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Autore: oOSunset    19/10/2012    1 recensioni
Ok, premesso che è la prima storia che scrivo... Allora:
Koina Seok è una ragazzina di appena 16 anni la cui vita viene cambiata radicalmente a causa di un incidente
La ragazza tende così a chiudersi piano piano in se stessa, ma delle persone (tra le quali una in particolare) saranno in grado di fargli ritornare il sorriso.
Tranquilli non è deprimente!... credo... ma no, ma no!...magari inizialmente!
(titolo provvisorio)
Valex
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo
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CAPITOLO 3: Non offendetevi se abbasso la testa!

 


Ricordo: nero inglese, viola italiano, arancione coreano ^^

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Casa Yang, sala da pranzo, 9:07 PM
 

Sulla tavola erano appoggiati due cartoni contenenti le pizze, Yang era a tavola stava aspettando che la nipote finisse di vestirsi, finalmente arrivò, si era messa una felpa larga grigia senza zip e una tuta nera  con una sritta rosa sul finco destro.
“Eccoti! Accomodati pure dove vuoi!” La ragazza si sedette a una sedia di distanza dallo zio che ci rimase un po’ male. In selenzio cominciarono a mangiare la pizza.

“Domani pensavo di accompagnarti a vedere la scuola dove ho pensato di mandarti. Si chiama Asia Pacific Internation School, oppure come la chiamiamo qui APIS per abbreviare, in più pensavo che a partire dalla prossima settimana ,o anche più tardi se vuoi, potresti iniziare a studiare il coreano e a perfezionare il tuo inglese con una tutor.”

Si fece improvvisamente serio. “Ho saputo di tuo padre... mi dispiace, ma tu hai fatto il possibile per i tuoi fratelli... Non devi sentirti in colpa per questo.” “ Koina non è colpa tua. Mi hanno detto che ti ritieni responsabile del accaduto, ma non devi pensarla così.”
Koina appoggiò la fetta di pizza che aveva in mano sul tavolo, si alzò e andò al piano di sopra, in camera sua.

* * * * * * * *

Koina POV

Guardo l’orologio *Cavoli devo sbrigarmi, sono stata troppo sotto l’acqua!*
Prendo la mia felpa preferita, la mia tuta e  una maglietta e mi vesto il più velocemente possibile. Mentre scendo le scale mi finisco di infilare la felpa. E’ già seduto a tavola...
“Eccoti! Accomodati pure dove vuoi!”

Mi siedo a una sedia di ditanza da lui, non è che non mi fidi di lui, ma mi vergogno, sono arrivata tardi e non lo conosco per niente e... si, ok, sono MOLTO timida; e non voglio legarmi troppo a lui... non voglio più legarmi troppo a nessuno...

Sembra esserci rimasto male... *Va beh dai posso anche avvicinarmi... no, no, no, meglio di no*
Apro il cartone... margherita... non è la mia preferita, ma fa niente.

“Domani pensavo di accompagnarti a vedere la scuola dove ho pensato di mandarti. Si chiama Asia Pacific Internation School, oppure come la chiamiamo qui APIS per abbreviare..”
*Già, la scuola, me ne ero totamente dimenticata! Come farò ora? Io non so il coreano ne benissimo l’inglese. Menomale la scuola superiore italiana è la migliore: avrò tutto il tempo di imparare la lingua e mettermi in pari*
“...in più pensavo che a partire dalla prossima settimana ,o anche più tardi se vuoi, potresti iniziare a studiare il coreano e a perfezionare il tuo inglese con una tutor.”
Penso di essere fortunata ad avere uno zio così ricco e disponibile, voglio proprio sapere che lavoro fà.
 
“Ho saputo di tuo padre...”  Per poco non mi strozzo con un pezzo di mozzarella.

“...mi dispiace, ma tu hai fatto il possibile per i tuoi fratelli... Non devi sentirti in colpa per questo.”
*Non tirare fuori l’argomento!  So benissimo quello che è successo quella sera! Se non fosse stato per un mio ritardo forse sarei riuscita a salvarne almeno uno!*
 Mi parallizzai completamente, non stavo più ascoltando quello che diceva, la mia testa era da un’altra parte. Mi alzai e mi diressi in camera mia senza neanche accorgermene, mi buttai sul letto e iniziai a piangere. Dopo un po’ mi addormentai.

* * * * * * * *

Casa Yang, 8:34 AM


Mi svegliò la luce del sole che passava da il piccolo spazio tra la tenda e il muro. Il cuscino era ancora umido.
Mi alzai. *Il signor Yang deve avermi messo la coperta addosso mentre dormivo...*
Guardo l’orologio: le otto e mezza del mattino. Mi dirigo in bagno: mi lavo e mi pettino qundo al improvviso mi brontola la pancia. Effettivamente avevo mangiato si e no due fette di pizza... decido di andare a fare colazione.

Apro il frigo quando sento una voce che mi chiama alle mie spalle, mi giro. E’ mio zio.

* * * * * * * *

Koina era al frigorifero, era scesa perché aveva fame siccome la sera prima aveva mangiato un pezzo di pizza e qualche morso. Arriva dal corridoio di sinistra lo zio appena uscito dallo studio.
Buongiorno Koina...” Disse.
Era davvero dispiaciuto per quello che aveva detto ieri:  aveva parlato senza pensare che probabilmaìente lei stava cercando di dimenticare e che probabilmente le era già stato detto da più persone e che lui ancora non era nulla per lei.
Per ora era solo lo zio che non sapeva di avere con il quale era costretta ad abitare. Era uno sconosciuto per lei e si era comportato come se avesse il diritto di metter becco nelle sue cose.

“Scusami” disse. Koina capì che era davvero dispiaciuto e siccome era difficile per lei stare arrabiata troppo a lungo con una persona rispose con un “Um.”
Inizialmente Yang era un po’ confuso sul significato da attribuire a quel “um”, ma si disse che doveva  essere per  forza positivo visto che per la prima volta gli aveva parlato anche se solo emettendo un suono.

Continuò allora il suo discorso: “Oggi come ti ho annunciato ieri a cena dovremmo andare a vedere la tua nuova scuola, stavo vendoti a svegliare, ma vedo che sei già sveglia...”
Koina dopo lunga indecisione prese qualcosa di simile al riso ma con una consistenza un po’ diversa, intanto Yang continuo il suo discorso:
“...Comunque! Usciamo tra dieci minuti, mettiti qualcosa di più adatto addosso e usciamo. Avvisami quando sei pronta, se hai bigno di qualcosa sono nel mio studio”

* * * * * * * *

Buongiorno Koina...” Disse.
Sinceramente lo avevo già perdonato, non è nel primo ne l’ultimo che me lo dice , forse se fossi stata in lui avrei fatto lo stesso... meglio prima che dopo no? Almeno ora sa come la penso a riguardo.
Stavo guardando in frigo... non vedevo nulla con cui potessi fare colazione, non aveva neppure il latte! Ma ora che guardavo meglio non aveva niente contenente latte: ne formaggio na altre cose... mi sa che non si mangiano molti latticini qui...

“Scusami” disse poi.
Come avevo detto: non ero arrabbiata con lui quindi per farglielo capire cercai di non limitarmi a muovere la testa senza  girarmi... mi sentivo osservata. Alla fine dissi qualcosa tipo: “Um” non sapendo cosa dire.
*Potevo dire qualcosa di più decente*
 “Oggi come ti ho annunciato ieri a cena dovremmo andare a vedere la tua nuova scuola, stavo vendoti a svegliare, ma vedo che sei già sveglia...”
Finalmente trovai qualcosa che avrei potuto mangiare a colazione: del riso! Mi pareva di aver letto da qualche parte che equivalesse al pane in corea e poi sembravo una cretina a stare lì a fissare il frigo!

“...Comunque! Usciamo tra dieci minuti, mettiti qualcosa di più adatto addosso e usciamo. Avvisami quando sei pronta, se hai bigno di qualcosa sono nel mio studio”
*Dovrei avere un paio di jeans...*
Finisco di mangiare e mi metto i jeans. *Menomale ne ho un paio*
Sono un po’ larghi devo essere dimagrita durante il mio periodo di RIFIUTO: come ha detto lo psicologo. *Sono pronta ora avviso il signor Yang*

*Lo studio, lo studio... Ah! Eccolo! Certo che questo appartamento è enorme!”*
Sono indecisa se bussare o no. *Non vorrei disturbarlo... e così metterlo a disagio se è al telefono con qualcuno: “Emm..Scusa è mia nipote ti devo lasciare”. Ma dopotuto mi ha detto lui di venire, quindi...*
Busso. “Avanti!”

Apro la porta. Era seduto ad una scrivania e la sua poltrona dava l’aria di essere molto comoda.
Mi sussurrò: “Un attimo” tappando la cornetta con la mano.
Rimasi in piedi a fissare le pareti. Erano tappezzate di poster raffiguranti ragazzi e ragazze davvero belli. *Sembrano cantanti... in alcuni poster hanno dei microfoni e sembrano essere su un palco*
...*Ora che ci faccio caso ci sono molti molti CD impilati sulla scrivania ed hanno le stesse facce di quelli su i poster*
Ne presi uno mente era girato. Sulla copertina c’erano raffigurati cinque ragazzi e sul retro erano elencate le canzoni in caratteri coreani. C’era un postit attaccato, ma non sapevo cosa ci fosse scritto...
Scusa ora ti devo lasciare, ne parliamo poi in sede
*Cavoli, devo rimettere a posto il CD!*
Lo misi giù di scatto e feci l’idifferente.

“Non ti preoccupare se vuoi puoi prenderlo ed ascoltarlo. E’ una versione provvisoria non è ancora in commercio, ma mi farebbe piacere se mi dicessi cosa ne pensi.”
*Deve essere proprio un fanatico per avere il CD prima che esca in commercio!*

* * * * * * * *

In macchina, 2:06 PM
 

La scuola non era male, ma l’idea di ritrovarmi in mezzo ai miei coetanei mi spaventava, non credo di essere pronta  a ricominciare ad istaurare dei rapporti con le persone, era già tanto che riuscivo a stare con il signor Yang, prima di incontrarlo avevo passato mesi non parlando con nessuno e i miei “amici” mi avevano abbandonato.

*Bep-bep*

Era il cellulare di mio zio.
“E’ un messaggio di lavoro... devo recarmi in sede”  *...*
“Senti, non mi va di lasciarti a casa da sola... Ti porto con me, ok? Così vedi anche che lavoro faccio”
*Effettivamente sono curiosa... forse è un menager visto che è così ricco e conosce così bene l’inglese*
 
 * * * * * * * *

Edificio della YG Entertainment, 2:18 PM
 

*Wow, che edificio! Cavoli, ci fissano tutti e ci salutano... deve essere importante...*
Ci affianchiamo ad un balcone dove c’è seduta una ragazza carina con gli occhi neri.
Si salutano e si dicono qualcosa in coreano che non capisco... Poi la ragazza mi saluta con un gesto della mano. Io mi limito a alzare leggermente gli angoli della bocca per un attimo, poi abbasso la testa.
*Non mi piace questa situazione, c’è troppa gente!*

“Vieni andiamo, seguimi”
Per tutta risposta lo seguo a passo veloce con la testa bassa e gli prendo forte il braccio, credo di avergli bloccato la circolazione...
Lui mi guarda strano, capisce che qualcosa non va e aumanta il passo.

* * * * * * * *

Prendiamo l’ascensore siamo finalmente soli, allento la presa...
Continuiamo a salire fino al penultimo piano, si aprono le porte e usciamo, attraversiamo un corridoio ed entriamo in un ufficio.
“Stai bene?” Mi chiede.
*E’ il giorno più bello della mia vita... se come no!*
“Io ora dovrei palare con una persona ... credo sarebbe meglio che tu aspetta fuori...”
...
*Ho come l’impressione che io debba uscire... Aspetta..E’ cosi! Cosa?! Io? La fuori? Da sola? Vuole farmi collassare?!*

*Toc, toc*

Devo avere una faccia abbastanza allarmata perché infine dice: “Va bene, vedo di non farti stare fuori da sola...” “Avanti!”
Entrò un ragazzo con i capelli tinti di blu e rosa... mi pare di averlo già visto da qualche parte...
*Che capelli strani... però è carino...*
A un certo punto mi guarda e mi sorride. Io per tutta risposta abbasso la testa.
Mi sentii leggermente accaldata.
Il ragazzo misterioso chiese qualcosa a mio zio sotto voce e con l’aria preoccupata...mi sembrò un di sentire la parola VIP.
Mio zio scoppiò a ridere e disse qualcosa indicandomi: “hugfctrikyuinolugfscvgkcl Koina!”
Il ragazzo si tranquillizzò un pochino e mi porse la mano dicendo anche lui qualcosa; io invece ero un po’ agitata non sapendo di cosa stessero parlando... iniziai a sentirmi a disagio...
Indovinate cosa feci? Abbassai la testa! Il ragazzo sembrò offendersi ed irritarsi leggermente.


 

._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._.

 
 
 
E rieccomi con un nuovo capitolo!
Ammetto che il titolo è molto buttato alla *... Fate finta di non averlo letto, Ok?
Per il resto... Cavoli quanto ho sritto! Non mi fermavo più!
Continuate a seguirmi!

Valex
  
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