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Autore: miss_brightside    10/11/2012    2 recensioni
Poco dopo sentii la porta aprirsi una nuova volta, mi volta e lo vidi. Il riccio che mi aveva rubato il cuore, e a cui io l'avevo spezzato si trovava in piedi alle mie spalle con un espressione sconvolta, quasi avesse visto un fantasma. Io ero quel fantasma, ma non uno piacevole, bensì uno di quegli spettri che non augureresti a nessuno d'incontrare poichè portano solo dolore e sofferenza nella tua vita.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Ma come, non sei felice di vedermi?!” a parlare era un ragazzo alto, molto magro, con il viso emaciato e delle profonde occhiaie sotto gli occhi azzurri. Quest'ultimi avevano perso l'originaria lucentezza, per colpa dell'eccessivo consumo di droghe, ed ora erano spenti e assenti, coperti in parte dai capelli neri che ricadevano sul volto.
“No Marcus, non sono felice di vederti, neanche un po'” dissi tutto d'un fiato cercando di chiudere la porta, ma fu completamente inutile perché il ragazzo la bloccò con un piede e facendo pressione riusci ad aprirla e ad entrare in casa.
“Cosa sei venuto a fare qui?!”
“Beh mi mancavi dolcezza” disse cercando di accarezzarmi il viso, ma con movimento svelto scostai la sua mano.
Non prese bene questa mossa, infatti in un secondo chiuse la porta e, prendendomi per il collo, mi ci scaraventò contro.
“Adesso stammi bene a sentire carina, sono venuto a chiarire un paio di cose. Tu non puoi azzardarti a mollarmi così a Londra. Oggi c'era una consegna da fare, ma visto che hai avuto la brillante idea di andartene senza dirmi nulla e tornare nella tua fottuta villa come una delle tante figlie di papà viziate, è andata a puttane. Adesso spiegami cosa me ne faccio di 5 grammi di coca..”
 

 

Ho già detto che la mia vita è una merda?!! Beh ora forse potete comprendere meglio il perché..

I tre mesi trascorsi a Londra non sono stati proprio rose e fiori, anzi, posso tranquillamente dire che è un periodo della mia vita che vorrei cancellare. Ero partita da casa con solo uno zaino e 50£, senza sapere dove fossi diretta e con che finalità, sapevo solo che volevo andarmene.
A Londra incontrai Marcus che mi trascinò nel mondo delle droghe e dell'alcool. Non ho intenzione di dare la colpa a lui per come mi sono ridotta e per tutti i casini che ho combinato, diciamo però che se non l'avessi incontrato, probabilmente ora non mi troverei in questa situazione.
Dopo un primo periodo di sballo Marcus se ne uscì con il fatto che dovevo ripagarlo di tutta la roba che mi ero fatta, e quale modo migliore se non quello di diventare la sua spacciatrice?!
Non ero niente male in quel campo, per il semplice fatto che la mia chioma di capelli ricci, color del rame, gli occhi verdi e la pelle di porcellana venivano molto apprezzati dai “clienti”. Aggiungeteci dei vestiti succinti e il mio carattere “un po'” da stronza e non dico ci fosse la coda, ma quasi.
Marcus era felice di ciò, avrebbe voluto anche portarmi a letto più di una volta per “ringraziarmi dell'ottimo lavoro svolto”, così diceva lui, ma non ero mai così tanto ubriaca o fatta da farlo, anche perché c'erano sempre impressi nella mia mente due occhi verdi e due meravigliose fossette a ricordarmi che il mio cuore, la mia anima e il mio corpo appartenevano ad un altro ragazzo.
Tutto andava bene, per così dire, finché una sera i poliziotti non mi hanno beccato con delle pasticche e non propriamente lucida. Beh poi la storia è quella che già sapete..Una notte in cella, Patrick che mi viene a prendere e poi mi minaccia di mandarmi in clinica per finire con me attaccata alla porta bloccata per il collo da Marcus.
 

 

“Non ne ho la minima idea, e francamente non me ne fotte un cazzo, credo di aver ripagato più che completamente il mio debito, ora lasciami andare e sparisci dalla mia vita.” Non so dove trovai il coraggio per parlargli così, so solo che le conseguenze furono più dolorose di quanto mi sarei mai potuta immaginare.
Marcus infatti si infuriò e mi scaraventò contro il tavolo di cristallo posizionato affianco alla porta.
Atterrandoci sopra si ruppe in mille pezzi provocandomi dei tagli profondi sulla fronte e sull'avambraccio sinistro.
“Non finisce qui tesoro, mi farò vivo molto presto.” dette queste parole uscì sbattendo la porta.
Mi ritrovai distesa tra i cocci di vetro, sanguinante e dolorante, con una voglia incredibile di piangere. Dal giorno del funerale dei miei genitori però non ne ero più in grado.
Credo che una persona abbia a disposizione un certo numero di lacrime da poter versare nella propria vita, esaurite le quali basta, fine dei piagnistei. Beh io le avevo consumate tutte per i miei genitori.

O almeno così credevo..

 

Ecco il secondo capitolo..spero vi piaccia!

Ringrazio infinitamente YouAreNotAlone per aver recensito e messo la storia tra le preferite <3

non abbiate paura di lasciarmi una recensione, non mordo:)

ahahahahah

al prossimo capitolo.

B.

  
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