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Autore: Marty Evans    13/11/2012    4 recensioni
Ciao a tutti! Questa Fanfic l'avevo già publicata. Purtroppo, non essendo soddisfatta di alcuni capitoli l'ho cancellata. Adesso la sto ripublicando.
Per quelli che l'avessero già letta non ho cambiato molto solo alcune frasi. Comunque, questa Fanfiction parla del primo anno dei Malandrini visto dal punto di vista di Lily Evans. spero vi piaccia.
Leggete e recensite!
Genere: Fantasy, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: I Malandrini, James Potter, Lily Evans, Nuovo personaggio, Severus Piton
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The Life in Hogwarts at the time of Lily Evans'
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Capitolo 4
Lo Smistamento

Ci condusse su per una scala e arrivammo in un ampio androne. Poi aprì due gigantesche porte dorate ed entrammo. Mi guardai subito intorno, c’erano tre gruppi di finestre istoriate ogni gruppo  su ogni lato della sala.  C’erano bracieri ardenti appesi alle pareti. Gettavano cupi bagliori sulla sala. La sala era enorme, con un pavimento di pietra lastricata e quattro tavoli disposti a due a due verticalmente. Sulle panche di legno accanto ai tavoli, c’era una moltitudine di studenti vestiti di nero, con cappelli a punta, che ci guardavano. Alzai lo sguardo, c’erano quattro stendardi appesi alle pareti con i quattro animali che avevo visto sul sigillo della lettera.  Vidi il soffitto, era un cielo stellato. Sembrava ci fosse solo il cielo.   C’era un tavolo disposto orizzontalmente e una panca su cui sedevano gli insegnanti. Al centro della sala, al posto di una sedia, c’era uno Scranno d’oro. Su cui sedeva un mago dalle ampie vesti azzurre, capelli lunghi, argentei con una barba anch’essa candida molto lunga.  Portava occhiali d’oro a mezzaluna  e sotto le lenti brillavano due occhi azzurri come il cielo. Aveva l’aria di qualcuno d’importante. La McGranitt ci fece mettere in fila e iniziò a guidarci verso il centro della sala, davanti al tavolo degli insegnanti. Dove c’era un vecchio capello a punta, logoro, rattoppato e bucato. Sopra uno sgabello. Si formò uno strappo nel l’orlo del capello. Come una bocca e quello inizio a cantare:
Un tempo, quand'ero assai nuovo berretto
E Hogwarts neonata acquistava rispetto,
I gran fondatori del nobil maniero
Sortivan tra loro un patto sincero:
Divisi giammai, uniti in eterno
per crescere in spirito sano e fraterno
la scuola di maghi migliori del mondo,
per dare ad ognuno un sapere profondo.
'Insieme insegnare, vicini restare!'
Il motto riuscì i quattro amici a legare;
Perché mai vi fu sodalizio più vero
Che tra Tassorosso e la fier Corvonero,
E tra Serpeverde e messer Grifondoro
L'unione era salda, l'affetto un ristoro.
Ma poi cosa accadde, cosa andò storto
Per rendere a tale amicizia gran torto?
Io c'ero e ahimè qui vi posso narrare
Com'è che il legame finì per errare.
Fu che Serpeverde così proclamò:
<< Di antico lignaggio studenti vorrò >>.
E il fier Corvonero si disse sicuro:
<< Io stimerò sol l'intelletto più puro >>.
E poi Grifondoro: << Darò gran vantaggio
A chi compie imprese di vero coraggio >>.
E ancor Tassorosso: << Sarà l'uguaglianza
Del mio insegnamento la vera sostanza >>.
Fu scarso il conflitto all'inizio, perché
Ciascuno dei quattro aveva per sé
un luogo in cui solo i pupilli ospitare,
e a loro soltanto la scienza insegnare.
Così Serpeverde prescelse diletti
Di nobile sangue, in astuzia provetti,
E chi mente acuta e sensibile, aveva
Dalla fier Corvonero ricetta otteneva,
e i più coraggiosi, i più audaci, i più fieri
Con ser Grifondoro marciavano alteri,
E poi Tassorosso i restanti accettava,
Sì, Tosca la buona a sé li chiamava.
Allora le Case vivevano in pace,
Il patto era saldo, il ricordo a noi piace.
E Hogwarts cresceva in intatta armonia,
E a lungo, per anni, regnò l'allegria.
Ma poi la discordia tra noi s' insinuò
E i nostri difetti maligna sfruttò.
Le Case che con profondissimo ardore
Reggevano alto di Hogwarts l'onore
Mutarono in fiere nemiche giurate,
E si fronteggiaron, d'orgoglio malate.
Sembrò che la scuola dovesse crollare,
Amico ed amico volevan lottare.
E infine quel tetro mattino si alzò
Che Sir Serpeverde di qui se ne andò.
La disputa ardente tra gli altri cessava
Ma le Case divise purtroppo lasciava,
Né furon mai più solidali da che
I lor fondatori rimasero in tre.
E adesso il Cappello Parlante vi appella
E certo sapete qual è la novella
Che a voi tutti annunciare dovrò:
Ma si, nelle Case io vi smisterò.
Però questa volta é un anno speciale,
Vi dico qualcosa ch'è senza l'uguale:
E dunque, vi prego attenti ascoltate
E del mio messaggio tesoro ora fate.
Mi spiace dividervi, ma è mio dovere:
Eppure una cosa pavento sapere.
Non so se sia utile voi separare:
La fine che temo potrà avvicinare.
Scrutate i pericoli, i segni leggete,
La storia v'insegna, su, non ripetete
L'errore commesso nel nostro passato.
Adesso su Hogwarts sinistro è calato
Un grande pericolo, un cupo nemico
L'assedia da fuori, pericolo antico.
Uniti e compatti resister dobbiamo
Se il crollo di Hogwarts veder non vogliamo.
Io qui ve l'ho detto, avvertiti vi hoe adesso lo smistamento inizierò..

Quando il cappello terminò la canzone, la McGranitt, ci spiegò cosa dovevamo fare: «Ora io chiamerò il vostro nome, voi verrete avanti e vi metterò il Cappello Parlante sulla testa. Sarà lui a scegliere in che Casa andrete  a finire». Prese una pergamena e chiamò il primo smistato.
«AveryMatthew » un ragazzino  dall’aria spavalda,venne avanti. Era robusto aveva capelli bruni  di un indefinibile colore tra il castano e il nero. Aveva un viso affilato,  pallido, occhi grigi, acquosi e un ghigno perfido a storcerli la bocca. Salì  sul podio e si sedette sullo sgabello, incredibile! Il Cappello  parlò. Disse una sola parola. Una parola che avevo già sentito pronunciare  da due persone diverse. Una era la bambina vicino a me, l’altro un bambino strafottente, con i capelli scompigliati e gli occhiali.
 «SERPEVERDE!»
«Black Sirius»
Vidi Black e ghignai. Vedendo il suo sorriso  strafottente svanire mentre saliva i gradini per sedersi  sullo sgabello. Il Cappello fu messo in testa a Black e dopo qualche attimo il Cappello proclamò:
«GRIFONDORO!» Vidi Black scendere dal piedistallo e unirsi alla tavolata rossa e oro che applaudì esultante. Dopo Black fu il turno di Annie Chiang che fu smistata a Corvonero.  Fu il turno di Anthony Diggory che fu smistato a Tassorosso. E poi la McGranitt disse: «Evans Lilian» Mi sentii morire. Mi staccai da Bianca e Severus e lentamente salii i gradini che portavano allo sgabello. Mi ci accomodai e la McGranitt mi mise il Capello Parlante sulla testa.  Poi sentii una voce e capii come mai lo chiamavano Cappello Parlante perché mi disse queste parole:
«Hai un  temperamento niente male, davvero niente male! E hai un intelligenza sopraffina! Sono anni che non  smistavo una promettente  studentessa come te! Hai caratteristiche  che ti farebbero stare bene in tutte le case: hai coraggio, sincerità, sei intelligente, molto determinata… sei generosa, gentile, sei decisa, sei inflessibile  sei onesta... GRIFONDORO!». Scesi  dal podio e rivolsi un sorriso incoraggiante a Bianca e Sev. Prima di andarmi ad unire alla mia nuovo casa e alla mia nuova famiglia.
«Fritz  Alice» Una ragazzina dai lunghi capelli neri e la pelle scura molto alta si fece avanti. Anche qui il cappello ci mise un po’ ma alla fine Proclamò: «GRIFONDORO!» La ragazzina si sedette accanto a me si presento come Alice anche se tutti la chiamavano  Ali.
«Lupin Remus». Un ragazzino alto, biondo, con capelli lisci pettinati al indietro, pelle pallida, divisa di seconda mano, tutta a toppe e un’aria spaesata si sedette sullo sgabello. Subito il Cappello:
«GRIFONDORO!» Il ragazzo scese dal podio e si sedette di fronte a me. Notai che sul viso aveva molte cicatrici ed era mostruosamente pallido quasi cadaverico, però era carino e come scoprii in seguito, era anche un amico fedele e affidabile. All’inizio m’inquietò ma poi mi sorrise e si presentò.  Era molto gentile e lo presi subito in simpatia. Remus così si chiamava sarebbe stato uno dei miei migliori amici. Quello che non ho ancora detto però è che mi colpirono i suoi occhi che non erano azzurro ghiaccio e freddi come quelli di Black. (Seduto dall’altro capo della tavola). Ma erano del colore del mare di un azzurro turchese che brillavano di interesse e di intelligenza. Intanto la McGranitt aveva chiamato una ragazza bionda e minuscola. La ragazza si chiamava Mary McDonald e  fu smistata a Grifondoro. Mi sembrava un po’ insignificante.  Poi fu il turno di un Mulcibert che andò a Serpeverde.  Un certo  Nott fu smistato a Serpeverde. Poi, fu la volta di un ragazzino basso, bruttino e amorfo.  Mi diede l’impressione di essere ancora più insignificante di Mary  McDonald.
«Minus Peter» chiamò la  McGranitt e il ragazzino insignificante salì sullo sgabello e il capello dopo un po’ disse «GRIFONDORO!» Non ci posso credere ma il cappello non ha cantato che il fier Grifondoro disse<< Darò gran vantaggio.
A chi compie imprese di vero coraggio >>. A me non sembra che quel ragazzino sia coraggioso anzi mi sembra un gran vigliacco.
E poi finalmente la  McGranitt chiamò sullo sgabello una delle due persone di cui m’importava di più in quella stanza.
 «Olivier Bianca» La bambina che mi assomigliava tantissimo (e che avevo deciso sarebbe stata una delle mie migliori amiche) salì e si sedette sullo sgabello a testa alta senza paura. Fui così felice quando il capello proclamò:
«GRIFONDORO!». E lei venne a sedersi vicino a me. Remus ci scrutò. Una accanto al altra sembravamo  identiche. B’è tranne per i capelli e gli occhi. I cappelli di Bianca erano di un rosso leggermente più scuro del mio.  Ed erano ricci e pieni di boccoli mentre i miei erano lisci. Gli occhi di Bianca erano verde scuro e i miei erano color smeraldo. Ma per tutto il resto eravamo identiche. Fu Remus a farcelo notare dopo che io gli ebbi presentati.
«Ehi! Ragazze siete identiche potreste passare per gemelle»
«Giusto grande Rem! Ti posso chiamare Rem vero? Come sopranome non è troppo orribile no?» chiese Bianca tutta eccitata. Mentre parlava, lo smistamento procedeva e arrivammo alla P. La McGranitt aveva chiamato un ragazzo di nome Frank Paciock che era stato smistato anche lui a Grifondoro. Poi, sentii la replica di Remus  «Certo Lily mi ha detto che ti fai chiamare B. Posso chiamarti anch’io B? E quando siete insieme, vi chiamerò Gemelle» non sentii mai la risposta di Bianca perché di colpo la mia attenzione fu catturata di nuovo dallo smistamento. Era il turno di Sev la McGranitt aveva appena chiamato il suo nome .«Piton Severus» Sev salì sullo sgabello e quando il cappello disse «SERPEVERDE!» mi sentii mancare. Pensavo che mi sarebbe rimasto a fianco come Bianca.  E poi sentii la McGranitt dire «Potter James» e vidi Potter sedersi e il Cappello dire «GRIFONDORO!». Vidi Potter scendere dal podio e rivolgere un’occhiata trionfante al nostro tavolo. Prima di accomodarsi nel posto accanto a Black.  Lo smistamento termino con Michel Zabini che andò a Corvonero.
 Il Mago che sedeva sullo scranno dorato si alzo e allargò le braccia in segno di benvenuto.  «Benvenuti e bentornati a Hogwarts.  Il Primo anno prenda nota l’accesso alla foresta è severamente proibito. Il nostro custode Argus Gazza mi ha chiesto di dirvi che l’accesso alla Torre dell’orologio da quest’anno è vietato a tutti gli studenti dal primo al terzo anno. Come pure le visite a Hogsmeade. Ed ora diamo inizio al banchetto». Immediatamente i piatti dorati, che avevamo di fronte a noi, si riempirono di ogni leccornia possibile e immaginabile.  Io B e Rem ci tuffammo sul cibo. A metà banchetto delle figure spettrali entrarono nella sala . i fantasmi  delle case e si diressero ognuno verso un tavolo  . Da noi arrivo un fantasma dal nome impronunciabile.   Sir Nicolas di non so  che altro che diminuì in Nick - quasi –senza –testa. Il fantasma di Grifondoro. Nick – Quasi Senza- Testa, Perché, quand’era morto, non gli avevano staccato la testa che gli era rimasta attaccata per pochissimo.  Alla fine del banchetto ci alzammo per ricevere il commiato del Preside .
Poi i Prefetti ci portarono nelle nostre sale Comuni.  Seguendo delle scale che si muovevano, arrivammo al settimo piano davanti al ritratto di una signora vestita di rosa e piuttosto rotonda. La Signora Grassa così si chiamava ci chiese la parola d’ordine. (I Ritratti a Hogwarts Parlano) I prefetti ci indicarono la scala per i dormitori femminili e maschili. Io salì le scale e per mia fortuna mi trovavo in camera con Bianca, Alice e Mary. Entrammo in una stanza circolare, dove quattro letti a baldacchino con copri letti rossi ci attendevano. Io scelsi quello vicino alla funesta e vicino a me si mise B . Ci addormentammo subito eravamo stanche morte dopo una giornata piene di sorprese.


NDA ciao  spero ci sia piaciuto ora inizia la vita a Hogwarts! spero continuerete a seguirmi
Baci Marty Evans 

  
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