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Autore: _Ginny197    08/11/2012    10 recensioni
Ron e Hermione hanno litigato e lei decide di andarsene. Poco dopo, però, scopre di essere rimasta incinta. Per proteggere la sua bambina decide di insegnarle la magia da sola e non iscriverla ad Hogwarts. Ma non si può nascondere la verità per sempre, soprattutto quando tua figlia è predestinata per qualcosa più grande di lei.
[dal prologo]
Mi stropicciai gli occhi, trascinandomi in bagno. Legai i capelli in una coda improvvisata, mi guardai allo specchio ed eccomi lì: Rose Granger, diciassettenne introversa, dalla mente brillante e, a parere degli altri, molto bella. Dove tutti vedevano questa bellezza, era un mistero. [...]Al fece sventolare davanti al volto un plico di buste:"Sono di mamma. Da parte di una certa Hermione Granger"
Un silenzio quasi surreale invase la stanza.
"Quella Hermione Granger?" domandò Lily, stupefatta "L’ex di zio Ron?"
Albus annuì:"E qui arriva il pezzo forte. Quando Hermione se n’è andata, era incinta"
"COSA?!?" questa volta era stata Dominique ad urlare.
"Abbiamo una cugina, ragazzi!" Al sembrava entusiasta.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione, Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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Alla Ci,
che mi da sempre una mano e
mi aiuta sempre a credere in me stessa.
Sei la migliore migliore amica che si possa desiderare.


CHAPTER TWENTY-FOUR
 
Rose
 
L’uomo nerboruto di poco prima e un’ altro della stessa stazza presero Scorpius sotto le ascelle e lo trascinarono nei sotterranei, seguiti da Bridgette. Li vidi scomparire lentamente per le scale. Scalino dopo scalino.
<< Non tutti sono nati per fare gli eroi>> commentò Cesar, alzandosi in piedi ed estraendo dalla manica una lunga bacchetta rossa. Rossa come il sangue. Assomigliava ad un pugnale dalla lama sottile. Un brivido mi percorse la schiena.
<< Posso assicurarti>> mormorai << Che lui è un eroe. Il mio>>
Sorrise:<< L’amore reca illusioni>>
<< L’amore, in questo momento, è la ragione che mi spinge a non rimanere inerme e ad arrendermi. Per Scorpius, per i miei genitori, per la mia famiglia, per i miei amici>>
<< È tutta fatica sprecata, Rose>>
<< Non si può mai sapere>>
Lui prese un’altra bacchetta da una tasca della tunica che indossava. La riconobbi subito: era la mia.
La lanciò ai miei piedi e io lo guardai scettica:<< Se è questa che vuoi potevi tenertela, no?>>
Scosse il capo:<< Prendila, Rose. Ti devo battere a duello>>
Afferrai la bacchetta e una scossa mi risalì il braccio. La fatica, la stanchezza, la spossatezza che avevano gravato su di me fino a qualche istante prima erano improvvisamente scomparse.
Mi passai una mano tra i capelli per levarli da davanti agli occhi e dopodiché mi misi in posizione d’attacco. C’era una strana forza che agiva per me, ma in quel momento ero troppo determinata ad uscire viva da quel duello per provare a capire di che cosa si trattasse.
<< Prima le signore>>
<< Signorina>> lo corressi.
<< Prima le signorine>>
Quelle parole, non pronunciate da Scorpius, non mi sembravano poi tanto belle.
STUPEFICIUM!” pensai nella mia testa, accompagnando la formula con il gesto del polso. Avevo ritenuto fin da subito più saggio usare incantesimi non verbali. Dovevo mantenere un minimo vantaggio.
Cesar parò il colpo con una tranquillità che mi fece gelare il sangue nelle vene. Se avesse usato uno scopino per la polvere, forse, ci avrebbe messo più entusiasmo.
<< Rose, se vuoi sopravvivere devi uccidermi. Io non esiterò a farlo>>
<< La morte non è sempre la scelta giusta. Anzi non lo è mai>>
<< Lo è sempre. E lo è anche in questo caso>> e, così dicendo, mi lanciò un Anatema che uccide.
Schivai il fascio di luce verde scartando a destra. Sentivo il sangue pulsarmi nelle vene ad una velocità impressionante. Il battito mi rimbombava nelle orecchie e mi sembrava di avere il cuore in gola. Scagliò un’altra maledizione, che deviai con un protego.
<< Perché vuoi la mia bacchetta?>> domandai, cercando di guadagnare tempo.
<< Quella è la più potente bacchetta del mondo, Rose. Ancora più potente di quella di Sambuco, se in mano alla persona giusta. Altrimenti si comporta come una comune bacchetta. E, scusa se te lo dico, ma tu non sei quella persona>>
<< Ma lei ha scelto me>> replicai.
<< Sono dettagli. Devo averla, così potrò sottomettere l’intero mondo magico. Se fallisco la mia vita non varrà la pena di continuare. Ma non fallirò, puoi starne certa>>
<< Non te la lascerò mai>>
<< Rose, non farla troppo lunga>> disse, accarezzando con l’indice la sua bacchetta per tutta la sua lunghezza << Fatti uccidere>>
<< Mai>> mormorai, digrignando i denti.
Lo vidi alzare il braccio come se stesse per usare una frusta e capii che questo non sarei riuscita a pararlo. Ad un tratto, però, il muro esplose. Un grande polverone si levò, per poi diradarsi lentamente, rivelando tre figure: due uomini e una donna. Zio Harry, papà e mamma.
Gli occhi mi si riempirono di lacrime, mentre non potevo evitare di sorridere. Erano davvero loro. Furono seguiti da altri Auror con le bacchette sguainate.
<< Arrenditi, Cesar>> ordinò Harry << Non hai vie di scampo>>
Cesar rise. Una risata vuota, forzata.
<< Sai Potter, una via di scampo c’è sempre. Non mi prenderete. Non mi prenderete mai vivo>>
Mi tornò alla mente la discussione avuta pochi attimi prima:
 
<< La morte non è sempre la scelta giusta. Anzi non lo è mai>>
<< Lo è sempre. E lo è anche in questo caso…  Se fallisco la mia vita non varrà la pena di continuare…>>
 
Sapevo benissimo quello che stava per fare.
Alzò la bacchetta, portandosela alla tempia. Chiuse gli occhi e fece un sorriso.
<< Complimenti, Rose>> disse << Sei una strega brillante. Quel Patronus non deve essere stato facile>>
Lo guardai con pietà. Mi sembrava un animale in gabbia che si dimenava per scappare. Non vedeva una terza via di uscita: o la vittoria o la morte. Mi chiesi cosa poteva portare un uomo a compiere un gesto così disperato: il potere aveva tutto questa forza sugli uomini?
<< Avada Kedavra>> sussurrò.
Un istante dopo era steso a terra. Morto.
 
 
Scorpius
 
Sentimmo l’esplosione al piano di sopra. Bridgette sguainò la bacchetta, all’erta.
<< Cesar! Cesar, cosa succede?>> gridò, preoccupata. Non ricevette risposta.
Si guardava attorno come una pantera in cerca del pericolo. Ma era spaventata. Lo capivo dai suoi occhi sgranati e dal respiro pesante.
La porta si spalancò all’improvviso, sbattendo. Jordan comparve sulla soglia e mi guardò con sollievo:<< Scorpius! Meno male che stai bene! Ci avete fatto preoccupare davvero tantissi…>>
Non riuscì a finire la frase. Cadde a terra con gli occhi blu sbarrati, mentre i capelli neri le coprivano il volto.
Dietro di lei Bridgette, armata, tremava, fissando il corpo senza vita di Jordan. La bacchetta le scivolò dalle dita poco dopo, rimbalzando accanto alla vittima con un suono sordo.
Dato che le sfortune arrivano sempre in coppia, Rose entrò nel sotterraneo, ad una velocità impressionante per le sue condizioni.
<< Scorpius! Scorpius, siamo liberi! Siamo…>> ma le parole le morirono in gola. Non appena notò Jordan si fermò, paralizzata.
<< Cosa… cosa è successo?>> chiese, senza distogliere lo sguardo dall’amica <>
Si girò verso Bridgette e ringhiò:<< Sei stata tu, vero? SEI STATA TU, STRONZA!>>
Rose non ci vedeva più dalla rabbia. Potevo vedere ogni sua molecola fremere. Levò la bacchetta e per un attimo temetti che volesse scagliare un Anatema che uccide, ma poi un fascio di luce rossa colpì la bionda, facendola cadere a terra priva di sensi.
Rose corse verso Jordan, s’inginocchiò e le posò il capo sulle gambe, scostandole i capelli dal viso.
<< Jordan… Jordan guardami. Matt ti aspetta a casa, non puoi rimanere qui>> mormorava, mentre alcune lacrime cominciavano a rigarle le guance << Jordan, ti prego. Non fare così. Svegliati. Svegliati…>>
Con quelle poche forze che mi erano rimaste mi avvicinai e le circondai le spalle con un braccio.
<< Chiudile gli occhi, Rosie>> sussurrai, guidando la sua mano << Così sembrerà davvero dormire>>
Lei annuì con il capo e, tremando, serrò le palpebre dell’Auror. Scoppiò a piangere nascondendo il viso nel mio petto.
<< Lei… lei non doveva… non poteva…>> singhiozzò.
Le accarezzai i capelli:<< Hai ragione. Non se lo meritava>>
 
Uscimmo dal San Mungo in giornata. Nessuno dei due aveva riportato ferite gravi o da tenere in osservazione. Un po’ di Dittamo e sarebbe passato tutto.
Ci eravamo riuniti a casa dei signori Weasley. Rose si era chiusa in camera e si rifiutava di mangiare, di bere e di parlare con qualcuno.
<< Scorpius, dovresti andare da lei. A te darà ascolto>> disse Dominique, seduta accanto a me sul divano.
<< Domi ha ragione, Scorp>> intervenne Albus << Va da lei, per favore>>
Incrociai lo sguardo azzurro di Ron Weasley e lo vidi fare un cenno d’assenso. Avevamo già parlato, io e lui. Sapevo che si fidava di me. Ma io? Io mi fidavo di me stesso in quel momento? Per tutto il tempo che era rimasto nel sotterraneo, mentre Cesar sfidava Rose, mi ero chiesto se fossi davvero degno di lei. Non ero riuscito a proteggerla. Aveva fatto tutto da sola. Come poteva continuare a volere una serpe come me?
Mi alzai, sentendomi una dozzina di paia d’occhi addosso, così affrettai il passo e salii al piano di sopra.
Rose riposava in quella che prima era la camera della signora Potter.
<< Rosie, posso entrare?>> domandai, bussando leggermente alla porta.
<< Entra>> fece, con voce roca.
Era rannicchiata sotto le coperte, le spalle alla finestra e lo sguardo fisso su un vecchio poster delle Holyhead Harpies.
<< Vuoi parlarne?>>
<< Non c’è niente da dire, Scorp. È morta. Se n’è andata>> si asciugò velocemente una lacrima e tirò su col naso << Non tornerà più da noi>>
<< Hai ragione, ma vedi… lei continua a vivere nel nostro cuore. Nei nostri ricordi. Non ci lascerà mai>>
<< L’ho trattata così male, la prima volta che ci siamo incontrate. Sono stata una stupida…>>
<< Non fartene una colpa. Chiunque si sarebbe comportato così. E, comunque, ti aveva perdonato. Eravate amiche. Questo è quello che conta davvero>>
Annuì, anche se non era del tutto convinta.
<< E poi se qualcuno è colpevole di ciò che le è successo quello sono io. Non l’ho avvertita che Bridgette era dietro di lei. Avrebbe potuto difendersi…>>
<< Se c’è qualcuno che ha veramente colpa, questo è Cesar. E ti assicuro che ha scontato la sua pena>> mi rassicurò, stringendomi la mano.
<< C’è un’altra cosa>> aggiunsi << Me l’ha riferita tuo padre. È una delle ultime volontà di Jordan>>
I suoi occhi s’accesero d’interesse e si mise seduta, raggomitolandosi le gambe al petto.
<< Jordan aveva cambiato il suo testamento, recentemente. Non aveva proprietà, solo qualche risparmio, ma aveva scritto che, in caso le fosse successo qualcosa, Matt fosse affidato a te. Sempre che tu avessi voluto accettare quest’“incarico”>>
Un sorriso appena accennato le dipinse le labbra.
<< Matt? Devo prendermi cura di Matt?>>
<< Solo se vuoi>>
<< Certo che voglio, Scorp! Stai scherzando? Merlino, è stupendo. Non la deluderò. Non la deluderò!>>
L’abbracciai, accarezzandole i capelli con gesti lenti. Sapevo che questo le avrebbe fatto piacere.
<< Scorpius?>>
<< Sì?>>
<< Mi vuoi aiutare a prendermi cura di Matt?>>
Capii che mi voleva al suo fianco per molto, molto tempo.
 
Rose
 
Scesi al piano inferiore accompagnata da Scorpius, che mi teneva un braccio intorno alla vita, come se temesse che cadessi a terra.
In salotto era riunita la famiglia Weasley al gran completo. E quando dico al gran completo voleva dire che c’erano proprio tutti: zio Bill e zia Fleur con Domi, Louis e Victoire (in compagnia di Teddy, ovviamente); zio George e zia Angelina con Fred II e Roxanne; zio Percy e zia Audry con Molly II e Lucy; zia Ginny e zio Harry con Albus, Lily e James (che teneva per mano una ragazza dai lunghi capelli rossi, probabilmente Charlie Orton); papà e mamma; i nonni e addirittura zio Charlie. E, cosa che mi lasciò piacevolmente sorpresa, i coniugi Malfoy.
Sorrisi, come a scusarmi. Mi sentivo un pochino a disagio con tutte quelle persone che mi guardavano.
Ad un tratto un bambino di circa tre anni con due occhioni blu comparve da dietro al divano.
Rimasi a fissarlo, mentre sentivo le lacrime salire e pizzicarmi gli occhi. Matt.
M’inginocchiai per ritrovarmi alla sua altezza. Mi guardava confuso, ma capivo che si fidava di me. Era come se qualcuno gli stesse dicendo che non si doveva preoccupare.
<< Ciao, Matt>> mormorai << Io sono Rose>>
<< Sei la mia nuova mamma?>>
Mi venne da ridere e sentii la mano di Scorp posarsi sulla mia spalla, come se mi spingesse a confermare:<< Possiamo dire di sì>>
<< Tu conoscevi la mia mamma?>>
<< Sì, Matt. La conoscevo>>
<< E il mio papà?>>
<< Lui no. Ma mi sarebbe piaciuto davvero conoscerlo>>
Sembrò contento della risposta, così si avvicinò a me, tendendo le braccia paffute:<< Posso abbracciarti?>>
<< Tutte le volte che vuoi>>
 
GINNY’S CORNER
 
Buon pomeriggio :D
Allora, sì, sono riuscita a postare il capitolo. Lo avrei fatto molto prima se la mia connessione internet non si fosse magicamente autodistrutta.
Passiamo al capitolo, che merita di sicuro mille e una spiegazioni. È l’ultimo.
Non so come sono riuscita ad arrivare a questo punto, ma ce l’ho fatta. E devo dire che una parte di me è orgogliosa dell’impresa. Insomma, 24 capitoli sono tanti, no?
Come dicevo su facebook, questa storia mi mancherà un sacco. Ma davvero tanto, tanto, tanto.
Mi ha accompagnato per quasi un anno e mezzo. Rose, Scorpius, Dominique, Albus mi mancheranno terribilmente. E mi scuso con loro per avergliene fatte passare di tutti i colori :3
È morta Jordan. Quando ho scritto quella scena piangevo. E allora perché l’hai uccisa? È la domanda più che lecita. Fin da quando avevo pensato alla storia era nei piani che morisse e che raggiungesse Luke. Per quanto riguarda Matt e la sua “adozione” da parte di Rose, non potevo lasciarlo così, senza un appiglio. Dovevo sapere che aveva qualcuno che gli voleva bene e che lo accogliesse. E chi meglio di Rose e Scorpius?
Anyway, c’è ancora l’epilogo (che ho già iniziato a scrivere) quindi non vi abbandono ancora del tutto.
Ricordo Ginny’s Corner Efp, per chi volesse notizie e curiosità, o anche solo tenersi aggiornato :)
Ringrazio e non smetterò mai di farlo chi ha recensito. Ma anche chi ha semplicemente letto o ha messo la storia tra e seguite/ricordate/preferite! grazie grazie grazie grazie grazie GRAZIE!
 
Un abbraccio stritola-costole
 
Ginny
   
 
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