Storie originali > Generale
Segui la storia  |       
Autore: Piccola Alex    23/06/2004    0 recensioni
"IL TUO ADDESTRAMENTO è OBBLIGATORIO! O CI STAI O MUORI!"disse il soldato, puntando l'arma contro il ragazzo...
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Appuntamento a stanotte

Appuntamento a stanotte Chiacchierio nei corridoi

Base di Tuantia 1 settembre anno 2604, ore 12:28

Auditorium n32, annunci della Dott.ssa Poison

-….E con questo ho finito. Ah, ultimi avvisi… Come già saprete, domani ci saranno alcuni esami di classificazione del livello della vostra abilità nell’uso del settimo senso… vi auguro di ottenere al più presto i successi che meritate!-

concluse con un sorriso la dottoressa Ernela Poison infilando alcuni fogli nella borsa.

La dottoressa era una donna alta 167 cm, che risultavano leggermente di più grazie ai tacchi delle eleganti scarpe color nocciola che indossava. Mora, snella, non troppo formosa e trentacinquenne. Queste qualità bastavano a distrarre lo sguardo dei professori che la incrociavano nei corridoi, durante la pausa pranzo…..

Era considerata una donna dai modi gentili e garbati, intelligente ed attraente… si occupava dell’ordine in infermeria, ne rappresentava il personale. Laureata, single. Molti insegnanti si chiedevano per quale motivo una giovane donna con le sue qualità fosse sola. Forse, il troppo lavoro la teneva impegnata…

Si alzò dalla comoda sedia girevole, in modo composto e dignitoso, da vera signora (o meglio, signorina), mostrando così al pubblico di studenti (sottostante al piccolo palco occupato dalla grande cattedra riservata agli insegnanti e agli ufficiali militari che tenevano alcune conferenze) il proprio abbigliamento elegante: una gonna a portafoglio blu e una camicia bianca.

Premette il pulsante verde sull’angolo della cattedra e le scritte sul mega-schermo dell’auditorium n32 sparirono in un nero profondo.

Giovani ragazze e ragazzi raccolsero i loro appunti, alzandosi dai banchi d’acciaio, e si avviarono verso l’uscita, sbucando nel corridoio 11.

La Poison scese le scale che separavano il palco riservato allo schermo e alla cattedra affiancata dai banchi, ritrovandosi circondata da una folla di studenti del IV anno.

Il suo sguardo vagò tra essi attento e compiaciuto alla vista di tanti giovani allievi. C'era chi chiacchierava, chi ridacchiava, chi si limitava a riservare i propri pensieri celati dal silenzio…Notò tre ragazze di bell'aspetto discutere con entusiasmo del più e del meno a proposito di chissà quale segreto, mentre si dirigevano con libri e zaini verso la porta; due ragazzi che camminavano decidendo cosa avrebbero fatto la sera stessa, una bionda dalle mille lentiggini sul volto conduceva il proprio sguardo verso il pavimento… con aria assonnata e annoiata; un impacciato ragazzino moro cercava di staccare dal banco la cerniera del proprio zaino che poco prima si era impigliata… con scarsi risultati (la cerniera si strappò…)…tutto ciò bastò per ricordarle i "vecchi tempi"… quando era lei a prendere appunti su quei banchi…

Quando tutti i ragazzi furono usciti, ella diresse con naturalezza i propri passi verso la parete bianca (e un po' scarabocchiata…) dietro alle file di banchi…raggiunse un angolo nascosto… si chinò… e scorse tra le tante scritte a pennarello lasciate dai suoi ragazzi, un graffito che distingueva meglio di tutti, un graffito che ogni inizio dell'anno le augurava "buon lavoro, Ernie!".

Sulla bianca, ma sporca parete, era scritto a parole incise "Io e te soli …soli con la notte".

Da quanti anni quella scritta sopravviveva? Molti…e pochi.

----------------

 

Un insistente vociare si diffuse per il corridoio che portava al bar…alleviandosi all’improvvisa entrata in scena di un rumore più insolito:

un sempre più veloce battere di scarpe sul pavimento si avvicinava allo spazio ovest, corridoio 11, 16 piano.

Un ragazzo biondo dagli occhi verdi e la carnagione piuttosto scura sui 17 anni stava correndo all’impazzata, facendosi largo tra gli allievi accennando qualche

-Ops,… scusate,… permesso… pistaaa!!!!- ricambiato da esclamazioni come -Ehy!!- -Guarda dove vai!!- -Ma… cosa?- -Ahy!- dirigendosi verso la bacheca. Indossava una canotta blu scuro con cappuccio ed un paio di jeans strappati. Una catena attaccata alla cintura sbatteva insistentemente durante la corsa, picchiettando fastidiosamente contro alcuni ragazzi che scontrava al suo passaggio. Si fermò davanti alla bacheca ansimando per la terminata corsa… fece scorrere il dito medio sull’elenco dei vari cognomi cercando il suo e borbottando qualcosa di poco comprensibile…

-Canal…… Casal… Catal…Caual! Bene… ore 17:00, aula 24… prova individuale di proprietà… settimo senso…- mormorò questi dati annotandoli con una (apparentemente normale) biro a sfera sul palmo della propria mano sinistra.

 

Jim Caual,

16 anni, nato il 12\12\2587

IV anno, matricola 422, stanza 47.

Altezza 1.75 m, fisicamente robusto, ma non troppo.

Capelli biondo\platinato, iridi verdi, carnagione abbastanza scura.

Segni particolari: una cicatrice che parte dal lobo destro scendendo lungo il collo. Un tatoo sulla spalla.

 -------------------------------------------

 

Mentre la trentacinquenne guardava, chinata verso il graffito…

Un ombra scura cominciò lentamente a risalire lungo la parete, oscurando le varie scritte scarabocchiate dagli studenti distratti durante le lezioni e gli annunci… qualcuno si stava avvicinando. Un silenzioso passo lento si arrestò a pochi passi dalla donna.

Lo sguardo dell'uomo alto, in giacca grigia e cravatta nera che sostava dietro la Poison, si posò compiaciuto sul fondoschiena della dottoressa… inarcando un sopracciglio e sorridendo soddisfatto,… fece finalmente sentire la propria voce profonda e carica di carisma, rompendo il silenzio.

-Buongiorno a lei, dottoressa!-

Appena pronunciate queste parole, la donna sussultò per lo spavento e riprendendo prontamente una posizione eretta, si voltò verso l’uomo.

-Professor Taison! …uff…(respirò profondamente per riprendersi dallo spavento)Che piacere rincontrarla...-

-Il piacere è sempre mio dottoressa…- rispose automaticamente assumendo un tono mieloso e afferrando con delicatezza una candida mano della dottoressa dai ricci capelli mori, legati in una coda alta… improvvisando un baciamano.

Quell’uomo occhialuto, alto e dall’aspetto distinto faceva sempre uno strano effetto alla gente: all’infermiera Suiuji faceva venire la pelle d’oca, un forte bisogno di arrossire e balbettare; la signorina Lintz (la segretaria del quarto piano), quando incontrava Roger Taison, cercava disperatamente di sistemarsi l’acconciatura e il rossetto; Isah Waner (una studentessa del V anno) metteva in mostra le proprie curve abbondando con la scollatura della maglietta e sfoggiando una minuscola minigonna.

La dottoressa Poison lo considerava semplicemente un professore dai modi gentili (e qualche volta inquietanti…) e non trovava motivo per cui scomporsi tanto in sua presenza.

Roger Taison, quarantacinque anni.

Era alto 190 cm, capelli chiari e corti, tendenti al grigio.

Vestiva elegantemente in ogni occasione. Sfoggiava un’incredibile fascino e carisma tra alcune studentesse e soprattutto tra le donne di mezza età.

-Anche quest’anno ha dato il benvenuto ai nostri ragazzi con la sua melodiosa voce?- il suo tono, secondo la dottoressa, suonava un tantino più viscido che mieloso…

-Ehm… ho solo ripetuto il discorso …il solito… nel solito locale…identico ogni anno - sorrise.

-Già, in questo… sporco auditorium…- Taison si voltò contemplando le scritte sui muri.

-…non lo ripuliranno mai? Un riverniciata… e tutte queste schifezze sparirebbero dalla mia vista! Oh! Che soddisfazione…- aggiunse indicando le pareti.

-Beh, professore… è vero che un’aula destinata agli annunci dovrebbe essere più pulita… ma agli occhi dei ragazzi queste non sono affatto schifezze! Sono firme…(indicò un "Jhon" in verde pastello vicino alla finestra), ricordi…(puntò con il dito un "Ce ne andiamo a Denas City, belli! Addio! ..2599" scritto a china!) e dichiarazioni…- concluse limitandosi a fissare il graffito più evidente… "Io e te soli… soli con la notte".

-Uhm… una donna andrebbe corteggiata come si deve… non con atti vandalici… che delinquenti…- ribattè.

Taison strizzò l’occhio in segno di complicità guardando la Poison degli occhi.

-Posso offrire un buon caffè ad una bella dama?-

I modi del professore tendevano sempre a diventare imbarazzanti, quando si trovava sola con lui.

-Volentieri, grazie-

Uscirono dall’auditorum dirigendosi verso il bar.

 ------------------------------------------

 

-Ehy, Jim!- risuonò nel corridoio la voce di Milo Forel.

Jim Caual, che un attimo prima stava consultando la bacheca, si voltò verso la provenienza della voce che aveva appena richiamato la sua distratta attenzione.

Un diciassettenne alto, dalla cresta rossa perfettamente fissata sulla testa e dallo sguardo furbo, iridi blu…era appoggiato con la schiena ad una colonna di marmo del vasto pianerottolo riservato al piccolo bar e alla bacheca ora molto affollato, con le braccia incrociate sul petto. Portava larghi pantaloni grigi a vita bassa che lasciavano sporgere un paio di cm di boxer neri. Una canotta bianca strappata. Attorno a lui, alla distanza di 4 m circa, alcune ragazze scambiarono risatine e chiacchiere, lanciandogli di tanto in tanto qualche sguardo malizioso… e interessato. Lui ricambiò con una semplice strizzata d’occhio indirizzata alla ragazza dai corvini capelli che subito dopo rise un po' più forte con il gruppetto. Lui continuò a fissare Jim.

 

Milo Forel,

17 anni, nato il 27\7\2587

IV anno, matricola 447, stanza 24.

Altezza 1.82 m, fisicamente robusto, palestrato.

Capelli rosso ramato, iridi blu, carnagione chiara.

Segni particolari: una grossa cicatrice obliqua sulla schiena, una tatoo sotto la nuca, un piercing sull’orecchio e uno alla narice sinistra.

 

 

-Ehy Milo…!- rispose avvicinandosi al ragazzo a passo svelto.

Quando Jim Caual gli fu abbastanza vicino, Milo Forel sussurrò una frase in tono basso e udibile solo all’interlocutore biondo

-Sei dei nostri stanotte?- chiese con tono carismatico e sicuro di sé.

-Beh… sì, ok!- rispose a bassa voce con fare timido.

-Ah-a!- continuò il rosso in un sussurro, schioccando le dita della mano destra in segno di soddisfazione.

-Alle 10 …stasera, siamo giù, al Rocky’s, nei sotterranei… saremo tutti lì ,d’accordo?-

-Perfetto…. Mi va bene- rispose cercando di assumere un tono altrettanto sicuro…

-Il tipo nuovo in camera con te…. Come si chiama… Xana…Xaia?-

-Xainash?-

-Quello che è… mi sembra un tipo interessante, anche se un po' troppo riservato…-

-Uhm…è un tipo a posto… è appena arrivato da un'altra base, non ho ben capito il motivo di questo trasferimento… ma sembra un tipo con le palle-

A questa affermazione, Milo sorrise appena.

-Meglio… vicino al Rocky's c'è un posto niente male…-

Il biondino non si chiese a cosa stesse alludendo, si limitò ad annuire.

- Proverò a chiedergli…- concluse infine Jim.

Si salutarono ed ognuno dei due riprese la propria strada.

 

 

 

 

AH-A!!! Finalmente mi sono decisa a continuare!!!

Spero ke anke questo pezzo non vi faccia skifo… ehy, ringrazio chi sta seguendo questa storia e soprattutto chi ha avuto la pazienza di recensire!!! Un saluto e ringraziamento a Vale (di Vale e Fra), Amelia de Pulgis e Ombra!!! Alla prossima!!!

Piccola Alex

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Generale / Vai alla pagina dell'autore: Piccola Alex