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Autore: TheOnlyWay    25/10/2012    12 recensioni
Che situazione assurda. Non ci posso credere che io, Morgan Anderson, vent’anni, sia costretta a fare da baby-sitter a un’accozzaglia di cinque ragazzine di tredici anni, tra le quali ho il dispiacere di annoverare anche mia sorella Ellie. Io, quando avevo tredici anni, non mi sarei mai invaghita di qualcuno che ai miei occhi sembrava tanto vecchio.
Ellie invece sì, e come lei tutte le duecento persone assiepate nello studio. L’attore in questione, se ve lo state chiedendo, è proprio lui. Sì, lui: Ben Barnes. Non lo nego, è bello, però mi sembra davvero assurdo che qui dentro non ci sia nessuno in grado di mantenere un po’ di contegno.
Vi stupirà saperlo, ma Ben Barnes risulta nella categoria degli esseri umani, non delle divinità.
Spero davvero che vi piaccia! Con affetto, TheOnlyWay.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Godetevi il capitolo, per le note ci sentiamo alla fine.

***

VII.

 

La vita è un circolo. Che è come dire che prima o poi tutti i nodi vengono al pettine, no? Okay, non è proprio la stessa cosa. In effetti non so neanche che cavolo centra. Quello che volevo dire è che, prima o poi, ci si ritrova di nuovo al punto di partenza.

Il mio punto di partenza? Si, proprio quello: gli studi televisivi in cui Ben mi ha scelto, trasformando quello che ritenevo il giorno peggiore della mia vita in quello che ha dato il via alla mia vita vera e propria.

Personalmente, se ci fosse stato un solo modo per evitare di presentarmi, l’avrei fatto più che volentieri, ma Ben ha voluto che lo accompagnassi. Gli ho fatto giurare col sangue (figurativamente parlando) che non mi avrebbe tirato in ballo in alcun modo. Il mio intento era quello di rimanere dietro le quinte, invisibile, in attesa che lui e quella simpatica donna dell’intervistatrice terminassero la loro chiacchierata.

Ma quando mai le cose sono andate come volevo io?

«Bentornato, Ben. È sempre un piacere averti qui con noi.» cinguetta la simpaticona che, tanto per farvi sapere, è la stessa che ha deciso di chiamare sua figlia come me. Questo è il primo fattore che mi ha messo in allarme, perché quella non è in grado di farsi gli affari suoi nemmeno se la pagassi in lingotti d’oro.

«Anche per me, Allyson.» ecco svelato il nome della misteriosa tettona. Okay, forse sono cattiva, ma non mi piace. Soprattutto perché guarda Ben come se volesse mangiarselo e, tanto per essere chiari, Ben è mio. Si, sono possessiva, e allora?

«Allora, come stai?» domanda, con un sorriso smagliante. Ben sorride in rimando, anche se, conoscendolo, non è molto entusiasta di essere seduto di nuovo lì, a parlare dei cavoli suoi.

«Molto bene, grazie. Tu?» risponde, cortese come suo solito.

Allyson agita le mani, poi sorride – di nuovo – e si sporge in avanti, mettendo in evidenza la scollatura abbondante del vestito azzurro.

«Non parliamo di me, caro. Raccontaci tutto, sappiamo che sei fidanzato.» ‘azz. E ora? Ti prego, Ben, non tirarmi in ballo, non tirarmi in ballo, non tirarmi in ballo.

«Si, è vero.» conferma. Dio, grazie. Per un attimo ho temuto che se ne sarebbe uscito con qualcosa di simile ad un “Si, ed è proprio qui con me. Prego, amore, entra!”. Per fortuna il mio fidanzato è intelligente e ogni tanto ascolta quello che dico.

«Vai così.» esulto, a mezza voce. Un tecnico mi osserva con aria perplessa, forse meditando sulla mia sanità mentale. Gli rivolgo un’occhiata in tralice, così distoglie lo sguardo e riprende a fare il suo lavoro.

«Sappiamo anche che è qui con te.» incalza Allyson. Oh, no. Visto? Questa è sfiga, ragazzi. C’è poco da dire. È sfiga nera. Bastarda. No, dai. Mi ha già fregato una volta, questa cavolo di presentatrice. Ben ridacchia, ma mantiene comunque la sua aria impostata.

«Lavori per i servizi segreti, Allyson?» domanda, cercando di deviare l’attenzione. Ma lei è troppo furba e assetata di pettegolezzi per lasciarsi distrarre così facilmente.

«Certo che no, Ben. Ma da qui la vedo perfettamente. Gradiresti raggiungerci, Morgan?»

No, non gradirei, grazie per l’offerta. Ora addio.

«Coraggio, non essere timida.» non sono affatto timida, sto solo pensando a centotrentaquattro modi per svignarmela. Ben si volta a guardarmi e fa un cenno con la testa. Sibilo un no e incrocio le braccia al petto.

Poi interviene di nuovo il simpatico tecnico, che mi spinge non proprio delicatamente, facendomi finire sul palco. È un miracolo che sia ancora in piedi e non spalmata sul parquet. Mi volto, con l’espressione di un serial killer e lo minaccio di morte.

Lui fa spallucce, come a dire che è il suo lavoro e che non può farci niente, poi si siede dove prima stavo io e mi fa un sorriso che vuole essere di incoraggiamento, ma che a me sembra solo un ghigno.

Praticamente pietrificata, guardo la platea: non ho idea di quante persone ci siano, ma so che tutte cercano me. E non mi piace. Odio gli occhi addosso, lo sapete? Li odio così tanto che sono tentata di rifugiarmi di nuovo dietro le quinte.

Ben si alza, mi viene incontro e mi afferra per mano, conducendomi fino al divanetto, dove Allyson sorride vittoriosa.

«Mi dispiace, amore. Io ci ho provato.» mormora Ben al mio orecchio, in modo che solo io possa sentirlo. Annuisco con aria mesta, poi mi accomodo al suo fianco, per niente intenzionata a lasciare la sua mano. Ho idea che mi verrebbe la malsana tentazione di stringerla intorno al collo della simpaticona.

«Ciao, dolcezza.» saluta, porgendomi la mano. Con uno sforzo sovraumano gliela stringo – forse un po’ troppo forte, visto che digrigna i denti – poi borbotto un ciao poco entusiastico e ricado nel mio mutismo.

Ma Allyson non demorde: sembra del tutto intenzionata a scoprire ogni più sordido dettaglio della mia relazione con Ben. Stupida impicciona e stupida carriera da attore. Dico io, ma Ben non poteva fare il pescivendolo?

«Allora, Morgan, come stai?» domanda, curiosa. Oh, certo, curiosa. Come se non lo sapessi che sta facendo finta di interessarsi solo per arrivare al punto. Dovrà pur mantenere le apparenze, no?

«Una meraviglia, non si vede?» celio, ironica. Ben sorride sotto i baffi, Allyson ridacchia. Che risata da oca isterica, santo cielo.

«Certo, sei una favola.» conferma, prima di chiedere al pubblico di manifestare la sua approvazione con un grande applauso. Ovviamente, arrossisco fino alla radice dei capelli. Preferirei morire, piuttosto che stare un altro secondo in presenza di questi morti di gossip.

Mi passo una mano tra i capelli, nervosamente, ma quando mi accorgo dello sguardo incredulo di Allyson e di quello un po’ rassegnato di Ben è troppo tardi per riportare la mano in tasca.

«Ci vedo male, o quello è un anello con un brillante?» chiede, con gli occhi azzurri sgranati per la sorpresa.

«Ci vedi male.» replico. Poi provo a nascondere la mano in tasca, ma Allyson la intercetta e se la tira fin sotto gli occhi. Resisto all’impulso di strattonarla e sospiro. Tanto prima o poi lo sarebbero venuti a sapere. Ho imparato presto che i curiosi non mancano mai e che i fatti di una celebrità sono sempre sulla bocca di tutti.

«Questo, signori e signore, è un anello di fidanzamento! Gliel’hai regalato tu, Ben?»

No, figurati. Me l’ha portato Babbo Natale, nella speranza che prima o poi l’’avrei sposato e mi sarei trasferita in Lapponia con lui. Stupida. Chi vuoi che me l’abbia regalato, mia nonna?

Non appena apro bocca, Ben mi stringe un po’ più forte la mano libera, per farmi intendere di lasciar parlare lui. Peccato, proprio adesso che cominciavo a divertirmi.

«Si, certo. È una cosa recente, comunque.» spiega, sbrigativo e un po’ misterioso.

«Recente quanto?»

«Solo un paio di mesi.» risponde Ben. Si, sono già passati un paio di mesi da quando abbiamo fatto ritorno dall’Italia.

«E a quando, le nozze? Voglio essere invitata, eh!» si, come no. Te ne spedisco tre di inviti, tanto per andare sul sicuro. Figurarsi se mi passa per l’anticamera del cervello di invitare questa pazza al mio matrimonio.

«Tra qualche anno, ancora non è il momento.» risponde Ben, pacato. Che? Non avrete davvero pensato che mi sarei sposata a vent’anni? È troppo presto, anche se io sono parecchio intelligente, per la mia età (certo, ma a chi voglio darla a bere?) e amo Ben con tutto il cuore. Non sono pronta per il matrimonio, ecco la verità.

Ma lasciate che vi spieghi un po’ meglio, altrimenti detto così sembra che io abbia qualche grave tara mentale.

Quella sera, quando Ben mi ha chiesto di sposarlo, il si mi è salito alle labbra in modo del tutto istintivo. Così come credo fosse istintiva la proposta di Ben. Presa dall’emozione, ero assolutamente convinta di volerlo sposare al più presto.

Lo sono ancora adesso, ma a mente fredda, abbiamo deciso che è troppo presto. Siamo giovani – io lo sono, più che altro – e innamorati. Non ci corre dietro nessuno, perciò perché affrettare le cose?

«Le ho chiesto di sposarmi perché temevo che qualcun altro l’avrebbe portata via da me.» rivela Ben, a sorpresa. Mi volto di scatto, sorpresa: non me l’aveva mai detto. Quando si accorge del mio sguardo interrogativo, fa spallucce.

«E, sai, lei è mia.» continua «E la amo più di qualunque altra cosa al mondo, perciò ho pensato che una promessa fosse il modo migliore di dimostrarglielo.»

Credo che Allyson sia sul punto di piangere, visto che si picchietta l’angolo dell’occhio destro nella speranza che il trucco non sia sbavato. E non è l’unica, visto che anche io credo di essermi commossa. Poi, in tutto lo studio scoppia un applauso fragoroso.

«Ti amo.» sussurro a Ben, sul punto di piangere.

«Sapete qual è la cosa più bella?» domanda Allyson, che ormai non mi sembra più nemmeno tanto antipatica. «La cosa più importante?»

Alla parola importante, sia io che Ben sorridiamo.

«L’importante…» inizia Ben, con voce ferma. «L’importante è incontrarsi.»











Ci siamo. E' finita. 

Non so se ci sia ancora qualcuno, visto che è passato davvero tanto TANTISSIMO tempo, dall'ultima volta che ho aggiornato. A dire la verità, non so neanche con che coraggio mi ripropongo, ma tant'è che ci sono.
Vorrei spiegarvi, prima di tutto, il perchè di tutto questo ritardo. Ho scritto l'intera storia di getto, senza programmare niente di quello che sarebbe successo. Perciò, in un certo senso, anche lo scorso capitolo è stato una sorpresa, per me. Non pensavo che Ben avrebbe chiesto a Morgan di sposarlo, non rientrava nemmeno un pò nelle idee di base, a dire la verità. Così una volta pubblicato, mi sono sentita come se avessi toppato di brutto. Non so, mi sembrava quasi sbagliato, tanto che ad un certo punto ho anche avuto la tentazione di cancellare il capitolo e pubblicarne un altro. Poi ci ho pensato bene e ho capito che in realtà a me non dispiaceva che le cose fossero andate così. 
Ho pensato tanto a come sarebbe stato il capitolo successivo, cioè questo, e nella mia testa credo che fosse esattamente così come l'ho scritto. Certo, di sicuro un pò più bello, ma io mi sono impegnata, ve lo assicuro. Infatti il risultato non mi dispiace e mi sembra piuttosto in linea con il resto della storia e anche con i protagonisti. Voi che ne pensate?
Comunque, detto questo, mi scuso per avervi fatto aspettare tanto e spero tanto che mi perdonerete e che non siate deluse da come la storia si è conclusa, perchè mi dispiacerebbe da matti.


Ora passo ai ringraziamenti, perchè ci tengo da morire a farvi capire quanto sia stato importante, per me, avere il vostro appoggio. 
Perciò, GRAZIE a Serena VdW e a CinderNella per aver recensito lo scorso capitolo (scusate se non ho risposto), poi GRAZIE mille a CinderNella, eloise de winter ed Eruanne per aver inserito la storia tra le preferite, GRAZIE mille a Cate 96, CinderNella, kitty483, Klaroline99, Lisbeth17, maty98, Misfit, NichiiixD, Polinnia, Sapphire, Serena VdW, _Vicky_ e _Alis3 per aver inserito la storia tra le seguite e, ovviamente, GRAZIE mille anche alle lettrici silenziose.
Per questa volta, però, vi invito a commentare, così che possa ringraziarvi tutte quante di persona :)
E' tutto, direi! 
GRAZIE ANCORA.

Con affetto,

Fede.

P.s. Per chi volesse, mi trovate su Twitter come @FTheOnlyWay e su Facebook come TheOnlyWay Efp :)

   
 
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