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Autore: _Fawkes_    05/11/2012    2 recensioni
Non sono mai stata brava a scuola, fin da piccola, non sono mai andata a studiare a casa di qualche amica, non ne avevo...non sono neanche andata a fare i compiti a casa di un amico.
Ero sola.
Lo sono sempre stata.
Fin dai primi anni nella mia scuola elementare nessun altro occupava il mio banco tranne me, quella sedia era vuota...ed è rimasta vuota.
Non sono mai stata rimproverata perchè chiacchieravo troppo bensì per distrazione, mi perdevo guardando gli altri miei compagni scherzare e ridere e mi ritrovavo a fantasticare su come sarei stata felice se fossi stata una di loro, o semplicemente, se quella sedia fosse stata occupata.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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*Note dell'autrice *

non ce l'ho fatta ad aggiornare dopo ,mi spiace ^^ volevo completarla subito visto che questa storia l'ho scritta un bel po' di tempo fa xD ,inoltre è molto corta perciò non mi “andava “ di farla marcire ancora in quella cartella :)

va bene spiegazione ,saluti e deliri sotto ^^

 

Sora :

Rumori si accavallano nella mia mente...ricordi, una chitarra e una batteria...in una stanza, rivedo questo semplicemente questi due strumenti...inutilizzati, impolverati, vissuti...
Il cielo è scuro, troppo, voglio distogliere lo sguardo, le palpebre si fanno pesanti...stò inevitabilmente scendendo nelle braccia della morte.

Mi chiedo se almeno meriti la morte..almeno quella..


è il cigolio...
il cigolio di un'altalena ..
quell'altalena..
blu...
 

è il cigolio di quell'altalena che rimbomba nella mia testa, insistente è insistente, voglio solo che tutto questo finisca,

Basta !
il rumore è ancora più assordante, malvagiamente si fa spazio nei miei pensieri, risuona, risuona ...senza più fine.

Era un'osteria sporca, una di quelle dove i vecchi di uno dei tanti quartieri di New York si incontravano per giocare a biliardino e per bere qualche bicchiere di vino buono, quando entrai però non feci caso alla poca “ eleganza del posto “.

Ero felice..solamente.

Brayden mi accompagnò su un piccolo “ palco “ uno di quelli dove band emergenti suonavano la sera per guadagnare qualcosa,c'erano degli strumenti...io presi la chitarra e lui..la batteria.

Il tempo sembrò essersi fermato e per me quel giorno fu il più bello della mia intera vita,
suonavo e non da sola, con un "amico " parola a me estranea, parola che valeva più di qualsiasi altro gioiello...definire cosi qualcuno fu come raggiungere quel cielo, anzi fu una sensazione ancora migliore...so che a molti la mia possa sembrare una reazione esagerata, ma credetemi quando sei sempre stata sola con unica compagnia qualche libro e una chitarra malandata, questo è il regalo più bello...che io ho ricevuto..tardi..che ho assaporato poco ma che ho ricevuto.

Brayden era carino con me, era simpatico e mi faceva ridere...tantissimo..ma ora il suo ricordo non fa altro che far scendere lacrime...sempre più amare...
consumammo il biliardino quel giorno, vinsi anche se penso che lui non si sia impegnato molto, cenammo insieme, mangiammo una pizza li guardando una partita di football poi mi riaccompagnò a casa.
Per la prima volta mi addormentai con il sorriso sul volto e per la prima volta non mi svegliai quando mia madre tornò.
A scuola eravamo in sezioni diverse e ci incontravamo raramente, nei corridoi o davanti agli armadietti nonostante questo, tutti i pomeriggi ci ritrovavamo in quell'osteria..la mia seconda casa, anzi, a mia unica vera casa....
Nonostante ciò, nonostante il mio nuovo amico, mi sentivo vuota come se dentro di me mancasse un pezzo, mi sentivo come un puzzle a cui mancava il suo tassello più importante ..quello che dava il senso alla figura e quello che non poteva essere sostituito.

Era una sera, una come tante, tornai a casa più tardi consapevole di passare una monotona sera da sola...in casa infatti non c'era nessuno ma c'era qualcosa, sul tavolo vicino la finestra, lo notai subito grazie alla luce della luna che lo illuminava perfettamente...era una lettera, non so perchè ma le mie mani cominciarono a tremare.
Ero curiosa, lo sono sempre stata, lo lessi quindi, c'erano scritte soltanto parole vuote, buttate al vento e ,come si poteva notare dalla calligrafia, scritte velocemente...

Parole, parole che nonostante tutto...non avrei voluto leggere...perchè anche se per lei ero soltanto un errore, anche se non mi aveva mai sorriso, anche se per lei valeva di più il vestito firmato che me...
lei per me era
la mia mamma ...
avrei tanto voluta chiamarla cosi..avrei tanto voluto raccontarle del mio nuovo amico o farle sentire la mia musica ....avrei tanto voluto che mi venisse a riprendere a scuola o fare shopping insieme..avrei tanto voluto ...semplicemente ..esserci per lei.

Avrei voluto che quel puzzle si completasse.
Invece, mai madre, era andata via...già scriveva questo in quella dannata lettera, che doveva andare via, aveva trovato un nuovo lavoro, un nuovo compagno, avrebbe iniziato una nuova vita... diceva che io ormai ero grande potevo benissimo vivere da sola.
Eccola li, la superficialità di mia madre.

Potevo vivere da sola ?

Si in teoria ero abbastanza grande...ma io avevo bisogno di lei..anche se tornava a casa all'una di notte e quando tornavo non c'era..il solo sapere che lei ci fosse “ passivamente “ nella mia vita mi consolava..almeno un po'.
No..io non potevo vivere da sola ..io non VOLEVO vivere da sola.


Quella sera il cielo mi sembrò ancora più scuro...ero lì a camminare per le affollate strade di New York in compagnia delle mie lacrime finchè non andai a sbattere contro qualcosa o meglio qualcuno, attraverso le mie lacrime intravidi un giubbotto nero alzai il capo chino e vidi il volto dell'unica persona che desideravo e che forse avrebbe potuto “coniare “ il tassello che mancava per completare la mia vita.

Era Brayden, mi guardò con i suoi languidi e dolci occhi marroni mi prese per un braccio e mi tirò su, pacatamente, accarezzò la mia chioma rossiccia e mi sorrise..

e io non resistetti a quel sorriso, non resistetti a quella carezza …

ero fragile...come un cristallo...ho sempre pianto in un angolino della mia stanza, o su quell'altalena, sempre..alcuni dicevano che la fragilità è un pregio, che quella del cristallo è una raffinatezza..ma avrei tanto voluto essere più forte..avrei tanto voluto non piangere mai.
Quella sera,poi, quando vidi Brayden, il fragile cristallo cadde e si ruppe...e io mi ritrovai tra le sue braccia, non rimase stupito dal mio gesto anzi mi accarezzò la guancia e mi guardò profondamente negli occhi..quella volta ebbi la sensazione che lui mi avesse letto dentro come un qualsiasi libro.
Ero fragile come un cristallo, quel cristallo era caduto, e si era frantumato in mille pezzi e qualcuno malvagiamente li aveva schiacciati...frantumandoli ..facendoli diventare semplice polverina grigia.
Tra le sue braccia, forti e calde, nel suo sguardo, nel suo sorriso ripensai a mia madre...quel contatto non mi fece dimenticare lei, il dolore, ripensai a tutti gli abbracci mancati...ai sorrisi mai dati...
ero fragile
sono fragile
come un cristallo...

Una goccia di pioggia che cade nell'oceano non lo riempirà, ma pensateci...secondo voi, l'oceano sarà lo stesso senza quella goccia ?
non potevo cancellare i miei ricordi tristi, dolorosi, non potevo cancellare le mie lacrime...e quel bacio non annullò tutto ciò...
ma alla mia vita sarebbe mancato quel bacio.... se non ci fosse mai stato.
Quando ci separammo lui mi sorrise e mi baciò, ancora e ancora ...mi nutrivo dei suoi baci e ogni bacio era una goccia di pioggia che cadeva nell'oceano...
lui avrebbe riempito la mia vita, il mio oceano...

e avrebbe completato la mia vita, gli avrebbe dato un senso..quel puzzle sarebbe stato..finito.
Ma che dico …

io non merito nulla..

non posso avere niente che non sia tristezza e malinconia, io non posso possedere quella cosa chiamata felicità, il mio fragile puzzle di cristallo non sarebbe dovuto essere finito.

Gli anni passarono l'ingenua ragazzina che sognava il cielo su un'altalena blu era cresciuta..nhàà..

io non crebbi molto, rimasi la solita piagnucolona di sempre, la solita idiota di sempre...

che per avere un piccolo pezzo di felicità si piazzava due belle fette di prosciutto negli occhi e non guardava quello che doveva vedere che non reagiva.

Brayden, infatti, aveva lasciato quella che si chiama “ la buona strada “ per una via fatta di droga e soldi una “ scorciatoia “ per avere una vita agiata ma disonesta.

A me però bastava solamente che lui mi avesse.

Io ero sua .

Non mi importava dei lividi sul corpo non mi importava del mio braccio rotto, mi bastavano solamente quelle ore in cui lui mi faceva sentire viva, quelle ore dove pensavo

anche io merito qualcosa, anche io merito l'amore “

“ anche io merito di v i v e r e ! “
mi bastavano quei minuti in cui lui mi sbatteva sul letto, mi bastavano, per dimenticare le sue urla le mie lacrime, per dimenticare lui che mi picchiava per un piatto di pasta in ritardo .

È cosi sbagliato voler sentire il calore di una persona sulla propria pelle ?

La mia vita di cristallo era in bilico e non cadeva solamente grazie a quei minuti in cui io per una persona valevo qualcosa.

Ma tutto finisce, l'acqua evapora, un cristallo a cui si è tenuto tanto cade, il fiore muore..

finisce tutto.

prima o poi qualcuno metterà fine alla tua vita...

io lo feci da me, anzi,lo sto facendo da me...

Quella sera,,in cui lui mi sbattè sul letto, si spogliò e prese un coltello... quella sera,

QUESTA SERA

dove lui prese con foga i miei capelli e strappò alcune ciocche, dove i suoi pugni si fecero sentire ancora più forti sul mio volto...

Scappai... una maglietta lunga, che copriva le mie esili gambe, i capelli arruffati, e il fiatone , scappai...corsi e poi..mi fermai.

Mi fermai a pensare sulla spiaggia del mare, misi dolcemente i piedi nell'acqua gelida e guardai quel cielo, senza stelle che mi sembrava nient'altro che cartapesta nera.

Mi ero fermata, i miei occhi zaffiro rivolti a puntini luminosi inesistenti, a pensare a chiedermi

Che cosa ho fatto nella mia vita ?

La risposta è semplice, la risposta è..niente.

Ripensai alle mie compagnie di classe che ridevano delle mie lacrime, che mi snobbavano per i vestiti o per mia madre, ripensai agli adulti che mi guardavano con disprezzo, ripensai al fatto che io avevo venduto la mia dignità per cercare uno straccio di felicità...

e ancora si riaffiorava questa domanda, per l'ennesima volta mi chiesi...

Che cosa ho fatto di male per meritarmi tutto questo ?
Guardai quella grande distesa d'acqua che si estendeva di fronte ai miei occhi..

 

il mare mi sembrava cosi calmo ...
cosi invitante ...

sono fragile
come un cristallo...

Il cigolio è ancora più insistente, è doloroso, risuona malvagiamente nei miei pensieri ..non ho più la forza di rimanere con le palpebre aperte..voglio dormire..
voglio morire..

voglio almeno mettere fine a tutto questo !

Perchè io sono fragile
come un cristallo..

Rivolgo ancora uno sguardo verso il cielo nonostante sia una distesa infinita di nero vedo a mia piacevole sorpresa un luccichio, apro un pò di più le palpebre, difficilmente, e finalmente ..la vedo ..
una stella, una sola

mi rivedo in quella stella ..cosi malinconica ...cosi piccola ..
non ho paura di far soffrire qualcuno non credo che mia madre soffrirà per il mio gesto, non ho paura della morte..o forse si ?
Vorrei far compagnia a quella stella sicuramente anche lei si sentirà sola ..ma io non posso raggiungere il cielo ..non posso più..

perchè stò vendendo tutti i miei sogni alla morte e non posso più tornare indietro
Vorrei tornare su quell'altalena, vorrei tornare a quel giorno, vorrei tornare a quel bacio caldo
vorrei aver voluto assaporare il cielo un pò di più...

aver vissuto di più con quel Brayden del liceo, quel Brayden che mi manca che avrebbe potuto davvero dare un senso alla mia vita.
Rivedo il volto di mia madre..impregnato delle mie lacrime, mi sorride ...
pronuncia il mio nome, solo il mio nome “Kaito ..”
dolce..il suono della sua voce è dolce...mi accarezza e mi sussurra
Ti voglio bene “
tre parole...soltanto...
era questo il mio sogno ..il mio sogno era sentire queste tre parole uscire dalla sua bocca ...
ma non si è mai avverato ...
troppo tardi

SONO MORTA ....

 

*Note dell'autrice *

 

Storia lampo proprio xD sono soltanto due capitoli che ho scritto tempo fa e che non ho pubblicato assieme perchè credo che sarebbe esploso il sito se avessi unito i due capitolo in uno solo xD

tengo molto a questa storia ,ho anche fatto una diversa versione un po' più “dolce e meno drammatica “ anche se non credo che questo racconto si possa definire strappalacrime non mi ritengo cosi brava ^^

che dire , non ho fatto molto parlare Brayden ma mi volevo concentrare molto di più sui pensieri di Kaito perciò al nostro “ bad boy “ non ho dato moltissimo spazio nella storia .

Purtroppo devo dire che anche qui la situazione è incasinata ,se non capite qualcosa potete scriverlo nelle recensioni ,se volete lasciarmele , mi piacerebbe molto sentire un vostro parere anche negativo per migliorarmi ^^

Ringrazio chi ha letto :)

( c'è davvero qualcuno che ha letto tutta -stà solfa ? xD )

NOTE:Ringrazio ancora infinitamente Amahy che grazie ai suoi utilissimi consigli mi ha aiutato a correggere alcuni errori di ortografia ^^
Grazie davvero *^*

   
 
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