Ti guardo: stai fumando, il tuo sguardo è leggermente assorto nonostante tu stia fissando lo schermo.
Capisco che stai pensando ad altro, capisco che stai pensando a noi. E mi piace.
Io sono qui sul tuo divano, ed è come se io ci fossi sempre stata: il tuo basso azzurro, l’odore di sigaretta e le pareti colorate. Mi parli di qualcosa di bello, dei nostri corpi, del nostro respiro.
“Meno male ci siamo trovati.”
Per tutto: per le chiacchiere infinite, per le risate, per l’America in cui mi hai portato, per i fiori, per la luna, per Orione, per le serate luminose, le birre bevute, per l’imbarazzo e per il sole.
Ora stiamo pensando entrambi a quella volta, quando tu mi sei venuto a prendere e sei sceso dalla macchina e ti ho dato un bacio. Era giugno, ed era bello scoprirsi, ed è ancora più bello il fatto che ci siano ancora montagne e oceani da scoprire. Ogni piccolo pezzo di te mi stupisce e mi fa tornare a casa con sorrisi ampi e solarissimi, anche se ora è quasi novembre e il sole non c’è.
Stiamo vicini sotto la coperta, senza smettere di parlare, e tutte le volte rivestirsi e tornare a casa è come privarsi di un calore speciale e divertente.
Raccolgo il maglione, le calze che ho messo per te, parliamo dei miei scaldamuscoli adolescenziali e di altre mille cose e solo la notte e certe noiose convenzioni, ci fermano.
Un bacio caldo, buonanotte tesoro, esco al freddo e già vorrei essere lì con te.