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Autore: Yuki Delleran    27/05/2007    6 recensioni
Come sarebbe stata la vita del giovane principe Athem se al suo fianco ci fosse stato un piccolo schiavo? Il suo ruolo come Faraone sarebbe cambiato? E come sarà la vita di Yugi alla corte d'Egitto? La storia di un'amicizia nata durante l'infanzia che a poco a poco si approfondisce diventando il legame più importante.
Soggetto: masayachan
Sviluppo e stesura: Yuki Delleran
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Atemu, Yuugi Mouto
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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DISCLAIMER: tutti i personaggi appartengono a © Kazuki Takahashi.


The Pharaoh & the Slave 3
THE PHARAOH & THE SLAVE

di Yuki Delleran




03
VITA TRANQUILLA... FINO A QUANDO?


«Ah, ho vinto ancora! »
«Uffa, vinci sempre tu! Così non è divertente! »
La piccola Mana si lasciò cadere all’indietro sull’erba mentre Athem ridacchiava trionfante di fronte alla scacchiera che dalla sua stanza avevano trasportato in giardino.
«Vuoi farmi una colpa di essere un campione? A bao non mi batte nessuno! » si vantò.
In effetti ne aveva ragione: erano ben pochi i bambini di nove anni che potevano dirsi in grado di portare a termine una partita a quel complicato gioco di strategia. Mana non era riuscita a batterlo nemmeno una volta e anche le sconfitte di Mahad, colui che gli aveva insegnato a giocare, stavano diventando superiori alle vittorie.
«Vieni, Yugi, facciamo una partita! » chiamò il ragazzino.
Il piccolo schiavo, ormai diventato suo servitore personale, lo raggiunse immediatamente. Amava il gioco a sua volta ed era forse l’unico in grado di tenere testa ad Athem. Anche questa volta la partita si protrasse a lungo ed entrambi sfoderarono le loro migliori strategie per portare le pedine in campo avversario, ma alla fine la vittoria andò al giovane principe.
«Giochi bene, Yugi. Mahad dice che è un peccato che tu sia solo uno schiavo e che dovresti studiare. Sarebbe fantastico se diventassi il mio scriba personale quando sarò re! » esclamò Athem.
«Tutto questo Mahad l’ha dedotto da come gioco? » chiese Yugi spalancando gli occhioni viola.
«C’è poco da fare, se uno ha cervello si nota subito! » commentò Mana. «Guarda appunto Mahad, è stato promosso da poco incantatore ed è diventato membro della corte sacra. Anche se fa una certa impressione vederlo sempre con quel cerchio al collo…»
«In poco tempo i membri della corte sacra sono diventati i nobili più importanti del regno. Dopotutto gli Oggetti del Millennio e i loro guardiani hanno scongiurato una guerra sanguinosa. » disse Athem pensieroso. «Un giorno mi piacerebbe organizzare un torneo tra i guardiani e i loro mostri. Chissà se anch’io prima o poi porterò un Oggetto del Millennio e saprò evocare quelle creature? »
«Certo che lo farai! » annuì Yugi con convinzione. «Sarai un grandissimo re e supererai in forza e potere ogni guardiano! Ne sono sicuro! »
Athem sorrise e sperò che almeno una piccola parte di quelle parole si rivelasse veritiera.
Quella sera rimasero a parlare fino a tarda ora delle scoperte che gli stregoni e i sacerdoti di corte avevano fatto sugli straordinari poteri degli Oggetti del Millennio, quindi Yugi era profondamente addormentato quando un servitore entrò nella stanza e svegliò il principe. Si rese conto della sua assenza solo più tardi quando si destò per caso e si voltò verso il letto di Athem. Vedendolo vuoto, balzò in piedi allarmato: da quando dormiva anche lui nella sua stanza, Athem aveva smesso di andarsene a zonzo di notte, quindi il fatto che non ci fosse era decisamente anomalo.
Preoccupato, si precipitò a svegliare Mahad.
«E’ venuto a prenderlo un servitore di sua altezza. » spiegò il giovane sbadigliando suo malgrado. «Ora si trova con suo padre, non preoccuparti. »
«Ma è notte fonda! » protestò Yugi. «Non sarà successo qualcosa di grave? »
«L’unica cosa che so è che in questo momento si trovano nel tempio sotterraneo della Divina Trinità. Non conosco il motivo di questa visita, ma se il Faraone ha portato con sé il principe, ve ne sarà sicuramente uno serio. Per il momento non possiamo fare altro che attendere il loro ritorno come mi ha ordinato. »
Le ore trascorrevano lente. Mahad si appisolò di nuovo, viste le sue innumerevoli occupazioni diurne, non poteva permettersi di perdere ore di sonno. Al contrario, Yugi, nervoso e preoccupato, non riuscì a chiudere occhio. Aveva un pessimo presentimento e la lontananza di Athem lo faceva sentire in ansia. In assenza della madre, era diventato il suo punto di riferimento assoluto.
Il principe rientrò all’alba: era piuttosto pallido e aveva gli occhi lucidi. Il suo aspetto fece preoccupare Yugi ancora di più, ma il ragazzino non osò chiedere nulla. Se avesse voluto, sarebbe stato Athem stesso a parlargli. Il principe ignorò gli sguardi interrogativi di Mahad e si chiuse nella propria stanza. Si abbandonò sulle lenzuola con un braccio a coprirgli il volto e Yugi si accucciò accanto al letto. Rimase in silenzio così a lungo che il ragazzino pensò che si fosse addormentato.
«Mio padre ha chiesto perdono alle divinità. » esordì ad un tratto spezzando la quiete del sole che sorgeva gettando raggi rosati nella stanza.
Yugi non rispose, non avrebbe saputo cosa dire di fronte ad un’affermazione del genere. Se il Faraone chiedeva perdono ai divini Osiride, Iside e Horus, la situazione doveva essere davvero drammatica.
«Ha detto che tutto quello che è successo è colpa sua e se ne assume completamente la responsabilità. » continuò Athem. «Ha pregato le divinità di non rivalersi su di me e di permettermi di regnare in modo giusto, così da riparare ai suoi errori. Non so a quali errori si riferisse ma…»
Improvvisamente balzò in piedi e afferrò Yugi per le braccia.
«Yugi, non posso farlo! Non posso salire al trono! Non adesso! »
Yugi lesse nei suoi occhi lo smarrimento e la paura. Sentiva le sue mani tremare.
«Non preoccuparti, vedrai che tuo padre non ha questa intenzione. » tentò di rassicurarlo. «Il re AknamKanon è un grande Faraone che si è sempre preso cura del suo popolo. Qualunque problema abbia adesso, non lo abbandonerà e non abbandonerà neanche te. »
Athem però non parve sentirsi meglio. Allentò la presa sulle braccia di Yugi e si strinse le ginocchia al petto. Stava ancora tremando. In quel momento sembrava un comune bambino terrorizzato. Senza pensarci, Yugi lo abbracciò e prese ad accarezzargli i capelli come faceva sua madre con lui quando era piccolo.
«Stai tranquillo, andrà tutto bene. » ripeteva intento sommessamente. «Qualunque cosa succeda, ci sono tante persone che ti staranno vicine. Mahad, Mana… Tutti i membri della corte sacra ti aiuteranno e poi… ci sono io. Forse non saprò esserti di grande aiuto, ma avrai il mio sostegno sempre…»
A poco a poco Athem si acquietò e quando abbassò lo sguardo, Yugi si accorse che si era addormentato. Il respiro profondo e regolare suggeriva che si fosse finalmente calmato. Yugi sospirò: sperava tanto di non essersi sbagliato e che la loro esistenza continuasse a scorrere tranquilla ancora per un po’.

La speranza si rivelò fondata almeno per i tre ani successivi, durante i quali si susseguirono imperturbabili le piene e gli abbassamenti del Nilo che regalava fertilità alla terra. Allo stesso modo e con la medesima inevitabilità, proseguivano gli scontri ai confini, anche se si trattava sempre più spesso di innocue baruffe che venivano presto sedate dal potente esercito egiziano.
Al sicuro tra le mura del palazzo, Athem aveva ormai da tempo iniziato ad addestrasi all’uso delle armi e con l’acquisizione di esperienza, abbandonava sempre di più i propri timori riguardanti la successione al trono. Nello stesso periodo Mana aveva intrapreso gli studi di incantatrice sotto la guida di Mahad, che nel tempo libero che gli rimaneva insegnava a Yugi i rudimenti della complessa scrittura geroglifica. Il ragazzino si dimostrò particolarmente dotato e in breve fece propri i simboli fondamentali di tutti e quattro gli alfabeti egizi, suscitando l’entusiasmo del maestro e dello stesso Athem.
Il principe stava crescendo. Si era fatto più alto e il suo sguardo ametista aveva perso l’ingenuità infantile per acquisire una scintillante fierezza regale e una più profonda consapevolezza del suo stato. Anche il suo aspetto generale era cambiato, aveva iniziato a portare un pettorale sopra gli abiti di lino candido e bracciali d’oro ai polsi e alle caviglie. Tra i ciuffi biondi sulla fronte, ora spiccava una preziosa tiara alata ornata dell’occhio di Udjat. Dignitari e nobili lo trattavano con maggiore rispetto e questo lo faceva sentire più maturo di quanto in realtà non fosse.
Nell’autunno dei suoi tredici anni, il principe Athem fece la conoscenza dei nuovi guardiani della corte sacra eletti in sostituzione di alcuni membri anziani. Il nuovo detentore della Chiave del Millennio al posto del vecchio Shimon, si chiamava Shada ed era un ottimo sacerdote guerriero. Inizialmente Athem aveva soggezione della sua aria severa, ma in breve scoprì che si trattava di una persona molto leale su cui si poteva davvero fare affidamento. Karim, guardiano della Bilancia, era un guerriero formidabile e fu di grande aiuto al principe nell’apprendimento dell’uso della lancia e dell’arco ricurvo. La nuova proprietaria della Collana invece era una sacerdotessa guaritrice di nome Isis, che grazie al potere dell’Oggetto divenne anche in grado di divinare il futuro prendendo così il posto di veggente di fiducia del Faraone. Sulle prime Athem non la sopportava perché si era reso conto che aveva un debole per Mahad. In un certo senso temeva che l’ultima arrivata gli portasse via la persona che gli era stata accanto fin dalla più tenera età, la sua guardia del corpo, maestro e amico, ma quando la conobbe meglio si rese conto che Isis era una ragazza molto dolce che non avrebbe mai potuto ferire i suoi sentimenti. Da quel momento cominciò a dispiacersi che il detentore dell’Anello del Millennio non le dedicasse maggiore attenzione.
I rimanenti Oggetti rimasero ai proprietari originari per cui erano stati forgiati: il Puzzle del Millennio, divenuto simbolo della regalità, al Faraone AknamKanon e l’Occhio al fratello Aknadin. Ora solamente la Barra del Millennio rimaneva in attesa della persona ad essa destinata.
La cerimonia di nomina del nuovo guardiano si svolse alla presenza di tutta la corte meno di un anno più tardi. Il prescelto era un ragazzo venuto dal nulla che aveva superato brillantemente tutte le prove per quell’ambita carica. Una buona parte dei funzionari anziani non era d’accordo con quella nomina, lo ritenevano troppo giovane per una responsabilità come quella, ma il Faraone non aveva dubbi, era la persona giusta. Athem lo vide per la prima volta quel giorno, quando entrò nella grande sala e si inginocchiò ai piedi del trono. Fermo accanto al padre, lo scrutò attentamente: portava una sopraveste blu sopra la lunga tunica bianca e un mantello del medesimo colore. L’oro del pettorale e del copricapo indicavano il suo nuovo rango. Quando alzò la testa in suo sguardo cristallino incrociò per un attimo quello del principe che rimase particolarmente colpito dalla fierezza e dalla forza celata dietro quelle iridi azzurro ghiaccio. In quel preciso momento capì che il nuovo guardiano della Barra del Millennio, presentato come maestro Seth, sarebbe diventato una presenza fondamentale nella sua vita. A quel tempo ancora non poteva saperlo, se non come un lontano presagio, ma aveva appena posato gli occhi su colui che sarebbe stato il suo successore.
In quella lieta occasione, nessuno notò lo sguardo carico di rancore che Aknadin continuava a sposare da Athem al nuovo venuto. Uno sguardo in cui si celava la promessa di un avvenire incerto e oscuro.


CONTINUA...



NOTICINA DI YUKI:
Buongiorno a tutti!! ^_^ In questi giorni sono particolarmente euforica, mi è successo qualcosa di bello dopo un perido non proprio esaltante e questo mi fa sentire particolarmente bene! A migliorare tutto ciò ci sono le vostre recensioni, sono davvero superfelice che la storia su cui mi sono impegnata vi piacca!! Come promesso, la trama comincia ad ingarbugliarsi e dal prossimo capitolo lo farà ancora di più! Spero continuerete a seguirmi!
masayachan: niente da dire, sei una grande! Le pagine che mi hai mandato mi piacciono un sacco e spero che riuscirai a pubblicare presto la doujinshi sul tuo sito!
RACCOMANDAZIONE A TUTTI: VISITATE IL SITO DI MASAYACHAN, NE VALE LA PENA!! ^_^
Francesca Akira89: Infatti l'anticipazione era volutamente criptica ^_^ Ih, ih... Sì, Seth è figlio di Aknadin, ma a parte Aknadin stesso non lo sa nessuno. Nel prossimo capitolo avrai un assaggio del suo "amore paterno".
lunachan62: Ecco l'aggiornamento! Che pazienza recensire tutti i capitoli sapendo già la storia, complimenti! Ti ringrazi tantissimo!! ^_^
Lally92: Sì, sì, la trama si incasina sempre di più... mi dispiace ma per la mamma... acc, no, niente spoiler! :-p Pensa che io invece non riesco a trovare da nessuna parte il primo di Meren, finirà che lo ordinerò su IBS...
chibymiky: Grazie mille per i complimenti! E, sì, ho tentato di inserire più personaggi possibili del passato. Man mano appariranno tutti.
Selly: Mi fa tantissimo piacere che la mia fic ti piaccia tanto. Come si può tranquillamente capire, anch'io adoro Athem e Yugino ^///^. Riguardo ad Aknadin... mi sa che dopo il prossimo capitolo ti verrà voglia di attentare seriamente alla sua vita! (io declino ogni responsabilià, ha fatto tutto da solo :-p)
gatta1290: Oh, un'altra appassionata di antico Egitto! Che bello!! Ammetto di essermi dovuta documentare abbastanza per scrivere questa storia e mi fa tantissimo piacere che questo venga apprezzato!
Alla prossima, un bacio a tutti!
YUKI-CHAN



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(L’invocazione del nome del principe ebbe come unico effetto quello di aumentare la furia cieca di Aknadin.)
   
 
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