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Autore: Dreamersan    30/10/2012    1 recensioni
Dopo l'ennesima lotta contro un demone, Angel si ritrova catapultato nel 1750, tre anni prima che fosse trasformato e dopo tanto tempo sarà costretto a far nuovamente i conti con la sua famiglia,
la stessa famiglia che più di duecento anni prima, ricorda di aver ucciso...
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Angel, Cordelia Chase, Liam, Wesley Wyndam-Pryce
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 9 – Il diavolo 

 
«C-Chi diavolo s-sei?» balbettò il giovane, non riuscendo tuttavia a capire se quello che stesse vedendo fosse reale o solo un illusione.

«Diciamo che sono la tua coscienza...» rispose Angel con un piccolo ringhio e storcendo il naso di fronte all’odore di alcolici che il ragazzo emanava.

Liam sbarrò gli occhi incredulo.

Ma che dia...

La sua coscienza?

La sua coscienza non poteva avere quell'aspetto!

«La mia coscienza?! Che cosa diavolo vuoi da me, razza di mostro?!» urlò isterico e cercando di liberarsi da quella presa mortale.

Il demone fece una smorfia, poi sollevando il suo sosia come se fosse un pupazzo, lo immobilizzò contro il portone della casa dello zio.

«Voglio che tu mi ascolti!» ringhiò, cercando di frenare il tremore alle mani, causato dal fatto che stesse in realtà stringendo il suo collo.

Cristo, ma perché devono capitare tutte a me?

Pensò, sentendo un groppo all'altezza dello stomaco.

Liam fissò tremante il volto deformato del mostro.

Era il diavolo!

Suo padre gli aveva detto che sarebbe finito male e lui non l'aveva ascoltato, ma ora il diavolo l'avrebbe portato all'inferno.

«Che cosa ho fatto? È per non essere andato in chiesa, vero?» piagnucolò Liam, sentendo anche lui una strana sensazione, oltre la paura, ovviamente.

Il vampiro lo fissò per un attimo incredulo.

«Che cosa? No!» esclamò infine, con un tono di voce più morbido, ma non lasciandolo andare.

Forse stava esagerando, ma che altre alternative aveva?

«Mi vuoi uccidere? Il prete della mia città dice che i demoni si nutrono dell'anima degli esseri umani» mormorò Liam spaventato, quando riuscì a sentire il suo fiato sul collo.

Angel scosse la testa, trattenendo una risatina.

« Padre Frederic è sempre stato un idiota e comunque no, non voglio ucciderti» confessò, allentando un po’ la presa sul collo, quando sentì che stava iniziando a far fatica a respirare.

«Vuoi portarmi all'inferno?» gli chiese terrorizzato, tremando visibilmente quando diede un'altra occhiata alle sue zanne affilate. 

«No!» urlò in risposta, iniziando seriamente ad arrabbiarsi e alzando gli occhi al cielo quando Liam si fece il segno della croce.

«Che cosa vuoi da me, allora? Con quell'aspetto ripugnante non puoi che voler...», si interruppe quando Angel riprese a ringhiare.

«Qui sono io che faccio le domande, ragazzino. Quindi...», prima però che potesse terminare la frase, il vampiro sentì uno sparo e subito dopo un dolore lancinante alla spalla destra.

Ringhiando per il dolore, suo malgrado fu costretto a lasciar andare il suo alterego, che dopo averlo fissato perplesso, alzò la testa verso l’alto notando così suo zio che fra le mani stringeva un fucile ancora fumante.

Liam, nel frattempo, sobbalzò quando sentì il portone alle sue spalle aprirsi e la mano dello zio afferrarlo per le spalle, cercando di tirarlo dentro, ma si spaventò ancor di più quando sentì il mostro bloccare la porta con il braccio e cercare di afferrarlo.

«Sta lontano demone! Non puoi entrare in una casa dove non sei invitato!» urlò Cáel in preda al panico e spingendo con tutte le sue forze lo stipite della porta.

Angel tuttavia riuscì a varcare la soglia deglutendo come alla vista della faccia spaventata dello zio, gli tornarono in mente tanti brutti ricordi.

È impossibile, come ha fatto a entrare?

«Mi serve soltanto il tuo sangue» ansimò dopo un po', indicando Liam e cercando di rimanere lucido, mentre il suo sangue stava pian piano cadendo sulla moquette.

Il proiettile che l'aveva colpito era molto più grosso di quelli a cui ormai si era abituato e faceva anche un male cane.

«Vai a mordere qualcun altro, demone» disse la voce di una ragazza, che raggiungendo suo padre con una spada in mano, diede mostra di un coraggio ammirevole.

Il vampiro alla sua vista spalancò gli occhi e fece un passo indietro.

Gli umani osservarono la scena scioccati.

Che motivo poteva mai avere un demone grande e grosso come quello di temere una semplice ragazzina?

«Moirin...» mormorò il vampiro, facendo si che le bocche delle tre persone che gli stavano innanzi si spalancassero.

Realizzato ciò che aveva detto, Angel si coprì la bocca con le mani, come se ciò bastasse a cancellare le parole pronunciate, ma ormai era troppo tardi...

«Come fai a... conoscere il mio nome?» domandò lei, questa volta molto più che preoccupata.

Il vampiro fece un passo indietro, afferrando con la mano sinistra la maniglia della porta.

Era pronto a scappare.

Moirin allora fece un passo verso di lui, scrutandolo attentamente con la testa leggermente piegata verso destra.

C'era qualcosa che...

«Hai un aria vagamente familiare...» disse lentamente, facendolo sudare freddo e appiattire ancor di più contro la porta.

La tensione che si stava accumulando fra loro, si sarebbe quasi potuta tagliare con un coltello.

«Moirin, sta lontano da lui!» ordinò, spaventato suo padre.

«Chi sei?» continuò la fanciulla sempre più vicina, con un cipiglio sul volto e, nonostante tutto, senza mollare la spada.

«Sarebbe stato più opportuno chiedermi cosa fossi, non chi fossi» la corresse, vedendola sbarrare gli occhi al suono della sua voce, ora molto più chiara di prima.

Il vampiro deglutì rumorosamente.

Come poteva riconoscerlo?

Insomma è vero, non si era mai guardato allo specchio né fotografato con la sua faccia da demone, ma anche solo toccandosi la fronte, era sicuro che fosse quasi impossibile che qualcuno potesse ricollegare quel volto ai suoi bei lineamenti umani.

Anche se...

Moirin l'aveva già fatto.

 

Dublino, Irlanda – 1754

 

Una volta dissanguato suo zio, Angelus si leccò soddisfatto le labbra rese rosse dal sangue.

Era stato divertente, ma quel che avrebbe fatto ora lo sarebbe stato molto di più, pensò con un sorriso maligno stampato sul volto e salendo lentamente le scale che portavano al piano superiore e quindi, alla camera di sua cugina.

La dolce Moirin, la sua preferita, dopo Kathleen.

Chissà se anche lei l'avrebbe scambiato per un angelo...

No, non l'avrebbe fatto, ghignò e le sue zanne per un momento brillarono alla luce argentata della luna.

Con passo felpato, il demone entrò nella stanza della ragazza, leccandosi impaziente le labbra quando la vide rannicchiata fra le coperte, ancora addormentata.

Il vampiro trattenne una risata, possibile che non avesse sentito le urla del padre?

Si ricordava che avesse sempre avuto un sonno alquanto pesante, ma mai avrebbe pensato fino a questo punto!

Come uno squalo, girò lentamente attorno al suo letto, le scostò piano i capelli dal viso e poi con uno scatto le coprì la bocca con una mano.

A quel punto, con il cuore a mille, Moirin si svegliò, fissandolo il suo assalitore con gli occhi spalancati, come quelli di un uccellino davanti a un serpente.

Angelus prese un profondo respiro, estasiato.

L'odore della paura, Dio quanto gli piaceva.

«Shh, piccola, non sono un ladro, cosa potrebbero pensare mamma e papà se ti metti a urlare?» ridacchiò, usando senza rendersene conto una frase che con lei, Liam aveva pronunciato frequentemente quando lei l'aveva visto rientrare dalla finestra alle prime luci del mattino.

La ragazza mormorò qualcosa di indistinto, e curioso di cos'avesse da dire, il demone la lasciò libera di parlare.

«Liam?» domandò, facendogli spalancare per un secondo gli occhi dalla sorpresa.

Questo era stato decisamente... inaspettato.

Senza preavviso, Moirin si trovò di fronte di nuovo il bel volto di suo cugino, ma nonostante lo riconobbe come tale, notò con orrore che la luce perversa negli occhi gialli di prima, non aveva affatto lasciato il suo sguardo ma anzi, si era fatta più intensa.

«Sono curioso, come hai fatto a indovinare?» chiese sinceramente interessato, sedendosi sul bordo del suo letto.

La ragazza artigliò le lenzuola, appiattendosi contro la testiera; era paralizzata dalla paura.

«L-la tua frase» confessò con un filo di voce e pregandolo con lo sguardo di non farle del male.

Angelus sorrise divertito.

Gli umani...

«Oh, Moirin, purtroppo questa volta temo di non poterti accontentare» disse, fingendo di essere dispiaciuto.

La giovane ebbe un sussulto.

«Perché? Cosa ti è successo Liam? Dov'è finito il ragazzo che conoscevo?» domandò disperata, guardandolo implorante con le lacrime agli occhi e cercando di scorgere nei suoi una qualche traccia di umanità.

«È morto» rispose lui con noncuranza, leccandole il collo e facendola così tremare.

«Liam t-ti prego...» singhiozzò, quando sentì la punta delle sue zanne pungerle la pelle.

«Ti prometto che non sentirai niente» sussurrò al suo orecchio, affondando velocemente i denti nella sua carne e provocandole, tutto sommato, poco dolore.

Infatti questo era l'unico privilegio concesso a chi in vita l'aveva sempre amato, senza mai disprezzarlo.

Questo e nient'altro...

 

«La tua voce...» mormorò a pochi centimetri dalla sua faccia.

A quel punto, vedendola così pericolosamente vicina al demone, Liam decise di intervenire avvicinandosi piano alla cugina.

«Moirin, ti prego, allontanati da lui>> la implorò, sfregandosi forte gli occhi, come per eliminare la visuale leggermente sfocata.

«La sua voce...» continuò lei, sempre più turbata e iniziando a far due più due.

Merda, pensò Angel.

«Non è possibile, ma tu...», prima che potesse finire la frase, il vampiro fece scattare la maniglia dietro di lui, correndo più veloce che poteva lontano da quella casa. 


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Salve a tutti, mi dispiace di aver tardato, ma in questo periodo purtroppo non ho avuto molto tempo per scrivere.
In ogni caso ora eccomi qua ;)

Spero che il capitolo vi sia piaciuto e non preoccupatevi per Angel, finirò presto di maltrattarlo xD
Beh, che ne pensate dell'incontro con Liam?

Vi anticipo che nel prossimo capitolo i due avranno modo di parlare, cosa pensate si diranno?
Angel lo avvertirà o no del futuro che lo attende?
 

Alla prossima ;)

   
 
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