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Autore: Lavandarose    19/10/2012    23 recensioni
Con uno scatto la ragazza si avventò su di lui con il pugnale sguainato in mano.
Lui si scostò solo di qualche centimetro e le prese il polso.
Con un movimento fluido la scaraventò contro il muro, puntellandole le braccia ai lati del suo corpo.Il pugnale cadde a terra.
Ora lei era sola e disarmata, tra le braccia del nemico, che la stava sovrastando di almeno trenta centimetri.
Sospirò e lo guardò negli occhi.
L’istante successivo le loro bocche si stavano baciando con rabbia, mordendosi, succhiandosi, lasciando che un’anima entrasse nell’altra.
Lei chiuse gli occhi e dopo un istante sentì un dolore lancinante alla spalla destra.
La stava marchiando, la stava marchiando maledizione!
Con le ultime forze che le rimanevano, cercò di spingere via quel magnifico corpo da lei, guardando che cosa le aveva fatto.
E il marchio era lì: una croce sulla spalla.
Urlò con tutto il fiato che aveva in gola.
Genere: Erotico, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La ragazza camminava accostandosi più che poteva al muro. Doveva nascondersi, doveva! Altrimenti non ci sarebbero più state speranze.
Per lei.
Per loro.
Per tutti.
Strinse ancora di più le dita attorno al pugnale che aveva nella mano destra.
Silenzio.
Aveva freddo, tanto freddo. Era grata al buio e alla notte che la stavano nascondendo, ma cosa non avrebbe dato per avere un po’ di luce, un po’ di calore.
Maledetto ghiaccio!
Sempre stando attenta a non farsi scoprire, girò la testa in entrambe le direzioni. Nulla. Nessuno.
Bene.
Fece un passo e si trovò davanti un’ombra.
- Lo sai che non potrai scappare per sempre –
Lei strinse i denti e sentì una scossa di adrenalina in tutto il suo corpo. Lo guardò: era alto, imponente, con occhi e capelli neri. Quell’uomo era bellissimo e spaventoso.
- Non scappo, ti aspettavo –
Lui le si avvicinò, il suo corpo emanava una fioca luce azzurra e la ragazza poteva quasi vedere i tatuaggi neri che erano sparsi per tutto il suo corpo.
Era a torso nudo, nonostante il freddo, e i pantaloni di pelle nera non facevano che aumentare il suo fascino.
Lei ne era affascinata.
Si riscosse dai quei pensieri. Con uno scatto si avventò su di lui con il pugnale sguainato in mano.
Lui si scostò solo di qualche centimetro e le prese il polso.
Con un movimento fluido la scaraventò contro il muro, puntellandole le braccia ai lati del suo corpo. Il pugnale cadde a terra.
Ora lei era sola e disarmata, tra le braccia del nemico, che la stava sovrastando di almeno trenta centimetri.
Sospirò e lo guardò negli occhi.
L’istante successivo le loro bocche si stavano baciando con rabbia, mordendosi, succhiandosi, lasciando che un’anima entrasse nell’altra.
Lei chiuse gli occhi e dopo un istante sentì un dolore lancinante alla spalla destra.
La stava marchiando, la stava marchiando maledizione!
Con le ultime forze che le rimanevano, cercò di spingere via quel magnifico corpo da lei, guardando che cosa le aveva fatto.
E il marchio era lì: una croce sulla spalla.
Urlò con tutto il fiato che aveva in gola.
 
Virginia si svegliò sudata e tremante nel suo letto. Ci vollero alcuni istanti prima che capisse di essere a casa e di avere avuto un incubo.
“Dovrei farci l’abitudine, ormai”, pensò mentre con il lenzuolo cercava di asciugarsi il sudore.
Da una settimana il suo sonno era tormentato da sogni che le sembravano vividi e terribili.
Spesso era inseguita da qualcuno, o doveva difendersi prima che qualcuno le facesse del male. Incubi che erano quasi reali, pieni di particolari e di sensazioni.
Ma per la prima volta aveva sentito un vero dolore. Si passò d’istinto la mano sulla spalla e la sentì con le dita: la croce faceva bella mostra di sé sulla pelle pallida della giovane donna.
Con un balzo, Virginia si alzò dal letto.
- Niente panico – si disse a voce alta – mi sarò fatta male ieri sera, senza accorgermene, e il mio subconscio me lo ha fatto sognare -
Non reggeva, no, lo sapeva anche lei che non c’era alcun tipo di spiegazione logica, ma per il momento decise di soprassedere.
Guardò la sveglia: le sette e mezza. Era già ora di alzarsi per andare al lavoro, meglio così.
Si recò in bagno e lo specchio le restituì la vista di una giovane donna dai capelli mossi neri, gli occhi verdi un po’ segnati di nero e le labbra piccole, ma ben disegnate.
Era stanca, si vedeva. Forse non era stata una buona idea specchiarsi!
Una doccia calda e un caffé nero la rimisero al mondo.
Si vestì, prese borsa e chiavi e si chiuse la porta alle spalle.
Solo il silenzio della casa vuota vide un’ombra palesarsi.
Gli occhi neri e indagatori scrutarono ogni meandro della stanza.
Poi l’uomo si portò al centro della camera da letto, in tutta tranquillità, tanto lei o nessun altro avrebbe potuto vederlo.
Almeno per ora.
Annusò l’aria attorno. L’odore di sesso che lei si portava dietro lo faceva stare dolorosamente bene.
Lo eccitava così tanto, l’avrebbe presa anche la notte appena trascorsa, se non si fosse svegliata per il dolore del marchio.
Ma presto sarebbe stata di nuovo sua. E stavolta per sempre.
***
- Ma ti dico che non so come posso essermi fatta male Jill. So solo che ieri sera non c’era. No, non è un taglio è come se mi avessero intagliato qualcosa sulla….bè ora devo andare, a più tardi! –
Virginia mise giù il telefono quando si accorse che il collega era entrato nella stanza.
-Ehi Eddy! – lo salutò con un sorriso.
- Virgy! – rispose lui sempre sorridendo.
La ragazza lavorava in una casa editrice da quasi cinque anni. Era arrivata fresca di laurea e aveva iniziato dalle mansioni più semplici.
Piano piano però aveva risalito la scala e ora era una dei responsabili della lettura dei manoscritti che arrivavano ogni giorno.
Condivideva l’ufficio con Eddy, un ragazzo poco più grande di lei, alto, magro con lunghi capelli biondi e occhi azzurri.
“I tuoi occhi mi ricordano il mare”,gli diceva spesso lei scherzando.
Erano diventati amici, spesso si facevano confidenze, ma lei non se l’era ancora sentita di raccontargli gli incubi che negli ultimi tempi stavano popolando le sue notti.
Per un po’ lavorarono in silenzio, ognuno concentrato sul manoscritto che stava leggendo.
Fu lui a rompere il silenzio.
- Virginia, c’è qualcosa che non va?-
- Come mai me lo chiedi? – disse lei sollevando gli occhi dal libro.
- Quando tu rispondi a una domanda con un’altra domanda vuol dire che non vuoi rispondere!-
Lei abbozzò un sorriso.
- Devi scusarmi, dormo male da un po’ di notti a questa parte, sarò intrattabile per questo! –
Si scostò un po’ la pashmina che aveva sulle spalle e questa le scivolò.
- Cosa è quello? –
-Cosa? –
- Quella cosa sulla tua spalla destra. Ti sei fatta male? –
Con un moto di stizza lei si tirò su la sciarpa.
- No, no non è niente – cercò di minimizzare, non voleva che la prendessero per pazza!
- Sei sicura? Hai bisogno di qualcosa? Lo sai che con me puoi parlare…-
Perché insisteva?
- Grazie Eddy, ma non ho bisogno di nulla, davvero! –
D’improvviso Virginia si sentì di umore pessimo. Non aveva più voglia di leggere il manoscritto, così passò a controllare la posta che aveva sulla scrivania.
C’erano tante busta, ma una attrasse la sua attenzione.
Era più grande rispetto alle altre ed era voluminosa, non tanto da contenere un manoscritto, ma senza dubbio all’interno non aveva solo un semplice foglio di carta.
L’aprì e le caddero sulla scrivania tre pesanti fogli di pergamena e un piccolo foglio ingiallito.
Incuriosita prese subito quest’ultimo e lo aprì.
Una scrittura decisa, maschile, attirò subito la sua attenzione.
“Penso che i fogli contenuti in questa missiva le potrebbero servire, Virginia”.
Come diavolo sa il mio nome e che la lettera l’avrei letta io?
 “ Forse potrebbe trovare alcune risposte alle domande che la stanno assillando da qualche tempo. E magari ristoro dai suoi incubi”.
La ragazza strinse così forte la lettera tra le mani che le nocche le diventarono bianche. Proseguì la lettura.
“Sono certo che queste tre pagine di un libro molto Antico le spiegheranno tante cose, soprattutto su di Lui. Stia in guardia”.
Lui?
Virginia prese gli altri fogli di pergamena.
Sul primo spiccava una parola scritta con inchiostro rosso, quasi insanguinato:Draugr.
 
Ciao a tutti quelli che sono arrivati fin qui! Questa è la mia prima Originale e ho deciso di farla Urban Fantasy, contesto che adoro!^^
Spero piaccia, spero mi diciate il vostro pensiero!
Per anticipazioni vi aspetto sulla mia pagina facebook di LavandaRose!

Baci
Lav
   
 
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