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Autore: SpitFireScar    17/10/2012    0 recensioni
Una raccolta di storie incentrata sulla coppia Demetri e Heidi.
Non segue un ordine cronologico.
Saranno presenti altri personaggi originali e inventati e altri cenni di coppie reali e non.
Per chiunque volesse potrebbe darmi suggerimenti, su luoghi, fatti e periodi in cui ambientare le varie storie.
Ri-pubblicato il 1° capitolo, in quanto non era stato pubblicato inizialmente.
Genere: Generale, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Demetri, Heidi, Volturi
Note: Lemon, OOC, Raccolta | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza | Contesto: Contesto generale/vago
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- Questa storia fa parte della serie 'I Regnanti e la Guardia di Volterra'
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Lizzie, Ophelia, Sirena, Vedova

 

Era furibondo, si trovava in quell'isola piovosa da anni per accontentare il capriccio di una persona.

Si chiedeva continuamente perché il suo Signore avesse concesso tutto quel tempo per lo svago di Adelaide, lo innervosiva vederla farsi accarezzare da quel rammollito di un pittore, odiava vederlo baciarla e odiava vederlo farci l’amore.

 

‘Era entrata camminando con il suo classico passo sensuale, obbligando il loro Sovrano alzare lo sguardo e guardarla interrogativamente.

-Mio Signore ho trovato un abile pittore inglese e vorrei potermi fare ritrarre da lui.-

Aveva visto lo sguardo curioso del capo dei tre Volturi, le sue pupille sfrecciavano dal volto della loro predatrice al resto del corpo di guardia, mostrando come la mente calcolatrice era in fermento, evidenziato da quel sorriso affabile che era spuntato.

Con un gesto teatrale, dopo un tempo interminabile, parlò –Se i miei fratelli non hanno niente da obiettare vai pure, naturalmente spero che mi donerai uno dei tuoi bellissimi ritratti.-

Lei sorrise vittoriosa, scuotendo sensualmente la chioma ramata, sapendo di aver ricevuto ciò che voleva.

-Naturalmente il nostro Demetri ti accompagnerà per tutto il tempo necessario!- Disse trillante di felicità il vampiro più potente del mondo.

‘’Come!?’’ Esclamò mentalmente e inutilmente il segugio‘

 

Il nobile Aro diceva che era giusto che lei potesse avere dei ritratti per la sua bellezza, che potessero esaltarla, ma lui si domandava cosa centrasse la sua presenza e continuava a non capacitarsene.

 

‘Demetri caro, non vorrai mai che la nostra Adelaide vada in una terra sconosciuta, senza avere qualcuno che l’aiuti?’

 

Non avrebbe mai deluso il loro Signore, ma una rabbia incessante era cresciuta in quei anni, non vedeva l’ora di fingere la morte della cara Elizabeth e potersene tornare nella sua amata Volterra.

Doveva interpretare la parte del cugino e correre dietro i bisogni della adorata cugina, tra i quali procurargli nutrimento, ma quel nutrimento specifico, di cui loro non possono farne a meno e modi validi per inscenare la sua morte.

Aveva dovuto recuperare il cadavere di un bambino nato morto, per far passare la teoria della depressione dovuta alla fallita gravidanza, aveva inoltre anche preso una giovane donna, rossa di capelli, minimamente somigliante a lei e uccisa per il funerale e non gli rimaneva altro che attendere.

 

-Lizzie cara perché così mogia?-Domandò Gabriel Dante Rossetti alla sua amata consorte, la quale sembrava assolutamente triste, a occhio umano, ma il cacciatore dei Volturi sapeva che fingeva, sentiva la scia che lasciava davanti lui di derisione e menzogne fatte credere allo sprovveduto artista.

Lei con delicatezza si accarezzò il ventre, facendo intendere il motivo della finta depressione, lui con decisione l’abbracciò per trasmetterle un calore che lei non avrebbe mai ricevuto e che non le interessava, ma continuò il gioco rispondendo a tale gesto.

La vide tutto il giorno fingere, ma allo stesso tempo la vedeva girarsi e sorridergli in modo malizioso, donandogli una carica erotica che lo faceva irrigidire, facendogli ricordare con piacere la notte di qualche giorno prima dopo la finzione della nascita fallita.

 

‘L’aveva sollevata con rabbia da quel letto e ringhiando contro di lei la frustrazione per quel gioco che si ostinava proseguire.

Adealide si era allontanata delicatamente da lui, si era seduta sulla sua cassettiera, portandosi la gonna fino alla vita mostrando le bellissime gambe nude, allargandole in un gesto quasi volgare, invitandolo ad un gioco più piacevole per entrambi.

Non si era assolutamente tirato indietro, si era lanciato prima con la bocca e poi con il suo membro in quel paradiso, avevano fatto per tutta la notte quella giostra di passione, erano insaziabili, ognuno sussurrava il piacere nell’orecchio dell’altro, con sospiri, morsi e baci, fino all’alba. ’

 

 

 

Rideva di gusto, non riusciva a trattenersi, erano nella loro cabina, sulla nave che li avrebbe riportati nel continente europeo, lontani da quell’isola piovosa, tutti i quadri presi si trovavano nella stiva.

Rileggeva con gioia il necrologio pubblicato sul giornale, dove quel ignaro pittore rimpiangeva la morte della moglie deceduta prematuramente, a causa alla depressione si era suicidata con una dose eccessiva di laudano, l’articolo riportava che la donna aveva deciso di uccidersi dopo la perdita del figlio e dei difficili rapporti con la famiglia del marito.

Sorrise maligno, la sua adorata moglie gli mancava, mentre in realtà era dietro di lui, completamente nuda intenta a strusciarsi contro il suo corpo, in un massaggio sensuale e lasciandogli una scia di caldi baci lungo il collo.

-Lo metti via e ti concentri su di me?- Domandò lei infastidita, non sopportava non essere il centro dell’attenzione, perché oltre al suo potere era la sua indole che lo pretendeva.

-Certo mia cara Lizzie.- Disse prima di rilanciarsi tra le braccia della donna e vogliosi ricominciare nell’atto del piacere.

-Non chiamarmi mai più così! – Sussurrò lei prima di concentrarsi sulle labbra del compagno.

 

 

Aro guardava il suo nuovo quadro stringendo il braccio della moglie, adorava avere nuovi oggetti per la sua collezione che siano guardie o quadri.

-Ophelia…- Sussurrò il nome del quadro, in cui Adelaide veniva rappresentata distesa nel fiume –Un ottimo quadro non trovi?- Domando estasiato da quel capolavoro.

-Certo mio caro.- Sulpicia riusciva a intenerirsi, anche dopo secoli, davanti a quella gioia, quasi infantile, che il marito mostrava per ogni suo nuovo oggetto della immensa collezione.

 

 

Demetri era nella sua stanza, riguardava quel quadro per la centesima volta, dopo che gli era stato regalato da lei, perché sempre lei era rappresentata, con le sembianze di una sirena, nuda, come l’aveva vista molte volte, sensuale, come il suo carattere, il suo potere e il suo fisico, infine sirena, perché come le sirene attiravano ignari nella loro trappola, come lei portava vittime in quella casa per diventare il loro lauto pasto e come lui era caduta tra le sue braccia per diventare il suo amante.

-La mia sirena…- Disse quasi ridendo, divertito dalla sua affermazione.

 

 

Adelaide era distesa nel suo adorato letto, non aveva bisogno di dormire, ma amava crogiolarsi tra le sue coperte di seta e adorava fare, soprattutto, altro in quel letto.

Sorrise soddisfatta per i suoi quadri, era stato bravo Gabriel a realizzarli tutti per lei, ma il suo preferito rimaneva uno, la Vedova Romana, in cui veniva rappresentata riccamente vestita, dopotutto, pensò, lei era vedova per lui, lei era morta, quindi la morte li aveva separati e se anche tecnicamente non era così fra qualche anno sarebbe stato così.

Perché la natura così voleva e non avrebbero potuta fermarla.

 

Note:
I due personaggi inseriti sono realmente esistiti, come i quadri nominati.

Gabriel Dante Rossetti artista Italo-Britannico.

Elizabeth ‘Lizzie’ Saddal famosa modella, che però faccio interpretare dalla procace Heide.

  
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