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Autore: red ribbon    03/11/2012    1 recensioni
Payson Keeler è una giovane ginnasta che ha un unico obiettivo nella vita: Vincere le Olimpiadi di ginnastica ritmica.
Ma se un ragazzo si intromettesse nella vita della protagonista, cosa succederebbe?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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4° Capitolo: Lui.
 

La mattina seguente mi svegliai sempre alla stessa ora, mi preparai velocemente ed ero pronta per andare in palestra con Francesca.

Scendemmo le scale e nella hall trovammo tutte le ragazze pronte con borsoni e porta attrezzi in mano.

-Pronte?-Chiese Caterina.
-Si, andiamo.-Rispose Miranda.
Salimmo sul pullman e dopo cinque minuti arrivammo in palestra.
-Ehy potresti darmi il cellulare?-Mi chiese Francesca rovistando nel borsone.
-Perché scusa?-
-Ehm… Vorrei farvi delle foto mentre vi allenate.-Balbettò.
Alzai un sopracciglio. -Sicuro?-
-Si si fidati di me.-
-Okay.-Un po’ insicura, presi il cellulare dal borsone e glielo porsi in mano.
Era la mia migliore amica, che cosa avrebbe potuto fare di male?
Mi cambiai e dopo un lungo riscaldamento e potenziamento, andai alla sbarra e provai alcune posizioni di danza classica con l’aiuto della coreografa.
Intanto guardavo Francesca.
Stavo parlando al telefono con qualcuno, usando il mio cellulare.
-Payson concentrati!-La coreografa mi gridò contro.
-Si, scusami.-Sbuffai guardando in basso.
-Comunque abbiamo finito, vai da Chiara, che vuole vedere l’esercizio con le clavette.-
-Ora vado.-
Corsi nello spogliatoio e dal portattrezzi sfilai le mie clavette fucsia e nere.
Mi misi al centro della pedana e la musica di Michael Jackson (Smooth Criminal) partì preceduta dal ‘bip’ che avverte la ginnasta che la musica sta per iniziare.
Con grinta lanciai le clavette in aria e dopo una serie di rotazioni, le ripresi perfettamente al suolo.
Lancio finale e ripresi l’attrezzo in una souplesse molto difficile.
-Molto, molto bene.-L’allenatrice mi sorrise, soddisfatta.
Senza fiato, andai a bere e poi ricambiai il sorriso.
Continuai a provare gli esercizi e mentre provavo la palla, i miei occhi iniziavano a vedere tutto sfumato e caddi a terra.
-Tutto  bene?-Chiara corse verso di me.
-Si, sto bene, sono solo scivolata.-
-Sicuro?-
-Certo, sono solo un po’ stanca…-
-Riposati e dopo provi l’esercizio.-Andò a prendere la palla che stava ancora rotolando dopo la mia caduta e me la porse in mano.
Francesca si precipitò verso di me e mi aiuto a rialzarmi.
-Tu non sei scivolata.-
-Ma che cazzo stai dicendo? Io sono scivolata, punto.-
-Ti ho vista. Quella non era una caduta qualsiasi, tu sei svenuta!-
-Se fossi svenuta, non mi sarei svegliata dopo 10 secondi.-
-Senti puoi cercare di abbindolare tutti, ma non me, ti dovrai fare dei controlli. Io ti ho vista, non era una caduta!-
-Tu non hai visto proprio niente! Stavi giocando con il mio cellulare! A chi hai chiamato? Ho visto che stavi parlando con qualcuno!-
Rimase zitta per due minuti.
-Ho chiamato Alessandro, il mio cellulare non aveva abbastanza soldi e ehm… l’ho chiamato, fine della storia.-
-Okay… ti credo.-
-Ehy stasera dopo l’allenamento andiamo a mangiare al ristorante?-
-Okay, torniamo in albergo, ci facciamo una doccia veloce eandiamo a mangiare.- Risposi fredda.
-E daai! Ancora incazzata stai?-
-Sì, perché la mia migliore amica, non crede che io sto bene!-
-Facciamo un patto allora. Io non dirò niente di quello che è successo, ma se nel caso, tu stai male, io non c’entro niente, ok?-
-Okay, tanto ho ragione io.- Sorrisi.
Dopo una pausa costretta da Francesca ripresi l’allenamento, avevo una gara importante e non potevo battere la fiacca, soprattutto se riguardano sciocche cavolate.
A termine, andammo in hotel, doccia veloce e mi vestii con un vestitino nero fino alle ginocchia e delle scarpe nere con il tacchetto.
Arricciai i capelli e mi truccai leggermente con un filo di matita nera e mascara.
-Pronta?-Mi chiese Francesca.
-Sì, andiamo, và.-Presi la borsetta e ci avviammo al ristorante.
[…]
Il ristorante era meraviglioso, il più bello che avessi mai visto.
-Tavolo numero 11?-Domandò Francesca ad un cameriere.
-L’ accompagno io.-
Seguimmo il cameriere fino ad un tavolo, dove era seduto un ragazzo con il menù davanti la faccia.
-Eccolo signore.-Disse il cameriere andandosene.
-Fra, questo non è il nostro tavolo, sta un ragazzo.-Le sussurrai.
-No, questo è il nostro tavolo.-
-Cosa? Non dirmi che hai invitato qualcuno?-
Mi fissò per dieci secondi e poi mi sorrise sforzandosi.
Sbuffai e poi mi sedetti vicino il tavolo, davanti il ragazzo che stava ancora leggendo il menù.
-Lui chi è?-chiesi sempre sotto voce.
-Sinceramente, non lo so.-
-Come non lo conosci? Chi cazzo hai invitato allora?-
-Okay, quando oggi stavo parlando al telefono non era con Alessandro, ma con lui…-
-Eh beh allora? Chi è?!-
-Lui è il ragazzo dell’altro giorno.-
-Oddio Francè! Ti avevo detto che devo stare concentrata, ho le olimpiadi, non posso fare tutto ciò che cazzo voglio!-
-Dai solo una sera, lo conoscie poi finisce là, stop!-
-Va bene, ma solo per stasera.-Le risposi fredda.
Abbassò il menù.
Mi sorrise.
-Ciao!-
Io e Francesca ci girammo e ci guardammo.
Poi il nostro sguardo ritorno al ragazzo.
I suoi occhi meravigliosi, quel sorriso perfetto, la voce bassa.
I miei occhi si riempirono di lacrime.
-Tu.. tu… sei Harry Styles.-
-Si, ma vi prego calmatevi non voglio destare sospetto altrimenti le fans potrebbero sapere dove mi trovo e assalirmi.-
-Non ci credo. Tu sei il ragazzo che mi ha aiutato in palestra?-Mi asciugai le lacrime.
-Si, sono esattamente io.-
 
 

Okay ragazze sono delusa.
Pensavo che qualcuna avrebbe recensito
questa ff,
ma mi sbagliavo.
Vabbè dato il fatto la continuerò
fino alle olimpiadi,
non mi va di lasciarla incompleta.
Anyway come avete passato halloween?
E siete riuscite a prendere i biglietti
per il concerto?
Spero di sì, io tecnicamente ci devo andare c:
 

 

Followatemi (?) su twitter c: @iwantonedskiss

 
 
  
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