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Autore: Allie__    01/11/2012    1 recensioni
Lei era innocente ed innamorata di uno sconosciuto, lui era l'ombra della morte.
-Belli come il peccato e altrettanto pericoloso. Bastava un attimo per rendersi conto che quei due ragazzi, non potevano essere comuni mortali, bensì dei demoni con l'unico scopo di indurre in tentazione, sedurre, corrompere e in fine uccidere.-
Genere: Angst, Sovrannaturale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bill Kaulitz, Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: Lemon | Avvertimenti: Contenuti forti
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TASTE OF THE SIN

capitolo 4.











   La luna piena era alta nel cielo quando Tom era uscito di casa.
Aveva passato l'intero pomeriggio a rinvangare il passato con Caroline ed a essere aggiornato sulle ultime novità, ma ora non ne poteva più. Seppur 
Caroline fosse la sua migliore amica, riusciva a sopportare la sua parlantina logorroica per un lasso di tempo molto breve e per quel giorno, aveva resistito più del normale, contando in aggiunta, che aveva subito anche quella imbattibile del fratello. 

Si era giustamente meritato una cena come si deve, dopo quella tortura.

Ora, era stordito, quasi barcollante dopo aver avuto una cena abbondante e divertimento a sufficienza; il tutto accompagnato da un'eccessiva dose di alcool.
 
Da molto tempo non si nutriva così abbondantemente. 
Forse, perchè dopo molto tempo, era libero di fare a modo suo e senza sentire il fratello che lo riprendeva ogni passo che faceva.
Ma alla fine cosa si aspettava da lui? Era un demone, un'abominio e da tale si comportava.
 
Camminava sotto un cielo scuro, illuminato solo dalla luce della luna.
Scalciò qualche sassolino, mentre si infilava le mani nelle tasche dei pantaloni.
 
Alla fine, senza rendersene conto si ritrovò davanti a una casa che gli era del tutto famigliare.
 
Freddo e meticoloso, Tom si sistemò i pantaloni e la giacca, cercando di rimettersi un po in sesto.
 
L'intera città era addormentata, tutto taceva, tutto dava una apparente impressione di tranquillità e calma;
Invece lui era li, sveglio come non mai, fuori da quel cancello e fissava una finestra in particolare.
 
I suoi sensi erano affilati come coltelli e concentrati a captare il minimo rumore che potesse provenire dall'interno della casa. 
Avrebbe dovuto tornarsene a casa, come i pensieri del fratello gli suggerivano dentro la sua testa, ma a lui era sempre piaciuto rischiare e forse perchè no, avrebbe preso pure il dessert quella sera.
Il ricordo della ragazza aveva risvegliato il suo appetito.
Dilatò le narici e ispirò profondamente, riuscendo a cogliere il suo profumo, persino da quella distanza.
 
 
 
 
 
 


 



 
 
***
 
 
 
 
 







 
   Sarah quella sera aveva deciso di congedarsi prima del solito. 
Aveva preferito fingere una improvvisa stanchezza, che continuare a sentire Jason che parlava con i suoi genitori del loro matrimonio.
Ce l'aveva messa tutta, per sembrare interessata a una cosa che avrebbe dovuto realmente interessarle, ma i suoi pensieri erano più forti e più tentatori persino del suo matrimonio.

Tutto era collegato alla giornata che era appena giunta al termine, in particolar modo a quell'incontro.
Mai un pomeriggio  le era mai parso tanto noioso e al contempo tanto pieno di emozioni. 

Emozioni contrastanti tra loro.

Dopo l'incontro avvenuto quel pomeriggio, non aveva smesso di paragonare Tom al mostro che aveva sognato la notte precedente, ma ogni volta che iniziava a mettere a confronto i tratti del viso del primo, chiari e ben fotografati nella sua mente a quelli poco nitidi dell'altro, si dava della stupida a pensare una cosa simile.

 
Quel ragazzo mi farà impazzire. - erano state le ultime parole che aveva pensato prima di cadere in un sonno profondo che la colse alla sprovvista.
 
 
La giovane si rigirò nel letto più di una volta, agitandosi sempre di più. 
 
 
 
Si era svegliata nel buio di una stanza, illuminato solo dalla luce della luna che filtravano dalla finestra.
Per quello che riuscì a vedere, non trovava niente di famigliare, niente che le facesse pensare che quella fosse la sua stanza.

Improvvisamente udì dei rumori nel corridoio, che riconobbe subito dopo come dei passi. 
Scatto di colpo seduta, appoggiando la schiena contro la testata del letto e lasciò cadere la mano sul letto, stringendo tra le sue dita la coperta, ma appena ne tirò un po di più verso di se, si rese conto che accanto a lei ci doveva essere qualcuno.

Come aveva fatto a non accorgersene prima? 

Restò immobile, trattenendo il respiro.
Non riusciva ad udire, nessun'altro respirare in quella stanza, eppure era certa che li ci fosse qualcuno.

Ingoiò una gran quantità di saliva e voltò piano la testa.
Il buio che avvolgeva quel lato della stanza era impenetrabile, anche se sforzava gli occhi il più possibile non riusciva a vedere niente, se non una grande macchia nera. 
Tirò un respiro profondo che subito le si smozzò, non appena udì la rete del letto cigolare.

« Oh andiamo bellezza, non c'è ancora motivo di aver paura» 

«Ch-chi è lei?» balbettò in sussurro appena udibile, voltando piano la testa di lato. 

«Suppongo il tuo peggior incubo» rispose con una risata, vedendo la giovane tesa quanto una corda di violino.
 
Non riusciva ancora a vederlo, ma quella risata era sicura di averla già sentita. 
Continuava a fissarlo, ma senza vederlo, finchè costui non si decise a sporgersi verso di lei, lasciando che la leggera luce che filtrava dalle finestre, gli illuminasse appena il viso.
Due zanne si intravedevano appena, la faccia sfigurata di un mostro. 

Un urlo.
 

Il suo urlo si espanse per la camera e con molta probabilità per l'intera casa. 
Istintivamente si portò una mano al petto, dove il cuore aveva preso a battere senza più darsi tragua.
Cerco di calmarsi, ma continuava a sentire nitidamente il battito accellerato del suo cuore. 


«La mia supposizione doveva essere corretta a quanto pare, bellezza»
 

....To be continued 


 
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Eccomi di nuovo :) 
Non mi dilungo molto perchè sono di fretta, quindi ringrazio solamente tutti quelli che stanno seguendo questa storia. 
A prestissimo con il prossimo capitolo :) 

P.s. Come al solito mi scuso per eventuali errori.
 
 
  
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