Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: Nori Namow    28/10/2012    12 recensioni
«Ther, nessuno può separarci. Tu sei la mia combinazione perfetta.»
***
«Smettila idiota.».
«Ti amo.»
«Lo so.»
«E sono un idiota. Sai anche questo?»
«So anche questo.»
«E tu non mi ami più?»
«Io ti amo. Ma se mi lasci di nuovo o fai il coglione, giuro che ti strappo i testicoli.» borbottò seria più che mai.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A








-KATHERINE.
Davvero non sapevo cosa dire, sapevo solo che anche io avevo quello sguardo, quando c’era lui.
Ma in quel momento la timidezza prese il sopravvento, facendomi solo sorridere e prendere Harry per mano, trascinandolo al piano di sotto.
Grace si era chiusa in camera sua, probabilmente a sorridere e a ripensare a ciò che era successo con Louis.
A proposito di Louis…
Le mandai un messaggio, chiedendole cosa era successo a riguardo, poi presi il barattolo di nutella e un cucchiaio, andando a sedermi con Harry sul divano, e cominciando a fare zapping. Arrivammo ad un canale musicale, e gli intimai, con il cucchiaio in mano, di non cambiare canale, ottenendo la sua sonora risata che mi riempiva il cuore.
Ricevetti una risposta da Grace, e cercai di non sembrare troppo frettolosa o curiosa, per non destare sospetti.
 
Mi ha baciata. Gli piaccio e mi ha baciata sbattendomi contro un muro. E mi ha detto che se l’ ha fatto è perché tu gli hai dato coraggio.
Sappi che ti amo.

Non una parola con Harreh.
 
Sorrisi, leggendo il modo in cui aveva chiamato suo fratello, poi mi voltai verso di lui, steso sul divano, intento ad osservare me e non il video musicale di ‘How to love’.
«Chi è? Will?» domandò con un sorriso malizioso, inclinando appena la testa.
Non risposi, mi limitai ad affondare il cucchiaio nel barattolo di Nutella, per poi spalmare il nettare degli dei sulla faccia del mio ragazzo.
Scoppiai a ridere, osservando la sua faccia che si riempiva di stupore ogni secondo di più, sporca, ma sempre bella. In pochi istanti, si gettò su di me, o meglio, fu come se gettasse la sua faccia sulla mia, sporcandomi i capelli e il viso di Nutella.
«Questo non dovevi farlo, proprio no!» urlò prendendo il barattolo e il cucchiaio, pronto a vendicarsi. Strillai, cominciando a correre intorno al divano, mentre lui mi seguiva, imperterrito. Ridevo a crepapelle, specialmente mentre osservavo il suo viso, ancora sporco di Nutella.
Stanco di correre intorno al divano, lo scavalcò con una mossa abile, acchiappandomi per il passante del pantalone, che grazie a qualche miracolo, non si ruppe.
Mi attirò a sé, per poi mordermi affettuosamente il labbro inferiore e sorridendomi con gli occhi.
«Devo lavare la faccia, sembro una che è caduta nel fango.» dissi fra le risate, staccandomi a malincuore da lui. Andammo in bagno, e cominciai a lavare la faccia, togliendo quel poco di trucco messo, che mise in risalto le mie orribili lentiggini. Sbuffai di fronte alla mia immagine allo specchio, e Harry lo notò.
Mi diede un bacio sulla guancia, nei punti dove le lentiggini erano più numerose. Poi mi prese il braccio, portandomi verso la doccia. Capii subito le sue intenzioni, infatti cominciai a dimenarmi come se non ci fosse un domani, mentre lui rideva a crepapelle.
Prese il manico della doccia, puntandomelo contro.
«Ti prego Harry, non farlo. Sii gentile, farò tutto quello che vuoi!» implorai, cercando di allontanare quell’ aggeggio che a breve mi avrebbe riempita d’ acqua.
«Tutto, tutto, tutto quello che voglio?» domandò con il labbruccio.
«Tutto tutto.»
«Allora dammi un bacio.»
«Per quello non c’è bisogno di minacciare, Styles.» dissi per poi prendergli il viso fra le mani, baciandolo con dolcezza.
Distratto dal momento, lasciò che prendessi il manico della doccia. Glielo puntai contro e aprii il rubinetto a tutta forza.
Tentò di chiuderlo, ma avendo puntato il getto in faccia, era un po’ difficile riuscire ad orientarsi; infatti, si limitava a muovere le mani alla cieca.
Chiusi il rubinetto, poi uscii di corsa dal bagno, chiudendomi la porta alle spalle. Mi rifugiai in camera di Grace, che mi guardò spaventata.
«Qualunque cosa ti chieda, io non sono qui.» sussurrai prima di nascondermi dietro la porta, dove, anche se avesse aperto, non sarebbe riuscito a vedermi.
Pochi secondi dopo, Harry fece il suo ingresso in camera, bagnato fradicio, ma divertito dalla situazione. La mascella di Grace per poco non toccò il pavimento, tanta era la sorpresa nel trovare il suo brò come se avesse fatto la doccia con i vestiti.
«Lo so che la rossa è qui. Dimmi dov è, e non ti accadrà nulla di male.» disse cercando di rimanere serio.
«Che fai, minacci?» rispose lei a tono, facendogli la linguaccia.
«E poi non è qui, altrimenti te lo direi.»
«Va bene, se lo dici tu… Ma dimmi, sorellina, cos è quello sguardo ebete? Hai trovato uno sfigato capace di sopportarti?» la prese in giro, girando il coltello nella piaga.
Grace arrossì, portandosi le ginocchia al petto, mentre Harry si sedette sul letto, accanto a lei. Mi spostai in modo che non riuscisse più a vedermi.
«No, voglio dire… No.» esitò, forse desiderava dirgli qualcosa, ma le mancava il coraggio. O forse non sapeva che scusa trovare, dato che mi aveva intimato di non dire nulla al riccio.
«Sappi che farò le condoglianze a quel poverino. Anzi, approverò la tua relazione, potrà essere anche un barbone.»  esitò, poi sentii che diventò serio.
«L’ importante è che non sia Louis.»
Se il mio cuore perse un battito, a quell’ affermazione, non osavo immaginare quello di Grace, in quel momento.
«Lo…Lo…Louis? Perché proprio lui? Spiegati.» la voce le tremava, era ferita.
«Non mi piace il modo in cui ti guarda. Lo conosco, è un mio amico, e lasciati dire che in discoteca non se ne fa una sola. Insomma, è un play boy, e non voglio che tu ci rimanga male. Ti sto solo dicendo di non lasciarti abbindolare dalle sue parole, sa essere molto convincente.»
No, in quel momento Harry aveva torto, parlando di Louis.
Io avevo visto il modo in cui la guardava, io avevo sentito le sue parole. Grace gli piaceva davvero tanto, l’ avevo capito.
Ora capivo perché lui si era rifiutato di parlarne con Harry, sapeva che non gli avrebbe mai creduto.
«Non ti preoccupare per me, grazie.» rispose Grace con tono glaciale.
Lei era estremamente dolce, come il fratello, ed era sensibilissima. Pertanto, se veniva ferita, cercava di costruire un muro di ghiaccio attorno a lei, per far sembrare che le cose andassero bene. Harry uscì dalla camera, e io rimasi incollata contro il muro a fissare Grace, che sembrava voler scoppiare a piangere.
La porta si riaprì di scatto, e poi si richiuse. Harry era di fronte a me, e sorrideva beffardo. Delle goccioline d’ acqua scendevano dai suoi capelli, rendendolo estremamente sexy. Mi prese per il polso, trascinandomi in camera sua e prendendo un asciugamano, per asciugare un po’ i capelli.
«Sapevi che ero lì, vero?» domandai una volta seduta sul letto, osservandolo attentamente.
«Sì, ti ho vista dal riflesso dello specchio.»
«Perché hai detto quelle cose a Grace?» chiesi allora, in cerca di una spiegazione.
«Perché Louis, ultimamente, veniva un po’ troppo spesso. Perché dava più attenzioni del solito a Grace, e perché una volta l’ ho sorpreso a guardarla dalla mia camera, mentre lei studiava nella sua camera. Era distratto, e feci finta di non accorgermene. Però, nonostante questo strano interesse per lei, non si faceva avanti, anzi, cominciava ad avere uno strano interesse per te. Grace è una di quelle innamorate dell’ amore, e Louis ha fascino. In poche parole, può farla innamorare di lui e sfruttarla a suo piacimento.» concluse sedendosi accanto a me.
«Ma forse le piace davvero, e non glielo dimostra perché sa che tu la pensi così.» cercai di convincerlo, abbracciandolo nonostante avesse la maglietta fradicia.
«Forse, ma non riesco ad immaginarli insieme. Mi vengono i brividi, sul serio.» rise, per poi ricambiare calorosamente l’ abbraccio. Strinse un po’ più del solito, e notai che non riuscivo più a muovere le braccia, intrappolate nella sua presa.
Ops.
«Ora avrò la mia vendetta.» disse con tono seducente, ma allo stesso tempo malvagio, mentre si fiondava sul mio collo, mordendolo.
 
Toccai di nuovo i quattro segni violacei sul mio collo, incredula.
Quattro succhiotti.
In soli venti secondi, era riuscito a farmi quattro succhiotti.
Ero nel bagno, vicino allo specchio, intenta ad ispezionare il collo, mentre Harry mi osservava, evidentemente soddisfatto.
«Se i miei li vedono, mi fanno fuori!» piagnucolai indicando le quattro macchie sul mio collo. Harry rise, facendomi l’ occhiolino, mentre si leccava le labbra. Se voleva farmi impazzire, ci stava riuscendo, diamine.
 
 
 
-GRACE.
Asciugai una lacrima sfuggita al mio controllo, arrabbiata.
Non riuscivo a credere alle parole di Harry. Sapevo che Louis era un play boy, ma il modo in cui mi aveva baciata, il rossore sulle sue guance, mi facevano capire che non era il ragazzo sicuro di sé. Louis era anche timido, un po’ insicuro, e mi piaceva da matti. E Harry non sarebbe riuscito a rovinare quel momento.
Sentii qualcuno picchiettare insistentemente alla finestra del balcone della mia camera, e quando mi girai, notai un paio di occhi azzurri e un sorriso mozzafiato scrutarmi oltre il vetro.
Sorrisi, e mi precipitai ad aprire, accogliendo Louis fra le mie braccia.
«Ricordami di non scavalcare mai più casa tua per entrare dal balcone.» disse vicino al mio oreccho.
«Fai silenzio, o Harry ci sente.» sussurrai divertita, per poi affondare il mio viso nell’ incavo del suo collo.
Mi strinse forte a sé, facendomi dimenticare tutto e rendendomi la persona più felice e completa del pianeta.
Non mi chiese nulla sul mio stato emotivo, aveva già capito tutto, senza la necessità di spiegazioni. Si limitò a sorridermi, dandomi un altro bacio che scatenò un uragano di emozioni. Essere innamorati è una sensazione bellissima, senza ombra di dubbio.
Sentimmo un rumore vicinissimo, e Louis si gettò sotto il letto in pochi istanti. Katherine ed Harry fecero capolino nella stanza, sorridendomi.
Notai che Katherine aveva quattro succhiotti sul collo, e alzai gli occhi al cielo, intuendo chi fosse il mezzo vampiro che le aveva fatto il collo a pois.
«Io torno a casa Grace, ci sentiamo.» venne ad abbracciarmi, poi mi sussurrò nell’ orecchio, facendo in modo che Harold non sentisse.
«Poi parliamo anche di tu sai cosa.»
Si allontanò, e prima di chiudermi la porta alle spalle, riuscii solo a sentire Harry dirmi:
«Io l’ accompagno, torno fra poco.»
Sorrisi, quando, una volta chiuso il portone di casa, Louis uscì fuori dal suo nascondiglio con i capelli ancora più arruffati di prima.
«Però, siamo stati davvero fortunati. Senti Grace, io dovrei parlarti…» cominciò mentre si torturava le mani.
Odiavo quella frase, lasciava sempre intendere che qualcosa proprio non andava. Ripensai alle parole di mio fratello, possibile che avesse ragione?
Louis mi prese per mano, costringendomi a sedermi sul letto insieme a lui. Non proferii parola, volevo solo che dicesse in fretta tutto quello che, probabilmente, mi avrebbe solo fatto del male.
«Grace tu mi piaci tanto, ok? Non c’è bisogno di ripeterlo all’ infinito. Il problema è che Harry mi ammazza, capisci?» prese le mie mani fra le sue, guardandomi intensamente negli occhi. Annuii, pronta al peggio.
«Il fatto è che non me ne fotte niente, per ora. Voglio che tu sia la mia ragazza, solo che devi capirmi se non ti salto addosso di fronte ad Harry.»
Un sorriso ebete si formò sul mio viso, ascoltando quelle parole.
Voglio che tu sia la mia ragazza.
Mi gettai fra le sue braccia, scoppiando a ridere come una pazza. Quando mi staccai, annuii vigorosamente.
«Non ti preoccupare, Louis. Nemmeno io voglio che Harry sappia di noi, almeno per ora. Certo, forse si arrabbierà un po’, ma gli passerà.»
Louis sorrise, e automaticamente risi anche io. Annullò nuovamente le distanze, e in quell’ istante capii che per lui sarei andata contro il mondo intero.







SCIAO BELE.
Ok, mi odio perchè prima riuscivo ad aggiornare una volta ogni due giorni, e adesso invece a mala pena una volta a settimana çç
Vi amo perchè avete pazienza, con me, sempre.
Vi amo perchè accettate questi piccoli scleri, perchè io scrivo altre mille ff, invece di aggiornare queste.
È che sono a momenti, io xD A volte ho voglia di scrivere qualcosa di depry, altre volte no.
Alloooora, il capitolo è un pò na puppù, ma perdonatemi C:
Mi perdonate, vero? Vero.
Vi amo, ecco una gif seccccsi per voi.
Con ammoooVe,

@hypnoticdust

   
 
Leggi le 12 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Nori Namow