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Autore: athena from olympus    24/10/2012    7 recensioni
Harry Styles, il sogno proibito di ogni singola ragazza di Holmes Chapel, ma non di Pamela. Ma presto, la situazione si catapulterà.
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Forse si era sbagliata, non avrebbe dovuto giudicare male quel povero ragazzo. 

Si era dimostrato gentile, nonostante l'avesse trattato peggio di una pezza sporca. 

Ma ormai, era troppo tardi per instaurare un rapporto d'amicizia. 

Da quel giorno, non ebbe più modo di vederlo, né di sentirlo perché si assentò per non sforzare troppo la caviglia. 
Ogni tanto si ricordava di come l'avesse presa in braccio e trasportata fino in infermeria, probabilmente qualcun'altro ragazzo al suo posto non l'avrebbe aiutata.

E se la situazione fosse stata capovolta? Se si fosse fatto male lui per causa sua, lei lo avrebbe aiutato?

Forse sì. Forse no. 
E invece Harry, nonostante fosse consapevole dei sentimenti non positivi che provava per lui, si offrì di aiutarla senza problemi. 
Sì, infondo Styles, il troglodita, era un bravo ragazzo e probabilmente avrebbe meritato un chance se solo  a breve non si sarebbe trasferita da capo in Italia. 

-- 

La caviglia non l'addolorava più, perciò tornò a scuola Venerdì. 
Pamela avrebbe voluto incontrarlo almeno cinque minuti, solo per ringraziarlo ancora. 
Ma non lo incontrò. 
Intanto, durante i suoi tre giorni d'assenza, tutto l'istituto venne a conoscenza di cosa le fosse accaduto e molte ragazze 'completamente innamorate' di Harry, la squadrarono malissimo. 
Pamela camminava a testa alta, non aveva nulla da nascondere o da vergognarsi, non era accaduto niente di male. 
I preparativi del ballo di fine anno proseguivano alla perfezione, lei contava di non andarci. 
- Ma dai, Pamela, sono gli ultimi giorni che trascorri a Holmes Chapel, vieni! Ti divertirai! - le cornacchiava una delle due compagne di classe durante la mensa. 
- Sì, ma non ho un cavaliere, sono stata assente e nessuno mi ha potuta invitare - ribatté. 
- Che importa, non tutte hanno un cavaliere! Vienici da sola, tanto qualcuno con cui ballare si trova sempre! - le consigliò un'altra. 
Alla fine si convinse. 
E poi, c'era quel vestito che aveva indossato una volta sola  e che le piaceva tanto, ma non c'era mai stata occasione di riutilizzarlo... e inoltre, avrebbe voluto ringraziare ancora Harry. 

-- 

Mancava  meno di un'ora all'inizio del ballo di fine anno, Pamela era quasi pronta. 
Passò un'ultima volta la piastra sui capelli lunghi e castani. 
Stese un ultimo velo di mascara. 
Fissò il suo riflesso allo specchio, non si piaceva. 
Distolse lo sguardo e lo poggiò verso lo schermo del computer acceso, notò che Harry era connesso su facebook. 
Istintivamente, gli aprì la chat, ma non gli inviò nulla e la richiuse. 
' Pamela, che stai facendo? E' un troglodita '. pensò. 
Si guardò da capo allo specchio, sbuffò. 
- Sto rincoglionendo - esclamò. 
- Parli anche da sola? - irruppe sua madre, all'improvviso, porgendole la borsa. 
- Naah -
Indossò il maglioncino, si avviò verso la porta.

--

La palestra della scuola era affollata, brulicava di ragazzi e di ragazze. 
La musica rimbombava a volume altissimo. 
Notò un paio di sue compagne di classe e si avvicinò. 
-   Pensavamo non saresti venuta! - urlarono provando a farsi sentire.
Pamela ridacchiò. 
Miriadi di coppiette si scatenavano e riempivano la pista, mentre lei continuava a sorseggiare quella disgustosa coca cola. 
Si annoiava, fin troppo. 
Ormai anche le sue amiche si erano allontanate ed era rimasta da sola, con l'unica compagnia del cibo. 
Sgranocchiava salatini, patatine, popcorn..
Si voltò e notò che Harry pomiciava animatamente con una ragazza. 
Pamela rise. 
Dopo un po', qualche sua amica la trascinò in pista.
- Eddaaai, scatenati! - seguì il loro consiglio. 

-- 

- Oddio, ho i piedi doloranti! - si lamentò sedendosi. 
- Pamela, sai chi canterà questa sera? - le disse maliziosa una 'sbavatrice professionista di Harry Styles'. 
- Chi? - 

- Harry con la sua Band, i White Eskimo -

- Canta? - 

- Certo, ha pure fatto il provino per xfactor! -

- Davvero? -
- Sei l'unica in tutta la scuola a non saperlo - 
- Oddio, ahahah. E come canta? - 
- Lo scoprirai presto - 
Detto fatto, cinque minuti dopo alcuni ragazzi tra cui Harry salirono sul palco, partì la base. 

Rimase incantata. 
La voce di quel ragazzo era particolare, dolce, suadente. 
L'ammaliò.
Si avvicinò al palco senza smettere di guardarlo. 
Era evidente, Harry amava cantare quanto lei amava il make-up. 
Lui la notò e le sorrise. Ricambiò. 
Si era sbagliata su di lui, si era completamente sbagliata. 


-- 

Mancava poco all'una. 
I White Eskimo avevano  acceso la serata rendendola migliore, anche se ormai era quasi terminata. 
Avevano smesso di cantare da un po', ma l'atmosfera che aveva creato non si era ancora spezzata e Pamela sperò non si dissolvesse ancora. 
Però aveva di nuovo perso di vista Harry. 
Provò a cercarlo sia per complimentarsi, sia per ringraziarlo, ma non lo trovò perciò salutò tutti i suoi amici e si avviò fuori per tornare a casa. 
Ma intravide un'ombra familiare seduta su una panchina. 
Si avvicinò. 
- Harry? - 
- Ehi - tossì. 
- Che hai, non stai bene? - 
- Non tanto, non c'è aria in quella palestra e sto male.. penso che mi abbiano messo qualcosa nell'aranciata, ne avevo sentito parlare la settimana scorsa, ma pensavo non l'avrebbero fatto per davvero.. - 
Pamela rimase pietrificata. 
- Vuoi che ti accompagni a casa? Non puoi tornare da solo, sei in pessime condizioni. - gli sorrise. 
- Non c'è bisogno, è tardi per te.. e poi ce la faccio! - Harry si alzò, ma barcollò.
- Smettila, ti aiuto. Così ti ricambio il favore, no? - 
Si strinsero l'uno all'altra. 

Lei percepì una strana sensazione... farfalle? 

Che cosa? No, no.. non era possibile.
' Pami, riprenditi. E' Harry, Harry il troglodita!'. pensò e si autoconvinse. 
- Occhei.. a proposito, come sta la caviglia? - le domandò.
- Bene, non mi fa più male.. - 
Non parlarono più, non si scambiarono più alcuna parola. 
Camminavano fianco a fianco, in silenzio. 

Un silenzio strano. 

Un silenzio carico di parole. 
Parole che non si erano mai scambiati.




 

  
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