di un coltello.
Mintie cade a terra, in un mare di sangue, un coltello nel petto.
-Forse- dice una voce che conosco fin troppo bene. –Dovresti pensare, prima di parlare-
Emma ride, quando Phil la guarda, spaesato.
-Paura?- domanda, giocherellando con un coltello.
Lui assottiglia lo sguardo e si avvicina al corpo di Mintie proprio mentre il cannone spara. Prende il coltello prima che il corpo venga rimosso.
-Silenzio, ragazzina- sibila. –Tu non sai cosa vuol dire, uccidere-
Emma ride, i capelli rossi ondeggiano. –No, non lo so- ammette. –Ma tu, lo sai?-
Phil scoppia a ridere, la presa sul coltello sporco di sangue che aumenta. –Non sfidarmi, ragazzina!- urla, fuori di sé. –Lo so, cosa vuol dire!-
Lancia il coltello verso Emma, che si sposta leggermente. Il coltello colpisce il terreno ed Emma ride, trionfante.
Non lo raccoglie, ma se Phil dovesse muoversi per riprenderlo, Emma non farebbe nessuna fatica a colpirlo.
-Cosa stai aspettando?- domanda Phil. –Uccidimi-
Emma non risponde. Gioca con il coltello, come una bambina, come se aspettasse qualcosa.
-Vuoi gustarti il momento, non è vero?- domanda Phil, piano. –Sei esattamente come tua zia-
Un coltello lo colpisce il pieno petto, esattamente come Mintie. Emma è rossa in viso, quasi quanto i suoi capelli.
-Non sono come lei!- urla. Recupera il coltello e vedo che lotta per non sfigurare il corpo di Phil. –Non paragonarmi a lei!-
Il cannone spara, segnando la morte di Phil. Emma si allontana, piano. Alza lo sguardo e, per un attimo, sono certa che mi abbia visto.
Sorride e si sistema i capelli dietro l’orecchio.
-Possa la fortuna essere a tuo favore- dice, prima di correre via, velocemente. Finnick mi ferma, quando sto per scendere dall’albero.
Voglio seguirla: dove c’è lei, ci sarà Will, sicuramente.
-No- mormora Finnick, piano. –Non ancora-
Scende  dall’albero, il  tridente stretto in mano. Si allontana piano, come per cercare qualcosa. Lo sento bisbigliare qualcosa, ma non comprendo le parole.
Torna indietro dopo qualche minuto, più calmo. Scendo prima che lui mi dia il permesso di farlo.
-Dov’è andata?- chiedo. –Con lei ci deve essere Will-
Mi ferma, quando inizio a camminare, cercando le  tracce del passaggio di Emma.
-No, Iris- dice, semplicemente. –Non è il momento. Questo è un gioco che non puoi comprendere. Fidati di me-
Annuisco. Mi fido di lui, come sempre.
Mi stringe a sé, come per tranquillizzarmi, proprio mentre Shellie ci raggiunge, pallida in volto. Stringe un coltello in mano, come se la sua vita dipendesse da quello.
-Sono ancora qui?- chiede, in un sussurro. –Mintie, Phil, Hellen e Theo?-
Finnick mi lascia andare ed  inizia a guardarsi attorno. –Hellen e Theo?- domanda, preoccupato.
Shellie annuisce. –Hellen e Theo- ripete, meccanicamente. –La biondina ed il bambino dai capelli neri-
-No- risponde Finnick, piano. –Non sono mai arrivati-
Shellie si volta, mortalmente pallida. Aspetta un urlo, qualcosa, il cannone che spara. Ma non succede niente.
-Quanti colpi di cannone?- domanda Finnick, con un’urgenza che mi sorprende.
-Due- risponde Shellie, semplicemente. –Suppongo che fossero per Mintie e Phil-
Mi guarda, come se volesse chiedermi se li ho uccisi io. Scuoto la testa. Non sono stata io.
-Emma- dice Finnick, prima che io riesca a dire qualcosa. –Diciamo che il suo arrivo è stato provvidenziale-
-Sì, vi avrebbero trovati subito, senza di me- dice lei, sbucando dal nulla. Subito Finnick la fulmina con lo sguardo, contrariato.
-Emma- ripete, freddo. –Non è mai in grado di aspettare, avrei potuto farcela da solo-
Emma ride, divertita, come se non ci credesse davvero. Sembra più calma, adesso che Phil è morto.
-Emma non ha voglia di stare da sola tutto il tempo- dice, alzando le spalle. –Ha pensato  che avrebbe potuto vedere Will al più presto, se fosse entrata in scena prima del previsto. Dopotutto, è colpa di Finnick, se Emma è stata portata via da Will-
Finnick sbuffa e borbotta qualcosa che assomiglia ad un “ragazzina”.
-Dov’è?- domando ad Emma, sicura che lei capirà. Dov’è mio fratello? Mia madre? Mio padre?
Emma inclina la testa, con fare innocente. –Non lo so, mi dispiace- dice, calma.
-Bugia- sibilo io, stringendo i pugni. –Lo sai-
Lei sorride, come una bambina. Giocherella con il suo coltello. –Sì, lo so- ammette, finalmente. –Ma non vuol dire che te lo dirò-
Alle mie spalle, Finnick ridacchia. –Non te lo dirà- dice, semplicemente. –Sa essere molto testarda-
Emma lo fulmina con un’occhiataccia che la fa sembrare ancora più bambina. –Non manca qualcuno?- domanda, mentre si volta verso Shellie. –Daniel?-
Shellie ricambia il suo sguardo, calma come sempre. –Gli ho ordinato di aspettare. Troppo debole per combattere- spiega.
-Ovviamente non ti ho ascolato- sbuffa Daniel, raggiungendola. –Ormai dovresti sapere che non ascolto mai i tuoi ordini-
-Maschilista- borbotta Emma, con un sorrisetto divertito. Si volta verso Finnick, con aria innocente. –Non dovremmo accamparci, Generale?- domanda, con fare ironico.
Finnick annuisce, divertito.
-Sugli alberi?- domando io, in tono pratico. Emma annuisce, in risposta alla mia domanda.
-E’ l’unico modo per non farsi prendere, secondo il Generale- dice, alzando le spalle. –Ed io non ho intenzione di farmi prendere-
-Siamo in cinque- osserva Shellie, mentre Emma inizia a salire su un albero. –Quattro salgono sugli alberi, uno resta di guardia-
Finnick annuisce, con un sorriso. –Iris, vai con Emma. Daniel con Shellie. Resto io- dice, senza dare a nessuno la possibilità di replicare.
Emma sbuffa, irritata. –Poi tocca a me- dice, calma. –Appena hai sonno, fai un fischio, Generale- poi, sistema su un ramo alto e mi fa segno di raggiungerla.
Finnick mi fa l’occhiolino. –Sarò lì prima che tu te ne accorga- sussurra, così piano che nessuno lo sente. Poi, mi fa segno di raggiungere Emma.
Obbedisco e salgo sull’albero, accomodandomi su u ramo abbastanza robusto.
-Non dovresti arrampicarti, nelle tue condizioni- osserva Emma, raggiungendomi con facilità. Mi rivolge un sorrisetto complice. –Come va?- domanda, piano, per non farsi sentire.
-Non sono incinta- replico, lanciandole un’occhitaccia.
Lei alza le spalle. –Continua a dirlo, se ci credi davvero-



Bessie's Corner:
Sono in ritardo. Ormai sta diventando la mia tipica frase. Dovete perdonarmi, ho avuto qualche contrattempo. Però sono tornata :3
E questo capitolo è andato.  Emma continua a tormentarci con la storia della (vera o falsa?) gravidanza di Iris. Sarà vero? Lo so solo io. E la mia mogliA.
E poi... Phil e Mintie. I Mentori del 10, per chi se lo stesse chiedendo. Arriveremo a loro, prima o poi. Perché io DEVO aggiornare la raccolta. Qualcuno me lo ricordi, mercoledì xD
Lo farò, promesso. Nel frattempo chi vuole, può dare un'occhiata alla mia Fannie. Perché è stata quella cosa a rallentarmi u.u
In ogni caso, grazie mille a chi recensirà.
B.



   
 
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