Storie originali > Generale
Segui la storia  |       
Autore: Christine_Heart    07/11/2012    4 recensioni
Mi tolgo i granelli di sabbia rimasti su i miei vestiti e mi avvicino a Shiki, che saltellando si era già posizionato con le spalle al sole.
Il suo peluche stretto in mano.
Mi sistemo al suo fianco.
Prendo una zampina del panda, per farsi che sia esattamente tra noi due.
Avvicino la mia testa alla sua.
Il sole e quel dipinto di colori, con il mormorio del mare alle nostre spalle.
Sorrido.
***
[Contest sfida] [AU]
Genere: Drammatico, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Ying & Yang'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 3: La fiera a due passi dal mare.
 
La mattina è arrivata con una fretta incredibile.
E quel giorno non ero in vena di andare al lavoro.
Grazie a Dio, era il mio giorno di riposo.
Scendo in cucina e preparo il caffè.
Mentre aspetto, mi siedo a tavola e apro il giornale.
Sento il caffè salire, con calma piego in due il quotidiano e lo appoggio sulla sedia.
Mi avvicino alla cucina.
Spengo il fuoco.
E verso il composto scuro nella tazzina.
Aggiungo due cucchiaini di zucchero, e inizio a mescolare bene, per permettere al “dolcificante” di sciogliersi come si deve.
Afferro il latte dal frigo, e ritorno a tavola.
"Buongiorno Master!!!" mi sento gridare con entusiasmo.
Alzo gli occhi.
Shiki mi sta salutando con la mano aperta dalla ringhiera.
Gli sorriso con affetto.
Sembrava uno di quei bambini che salutano il papà che sta salpando su di una nave.
E’ già pronto per andare a scuola.
Ha già indossato il suo gakuran blu scuro.
Gli sta ogni giorno meglio.
I bottoni dorati ben chiusi, le scarpe da ginnastica bianche, e la spilla applicata al colletto semirigido che riportava il suo cognome intero: Fujii Johansen.
Johansen è il mio cognome.
Shiki l’ha voluto a tutti i costi come “di sua proprietà” quando sono diventato il suo tutore. 
"Buongiorno Shiki!!!" rispondo educato.
"Dormito bene?" chiedo dopo, mettendomi seduto.
Shiki saltella giù per i gradini della scala.
Compie l'ultimo salto a piedi uniti. Si ferma sul pavimento, incrocia dietro la schiena, le mani e: "Sì, ho dormito benissimo!!!" mi dice e mi sorride solare, chiudendo gli occhi. 
Mi fa davvero piacere vederlo così pieno di vita.
Sorrido tra me e me.
"Che cosa ti preparo?" gli chiedo alzandomi di nuovo.
"Master..." mi chiama preoccupato.
Mi volto verso di lui.
Ha le mani tese verso di me.
"Che c'è Shiki?"
"Stai bene?" mi chiede in ansia.
"Sì...sto bene...Perchè me lo chiedi?" 
"Stai zoppicando." mi fa notare.
Abbasso gli occhi verso il mio ginocchio.
Provo a spostare la gamba in due passi in avanti.
Ha ragione!
Non trascino la gamba, ma neanche l'appoggio come si deve.
Eppure non mi fa male.
Sorrido imbarazzato, portando una mano dietro la testa:
"Eh ehe..." ridacchio.
"Non è nulla...il ginocchio è solo un po' gonfio!" gli spiego tranquillo.
"Allora che cosa desideri per colazione?" chiedo di nuovo.
"Ci penso io...tu mettiti seduto!" mi risponde lesto.
"D'accordo!" gli dico.
E faccio come mi è stato detto.
Riprendo il giornale.
"Mi raccomando fai attenzione Shiki!" gli dico mentre sorseggio il caffè.
"Sì Master!" esclama felice il mio piccoletto mentre si versa il latte nella tazza.
"Devo fare veloce...altrimenti farò tardi!" gli sento dire mentre sistema la tazza nel forno a microonde e lo lascia partire.
"Oggi non andrai a scuola!" gli dico chiudendo il giornale.
"Ma Master..." 
Non sa che dirmi.
Rimane sorpreso da quella mia affermazione.
Istintivamente si porta una mano sul culetto.
L'ho punito anche per le troppe assenze che aveva fatto senza il mio permesso.
Sorrido di nuovo.
Mi fa piacere vedere che il mio piccolo aveva preso la cosa sul serio.
"Ho chiamato la scuola, gli ho detto che oggi non saresti andato, e che avevi la MIA autorizzazione..." inizio a dirgli sottolineando con decisione la parola mia.
"...ma ho garantito al preside che questa sarebbe stata una delle tue ultime assenze!" 
Il mio dolce neko scodinzola, malgrado la sua confusione.
"Ma perchè Master...?" mi chiede stranito.
Il suo latte è pronto.
Sospiro, e poggio la tazzina vuota.
"Con quello che è successo ieri...non avrai avuto modo di studiare come si deve..." gli dico sentendomi un po' in colpa.
"...e poi ho pensato di passare una giornata in tua compagnia...che ne dici?" gli sorrido, facendogli l'occhiolino.
Il mio neko scodinzola con più forza.
Annuisce contento:
"Sì Master...volentieri!" mi dice sorridendomi felice.
I suoi occhietti si chiudono di nuovo festosi.
"Ma Shiki...ascoltami bene..." l'ammonisco alzando l'indice.
"...se da oggi in poi non ti comporti come si deve, ti tolgo la televisione, il computer e tutti i tuoi videogiochi!"
"Ma Master...è tantissima roba!" mi dice un po' arrabbiato.
"Sì, lo so!" rispondo incrociando le braccia con fare severo.
"Almeno ho ancora i miei libri!" sussurra un po' sconsolato.
"Ti tolgo anche quelli se mi costringi e non fai attenzione!"
"Eh...!" mi esclama stupito.
"Mi hai sentito bene signorino, se non fai il bravo...tutto quello che ti rimarrà saranno i libri per studiare e il letto per dormire!" gli dico accanando un timido sorriso.
Non mi sarei mai ridotto a tanto, e Shiki questo lo sa.
Ma fare il tutore alle volte mi diverte.
E’ carino vedere quante faccine graziose riesce a fare in così breve tempo.
"Uffa...non è giusto!" esclama giocando con gli indici all'altezza del suo nasino.
"Shiki." lo rimprovero con dolcezza.
Il mio neko sorride furbino.
Sa bene quanto me che la cosa tanto era trattabile anche se giusta.
"E ancora quando torniamo, finiamo assieme i compiti che non hai fatto ieri!" gli dico agitando il dito, come per sottolineare il concetto, e affermare che non accettavo storie.
Il mio piccolo neko, incrocia le braccia e gonfia le guance.
"E va bene!" mi dice senza sgonfiare le guanciotte.
Scoppio a ridere.
"Forza Shiki...fa colazione e dopo corri a cambiarti!" gli dico sereno.
Mi avvio per le scale.
"Lascia tutto nell'acquaio...ci pensiamo quando torniamo!" gli dico.
E tranquillo mi chiudo in bagno.
 ____
 
Finisco di allacciarmi le scarpe lucide.
"Shiki...sei pronto!" chiamo dalla mia stanza.
Mi alzo dal letto.
Mi sistemo la camicia, ed esco dalla mia camera.
Shiki non era ancora uscito.
Busso con delicatezza contro la sua porta.
"Shiki va tutto bene?" gli chiedo aspettando una risposta.
"Sì Master...arrivo subito!" mi sento rispondere allegro.
"Hai cinque minuti...altrimenti facciamo tardi!" gli dico.
"Non troverò posto per la macchina!" continuo.
Scendo le scale e prendo le chiavi della macchina.
Sistemo il portafoglio nella tasca posteriore del pantalone, e gli occhiali nel taschino.
"Eccomi Master!!!" esclama felice Shiki, una volta fuori dalla sua stanza.
Scende veloce le scale.
"Sono pronto, possiamo andare!" mi dice contento.
Ha indossato un paio di jeans scuri, una maglietta azzurra a maniche lunghe, e un gilè nero, intorno al collo una sciarpa di tessuto con sopra riportante la bandiera dell'Inghilterra, e alle mani delicati guanti celesti privi di dita, tutto abbinato con comode scarpe da ginnastica.
"Che carino!" penso con dolcezza.
Gli sorrido con affetto.
"Molto bene...andiamo allora!" esclamo accarezzandogli il capo.
Shiki scodinzola appena sereno.
Prendo le chiavi di casa e apro la porta.
"Andiamo!" gli dico facendolo uscire per primo.
Shiki schizza fuori, e festeggia come un bimbo che è pronto ad andare al Luna Park.
 _____
 
Saliamo in macchina.
"Allacciati bene la cintura Shiki!" gli dico chiudendo la mia portiera.
"Sì Master!" mi risponde allegro lui, eseguendo.
"Fatto!" mi dice portando la mano contro la fronte.
"Non sei un soldato schiocchino!" gli dico di buon umore.
Gli accarezzo la testa sorridendogli.
"Master..." mi chiama frenando così il nostro entusiasmo.
Sposto la mano e mi perdo in quei bellissimi occhi verdi chiari.
"E la tua gamba?" mi domanda in pensiero.
Guardo il ginocchio.
Sente i muscoli tremare appena.
Ma non mi fa male per niente.
"Non mi fa male Shiki...te l'ho detto...da solo un po' di fastidio, ma posso camminare...sta tranquillo!" gli spiego sicuro.
"Sicuro...? Io non voglio..."
Non gli permetto di finire la frase e aggiungo:
"Sto bene...è tutto a posto!" gli dico veramente convinto.
"Possiamo andare?" gli domando un po' indeciso.
Mi sfoggia un altro sorriso radioso:
"Sì Master!"
Avvio il motore della macchina, inforco gli occhiali da sole e li sistemo sul volto.
Mi allaccio la cintura e tolgo il freno a mano.
Sistemo gli specchietti ed esco tranquillo dal parcheggio del condominio.
La mia macchina rossa si unisce in breve tempo a quel traffico mattutino.
 _____
 
"Eccoci, siamo arrivati!" gli dico sereno spegnendo l'auto.
Con dolcezza gli indico davanti a se.
Il sorriso solare del mio neko si stampa a gradi sul suo viso.
"No...non ci posso credere!" esclama felice, liberandosi della cintura e uscendo di corsa dalla macchina. 
Compie pochi passi solo per ritrovarsi sul marciapiede.
Sorrido felice, tolgo le chiavi e scendo anch'io.
"E' la fiera della lunga primavera!" esclama gioioso.
"L'anno scorso ti sei divertito tanto..." gli dico avvicinandomi con garbo.
"...ho letto sul giornale che resteranno in città solo per tre giorni, così ho pensato di accompagnarti oggi,...mi sembrava un bel modo per fare “pace”!" gli dico con un sorriso.
Gli occhi del mio neko brillano felici.
Si getta sulla mia vita e mi abbraccia forte.
"Grazie Master...grazie, grazie mille!!!" mi esclama felice, senza smettere di saltellare un attimo.
Mi fa davvero piacere vederlo così di buon umore.
Gli accarezzo la testa:
"Figurati Shiki!" 
 _____
 
C'incamminiamo con calma lungo il mercatino di quel sabato mattina.
Un sacco di gente aveva avuto la mia stessa idea.
Shiki mi corre avanti curioso e allegro.
Si ferma ad ogni bancarella per vedere cosa c'era di “carino e colorato”, come diceva lui.
Scatta qualche foto di qua e di là.
Non l'ha dimenticava mai.
La sua macchina fotografia lo seguiva ovunque.
"Ah, Master...guarda!" esclama felice.
Mi prende la mano, e mi trascina vicino al banco.
"Shiki fai piano!" lo riprendo buono.
"Guarda Master...non sono bellissimi!" mi dice indicandomeli.
Aveva adocchiato i collarini muniti di campanellini d'oro.
"Ti piacciono?" gli domando curioso.
"Sì Master...davvero tanto!"
Li guardo con più attenzione.
Sì, erano veramente graziosi.
"Dai scegli quello che vuoi!" gli dico sicuro.
Gli occhi del mio neko si accendono di meraviglia.
"Posso Master...posso davvero!?" 
"Certamente!" gli sorrido.
"Che bello!" esclama felice.
Li guarda con attenzione.
Si massaggia il mento, poi tamburella con le dita sulla guancia sinistra e infine incrocia le braccia.
E io in quella serie di minuti, faccio una grande fatica a trattenermi dal ridere.
"Che c'è che non va?" gli domando poi.
"E' così difficile...non so quale scegliere." mi dice alzando gli occhi su di me, come in attesa di un consiglio.
"Quali ti piacciono?" gli chiedo chinandomi vicino a lui.
"Questi!" mi risponde mostrandomeli in mano.
Erano tre collarini: Uno nero, l'altro azzurro e l'ultimo rosso. 
Guardo il commesso:
"Quanto vengono?" domando gentile.
"Ma Master...tutti e tre?" mi chiede confuso.
"Che male c'è!"gli sorrido.
"Allora quanto?" richiedo al commesso.
Mi dice il prezzo gentile.
Prendo il portafoglio e pago.
Il proprietario mi fa lo scontrino e mi chiede:
"Vuole un sacchetto?"
"Sì la ringrazio!" gli rispondo.
Shiki gli porge i collarini.
"Grazie!" esclama subito educato il mio dolce neko.
"A voi signori!" ci risponde il commesso.
Ci allontaniamo con passo leggero.
"Master, posso avere il sacchetto?" mi chiede educato scodinzolando felice.
Glielo consegno, continuando a guardarmi intorno.
Lui sbircia dentro.
"Master lo posso mettere questo?" mi chiede tirando fuori il collarino azzurro.
"Certo!" gli rispondo.
Gli tolgo la sciarpa.
"Girati adesso...altrimenti non vado bene!" 
Con calma gli prendo il ciondolino dalle mani e lo lego con un bel fiocco intorno al collo.
Shiki lo lascia suonare.
Sorride.
Si volta verso di me piroettando su se stesso.
"Come mi sta?" mi chiede felice.
"Sei adorabile!" gli rispondo sincero.
"Però..." inizia sconsolato.
Guarda la sciarpa che gli era rimasta in mano.
"Se la metto, nessuno potrà vederlo." dice triste.
"E io oggi volevo indossare la scarpetta che mi hai regalato!" 
Ci penso un attimo.
"Dammi un attimo mi è venuta un’ idea!" 
Shiki me la porge, incuriosito.
Mi chino su di lui, e tranquillo gliela lego alla vita.
"Che ne dici?" gli chiedo stupito. 
Shiki rimane a bocca aperta, meravigliato.
"Mi piace!"esclama felice danzando di nuovo.
"Mi piace davvero tanto!" esclama più forte.
Senza volerlo il mio adorabile neko si scontra con una persona di passaggio.
"Shiki, fai attenzione!" lo riprendo tranquillo correndo verso di lui.
"Mi scusi!" pronuncia educato Shiki chinando appena il capo.
La signora gli sorride lieve e si allontana.
Io e Shiki ci guardiamo negli occhi.
Ridiamo divertiti.
"Calmati un po' signorino o finirai per rompere qualcosa!" gli dico con calma.
"Va bene Master!" mi risponde come per dire “ci provo”.
Gli prendo la mano, e continuiamo la nostra passeggiata.
"Master...non è bellissima!" 
Mi accompagna vicino ad un altra bancarella.
Era dedicata ad oggetti di cristallo, porcellana e raffigurazioni di animali.
"E' incantevole non trovi Master?!" mi dice indicandomi una maschera veneziana. 
"Sì, è meravigliosa!"
Il mio dolce neko allunga una delle sue manine.
"Ah!" lo riprendo fermandogliela in tempo.
"Che ho fatto Master?" mi domanda sorpreso.
"C'è scritto non toccare Shiki." gli dico indicandogli il cartellino.
"Quindi non va toccato!" 
"Ma perchè Master...io faccio attenzione!"
"Non lo metto in dubbio...ma sono oggetti fragili, si possono rompere facilmente!"
"Ma è così bella!" mi dice incantato.
Veloce si sposta.
"Quanti colori!" esclama solare restando affascinato dalla bancarella vicina colma di candele profumate, diverse l'una dall'altra.
Restiamo lì alcuni minuti.
"Andiamo Shiki...altrimenti ti lascio qui!"
"Ah! Arrivo Master!" mi esclama svelto.
Corre da me e con dolcezza mi prende la mano.
Alza lo sguardo per incontrare i miei occhi color turchese.
Mi sorride solare.
 _____
 
"Shiki...hai sedici anni e ancora no hai imparato a mangiare come si deve!" gli dico divertito prendendo un fazzoletto.
Con calma mi avvicino a lui, e gli pulisco la bocca.
Il mio piccolo neko, mi lascia fare, tenendo da parte la sua crepes.
"Non è colpa mia Master...c'è tanta nutella!" si giustifica.
"E com'è che io non mi sono sporcato?" gli chiedo.
"Perchè tu sei più bravo di me!" mi sorride.
E’ da poco passato mezzogiorno, avevamo mangiato un panino al volo e ora ci stavamo gustando il dolce. Shiki ha insistito così tanto per averlo.
Infondo era uno dei suoi preferiti.
"Ci mettiamo seduti?" gli chiedo indicandogli un muretto lì vicino.
"Sì Master!" mi risponde correndo avanti.
Si ferma a fissarlo.
Io mi siedo e con dolcezza prendo Shiki in braccio.
Con calma lo faccio sedere sulle mie gambe.
Lui sorride allegro e come un bambino muove i piedi avanti e indietro festoso.
La sua coda si muove al ritmo delle sue gambe.
Lo sorreggo meglio per la schiena.
"Ti fa ancora molto male?" gli sussurro all'orecchio.
Sono talmente vicino a lui, che ne approfitto per baciargli la guancia.
Lui ridacchia un pochino.
"Non molto Master!" mi risponde continuando a giocherellare con le gambe.
Gli bacio di nuovo la guancia e butto via il mio piattino nel secchio lì vicino.
"Mangia con calma...nessuno ci corre dietro!" gli dico aiutandolo a tagliare la sfoglia.
"Vuoi assaggiare?" mi chiede prendendo un pezzetto di dolce sulla forchetta.
Io infondo ho appena finito quella al gelato alla nocciola.
"No, ti ringrazio!" 
"Dai...solo un pezzettino!"  cerca di convincermi.
"E va bene!"
Mi lascio imboccare.
"Com'è?" mi chiede posando la forchetta sul piattino.
Annuisco finendo di masticare:
"Sì, è molto buono!" gli rispondo, pulendomi le labbra.
Il mio dolce neko mi sorride felice chiudendo gli occhietti.
"Un altro pezzetto?" mi chiede.
"No grazie..." gli rispondo.
"...Mangiala tutta tu!" finisco di dirgli baciandogli il capo.
 ______
 
Ritorniamo alla macchina.
Guardo l'orologio.
Erano in pratica le 17:30.
Shiki sistema le ultime buste nel portabagagli.
Sì, avevamo un bel po' di pacchi e pacchetti.
E anch'io mi sono dato allo shopping.
"Lui non lo metti a posto?" gli domando ammiccando verso il pupazzo a forma di panda che teneva in mano.
Ho vinto ad un gioco della fiera un peluche abbastanza grande.
E felice l'ho regalato a Shiki.
Il mio neko lo stringe più forte:
"No, lui viene con me!" mi risponde serio.
"Va bene, come desideri!" ironizzo.
Mi girò per guardarmi dietro.
A due passi da lì, c'era il mare.
Chiudo la macchina.
"Vuoi fare una passeggiata sul lungo mare?" gli chiedo senza togliere lo sguardo dall'orizzonte.
"Master...possiamo davvero?!" mi chiede entusiasta.
Annuisco e gli allungo di nuovo la mano.
La sento stringere con energia.
"Come lo chiami?" domando senza pensarci.
"Chi?" mi chiede Shiki confuso.
"Il tuo nuovo amico!" gli rispondo sfiorando l'orecchio nero al peluche.
"Oh...non ci ho ancora pensato!" 
Senza lasciarmi la mano salta sul muretto che contorna la spiaggia e tranquillo ci passeggia sopra, come se nulla fosse.
"Fai attenzione Shiki!" gli dico.
"Non ti preoccupare Master!" 
Mi porge il pupazzo, e allargando le braccia inizia a fare l'equilibrista.
Ondeggia seguendo il soffio delicato del vento.
La sua code scodinzola allegra.
Io gli passeggio accanto, con un timido sorriso stampato sul volto.
"Master..." mi chiama dopo un bel tragitto.
"Sì Shiki?!"
"Possiamo andare sulla spiaggia?" mi domanda con occhi supplichevoli.
"Non lo so Shiki, comincia a farsi tardi, dovremmo rincasare!" 
"Per favore Master!" mi supplica unendo le mani in preghiera.
Sospiro rassegnato:
"E va bene Shiki!"
"Possiamo rimanere fino al tramonto?" 
"Però dopo subito a casa...devi studiare!" 
"Sì Master!" 
 ____
 
La sabbia era fresca a quell'ora.
Shiki correva avanti con il suo panda morbidoso alla ricerca di qualche bella conchiglia.
Io invece mi godevo il panorama.
Il mare mi è sempre piaciuto fin da piccolo.
Mi da un senso quiete e di calma.
"Master!" 
Shiki agita una mano solo per salutarmi.
Gli sorrido e rispondo al suo saluto.
"Shiki non ti bagnare mi raccomando!"
"Sì Master!" mi risponde da lontano.
Gli sorrido di nuovo:
"Non ti allontanare troppo!" 
Lo vedo annuire mentre osserva interessato, la sabbia.
Mi metto a sedere.
Porto le ginocchia al mio petto e rilassato guardo il panorama.
Quasi m'isolo.
L'infrangersi delle onde sulla sabbia è così piacevole.
Mi rilasso.
Sento Shiki ridere.
Anche la sua presenza era così piacevole.
Mi riscalda il cuore.
Alzo gli occhi sul mio piccolo neko.
Sta vicino all'acqua con quel suo enorme amico.
Lancia di continuo un piccolo bastoncino che il mare gli restituisce ogni volta.
Ride riprendendolo, e continuando il gioco.
M'incanto a guardarlo.
Gli basta così poco per divertirsi.
Sorrido e ritorno sull'oceano dorato.
Il sole stava calando piano piano.
"Master!" mi sento chiamare con impeto.
Me lo ritrovo addosso.
E io mi ritrovo a terra.
"Shiki!" lo riprendo senza rabbia.
Sono schiacciato da lui e dal suo pupazzo.
"Ma che cosa combini!" continuo.
Il mio neko ride allegro.
Si tira su, trascinando con lui il suo amicone.
"Chiedo scusa Master!" mi dice felice inginocchiandosi affianco a me.
Stringe con gioia il suo peluche.
Scodinzola a più non posso, contento.
Mi rimetto a sedere, e con attenzione stendo le gambe.
Gli sorrido con affetto e gli accarezzo la testa.
Il mio neko chiude gli occhi e si lascia coccolare.
"Ti sei divertito oggi?" gli chiedo gentile.
I suoi occhietti si accendono di meraviglia:
"Sì Master...tantissimo!" mi esclama gioioso.
"Possiamo rifarlo ogni tanto, che ne dici?".
"Volentieri Master!" mi risponde allegro.
"Possiamo invitare anche il Master Alex qualche volta?".
"Perchè no...sono sicuro che verrà volentieri, se non è indaffarato con il lavoro!"
Lo vede sorridere di nuovo.
"Master." mi sento chiamare.
"Sì Shiki?"
"Grazie!" mi dice tenero.
"E per che cosa?" 
"Per la giornata di oggi!" mi dice timido.
Lo vedo arrossire un po'.
È così tenero.
"Ma non c'è bisogno che mi ringrazi, è stato un piacere!".
"Ma non me lo meritavo." mi dice onesto.
Apprezzo davvero molto il suo fare maturo.
Ma la sua affermazione non corrisponde a verità.
Tutti possono sbagliare e se lui aveva compreso il suo errore, non c'è bisogno di essere così duri con se stessi. Gli accarezzo di nuovo la testa, con più affetto.
Gli sorrido:
"Sta zitto, non dire queste sciocchezze!" lo riprendo con delicatezza.
"Te la sei meritata!" esclamo incrociando i suoi occhietti piena di vita.
Mi sorride :
"Grazie davvero Master!"
"Figurati Shiki!" gli rispondo sfiorandogli il volto.
Il mio piccolo neko si acciambella sul mio petto.
Poi il suo sguardo si perde sull'orizzonte.
"Aahhh!!!" esclama meravigliato.
Si tira su di scatto, per seguire meglio il sole.
"Che spettacolo!" esclama ancora.
Il tramonto è ormai a buon punto.
Il mare era completamente d'oro, e il cielo era sfumato tra il rosa pesca e il rosso ciliegia con accenni di viola, arancione e giallo.
Si mette a sedere, godendosi il panorama.
"Master una foto!" mi dice improvvisamente.
"Ma Shiki, ne avrai fatte almeno 300 di foto oggi!"
"Sì, lo so...ma nessuna con il mio Master!" mi dice divertito.
Alzo un sopraciglio, stupito.
"Dai, per favore!" mi supplica alzandosi in piedi.
"Eh va bene!" gli rispondo alzandomi.
Mi tolgo i granelli di sabbia rimasti su i miei vestiti e mi avvicino a Shiki, che saltellando si era già posizionato con le spalle al sole.
Il suo peluche stretto in mano.
Mi sistemo al suo fianco.
Prendo una zampina del panda, per farsi che sia esattamente tra noi due.
Avvicino la mia testa alla sua.
Il sole e quel dipinto di colori, con il mormorio del mare alle nostre spalle.
Sorrido.
 ____
 
Lascio scattare la serratura di casa per ben tre volte.
Apro e m’infilo dentro.
Poggio quella serie di pacchi e pacchetti vicino alla porta.
Vado in cucina e mi verso bicchiere d'acqua.
Shiki, entra in casa continuando a cantare il motivetto che aveva appena sentito alla radio.
Poggia il suo peluche sulla sedia, accanto alla sua.
E tranquillo prende lo zaino di scuola.
Infondo prima di uscire l'aveva lasciato in salotto.
Ha un’ora e mezza per fare almeno qualche scritto e ripassare pochi appunti prima di cena.
Ma egualmente il mio responsabile neko si mette seduto e prende il diario.
Mi avvicino alla tavola.
Poggio le braccia conserte sullo schienale della sedia.
Infondo gli ho promesso che avremmo studiato assieme.
Noto sul diario che molte delle assegnazioni sono state cancellate.
Dovevo controllare i compiti già svolti.
Ma mi sentivo terribilmente giù di corda.
Mi sentivo stanco e iniziava a farmi male la testa. 
Mi avvio verso le scale in silenzio, mentre il mio neko cerca i giusti libri nello zaino.
"Master!" mi sento chiamare sorpreso.
Mi volto verso Shiki.
La cosa non fa che aumentare il mio senso di vertigini.
"Che c'è Shiki?" gli chiedo come se nulla fosse.
"Non mi aiuti più?" 
"Shiki..." sospiro, e la cosa mi fa un grand male allo stomaco.
"...mi sento poco bene..."
"...puoi iniziare da solo...?" gli domando gentile.
Mi guarda smarrito.
"...mi stendo un paio di minuti e poi vengo a darti una mano!"
"Master?" mi chiama preoccupato.
"Che cosa succede?" mi chiede spaventato.
"Niente...sta tranquillo piccolo."
"Ti sei affaticato troppo? Ti fa male il ginocchio?" mi domanda nel panico, avvicinandosi a me.
Avevo lavorato tutta la settimana, rimanendo anche più del dovuto a scuola, e quello forse mi aveva un po' indebolito, poi la litigata con Shiki, e la fretta, non mi aiutavano di certo.
Solo pochi minuti.
Volevo solo chiudere gli occhi per un paio di minuti.
Non avrei potuto far nulla in quelle condizioni.
Mi sentivo davvero svuotato.
Gli accarezzo il volto per tranquillizzarlo:
"Shiki, non fare così...non ti preoccupare, sono solo un po' stanco."
"Master stai davvero bene?" mi chiede rattristato.
"Sto bene cucciolo!"
Lo guardo negli occhi e aggiungo:
"Allora puoi iniziare da solo?"
"Certamente Master!" mi risponde svelto.
Gli accarezzo la testa, massaggiandogli le orecchie.
"Bravo il mio piccolo!"
Salgo le scale e sparisco in camera mia.
Shiki non si muove.
Ha paura.
Lesto afferra il cellulare dalla tasca.
Cerca in rubrica.
Seleziona il numero e fa partire la chiamata.
"Per favore rispondi...rispondi!" continua a pensare frenetico.
"Pronto!" si sente dire dall'altro capo.
 
 
 
Note dell'autrice:
Eccoci con il terzo capitolo! ^^
Come vi sembra?!
E' carino, no?
Qui davvero si vede il lato dolce di Ryan, che realmente pentito cerca di riappacificarsi.
Shiki invece dal canto suo, ha già dimenticato tutto, e cerca solo di divertirsi con il suo Master, come ha sempre fatto.
Ah, attenzione, Ryan non ha nulla di serio. ù.ù
Avete presente quando rientrate dopo una lunga giornata di mare, che vi sentite stanchi e non avete voglia di fare niente, e vorreste solo dormire?
Ecco tenete viva quella sensazione, e sommatela agli impegni lavorativi di Ryan, e alle giornate di agitazione che ha avuto....risultati?
Altra cosa, chiamata misteriosa.
Chi sarà mai? o_O
Alla prossima.
 
Grazie mille per tutto. :)
Bacio ^3^
Chris.
 
Spiegazioni:
-Gakuran : Il gakuran  è una tipica uniforme scolastica giapponese indossata dagli studenti maschi delle scuole medie e superiori. Il colore della divisa è normalmente nero, ma ne esistono anche blu marino e blu scuro. Il secondo bottone (dall'alto) della parte superiore dell'uniforme, per tradizione, viene donato dallo studente alla ragazza della quale è innamorato e ciò è considerato una forma di dichiarazione d'amore. Questo perché, essendo il bottone più vicino al cuore, con il tempo accumulerebbe le emozioni e i sentimenti provati dallo studente nel corso degli anni pasati a scuola. 
-La fiera: Non ho mai sentito parlare della "fiera della lunga primavera di NY", quindi almeno in questo mi prendo il merito, invece il posto in cui immagino questo piccolo evento, esiste davvero. E' Coney Island a Brooklyn. Qui si trova il parco divetimenti più grande della città, compreso di un immensa giostra panoramica, di ristoranti, fast food e altri locali invitanti. Insomma l'idelae per una passeggiata sul lungo mare.
-Collarini: Sono i tipici collari di cuoio provvisti di campanellino suonante. Ricordatevi che Shiki è pu sempre mezzo micetto, è attratto da queste cosine. :D
-Crepes: Il giorno in cui è nato questo capitolo, avevo voglia di qualcosa di buono, così io e mia sorellina ci siamo messe in cucina...mi sembrava giusto che anche Shiki, avesse la sua buona parte "di merenda". :)
-Panda: Io adoro in tutte le forme questo animaletto, e poi chi non vorebbe spupazzarsi un peluche morbidoso. *.*
-Foto: In questo caso ho attaccato a Shiki il mio stesso vizio. Io fotografo qualsiasi cosa, viva e non, perchè infondo alla fine fa sempre piacere ricordare una bella giornata.
Ah, non ha fatto davvero 300 foto (Forse ne ha fatte di più...^^) ma questa è stata la risposta onesta che la mia consulente mi ha dato una volta di ritorno da Vienna. 
Coincidenza ha voluto che anche Ryan, rispondesse allo stesso modo. ;)
 
 
 
  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Generale / Vai alla pagina dell'autore: Christine_Heart