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Autore: JulieRiddleSlytherin    15/10/2012    1 recensioni
Era passato un anno esatto da quando Julie aveva iniziato i suoi allenamenti col padre. Aveva sviluppato una grande abilità nei duelli e nelle arti oscure.
Suo padre le aveva insegnato tantissimo: le aveva perfino insegnato un complicato incantesimo non-verbale, che Julie non padroneggiava ancora molto bene; tale incantesimo permette a chi lo usa di volare.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Voldemort
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Il venerdì sera tutti gli elfi che non erano impegnati con il Buffet, con le bevande o con l’attesa al portone degli ospiti per prendere i loro cappotti erano tutti nella camera di Julie ad aiutarla nella preparazione.
 
C’erano da acconciare i capelli, da preparare gli accessori, da lucidare le scarpe e da controllare che il vestito non avesse imperfezioni.
 
Alle nove cominciarono ad arrivare gli ospiti e Julie era pronta e bellissima. Aspettava in una stanza adiacente alla sala da ballo, mentre il padre avrebbe accolto tutti gli ospiti e la avrebbe presentata ufficialmente a tutti, poi avrebbero aperto le danze.
 
Il primo ad arrivare fu Severus Piton, spia di Voldemort e futuro professore di Difesa contro le Arti Oscure di Rosaline.
 
 
 
P.O.V. Severus Piton, 18 Agosto, Villa Burke
 
Arrivai alle nove precise davanti al portone di Villa Burke, un castello molto antico e grande almeno quanto quello dei Malfoy.
 
Il giardino era molto bello, pieno di fiori ed alberi da frutto, c’erano perfino alcune fontane e un piccolo laghetto, dove nuotavano alcune papere e una panchina bianca davanti.
 
Entrai dal portone principale e ad accogliermi c’era Voldemort in persona.
 
Feci un piccolo inchino e salutai educatamente.
 
“Mio Signore sono onorato di partecipare a un così lieto evento…” dissi inchinandomi profondamente e baciandogli l’orlo della veste.
 
Un elfo prese il mio cappotto e un altro mi condusse nella sala dove si sarebbe svolto il ballo. Era arredata con molto gusto e con semplicità. C’erano delle comode poltroncine disposte in piccoli gruppetti, un lungo tavolo con alcuni piatti molto elaborati e alcuni tra i più famosi cocktail.
 
C’erano molti quadri alle pareti anche se erano tutti paesaggi inanimati; nessun ritratto, probabilmente per evitare che qualcuno potesse riferire ciò che sarebbe successo quella sera.
 
Rimasi un paio di minuti in silenzio a gironzolare per la stanza, poi iniziarono ad arrivare gli altri Mangiamorte.
 
Quando furono arrivati tutti Voldemort si mise davanti alla porta sul lato ovest, mi spostai dal fondo della sala verso il Signore Oscuro.
 
Quando scese il silenzio assoluto Voldemort disse:
 
“Miei cari Mangiamorte, vi ho riuniti qui stasera per presentarvi la mia erede. Mia figlia si è allenata in questi anni e sarà una risorsa fondamentale nella nostra guerra. Adesso è un mio grande onore presentarvi mia figlia: Julie Cassandra Burke…”
 
La porta alle spalle di Voldemort si aprì e uscì una bellissima ragazza che indossava un bellissimo abito da sera verde e aveva i capelli acconciati in un complicatissimo chignon. Era molto bella e aveva uno sguardo altero e fiero proprio come suo padre.
 
 
 
P.O.V. Voldemort
 
Avevo appena finito di presentare ai miei Mangiamorte mia figlia, quando sentii la porta dietro di me aprirsi. Uscì Julie con un fantastico abito verde i capelli acconciati in una complicata acconciatura e l’immancabile anello della madre.
 
Le porsi il braccio che accettò con grazia e la guardai in viso. Mi sorrideva, la scortai al centro della sala e, sulle note degli strumenti da lei disillusi, iniziammo a ballare.
 
Sentii la ormai familiare vampata di calore all’altezza dello stomaco seguita da un freddo che strappava l’anima. Ignorai queste sensazioni e le sorrisi anche io.
 
Mentre volteggiavamo per la stanza osservai i miei servi: erano tutti intenti ad osservarci e guardavano Julie con invidia e desiderio. Avevano ragione: era bellissima, era perfetta quella sera.
 
Elegante fiera e potente: la mia degna erede.
 
La musica finì e un applauso risuonò per la sala, mentre Bellatrix e il piccolo Malfoy ci venivano incontro.
 
 
 
P.O.V. Julie Cassandra Burke
 
Iniziai a sentire un lieve chiacchiericcio provenire dalla sala accanto, segno che gli ospiti erano arrivati.
 
Mi alzai dal divano dove ero seduta e mi sistemai il vestito. Sentii mio padre presentarmi ai suoi seguaci con orgoglio e mi sentii molto felice a quelle parole, che mi sarei messa a piangere.
 
Quando mio padre pronunciò il mio nome aprii la porta ed entrai nella sala trovandomi davanti l’intera Corte Oscura che mi scrutava attentamente.
 
Mi girai verso mio padre sorridendo  e presi il braccio che mi porgeva per poi spostarmi verso il centro della sala con mio padre ed iniziare a ballare sulle note degli strumenti che avevo disilluso il pomeriggio. Intorno a noi tutti ci stavano osservando, sentivo i loro occhi su di noi; ma io ero concentrata solo sul ballo, sperano che non finisse.
 
 
 
P.O.V.  Draco Malfoy
 
Ero alla festa organizzata da Tu-Sai-Chi per presentare la sua erede. Ero terrorizzato all’idea di trovarmi tutta la serata in compagnia del Signore Oscuro e di sua figlia. Inoltre Pansy mi si era avvinghiata al braccio non appena era arrivata e il suo profumo mi stava nauseando.
 
Aspettai che tutti gli ospiti arrivassero in compagnia di Nott e dei miei due scimmioni: Tiger e Goyle.
 
Quando Tu-Sai-Chi si mise davanti a tutti calò il silenzio per ascoltare ciò che Tu-Sai-Chi doveva dirci; quando finì il suo discorso la porta dietro di lui si aprì e uscì sua figlia.
 
Era bellissima. Penso di non aver mai visto una ragazza così bella e perfetta in tutta la mia vita. Nemmeno le ragazze di Beauxbatons, nemmeno quelle Veela della coppa di Quidditch sembravano reggere il confronto.
 
Era incantevole, fiera ed elegante. Mi guardai intorno e vidi che tutti erano rimasti a bocca aperta e in silenzio ad osservarla. Pansy mi aveva addirittura mollato il braccio. Mi avvicinai a padre e figlia che intanto avevano iniziato a ballare. Quando finirono mi diressi subito verso di loro, venendo però preceduto da mia zia.
 
 
 
P.O.V. Pansy Parkinson
 
Ero avvinghiata al braccio di Draco alla festa organizzata per presentare l’erede del Signore Oscuro. Mi ero fatta bella agghindandomi tutta per il mio futuro marito. Oh sì…io e Draco ci saremmo sposati molto presto. Eravamo promessi e io non potevo sperare in un marito migliore, pensai, guardando i nostri tre coetanei con cui il mio adorato stava parlando.
 
Proprio in quel momento la figlia di Voldemort uscì dalla porta.
 
Rimasi scioccata! Era veramente bellissima. E aveva una classe che traspariva da tutti i suoi movimenti: come camminava, come aveva preso il braccio di Tu-Sai-Chi e da come stava ballando. Così presa ad osservarla non mi ero nemmeno accorta che il mio amorino si era allontanato da me! Si era avvicinato alla coppia e stava osservando l’erede come se fosse la prima ragazza che vedeva. Che rabbia! Dracuccio era solamente mio! La coppia aveva appena finito di ballare e Draco si era subito presentato alla ragazza, per poi essere scansato da tutti gli altri MangiaMorte.
 
Andai anche io a presentarmi.
 
“Piacere mio signora…io mi chiamo Pansy Parkinson e sono al vostro servizio…” dissi le parole che mia madre mi aveva consigliato e quando la ragazza annuì al mio indirizzo me ne andai a cercare il mio Dracuccio e chiedendogli un ballo; che naturalmente mi concesse.
 
 
 
P.O.V. Bellatrix Black
 
Ero nella casa del mio Signore! Avevo passato una giornata intera a rendermi presentabile per lui e speravo ardentemente che il mio Signore mi avrebbe concesso almeno un ballo. Adesso stava ballando con sua figlia, una giovane ragazza dalle ottime capacità, da quello che mi aveva raccontato il mio Signore.
 
Era una bella ragazza; molto più bella di quella insulsa strega che l’aveva generata. Per sua fortuna la ragazza aveva preso dal padre.
 
Sarebbe stata ancora più bella e molto più potente se il mio Signore avesse scelto me come madre biologica del suo erede. Purtroppo ero già stata promessa a Rodulphus, per volontà di mio padre e quindi non ero stata nemmeno presa in considerazione.
 
Ursula era l’unica donna devota al mio Signore non sposata o promessa a nessuno.
 
La coppia aveva appena finito di ballare e tutti stavano applaudendo. Mi spostai verso il mio Signore. Mi sarei presentata ufficialmente a sua figlia e avrei chiesto l’onore di un ballo al mio Signore.
 
Arrivai davanti alla coppia e feci un profondo inchino baciando la veste del mio Signore.
 
“Mio Signore le porgo i miei complimenti per la bellissima festa e per la vostra casa…”
 
“Grazie Bellatrix, ma i tuoi complimenti sono rivolti alla persona sbagliata…è tutto merito di mia figlia…” rispose il mio Signore, rivolgendo alla figlia uno sguardo orgoglioso che mai gli avevo visto in viso.
 
“ Lestrange la ringrazio per i suoi complimenti…è un onore fare la vostra conoscenza…” mi disse la ragazza facendo una riverenza.
 
“Oh, ma l’onore è tutto mio signorina…” le risposi io rispondendo alla riverenza.
 
“Mio Signore, vorrei chiederle l’onore di un ballo con lei…”
 
Il mio Signore annuì e mi diressi con lui verso il centro della sala, mentre il resto dei Mangiamorte si presentavano alla sua erede.
 
 
 
Bellatrix aveva appena portato via Voldemort per un ballo lasciando la figlia sola, che però venne subito raggiunta da Draco Malfoy che dopo un perfetto baciamano si presentò:
 
“È un onore conoscerla Lady Burke…mi chiamo Draco Lucius Malfoy e sono al vostro servizio per qualunque cosa…”
 
“Piacere di conoscerti…” rispose lei per poi dedicarsi agli altri ospiti che le si erano riuniti intorno. Mentre il povero Malfoy veniva trascinato via da Pansy.
 
Julie passò una buona mezz’ora accerchiata dagli ospiti che le si presentavano o ballando con alcuni di loro.
 
Aveva ballato con i due fratelli Lestrange, con Theodore Nott, con Vincent Tiger e con Gregory Goyle.
 
In quel momento le si stava avvicinando un uomo dai capelli neri, leggermi unti notò Julie, che indossava una lunga veste da mago nera.
 
“Mia Signora, mi chiamo Severus Piton e sono al vostro servizio…potrei avere l’onore di un ballo?” le chiese inchinandosi leggermente.
 
“Certo…”
 
Si misero a ballare in silenzio finchè il professore nonché spia disse:
 
“Ho letto il suo curriculum e le vorrei dire che sarò onorato di averla nella mia classe questo anno…”
 
Julie  accettò il complimento per poi continuare il ballo in silenzio. Quando la musica cessò il professore si congedò con un baciamano e disse:
 
“Se dovesse avere bisogno di aiuto, non esiti a venire da me…” poi se ne andò lasciando Julie finalmente libera.
 
Si guardò intorno per controllare gli ospiti.
 
Suo padre stava nuovamente ballando con Bellatrix Lestrange. I ragazzi erano al tavolo del Buffet, tutte le donne presenti aveva trovato un cavaliere con cui ballare, mentre il resto degli ospiti stava chiacchierando a piccolo gruppi.
 
Julie si diresse verso una poltroncina vuota, dopo aver preso un Mimosa, il suo cocktail preferito, dal tavolo.
 
Si mise a sedere ripensando a tutti quelli che le erano stati presentati. Molti sembravano dei completi idioti abili solo ad obbedire agli ordini, i ragazzi non sembravano molto devoti alla causa, sembrava che fossero trascinati dal corso delle cose.
 
Quelli che sembravano veramente devoti e che sembravano anche delle persone con un minimo di materia grigia in testa erano i fratelli Lestrange e le due sorelle Black.
 
Poi c’era il suo futuro professore: lui era un mistero, sembrava completamente devoto, però era indecifrabile. Non mostrava emozioni e, come Julie aveva scoperto durante il ballo, era un ottimo Occlumante.
 
Dopo un paio di minuti che era lì da sola vide che Draco Malfoy le si stava avvicinando. Le si mise seduto accanto e disse:
 
“Avete organizzato veramente una festa meravigliosa, avete un ottimo gusto…”
 
“Grazie Draco…ma dammi pure del tu, ho la tua età e inoltre saremo compagni di scuola, non mi sembra sia il caso…”
 
“Come preferisci Julie…quali materie seguirai questo anno?”
 
“Seguirò Difesa contro le Arti Oscure, Pozioni, Incantesimi, Aritmanzia e Rune Antiche…”
 
“Anche io seguirò Difesa contro le Arti Oscure, Pozioni e Incantesimi, però non seguo ne Aritmanzia né Rune Antiche, seguo Erbologia – disse il ragazzo facendo storcere il naso a Julie – non ti piace Erbologia?”
 
“No…ho sempre studiato a casa da sola e mi sono limitata a studiare le caratteristiche delle piante, senza mai averci a che fare…e all’esame pratico mi è toccato raccogliere il pus da una pianta orrenda…un’esperienza che non voglio ripetere...” disse facendo una faccia schifata che fece scoppiare a ridere il ragazzo di fronte a lei.
 
La ragazza lo guardò perplessa per qualche momento per poi unirsi a lui. Non aveva mai riso così di gusto e mai per un motivo così stupido.
 
Quando entrambi si furono calmati avevano le lacrime agli occhi e il respiro affannato. Stettero un paio di minuti in silenzio poi Draco si alzò le porse la mano e disse:
 
“Non ho ancora avuto l’onore di un ballo con la dama più bella della festa…mi concedi questo ballo?!”
 
Julie prese la mano e si diresse con il ragazzo al centro della sala. Ballarono per un po’ in silenzio poi Draco disse:
 
“Hai una risata stupenda e un sorriso ancora più bello…dovresti mostrarli più spesso…”
 
Julie arrossì e abbassò lo sguardo per poi ringraziare.
 
Continuarono a ballare per molto tempo poi Rosaline fu chiamata dal padre che stava parlando con alcuni Mangiamorte.
 
“Julie, potresti ordinare agli elfi di preparare il salotto formale…dovrei parlare con alcuni degli ospiti…te potrai rimanere qui ad occuparti degli altri…”
 
“Certo padre….chi vi serve?!” chiese la figlia.
 
“Il giovane Malfoy, con la madre e la zia…” rispose il padre.
 
Julie localizzò subito Draco e andò da lui:
 
“Draco…mio padre vorrebbe parlare con te, con tua madre e tua zia nel salotto formale...è la prima stanza a destra uscito da qui…” disse per poi dirigersi verso le due donne che stavano parlando insieme.
 
“Mi dispiace interrompere la vostra serata, ma mio padre vuole parlare con voi e vostro figlio, che è già stato informato, nel salotto formale…” disse, mentre le due donne si diressero immediatamente dietro Draco.
 
Julie rimase nella sala a intrattenere gli ospiti. Si mise a parlare coni due fratelli Lestrange, Avery e Yaxley.
 
Dopo una mezz’oretta il padre tornò seguito dalle due donne e da Draco. Bellatrix sembrava al settimo cielo e camminava accanto a suo padre parlando con lui. Narcissa sembrava sul punto di piangere e guardava il figlio con apprensione, il quale aveva una faccia completamente inespressiva e camminava verso di lei lentamente.
 
Quando arrivò davanti a lei le chiese se potevano andare a parlare in privato.
 
Si misero a sedere su delle poltroncine isolate. Stettero in silenzio per un po’ poi Draco disse:
 
“Te sai di cosa voleva parlarmi tuo padre?!”
 
“No, mi ha detto che me ne avrebbe informato a fine serata…ma se ti ha detto che non devi parlarne, allora non dovresti dirlo nemmeno a me…” rispose lei risoluta. Non si infrangeva un ordine di suo padre.
 
“Hai ragione… – disse Draco con voce mesta – allora possiamo parlare d’altro?”
 
“Certo…raccontami un po’ di Hogwarts, come è la vita lì?”
 
“Oh…beh è fantastica…anche se succede sempre qualcosa…” rispose lui raccontandole di tutte le cose successe negli anni passati. Del troll comparso la notte di Halloween, dei Sanguesporco pietrificati al secondo anno, dei Dissennatori a tutte le uscite al terzo anno, del torneo TreMaghi, del licenziamento di Silente e della Squadra si Inquisizione e dei professori di Difesa che cambiava ogni anno… il primo era morto in un modo sconosciuto ai più, il secondo era finito al San Mungo, dopo aver perso la memoria, il terzo era stato licenziato quando si era scoperto che era un lupo mannaro, il quarto era un mangiamorte sotto Polisucco che era stato sottoposto al bacio del Dissennatore, mentre l’ultima era stata ritrovata da Silente dopo alcune settimana dentro alla Foresta Proibita e si era licenziata.
 
Quando finì di raccontarle tutte queste vicende, Julie stava ridendo tanto da avere le lacrime agli occhi.
 
“Ma non è una scuola! Non è possibile! Ma un anno tranquillo c’è mai stato…” disse Julie.
 
“Non mi pare – fece lui fingendo di pensarci – ah sì…mi pare di aver letto che ci fu un anno tranquillo. È annotato su ‘Storia di Hogwarts’…”
 
Julie lo guardò un secondo seria, non sicura che stesse scherzando, poi guardandolo così fintamente serio si rimise a ridere.
 
In quel momento Narcissa si avvicinò a loro e rivolgendosi a Julie molto garbatamente disse:
 
“Mi scuso per l’interruzione…” i due sollevarono lo sguardo verso la donna e Julie notò che altre a loro erano rimasti solo suo padre che parlava con Bellatrix Lestrange e Severus Piton.
 
“Oh mi scusi signora Malfoy, non mi ero accorta che si fosse fatto così tardi…” rispose Julie.
 
Si alzò in piedi seguita subito da Draco e andò da suo padre.
 
“Padre si è fatto tardi, sarà meglio congedare i nostri ospiti e permettergli di tornare alle loro case, non credi?”
 
Il padre si girò verso di lei e, sorridendo, rispose:
 
“Naturalmente…spero che vi siate divertiti…ti aspetto nel salotto informale figlia mia…” poi se ne andò.
 
“Bene, spero sinceramente che vi siate divertiti stasera…”
 
I quattro ospiti rimasti annuirono e accompagnati da Julie si diressero all’uscita.
 
Julie salutò tutti con garbò lasciando Draco per ultimo.
 
“Noi ci rivedremo fra meno di un mese…ho passato una bella serata…” le disse lui, prendendo il cappotto che gli porgeva un elfo.
 
“Sì…è stato proprio una bella serata…ti ringrazio Draco..” disse lei salutandolo.
 
Non appena Draco e sua madre si furono Smaterializzati a casa, Julie si diresse nel salotto informale; dove suo padre l’aspettava seduto su una poltrona con in mano un bicchiere di rum scuro.
 
“Eccomi padre…volevate parlarmi?” disse la ragazza mettendosi seduta di fronte al padre.
 
“Sì figlia, del compito che ho dato al giovane Malfoy…ti ha detto qualcosa a riguardo? Ho visto che avete legato molto…”
 
“In effetti è un ragazzo molto brillante e spiritoso, ma non ho chiesto nulla riguardo al compito che gli avete assegnato…avevate ordinato che non ne fosse informato nessuno…”
 
Il padre annuì impressionato da tanta devozione e continuò:
 
“Il compito che il ragazzo deve portare a termine è quello di uccidere Albus Silente…”
 
Julie era sconvolta, ma finalmente aveva capito come mai Draco sembrasse così spaventato.
 
“Ma padre, non credete che sia alquanto impossibile che Draco riesca ad uccidere Silente…infondo lo considerano il mago più potente di questo secolo…beh il secondo, considerando voi…”
 
“Infatti, non credo che riesca a portare a termine il compito, ma devi sapere che suo padre ha fallito la missione che gli era stata assegnata e si è fatto arrestare, per questo ho deciso di punire suo figlio…”
 
Julie annuì, era una decisione di suo padre e qualunque essa fosse a lei andava bene.
 
“Quello di cui volevo parlarti è questo…se il giovane Malfoy dovesse fallire, dovrai essere te a portare a termine il compito assegnato…”
 
“Certo padre…con grande onore…”
 
Rimasero a parlare una buona mezz’ora, poi Julie si congedò ed andò a dormire.
  
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