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Autore: Miss Fayriteil    01/11/2012    2 recensioni
Questa storia è nata un po' per caso, volevo provare a scrivere un romanzo rosa, nello stile di Lauren Weisberger o Sophie Kinsella, che mi piacciono molto. Mi sono ispirata un po' anche alla coppia che amo di più in Grey's Anatomy. Capirete perchè. La trama... è un romanzo, una storia d'amore. La donna single che trova l'amore della sua vita. Spero vi piaccia!
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Prologo
 

 
Il telefono squillò alle diciannove. Ali ne era sicura: erano le sette di sera di un banalissimo quindici maggio. Nonostante ciò, lo squillo la fece trasalire; era sicura infatti che quella telefonata non le avrebbe portato buone notizie. Prese in mano il cordless con mano tremante e premette il tasto di risposta, esordendo con un esitante: «Pronto? Chi parla?»
  «Ali?»fu la risposta, secca e laconica. La ragazza riconobbe immediatamente quella voce, profonda e leggermente roca: era quella di Brad il suo fidanzato. Si frequentavano da quasi due anni e lei lo adorava, era pazza di lui fin dal giorno in cui si erano conosciuti. Le sue amiche erano piuttosto perplesse, soprattutto negli ultimi tempi. Secondo loro, infatti, Brad non era coinvolto quanto lei e temevano che avesse un’amante. Le avvisaglie c’erano tutte, sostenevano, ma Ali diceva che erano fissate, perchè a loro Brad non era mai piaciuto. Aveva ventisette anni, due in meno di Ali, ma lei riteneva che la differenza d’età non si sentisse, perchè lui era molto più maturo di parecchi suoi coetanei. Lei gli rispose: «Sì, sono io. Che succede, Brad?».
  Lui replicò: «Dobbiamo vederci subito. Ti devo parlare, è successa una cosa». Detto questo riagganciò immediatamente. Ali restò immobile per qualche istante, con il telefono in mano, cercando di realizzare quanto fosse accaduto. Alla fine si alzò in piedi e corse in camera sua a vestirsi. Era stata colta da una specie di frenesia, perciò si truccò e si pettinò impiegandoci circa la metà del tempo rispetto ad un’altra occasione. L’istinto le suggeriva che doveva curarsi più del solito. Non aveva idea di cosa le dovesse dire Brad, ma il tono in cui le aveva parlato, più che le parole in sè, l’aveva tremendamente preoccupata.
  Dieci minuti dopo era uscita di casa ed era andata a prendere la macchina. Mentre guidava si disse: «Ali stai tranquilla. Non è detto che sia una brutta notizia, anche se molto probabilmente lo sarà. Cerca di apparire sempre sicura di te stessa e andrà tutto bene». Non si erano messi d’accordo sul luogo in cui incontrarsi, ma Ali non se ne preoccupò: da sempre, per gli incontri importanti sceglievano la piazza dello Space Needle, perciò si diresse lì quasi senza pensarci. Ali amava Seattle. Non solo perchè era la patria di Starbucks, che vendeva la sua amatissima droga quotidiana o perchè lì era ambientato il suo telefilm preferito, Grey’s Anatomy, ma perchè era la sua città, dov’era nata e cresciuta. Amava i luoghi urbani e gli immensi spazi verdi, i ferry-boats e perfino la pioggia. Non l’avrebbe lasciata per niente al mondo.
 
 Quando arrivò al luogo d’incontro, vide che Brad era già lì. Se ne accorse dopo aver parcheggiato ed essere entrata nella piazza: lui non era solo. Era accompagnato da una ragazza, che non poteva avere più di vent’anni. Bionda, piuttosto secca e con l’aria non troppo sveglia; dove l’aveva trovata il suo ragazzo una così? Li raggiunse, cercando di ignorare il profondo senso di pericolo che le pulsava in corpo. «Ciao Ali»la salutò lui, con aria leggermente colpevole. Lei stava iniziando a sospettare qualcosa, perciò rispose con un freddo cenno del capo e dicendo: «Brad».
  «Ali, senti, volevo presentarti una persona. Lei è Jenny Brooks»spiegò, indicando la squinzietta accanto a lui, «ed è...»
  «Il mio rimpiazzo»terminò Ali per lui. Fremeva dalla rabbia: dunque le cose stavano così! La chiamava con urgenza per dirle qualcosa di assolutamente importante ed in realtà voleva solo presentarle la sua nuova fidanzata! Aveva avuto qualche sospetto, nonostante con le sue amiche facesse finta di niente. Brad era stato molto distante negli ultimi tempi e non uscivano quasi più insieme. Aveva capito che c’era un’altra, ma sperava nel suo buongusto.
  Le sembrò di essersi risvegliata all’improvviso da una trance durata quasi due anni. Vedere chi Brad aveva preferito a lei, la fece rendere conto su chi aveva amato fino a quel momento, un perdente e si congratulò con se stessa per essere sfuggita in tempo alla maledizione. Disse a Brad: «Sai, voglio ringraziarti. Finalmente ho capito chi sei davvero. Stavi con me e mi hai preferito una sgualdrina che probabilmente ha appena finito la quinta elementare. Oltre ad essere un perdente sei anche uno stronzo. Basta vedere come ti sei comportato adesso. E io... io non posso credere di essere stata innamorata di te!»
Detto questo, voltò le spalle ai volti sconvolti e inorriditi di Brad e Jenny e se ne tornò alla sua auto. In realtà Ali non si sentiva affatto sicura quanto aveva voluto dimostrare a Brad: al posto del cuore le sembrava di avere una cosa bollente che le faceva male a ogni battito. Lo amava ancora e nello stesso tempo lo odiava per quello che le aveva fatto. Ma del resto, aveva sentito dire spesso che l’odio è solo l’altra faccia dell’amore. Aprì la portiera del guidatore e si sedette. Sconfortata lasciò cadere la testa sul volante e il suono improvviso del suo clacson la fece sobbalzare. Si riscosse di colpo, accese il motore e tornò a casa sua.
  Quando arrivò aprì la porta e senza nemmeno togliersi il giubbino, si precipitò in camera sua a prendere la scatola con i regali che Brad le aveva fatto nel corso di quei due anni. Avrebbe fatto un falò e avrebbe bruciato tutto ciò che lo riguardava. Le foto di loro due insieme, la maglietta, orribile, con scritto “Il mio fidanzato è stato a Las Vegas e giuro che non ero gelosa”, un fazzoletto, usato, di Brad, «Oddio, che schifo» esclamò Ali, lanciandolo disgustata nel bidone dove stava bruciando tutto. I gioielli decise di venderli o, se le piacevano, di tenerli fregandosene del loro arrivo in casa sua.
 
Una volta passato l’impulso di eliminare tutto ciò che le ricordava Brad, però, si fermò a pensare. Era la sua seconda storia importante che finiva male, la seconda che durava circa due anni. Nick Brandon. Erano stati insieme due anni e mezzo e alla fine lui l’aveva lasciata per telefono all’improvviso, senza darle una ragione plausibile. Oltre a loro, ovviamente, ce n’erano stati altri, ma Nick e Brad fino a quel momento erano stati i più importanti e Ali aveva visto in ognuno di loro il “grande amore”, che però ora era finito. «Nick, quel bastardo» si disse a bassa voce: non l’aveva ancora perdonato del tutto, per come l’aveva trattata. Non perchè in qualche modo pensasse ancora a lui, ma semplicemente perchè nel lasciarla aveva approfittato del suo essere uomo, che con le donne può fare tutto quello che vuole. E adesso anche Brad. «Ci mancava solo il coglione. Del resto uno che si comporta così con cos’altro può ragionare?»
  Sorrise tra sè. Era divertente l’idea di Brad che “pensava”. Era ancora sconvolta da se stessa, quando si rendeva conto di quanto l’aveva amato, quanto di sè gli avesse dato. Alla fine di lei non era rimasto quasi niente, lui si era preso tutto quello che aveva, ma ora era decisa a riprendersi tutto. Non pensava a cose materiali, ma alla sua dignità e al suo amor proprio, che lui le aveva tolto all’improvviso. Non riusciva a credere di essere tanto sfortunata, in amore. Aveva tanti amici, questo era sicuro, che la sostenevano tantissimo nei momenti belli e in quelli più difficili. Però le dava fastidio non riuscire a tenersi un uomo, per più di un paio d’anni. Lei avrebbe anche voluto sposarsi prima o poi, ma se le cose andavano avanti così, non sapeva quando questo sarebbe potuto succedere. Durante qualche attimo di sconforto aveva anche pensato che magari avrebbe potuto trovare la felicità accanto ad una donna piuttosto che ad un uomo, ma era sicura che non facesse per lei. Voleva sposarsi, avere dei figli, del resto ormai non era più una ragazzina. Però senza la materia prima era un po’ difficile, pensare di costruirsi una famiglia.
  “Forse dovrei restare single per un po’, e capire cosa voglio veramente da un uomo”. Già mentre pensava queste parole si rese conto di quanto suonavano stupide. Lei non aveva mai creduto al destino ed era sicura che l’uomo perfetto non esistesse, men che meno il Principe Azzurro. Al massimo poteva trovare un uomo decente che l’avrebbe amata il giusto e riflettè che sarebbe stata fortunata già così. All’improvviso afferrò il telefono e chiamò Faith, la sua migliore amica dai tempi delle medie. Pensò che in quel momento le serviva proprio un po’ di fiducia. Faith rispose al primo squillo. «Ali, che c’è, lo so che sei tu» disse. Faith conosceva Ali meglio di quanto lei conoscesse se stessa. Quindi non era solo perchè nell’ultima settimana l’aveva chiamata tre volte al giorno, che aveva capito che era lei. «Faith, voglio un uomo!» si lamentò Ali. La sua amica non fece nulla per nascondere il trionfo nella sua voce. «Brad? Quello stronzo ti ha scaricata? Io te l’avevo detto tesoro, non mi ha mai convinto quel verme. Cos’è successo, sfogati».
  «Fay, non prendermi in giro, sono triste» piagnucolò Ali. «Sì, Brad mi ha mollata, tra l’altro per una puttanella che non ha ancora l’età legale per bere. Non hai idea di come mi sono sentita, quando me l’ha detto poco fa. Hai presente che ora lo Space Needle mi ricorderà sempre Brad e Jenny? È assurdo! Quello era il mio posto preferito e ora l’idiota me l’ha rovinato per sempre. Passi di qua stasera? Ti prego. Ordino la pizza e ci guardiamo una maratona di Grey’s Anatomy. Ho bisogno di vedere che da qualche parte a Seattle possono esistere delle coppie felici».
  «D’accordo. Ma lo faccio solo perchè ti voglio un bene dell’anima». Finalmente Ali rise. Sapeva che in realtà Faith adorava quel telefilm almeno quanto lei, però sapeva anche quanto le piacesse fare la melodrammatica. Dopo neanche venti minuti suonarono alla porta ed Ali andò ad aprire sollevata. Sulla soglia c’era Faith, con un’espressione seccata negli occhi verdi. Mentre entrava disse: «Hai già fatto il falò dei ricordi?» e Ali annuì. Faith annuì e aggiunse: «Almeno posso vedere che le lezioni di base te le ricordi. E finalmente posso dirti, te l’avevo detto. Okay la prossima volta però scegli meglio. Prima Nick, ora Brad. Cazzo Ali, li scegli apposta? Forse sei autolesionista. Non so se vorrò consolarti un’altra volta». Sedettero entrambe sul divano e Ali accese il televisore. Riuscì a non pensare a Brad e a tutti gli altri, per l’intera serata, però chiese a Faith di restare a dormire da lei perchè aveva bisogno di compagnia. L’amica accettò, fingendo di fare un grande sacrificio, che dipendeva solo dal profondo affetto che provava per Ali, anche se lei in realtà sapeva che non era vero.
 

  
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