Ci volle poco tempo per arrivare, Hope era in aereo, e con la musica nelle orecchie quei cinquanta\sesanta minuti di viaggio passarono ancora più in fretta. Schiaccio il tasto stop proprio sul 'you're the only exeption'. 'Signore e signori, siamo arrivati, vi auguriamo una buona permanenza qui a Londra' Al microfono questa frase venne ascoltata in vari tipi di lingue due o tre volte, poi tutti i passeggeri, scesero dall'aereo e andarono a prendere i propri bagagli. Hope aveva due valigie, il resto gliel'avrebbero spedito i genitori per posta ogni settimana insieme a un tot. di soldi. Era iscritta ad un college nella periferia della città, dove doveva condividere la stanza con una nuova compagna, che ancora ovviamente non conosceva. In quella scuola avrebbe passato praticamente tutti i cinque anni di studio, o quasi. Lei, beh, ovviamente era stupefatta. Fece un giro su se stessa, si guardò bene intorno e si tolse le cuffie dalle orecchie. Chiamò i genitori, dicendo loro che il viaggio era stato un successo, poi entrò in un taxi facendosi portare al college. Una volta scesa dall'auto, si trovo davanti ad un enorme portone, suonò il campanello e una voce acuta chiese dal citofono chi fosse. 'Hope Monroe', rispose. Il grande portone si aprì, e dietro di esso, ad aspettarla c'era una signora sulla cinquant'anni molto tirata, con gli occhiali, un'acconciatura odinata e un abito elegante. Era la preside della scuola, che l'accolse con un grande sorriso. Preside: 'Signorina Monroe! La stavamo aspettando! Benvenuta in questo college, se mi vuole seguire, le mostro la sua nuova stanza. Complimenti, mi hanno detto che lei è un'ottima studentessa.' Hope sorrise, e insieme alla Signora, si diresse verso la sua stanza. Preside: 'Numero 1297. Ecco, questa è la sua stanza, dentro c'è già la sua compagna, ha origini italiane anche lei, farete subito amicizia, lei è molto simpatica! Scusi, ma devo fare una telefonata adesso, quindi la lascio, ci vediamo dopo per la cena.' La ragazza si trovò lì, davanti alla porta della sua 'nuova casa', fece un sospiro, e bussò. x: 'Si? Chi è?' Non fece in tempo a rispondere, che una ragazza con viso sorridente capelli lisci, lunghissimi e biondi le aprì alla porta. Aveva un'aria molto simpatica. x: 'Ciao! Entra pure!' Entò. La stanza era molto grande e spaziosa, il suo letto si trovava davanti ad una grande vetrata che dava sul giardino ed era attaccato al muro. Hope: 'Molto piacere, sono Hope!' x: 'Io sono Violetta, qui mi chiamano tutti Vilu! Mi hanno detto che sei italiana..anche io ho dei parenti che sono di li..dalle parti della Sicilia!' Hope: Capito, che gran bel posto! Ora mi sistemo..' Le due ragazze fecero presto amicizia, e si scambiarono molte informazioni, per conoscersi meglio, l'una dell'altra. Quando arrivò l'ora di cena Vilu, presentò Hope ai suoi amici, poi verso tarda sera, tornarono in camera e si addormentarono tutte e due come sassi. Il giorno dopo, non c'erano le lezioni, sarebbero iniziate la settimana dopo.