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Autore: Meow_    01/11/2012    6 recensioni
Era tardi, avevo sonno, mi bruciavano gli occhi; ero sdraiata sul mio letto e stavo leggendo Harry Potter e La Pietra Filosofale, di J.K. Rowling.
Proprio mentre stava cercando uno scompartimento… Poof. Non mi ricordo più niente, solo un vuoto di qualche ora.
Mi sono risvegliata qui, in una stazione in cui non sono mai stata. Forse l’ho già vista da qualche parte, ma non mi ricordo bene.
-
«SOFIA!!» mi chiama per la quarta volta quella che riconosco essere la voce di Draco Malfoy.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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   CAPITOLO 3
Di conversazioni strane e pozioni






   La mattina dopo mi sveglio agitata. Mi guardo intorno e con orrore riconosco la mia solita camera da letto. Sbuffo; era stato proprio un bel sogno, sarebbe stato bello se fosse stato vero. Ma d’altronde, come poteva esserlo?
   Mi alzo con fatica e mi guardo allo specchio, sono la stessa di sempre. Non ho né undici anni né i capelli biondi; che peccato. Quasi iniziavo ad abituarmi.
   Vado in cucina per fare colazione, i miei genitori sono già lì. Sembra tutto come quel sogno che avevo fatto dentro io sogno… Oh, insomma, avete capito!
   «Buongiorno Sofia» dice mia madre, dolcemente.
   «’giorno» rispondo io con uno sbadiglio.
Mi siedo e inizio a prendere un po’ di roba a caso, ho una fame incredibile. Mia madre mi guarda con fare di rimprovero, ma non mi dice nulla. Mio padre sta bevendo il suo caffè in silenzio.
   «Sapete, ho fatto uno strano sogno…» dico.
Mia madre, per qualche strano motivo, mi guarda preoccupata. Mi fa segno con la testa di continuare.
   «C’eravate anche voi, ed eravamo proprio qui in cucina» continuo.
Mia madre e mio padre si guardano preoccupati; c’è qualcosa sotto.
   «E io ero strana… Avevo undici anni! Ed ero bionda, e poi…» continuo, ma mia madre mi interrompe.
   «Oh, andiamo, tesoro! Sono sciocchezze, lo sai, vero?» mi chiede, ma dal tono della voce sembra non crederci molto. Io le lancio un’occhiataccia, ho sempre odiato quando mi diceva che le mie cose erano semplici invenzioni di fantasia. O peggio ancora, sciocchezze.
   «Dicevo… Avevo undici anni e i capelli biondi, e quando sono scesa qua in cucina, voi avevate una lettera. Non volevate farmela leggere, così ho trasformato il cestino in una grande gabbia e ho immobilizzato te e papà, l’ho presa e…» riprendo a dire, ma mio padre, questa volta, mi interrompe.
   «Ora basta , ne ho abbastanza delle tue stupidaggini!» mi urla contro mio padre.
Io resto shockata, non avevo fatto niente di male.
   «Ma che avete voi due, eh? Che vi ho fatto? Vado a prepararmi!» urlo, sbattendo la porta della cucina.

   Mi preparo velocemente e vado a scuola; sto facendo il quinto anno delle superiori. Finalmente l’anno prossimo sarà tutto finito, ma non potevo essere ad Hogwarts? Ripenso al sogno che ho fatto e sorrido.
   Le lezioni sono più noiose del solito, sono solo alla seconda ora e non ne posso già più. In classe c’è la professoressa più idiota di tutti i tempi; ognuno fa quello che vuole, lei continua a spiegare come se niente fosse. La lezione non è poi così importante, riuscirò a studiare gli argomenti a casa e senza problemi. Non sarà, quindi, un grave problema se chiudo gli occhi un attimo e mi riposo…
   Mi accascio sul banco, incurante di tutti i miei compagni, chiudo gli occhi un attimo e dopo meno di due minuti sprofondo nel sonno.

   «Sofia, dai, alzati! Oggi abbiamo pozioni!» mi urla qualcuno.
Apro piano gli occhi e… meraviglia! Sono di nuovo ad Hogwarts! Pansy Parkinson sta cercando di farmi alzare, ma quando vedo tutto quello splendore non ci penso due volte, mi alzo e mi preparo velocemente.
   Scendiamo nella sala comune e sento Draco dire: «Oh, vedrete, Pozioni non ha niente a che vedere con quelle schifezze che abbiamo visto ieri e avantieri. Piton è il mio padrino ed è un amico di famiglia, vedrete che ci farà dei favoritismi. E poi, che materia affascinante, pozioni…»
   Concordo in pieno, pozioni sarà sicuramente fantastica.
   Quando siamo più o meno tutti arrivati, ci dirigiamo verso la sala grande. Saliamo le innumerevoli scale e finalmente arriviamo alla sala grande. I grifondoro sono già tutti seduti; vedo Harry e Ron vicini, mentre Hermione legge indisturbata La Gazzetta del Profeta. Non appena ci sediamo ci lanciano subito delle occhiate di puro odio, ovviamente ricambiate. Draco ovviamente guarda Potter, che a sua volta guarda Draco. Penso proprio che ci sarà da divertirsi, a pozioni. Mi pregusto già la scena, immaginando le battute sarcastiche che Piton s’è preparato per Potter.
   La colazione, ad Hogwarts, non ha niente a che vedere con quella nella mia vita reale. C’è veramente di tutto, dal dolce al salato, per qualsiasi gusto.
   Mi metto due uova nel piatto e le divoro immediatamente, poi mi cerco qualche tost e lo riempio di marmellata. Che delizia.
   Dopo l’abbondante colazione, scendiamo insieme ai Grifondoro verso l’aula di Piton. Ovviamente stiamo a debita distanza, ma li sento mormorare qualcosa. È Weasley, che sta dicendo a Potter quanto io sia malvagia per via del mio cognome. Potrei fare una serie di battute talmente cattive da non fargli mettere più il naso lentigginoso fuori dalla sala comune, ma mi risparmio. Bisogna compatire le persone più stupide, no?
   Arriviamo all’aula di Piton. È molto umida, fredda e buia. Ma nonostante questo, ha qualcosa di affascinante. Sarà che il mio animo Serpeverde preferisce questo genere di cose.
   Piton inizia a parlare della sua materia, ci spiega un po’ gli aspetti principali. Poi il suo sguardo cade su Harry, si vede chiaramente che lo odia. Inizia a fargli domande a raffica, domande alle quali io, dopo tutti questi anni, riuscirei a stento a rispondere. Ovviamente Hermione solleva la mano quasi fino a sollevare il soffitto. Harry non risponde nemmeno a una domanda; Hermione tiene sempre la mano alzata.
   All’ultima domanda decido di fare un po’  la strafottente, alzo la mano e chiaramente Piton mi dà la parola. Rispondo correttamente a tutte le domande.
   «Venti punti per Serpeverde» dice Piton, con un ghigno di soddisfazione. I miei compagni di Casa applaudono entusiasti, mentre i Grifondoro mi guardano con odio.
   «Non è giusto!» dice, improvvisamente, Seamus Finnigan.
Piton lo guarda divertito. «Come, prego?» chiede.
   Seamus cade nella trappola e risponde alla provocazione. «Non è giusto, Hermione aveva la mano alzata da molto prima ma lei ha dato la parola alla Gaunt!» dice Seamus.
   «Cinque punti in meno a Grifondoro, per la tua prepotenza» dice Piton.
I grifondoro iniziano a protestare, alzando sempre di più la voce.
   «Altri cinque punti in meno a Grifondoro! Che diventeranno cinquanta se non state zitti immediatamente!» dice Piton, col suo solito tono di voce strascicato.
I Grifondoro tacciono immediatamente, mentre i Serpeverde iniziano a ridacchiare divertiti.
   La lezione va avanti così per due ore, mentre Piton ci ha dato da fare una semplice pozione. Molti sono totalmente incapaci anche di fare una semplice pozione come quella, per esempio Neville Paciock e Weasley, mentre io, Draco e Hermione risultiamo essere i più bravi.
   Ovviamente, le gesta di Hermione passano totalmente inosservate al professore, mentre io e Draco riceviamo dieci punti a testa. E così, in una sola giornata, ho fatto guadagnare ben trenta punti alla mia casa.


Mi sveglio con una gomitata sul fianco, che dolore. È la mia compagna di banco.
   «Svegliati! La professoressa ti ha fatto una domanda, avanti» mi sussurra.
Ma dico io, quella in cinque anni non ha mai fatto una domanda, e per una volta che ne fa una deve chiamare proprio me, mentre io ero impegnata in un sogno fighissimo?
  Mi ripete la domanda, seccata. Per fortuna avevo letto quell’argomento, in un momento di noia. Rispondo correttamente e lei fa una smorfia, «Bene» dice.
   Sperava di fregarmi, invece ho fregato io lei, ah-ah, vecchia megera!
   «Ma quanto ho dormito?» sussurro alla mia compagna di banco.
   «Sì e no dieci minuti» mi risponde lei, senza spostare lo sguardo dalla lavagna.
Che strano, mi sembrava di aver dormito per ore e ore.

   Torno a casa e assisto ad una cosa parecchio strana. I miei genitori stanno discutendo, non mi sentono nemmeno entrare. Sento perfettamente ciò che dicono, sono sconvolta. Stanno parlando di me, non riesco a capire esattamente l’argomento, ma sono preoccupati.
   Poi sento una frase che mi sconvolge. “Quella cosa della memoria, sta funzionando male. Me l’ha detto anche Silente, presto Sofia dovrà scoprire la verità”

   Apro la porta con uno scatto. «Sapere cosa? chiedo.




Ciao a tutti! Mi scuso per l'attesa infinita, ma proprio non ce l'ho fatta ad aggiornare prima. Ho voluto dare la precedenza alle storie più seguite e con più recensioni. Scusatemi :C

Comunque, vi chiedo per favore di darmi un parere su questo capitolo, se no mi viene il blocco e non riesco a più a continuare D: 

Ringrazio chi segue, legge e recensisce. 

facebook - Sofia Meow
twitter - @MeowSlytherin


A presto, Meow_



   
 
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