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Autore: Argentey    05/05/2007    9 recensioni
Lei: bella, alta, slanciata, e forte. Un carattere invidiablile, aperta con tutti ed estremamente genile. Provveniva dal quartiere basso della città, ''dall'inferno'' così amichevolmente chiamato il luogo più buio e sporco di una periferia di New York.
Lui: la sua bellezza era direttamente proporzionale alla sua sfacciatagine e ai suoi vizi; viziato e riverito, viveva nel quartire più ricco di New York. E, una cosa devo ammetterla: lui era dannatamente bello...
Genere: Romantico, Azione, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Lei: Alta bella, slanciata, un fisico atletico, lunghi capelli castani che le carezzavano leggiadri il fondo della schiena, raccolti in una morbida treccia, i lineamenti del viso delicadi e rosee labbra. Un corpo snello, forse un pò troppo magro. Gli occhi nascosti da dei grandi occhiali da sole, sicuramente rubati. Il giubbotto logoro e i jeans strappati, vecchie all stars azzurine e una maglietta nera, ingrigita dalla polvere.
Viveva nell'inferno così propriamente chiamato quel buco dove i poveri e gli scippatori si imbucavano. E lei era povera. Povera e sola. Un angelo caduto all'inferno, di fatto.. Tutti in quella sottospecie di ghetto conoscevano Hermione Granger, la ragazza orfana che era cresciuta nonostante le ostilità incontrate. Hermione era un angelo. Un Angelo nero, le cui ali erano state sporcate dalla sporcizia e dai furti, l'anima lacerata e la fedina penale lunghissima. Tutti conoscevano Hermione l'Angelo dell'Inferno.

Lui: Bello e sfacciato. La sua sfacciatagine e faccia tosta era direttamente proporzionale alla sua bellezza. E lui, di bellezza, ne aveva da vendere. Stronzo come pochi e dannatemente sexy. Ricco sfondato viveva in un lussuoso appartamento in un prestigioso quartiere di New York. Risiedeva all'hotel Paradiso. Ed era un demonio . Viziato, forte, vanitoso, talmente sicuro di se che molti si chiedevano come mai il suo smisurato ego non lo avesse ancora spiaccicato al suolo, aggravandosi sulle sue spalle muscolose. I capelli biondi, spettinati e gli occhi grigi-azzurri gli davano un'aria misteriosa da essere superiore.. intimidiva con lo sguardo chinque avesse la sfortuna di riuscire a vedere oltre quegli occhiali da sole di marca. I suoi amici se lo erano ingraziato quasi per imposizione e per avere il culo parato per quando, magari, i beni economici sarebbero scarseggiati. Lui, Draco Malfoy, il demonio del Paradiso diffidava, a iniziare a dalla madre e a finire con la cameriera che tutti i giorni gli portava la colazione in camera. Lui non aveva veri amici. Neanche ci teneva ad averli. Per lui, come tutti i demoni erano i soldi a fare la felicità .

New York era profondamente addormentata, solo poche finestre illuminate di pochi grattacieli interromepevano quella calma notturna e afosa. L'estate quell'anno era letteralmente piomata sulla città come una coperta, scaldando tutto e tutti, quasi volesse fare evaporare le persone, che ci pensavano bene ad uscire di casa e se lo facevano era solo per pochi minuti. I Newyorkesi passavano gran parte della loro giornata e della notte seduti o distesi davanti al condizionatore.
La notte era buia, calma, con un leggero filo di vento che sfidava il caldo senza successo. Pochi lampioni illuminavano debolmente le strade addormentate e spesso, a quell'ora erano solo i tipacci che si aggiravano per le strade, alla ricerca di auto chiuse male o di portafogli smarriti. Hermione si arruolava ogni notte, spinta come tutti da sete e fame, oltre che all'urgente bisogno di soldi: la gente povera si aiutava come merglio poteva, offrendo una mano a tutti. Nei bassi borghi dell'inferno regnava una regola:'' tutti per uno e uno per tutti'' ma anche il mitico proverbio: "Occhio per occhio, dente per dente". Non erano infatti bene viste le scaramucce tra compagni di sventura e questi, venivano puniti severamente. Tra barboni e barboni le regole erano poche e chiare e chi non le seguiva o era un uomo morto oppure lasciava la città.
Spesso si scassinavano locali con antifurti antiquati e si rubava quanto più si poteva e anche quella notte l'Angelo Nero portò alla sua umile dimora un consistente bottino.
Spesso si era ritrovata a battere in ritirata sentendo le sirene in lontanza e spesso aveva rischiato di finire dentro. E l'unica volta che ci era finita, era evasa.

New York, sono le otto di mattina e la polizia ha fatto un'incursione nell'Inferno e un fuggi fuggi generale di barboni e borseggiatori mise in allarme la città. Molti erano stati presi, rimanevano quelli che erano fuggiti tra le vie e i vincoli bui e poco frequentati di New York.
Hermione correva tra le vie della Grande Mela, svoltando velocemente angoli e attraversando incroci. Le sirene si sentivano ancora in lontananza, gli occhiali scuri premuti sul naso e i capelli che ondeggiavano. Non seppe mai per quanto tempo aveva corso e non contò i muri che scavalcò agilemte, non seppe neanche quanta strada aveva fatto e dove fosse: una sola cosa la sapeva però, non era più nelle vicinanze dell' Inferno. Le sirene ormai erano un ricordo lontano e sbiadito che andava via via scemando. Hermione tirò un sospiro di sollievo ,decisa più che mai a chiedere informazioni. Girò l'angolo guardandosi intorno e andò a sbattere contro qualcosa di duro e caldo, un petto muscoloso. Cadde all'indietro e alzò lo sguardo.
- stai più attenta!- una voce sprezzante maschile la ridestò dal calore dell'asfalto e dalla lunga corsa: si trovò davanti uno degli esseri più belli che mai avevano messo piede dul pianeta Terra.
- scusa.. correvo e non ti ho visto..- si giustificò imbarazzata, alzandosi, guardandolo oltre la scura plastica degli occhiali. Lei si eresse in tutta la sua bellezza e sporcizia, guadagnandosi uno sguardo di puro ribrezzo dal giovane snob.
- togliti dalla strada pezzente, stai ostruendo il passaggio.- le ordinò sprezzante il Demonio . Il sorriso della ragazza si incrinò e scomparve, lasciando spazio a una smorfia di disgusto e antipatia che sfiguarava il suo bel visino.
Più distante,esattamente tre isolati più in la, la sirena dell'automobile del neo Polizziotto Ronald Weasley stridè minacciosa, l'automobile sfrecciava per il traffico, incurante dei semafori rossi e degli stop. Il neo-polizziotto Weasley voleva e doveva catturare L'angelo nero.
Hermione si girò allarmata, al suono della sirena, dando un ultimo sguardo cattivo al ragazzo e poi lanciarsi in una corsa sfrenata verso la via più buia vicina, attraversando pericolosamente la strada costringendo molte macchine ad inchiodare per non stirarla sul caldo asfalto. Il giovane Demone seguì perpelesso la scena, vedendo poi sfrecciare davanti al suo naso una piccola macchina, con dentro uno spericolato agente con lunghi capelli rossi, che incitava l'auto ad andare più veloce e a trovare la sua preda.

Commentate please!!!E perdonatemi gli errori grammaticali! so che ne ho un'altra in corso, ma sinceramente.. l'idea di scriverne un'altra era troppo forte!!! ciao ciao Argentey

  
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