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Autore: Aitch    14/11/2012    11 recensioni
“Shhh…” mi sussurrò vicino all’orecchio e cominciò a baciarmi il collo. Con le braccia mi aggrappai alla sua schiena, mentre il suo viso si era spostato, le mie labbra danzavano con le sue, la sua lingua, ormai padrona, abbracciava la mia. Sentivo una leggera e piacevole pressione del suo bacino sul mio. In quel preciso istante non ero più Cora, non ero più un essere umano, ero semplicemente un’anima in balia di quell’angelo riccio. Non mi importava della gente che avevamo attorno a noi, forse avrebbero potuto perfino denunciarci. Sicuramente un luogo con così tanti bambini non era adatto per scambiarsi certe effusioni, ma tra le sue braccia nulla aveva più importanza. Il vocio della gente presente era scomparso, così come la musica di sottofondo. Eravamo solo io, lui e i nostri respiri leggermente affannosi. Restammo legati così per molto tempo, anche se sapevo che mai sarebbe stato abbastanza.
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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“Lo so, e te ne sono grato perchè senza dite probabilmente non sarei qui ora. Ricordo come mi hai salvato dall'incendio. Ricordo tutto di te. Ti amo Cora, e non smetterò di farlo fino a quando questo mondo esisterà”.
In quel momento ringraziai il cielo, una, due, tre, mille volte e poi altre mille e mille altre ancora. Avevo con me il mio Harry e proprio in quel momento, capii che niente e nessuno sarebbe riuscito a portarmelo via.

“Siamo a casa!” esordì il riccio tenendomi la porta aperta per farmi entrare. Varcata quella soglia, sentii immediatamente il bisogno di ringraziare il ragazzo che due giorni prima in ospedale, era stato in grado di salvarmi. Ma salvarmi veramente. Se nessuno mi avesse presa di forza e fatta uscire da quella stanza, probabilmente ci sarei morta per arresto cardiaco.
“Malik!” sbraitai improvvisamente, spaventando a morte il povero irlandese che di corsa stava venendomi incontro,
“Cora, ma che hai, sei matta?” mi disse mettendosi una mano sul cuore per sentire se ancora batteva o se per la paura aveva deciso di andare in vacanza. Risi a crepapelle, avvicinandomi a lui e schioccandogli un sonoro bacio sulla guancia,
“Scusami Niall, per farmi perdonare dopo ti preparo dei muffin, umh? Che dici?” gli dissi sorridendo,
“Accetto volentieri!” mi rispose, non lasciandomi per nulla sorpresa,
“Cos'hai da gridare tanto? Stavo beatamente riposando sul divano!” entrò in scena il moro, passandosi una mano sul ciuffo per sistemarlo. Gli corsi in contro abbracciandolo e dopo avergli sussurrato all'orecchio un
“Grazie mille...” lo lascia libero di tornare a respirare. Quegli occhi mi guardarono felici e soddisfatti, posandosi poi su quelli di Harry, interrogandoli. Il riccio annui come a confermare che la sua memoria era tornata quella di un tempo.
“Era ora bello!” esplose lui allargando le braccia,
“Nonostante l'avessi rassicurata, questa piccoletta non avrebbe resistito un giorno di più, credimi!” continuò scompigliandomi i capelli,
“Mi ha raccontato cosa hai fatto per lei, quindi grazie amico” gli disse Harry.
“Naaah, l'avresti fatto anche tu” e i due si scambiarono un abbraccio con amichevoli pacche sulla schiena a seguito.
“Harry sembra essere tornato” esordì Louis scendendo dalle scale seguito da Liam,
“Si, sono appena arrivati” lo aggiornò Niall candidamente,
“Niall, intendevo “tornato come prima”, ma devo sempre mettere i sottotitoli quando parlo con te?” lo prese in giro il ragazzo beccandosi una gomitata da parte di Liam ma scatenando una fragorosa risata del biondino che dopo essersi calmato ed aver preso fiato si rivolse a me,
“Tutto questo ridere mi ha messo fame...quei muffin che mi avevi promesso, Cora?”
“Incorreggibile” lo punzecchiò Louis ulteriormente,
“Certo Niall, te l'ho promesso, andiamo in cucina e scateniamo l'inferno” risposi a quell'essere così dannatamente dolce, prendendolo a braccetto e avviandomi verso la cucina ridacchiando con lui.
“Ma abbiamo tutti gli ingredienti?” mi domandò lui piuttosto preoccupato,
“Si, direi di si” risposi controllando,
“E la glassa per decorarli? Sai, quella tutta colorata?” mi chiese. Guardai il ragazzo spalancando gli occhi interrogativa.
“Non dirmi che non c'è, perchè decorarli è la parte più divertente...” proseguì lui, e nel vedermi fare di no con la testa, cominciò a saltellare irrequieto.
“Tommo!” chiamò poi il biondo,
“Dimmi uomo che necessita dei sottotitoli...” disse il ragazzo entrando in cucina e rubando una goccia di cioccolato che serviva per l'impasto,
“Manca la glassa...sai quella colorata?” cominciò Niall,
“Sì, so cos'è la gla...No! Non ci pensare, io non esco a comprartela!” protestò avendo letto tra le righe e interpretando correttamente la domanda postagli dall'amico. A Louis non servivano i sottotitoli, effettivamente.
“Eddai, facci questo favore! Dopo tutto, eri o no il Superman della situazione?” lo implorò sfoderando degli occhioni dolci,
“Lo sai che quella faccia non devi farmela...no, io non ci vado!” non cedette Louis incrociando le braccia e guardando da un'altra parte, ma l'irlandese non era disposto a mollare e continuò a supplicarlo con quella strana smorfia che avrebbe perfettamente potuto essere paragonata a quella di un cucciolo di labrador. Più o meno, insomma.
“...e va bene, ma solo per questa volta!” sbuffò l'uomo dalle mille e una righe alla fine, mentre Niall festeggiava alzando le braccia al cielo quasi come si trovasse in un campo da calcio e avesse appena segnato, violando la porta dell'unico Iker Casillas. Il biondo accompagnò Louis in ingresso, e prima che il ragazzo uscisse, gli ricordò di prendere glassa di tutti i colori possibili, ricevendo come risposta un buffetto sulla fronte. Durante il lasso di tempo in cui Lou sarebbe stato assente, in cucina avremmo impastato e cotto i muffin, così da averli pronti da decorare per il suo ritorno.
“Che fate belli?” ci chiese Zayn curioso, vedendoci lavorare,
“Muffin” rispose già con l'acquolina alla bocca Niall,
“Cora è brava con i dolci...” intervenne anche Harry,
“E anche con gli scemi se riesce a sopportarti” lo stuzzicò Zayn ridendo sotto i baffi,
“Malik, guarda qua!” e non appena il moro si avvicinò al riccio, quest'ultimo gli lanciò addosso una manciata di farina che precipitò dritta sulla maglietta del moro, lasciandogli un'enorme chiazza bianca. Zayn rimase a bocca aperta mentre Harry aveva sfoderato un sorriso soddisfatto e divertito che mi fece letteralmente impazzire.
“Molto meglio così” disse il riccio impertinente,
“Questa è guerra” si riprese il moro prendendo una manciata di zucchero a velo e precipitandosi su Harry. Il riccio in tutta risposta non fece altro che ridere e dimenarsi, peggiorando la situazione. In ben poco tempo i due erano impegnati a scannarsi a colpi di farina e zucchero a velo, sotto i miei e gli occhi di Niall, esterrefatti ma allo stesso tempo divertiti.
“Niall, non farli avvicinare alle uova, mi raccomando...” gli sussurrai facendolo ridere.
“Che succede qui?” domandò Liam entrando in cucina. La scena fu...alquanto comica. Harry e Zayn si bloccarono proprio mentre il moro stava tenendo ferma una mano del riccio e quest'ultimo con la mano libera lo stava riducendo ad un pandoro ben zuccherato. Entrambi guardarono Liam che aveva sgranato gli occhi notando come i due i erano ridotti e constatando come avevano conciato la cucina. Sembrava quasi che avesse nevicato. Tutti e quattro sapevamo che di lì a poco, Liam sarebbe esploso, e infatti,
“Zayn Jawaad Malik, Harry Edward Styles...che state facendo, di grazia?” disse fingendo calma,
“Muffin!” rispose sarcastico il moro, mentre Harry annuiva con la testa. Entrambi sorridevano come degli ebeti mentre io e Niall invece, guardavamo divertiti la scena lottando con tutte le nostre forze per non esplodere in una fragorosa risata che sicuramente ci avrebbe portato a ricevere un'occhiata fulminante da Liam.
“Come vi salta in mente di ridurvi così? Ah...ma che ve lo dico a fare, sembrate due pupazzi di neve...” e a quella sua ultima frase, scoppiammo tutti in un'allegra risata, constatando che l'uragano di perfezione Payne era passato.
“Ripulite tutto però, coraggio, scattare!” li riprese infine, incoraggiandoli a darsi da fare. I due si guardarono e decisero che per il momento quella battaglia poteva terminare. Mentre Zayn recuperava l'aspirapolvere per raccogliere tutta quella farina e tutto quello zucchero precipitati a terra, Harry con una spugna raccoglieva altrettanta polvere bianca dagli scaffali, dal tavolo e da ogni superficie che avesse raggiunto. Io e il biondo stavamo aspettando che i muffin finissero la loro cottura. Per ingannare l'attesa, Niall aveva recuperato dal frigorifero un pezzo di pizza; io invece, mi ero persa nei movimenti di Harry. Lo osservavo concentrarsi in quello che stava facendo, mentre con cura puliva il bancone della cucina e ogni tanto si scostava dalla fronte i capelli che gli ricadevano sugli occhi. Quel gesto, per insignificante che fosse, mi toglieva il fiato ogni volta. I suoi ricci in quel momento erano coperti qua e la di zucchero, o farina, così come lo era il suo viso e la sua maglietta. Quella macchia che aveva sullo zigomo poi, quasi gli donava. Sembrava frutto di un'accurata lavorazione piuttosto che il risultato di una frettolosa manata di Zayn. Com'era possibile che in qualsiasi situazione, Harry riusciva sempre a farmi perdere il controllo? Perchè finivo sempre col pensare che fosse irresistibilmente magnifico? Credo che avrei continuato a chiedermelo in eterno.
“Perchè sorridi?” mi domandò improvvisamente Niall facendomi cadere dalle nuvole. Harry alzò lo sguardo posandolo su di me e io rapidamente guardai altrove per non fargli capire che lo stavo fissando da circa un quarto d'ora e che ero rimasta stregata da quel suo fascino che inconsciamente o meno, si portava sempre dietro.
“No, niente...controllo i muffin!” tergiversai arrossendo leggermente e notando con la coda dell'occhio il sorriso di Harry. Ecco, se n'era accorto. Avrei potuto vincere un premio nobel per la categoria “Miss più sgamabile” dell'anno.
“Dal profumo sembrano pronti” intervenne Liam che era entrato a controllare i lavori di Harry e Zayn piuttosto che la cottura dei dolcetti, e infatti continuò,
“Andate a darvi una ripulita, va...” notando che la cucina era tornata quella di prima, mentre i due ragazzi ancora sembravano fantasmi. A quella semplice frase, i due, come bravi e ubbidienti bambini, corsero al piano di sopra per sistemarsi. Come faceva Liam ad avere quel magico effetto su di loro? Ringraziai il cielo che a comprare la glassa fosse andato Louis, altrimenti, con Liam fuori di casa, in quella cucina sarebbe seriamente successo il finimondo. L'uragano Tomlinson, di natura assai diversa da quello Payne, non avrebbe di sicuro aiutato in quella condizione, anzi, avrebbe fatto pure peggio.
“Si, ci siamo” confermai qualche minuto dopo e tirai fuori la teglia dal forno stando attenta a non scottarmi. Tutti si avvicinarono per osservare i muffin, compresi Harry e Zayn che erano tornati in cucina perfetti come sempre. Le tortine sembravano squisite anche senza glassa, ma quella della decorazione, come aveva detto il biondo, era la parte migliore. In quel momento ci venne in mente che Lou non era ancora tornato e così Niall decise di chiamarlo. Pochi secondi dopo però, l'irlandese riattaccò piuttosto deluso e guardandoci disse,
“Non mi risponde...”
“Avrà messo in silenzioso, come al solito” rispose Harry avvicinandosi a me e cingendomi con le braccia la vita. Passarono una decina di minuti e finalmente, mentre Zayn dattilografava instancabilmente al cellulare, Liam sfogliava una rivista, Niall sgranocchiava patatine e Harry mi accarezzava i capelli, sentimmo la porta aprirsi.
“Oh, finalmente Lou, eri indeciso su che colori prendere?” cominciò Niall dirigendosi verso l'ingresso,
“Niall veloce aiutami, ragazzi!” sentimmo gridare Louis nell'altra stanza. Capimmo tutti subito che quello non era il solito tono scherzoso del ragazzo e ci precipitammo a vedere che stava succedendo. Louis teneva in braccio il corpo esile di una ragazza che, inerme, giaceva tra le sue braccia. Velocemente Harry si avvicinò per aiutarlo e Liam propose di farla stendere sul divano.
“Lou, ma che le hai fatto?” chiese Zayn dando di gomito all'amico,
“Io? Niente! Stavo firmando qualche autografo qua fuori e improvvisamente una ragazza ha chiamato aiuto, mi sono avvicinato e l'ho trovata svenuta, quindi ho pensato di portarla dentro” spiegò lui,
“Forse è il caso di chiamare l'ambulanza” disse Liam, ma non appena terminò la frase, la ragazza cominciò a muoversi sul divano e a poco a poco aprì gli occhi, sbiancando vistosamente. Temetti che sarebbe svenuta una seconda volta, invece si limitò ad osservarci, allibita sedendosi sul divano. Effettivamente non capitava tutti i giorni di svenire e di risvegliarsi a casa dei One Direction.
“Ecco, bevi un po' d'acqua, come ti chiami?” le disse Niall porgendole un bicchiere e sorridendole dolcemente. La ragazza quasi prese paura, ma successivamente buttò giù qualche sorso per poi accennare un “grazie” piuttosto sussurrato. Decisi di intervenire per rassicurarla, forse l'agitazione in quel momento era troppa per lei, potevo capirla bene,
“Ehi, stai tranquilla, questi cinque non ti mangeranno, come ti senti?” le sorrisi poggiandole una mano sulla spalla,
“Bene direi, comunque...Katy, mi chiamo Katy” cominciò lei. Quel suo volto mi ricordava qualcuno, non riuscivo a collegare bene le cose, ma mi sembrava di averla già vista da qualche parte.
“Un po' scossa?” le chiese Zayn, provocandole un notevole rossore sulle guance. La ragazza annuì.
“Beh, riposati un po', vedrai che presto ti sentirai meglio...Cora, perchè non le porti un muffin? Un po' di zuccheri potrebbero farle bene” continuò Liam per poi rivolgersi a me. In poco tempo le portai il muffin e un secondo bicchiere d'acqua. La ragazza addentò timidamente il dolcetto.
“Si ma non state qui impalati ad osservarla come fosse un alieno, dai, aria!” intervenne Louis. Effettivamente eravamo rimasti tutti attorno a lei per gran parte del tempo.
“Scusami, ma...io e te ci conosciamo?” le chiesi mentre Niall, Louis e Zayn erano tornati in cucina,
“No, non direi” mi rispose la ragazza dai lunghi capelli biondi senza guardarmi negli occhi. Strano come comportamento. Si vede che era veramente molto agitata. Decisi di non insistere e saltellai in cucina perchè avevo veramente voglia di decorare quei muffin. Niall era già all'opera e anche Zayn si stava dilettando con la glassa colorata mentre Louis li prendeva in giro entrambi per le decorazioni sghembe e imprecise che stavano facendo.
“Chi mi passa il blu?” chiesi e finalmente anche io cominciai con le mie opere d'arte altrettanto sghembe. Dopo passaggi di colori, scambi di consigli su come fare al meglio una nota musicale su un dolcetto e le battute di Lou, i diciotto muffin erano pronti e belli colorati. Ne misi qualcuno su di un vassoio e lo portai in salotto dove ritrovai la ragazza che rideva con Harry e Liam. Forse si era un po' tranquillizzata. Tutti accettarono volentieri i dolcetti e per la gioia mia e di Niall, ci fecero i complimenti. Dopo che mi fui gustata il mio personalissimo muffin con un gatto disegnato con il cioccolato fuso, mi soffermai sulla bionda seduta sempre allo stesso posto. Sembrava che stravedesse per Harry perchè non gli toglieva un secondo gli occhi di dosso, parlando quasi solo con lui. Ero sicura di averla già vista...quei quei suoi occhi così grigi e freddi come il ghiaccio mi ricordavano qualcosa...poi, improvvisamente, un flash:
<<“Te lo ripeto, sparisci, stagli lontana! E' sicuramente per colpa tua che è in ospedale! E poi vogliamo parlare di quel periodo in cui non faceva nemmeno più interviste? Che cosa gli stai facendo? Che poi, ma perchè una come te? Guardati! Voglio dire, con tutte le belle ragazze che può avere, sceglie proprio te?”>>
Quelle parole mi risuonarono in testa, dalla prima all'ultima. Era lei. Quella ragazza che mi aveva fermata per strada e accusata di aver mandato Harry in ospedale. Ne ero sicura, ora avevo riconosciuto quei capelli così biondi e quegli occhi di ghiaccio. Come avevo fatto a non capirlo prima? Ma soprattutto, cosa voleva quella? Qualcosa mi diceva che non ce la stava raccontando giusta, che aveva da nascondere chissà cosa...e forse non era nemmeno svenuta veramente, altrimenti perchè alla parola “ambulanza” che Liam aveva pronunciato, la bella addormentata si era svegliata? Un miracolo? Mmmh...
“Sei tu vero?” chiesi rivolta a lei, interrompendo qualsiasi conversazione ci fosse in atto,
“Scusami, credo di non capire...” disse lei trasalendo,
“Non fare la furba con me, ora ho capito chi sei. Sei la ragazza che mi ha quasi aggredita a pochi passi da questa casa qualche giorno fa, non è vero?” sentenziai alzando leggermente la voce. Niall mi lanciò uno sguardo interrogativo: era l'unico a cui avevo raccontato della ragazza e voltandomi verso di lui, annuii confermandogli che era proprio lei.
“Hai sbagliato persona...” continuò lei imperterrita,
“Oh, no che non ho sbagliato. Esci di qui, coraggio!” scattai in piedi invitandola ad uscire,
“Cora, che ti prende? Chi ti ha quasi aggredita qualche giorno fa?” mi domandò Lou preoccupato,
“Questa qua” la accusai indicandola con l'indice,
“Calmati, sono sicuro che sia stato un equivoco” si aggiunse Liam,
“No, io so che è stata lei, me lo ricordo Liam” gli risposi,
“Cora, non serve farne una tragedia, non mi sembra che possa essere una ragazza aggressiva, siediti e parliamone tranquillamente, no?” disse poi Harry. Oh no, no che non me ne sto tranquilla. Harry era caduto in trappola e stava facendo il gioco della bionda. Mi voltai verso Niall e prendendolo per un braccio lo trascinai al piano superiore.
“Cora, tutto bene?” mi chiese quando mi fui chiusa la porta di camera sua alle mie spalle,
“E' lei Niall, è lei! Quella che mi ha accusata di tutto, che mi ha minacciata e che mi ha detto di sparire dalla vita di Harry e dalla vostra!” cercai di spiegargli,
“Ne sei sicura?”
“Si!” insistetti,
“Non hai visto come guarda Harry? Non lo molla un secondo! Non dirmi che non ci hai fatto caso!” continuai,
“Si l'ho notato...io ti credo Cora, ma cosa possiamo fare, lei è stata male...”
“Ma figurati se è veramente svenuta! Ha aperto gli occhi quando Liam ha detto che avrebbe chiamato l'ambulanza!” protestai,
“Effettivamente...però, resta il fatto che non possiamo fare gran che”
“Non è vero, io la voglio fuori di qui in meno di dieci minuti, a costo di prenderla a calci” feci ridere il biondo che alla fine mi disse,
“Io sono dalla tua parte, dimmi cosa devo fare e lo farò” gli sorrisi riconoscente e lo abbracciai,
“Grazie Niall”.
Al piano inferiore, la ragazza ancora parlava con Harry continuando a sorridere e a toccarsi i capelli. Glieli avrei staccati uno ad uno, o meglio, ci avrei dato fuoco. Io e Niall eravamo andati in cucina senza soffermarci anche se il mio istinto urlava qualcosa tipo “fermati, strozzala, affogala e buttala dalla finestra” proprio nel momento in cui notai che una sua mano era addirittura scesa a poggiarsi sulla gamba del riccio che non sembrava per niente infastidito.
“Gliela stacco a morsi quella mano se non la toglie di lì” dissi a denti stretti all'irlandese,
“Dobbiamo smascherarla, ma come?”
“Non lo so Niall...prenderle il cellulare e leggere i messaggi potrebbe essere una buona idea...”
“Si, ma come pensi di riuscirci?” mi domandò,
“Ci riuscirò e basta”.

La mattinata stava passando lentamente e il pomeriggio fu altrettanto noioso. La bionda si era fermata a pranzo perchè Liam, dall'animo troppo gentile e premuroso, si era preoccupato per la sua salute e aveva insistito perchè si fermasse. Ovviamente, quella non se l'era fatto ripetere due volte, e fingendo timidezza e dolcezza, sembrava aver incantato tutti. Tutti tranne me e Niall. Grazie al cielo l'irlandese mi credeva, almeno su di lui potevo contare. Ad un tratto però, notai dell'altro. Mentre Katy civettava con Harry, vidi come all'ennesimo elogio che la bionda aveva rivolto al riccio, Louis avesse alzato gli occhi al cielo e sbuffando avesse cominciato a giochicchiare con il cellulare. Un sorrisetto soddisfatto si dipinse sulle mie labbra, nemmeno lui la tollerava e questo era di sicuro un punto a mio vantaggio. Studiai ogni singolo movimento della ragazza e notai che la sua borsa era proprio sul divano, vicina a lei. Il cellulare era lì dentro perchè più volte avevo visto come l'aveva tirato fuori da una tasca intera, scritto qualcosa e poi rimesso al suo posto. Il problema era che su quel divano, ci aveva messo le radici. Lo stesso identico posto che aveva agguantato prima di pranzo. Come potevo distrarla a tal punto da farle dimenticare la borsa? E, come avrei potuto prenderle il cellulare senza che nessuno mi vedesse? Poi mi venne un'idea. Tirai fuori il mio di cellulare e scrissi un messaggio a Niall che era seduto su di una poltrona di fronte a me. Poco dopo lo vidi leggere e regalarmi un sorrisetto come ad accettare di fare quello che gli avevo chiesto via sms.
“Harry, me lo faresti un favore?” chiese poi il biondo,
“Sarebbe a dire?” gli domandò lui di rimando,
“Non è che mi faresti qualcuna delle tue frittelle? Ho fame...” spiegò l'irlandese,
“Horan, ci sono altri muffin avanzati e poi, abbiamo finito di pranzare un'ora fa, come puoi avere ancora fame?”
“E' ora di merenda...e poi, sono sicuro che anche Katy vorrebbe assaggiare le tue magnifiche frittelle, vero?” mugugnò Niall sfoderando i suoi occhioni più convincenti,
“Sei incorreggibile, vieni con me, così almeno impari a fartele una volta per tutte...” disse Harry alzandosi dal divano e dirigendosi in cucina dopo aver visto la ragazza al suo fianco annuire. No, un momento. Niall non poteva andarsene in cucina con Harry, doveva distrarre Louis, Liam e Zayn. Katy come previsto si era alzata per seguire il riccio come una brava cagnolina ma Niall mi serviva ancora. Avrei dovuto cambiare programma, così rassicurai il biondo con lo sguardo e gli feci segno di andare con loro. Almeno li avrebbe tenuti impegnati altrove. Quando i tre furono nell'altra stanza, guardai i ragazzi: Louis continuava a giocare con il cellulare mentre Liam e Zayn avevano acceso la playstation e stavano sparando a qualche nemico. Forse nemmeno si sarebbero accorti di quello che avrei voluto fare. Mi alzai e mi diressi verso la borsa della ragazza. Diedi una rapida occhiata ai tre e velocemente infilai la mano nella tasca cercando di recuperare il cellulare della bionda. Ero agitata perchè se per qualche strano motivo Katy fosse tornata in salotto, mi avrebbe colta con le mani nel sacco...o meglio, nella borsa e di certo non avrei potuto spiegarle il perchè. Finalmente i miei polpastrelli raggiunsero una superficie dura e liscia e senza esitare, estrassi il telefono e lo misi in tasca. Tirando un sospiro di sollievo corsi al piano superiore. Appena fui nel corridoio, cominciai ad aprire la cartella dei messaggi ricevuti. La conversazione più recente era con una ragazza, Clare. Perchè quel nome non mi suonava nuovo? Proprio così, quel giorno, la bionda aveva chiamato la ragazza alle sue spalle. Ormai non avevo più dubbi, l'avrei incastrata.
“Lo sai che è violazione della privacy?” mi sorprese una voce alle mie spalle e nel voltarmi, Louis mi rubò dalle mani il cellulare che con tanta fatica avevo rubato.
“Lou, fermo, non è come pensi” cercai di spiegargli,
“Perchè, cosa penso io?” mi domandò beffardo,
“Magari che sia ossessionata da tutte le ragazze che ronzano intorno ad Harry, ma non è così!”
“Mmmh...e allora com'è?” continuò lui dondolandomi il cellulare a pochi centimetri dalla faccia, assumendo una tipica espressione alla Louis Tomlinson.
“Senti, è difficile da spiegare ma lascia che legga qualche messaggio e vedrai che tutto sarà più chiaro”
“Dici? Perchè io credo che invece dovrei...” ma lo interruppi,
“Oh andiamo Lou! Ho visto che non piace nemmeno a te quella ragazza! Si vede lontano un miglio che nasconde qualcosa. Te lo ripeto, quella mi ha quasi aggredita e per di più minacciata e mi ha ordinato di sparire dalla vita di Harry e dalla vostra, oltre che avermi accusata di quello che Harry ha dovuto passare...”
“Shoosh!” mi zittì lui posandomi la mano sulla bocca,
“Dicevo che forse dovrei insegnarti a nasconderti meglio quando vuoi leggere i messaggi altrui. Qui ti avrebbe sgamato anche un bambino, eh!” mi rispose lui lanciando in aria il telefono un paio di volte.
“Quindi mi credi?” gli chiesi,
“Dai, leggiamo questi messaggi...” continuò lui avvicinandosi a me e facendo in modo che entrambi potessimo leggere la conversazione con Clare.

“Harry, Niall! Avete finito con quelle frittelle?” li chiamò Louis scendendo giù dalle scale saltellando,
“Cora deve dirvi una cosa!” continuò lui ridacchiando tra se e se per poi tuffarsi sul divano dove i poveri Zayn e Liam erano tutti concentrati sul videogioco.
“Louis ma che ti salta in mente!?” gridò Zayn prendendolo a cuscinate,
“Stavo vincendo prima che tu facessi la tua nobile entrata” constatò Liam aiutando il moro nella lotta con i cuscini.
“Eccoci, che succede?” esordì Harry entrando in salotto seguito da Katy e da Niall che ancora masticava le sue frittelle.
“Cora deve fare una comunicazione” ribadì Louis ancora steso sulle gambe dei due ragazzi. Al che Niall mi guardò soddisfatto e io mi schiarii la voce per poi tirare fuori dalla tasca il cellulare di Katy. La bionda trasalì e sbraitò,
“E' il mio cellulare quello, come ti permetti?” ma il biondo l'afferrò prontamente per la maglietta,
“Ascolta, è sicuramente interessante” le disse con la bocca piena,
“Ragazzi, che sta succedendo? Cora?” chiese il riccio rivolgendosi a me,
“Fidati di me Harry...” gli dissi guardandolo negli occhi,
Clare ho un piano, andremo davanti alla loro casa e aspetteremo che uno di loro esca, a quel punto farò finta di sentirmi male e tu dovrai attirare l'attenzione...se tutto va come ho programmato, vedrai che riuscirò ad avvicinarmi ad Harry e a sbarazzarmi di Cora – feci una pausa scorrendo i messaggi –Clare, sei stata grande! Hai attirato l'attenzione di Louis in modo perfetto e ora sono a casa loro, tutto sta andando come previsto. Cora mi ha riconosciuta e ha fatto una scenata davanti a tutti ma non le hanno creduto, forse solo il biondino, ma lui non mi preoccupa per niente...tutto andrà come ho pianificato! - feci un'altra pausa per notare gli sguardi dei ragazzi: Niall sentendo l'ultima frase aveva cominciato a ridere come al suo solito, Harry ascoltava esterrefatto così come Liam e Zayn, il quale però sembrava piuttosto divertito. Katy era verde di rabbia. - Ehi Clare, mi sono fermata da loro a pranzo. E' perfetto. Ho parlato tutto il giorno con Harry e vedrai che riuscirò a mettere lui e tutti gli altri contro di Cora e tutte le directioners mi ringrazieranno! - leggendo quel messaggio la mia voce tremò, ma continuai - E poi, lei è ancora peggio di come me la ricordassi...è difficile restare in sua compagnia ma devo farcela. Harry sembra che abbia una simpatia per me e se continuo così, tra non molto, al posto di questa qua ci sarò io!” e alzai lo sguardo. La situazione non era cambiata di granchè, ma in quel momento, la bionda scattò verso di me probabilmente per spingermi o colpirmi ma Harry prontamente la fermò, e sollevandola di peso. Tenendola come un sacco di patate la accompagnò alla porta mentre lei sbraitava e inveiva contro di me. Io presi la sua borsa, misi dentro il cellulare e gliela porsi sorridendole soddisfatta. Poi Harry aprì la porta di casa e fece uscire Katy, la quale si mise a correre verso la ventina di ragazze che ancora aspettavano lì fuori impazienti, scomparendo tra di loro. Quelle cominciarono a urlare non appena videro la porta della casa aprirsi. Al che, anche gli altri ragazzi che avevano voluto assistere alla scena si mostrarono, scatenando ancora di più la gioia di quelle ragazze. Harry infine si voltò verso di me e mi prese per mano. Mi portò davanti alle ragazze e cominciò a parlare creando il silenzio tra quelle fan,
“Lei è Cora, la mia ragazza. Non mi importa se non vi piace, perchè l'importante è che piaccia a me. Lei è la mia felicità in questo momento, quindi se siete vere fan sarete pronte a sostenermi ugualmente e a sostenere anche lei. Non ho mai fatto una cosa del genere perchè ritengo che la privacy sia importante, ma visti i trascorsi, è meglio mettere bene in chiaro la situazione e se sarà necessario, lo griderò a tutto il mondo” detto ciò, lo guardai sorpresa. Mai avrei pensato che Harry volesse rendere pubblica la nostra relazione, ma forse, visto l'accaduto, si era sentito come in dovere di farlo nei miei confronti. Poi, inaspettatamente, una ragazza si mosse verso di noi e guardando me con due occhi profondi e sinceri, cominciò
“Sei bellissima Cora, credo che formiate veramente una bella coppia, potrei fare una foto con voi?” ascoltando quelle parole, mi venne da abbracciarla, e lo feci, semplicemente. La ragazza sembrò apprezzare e dopo aver abbracciato anche Harry, ci facemmo scattare quella foto con lei in mezzo. Molte altre vollero una foto con noi due e dopo aver soddisfatto tutte quelle che lo chiedevano, tornammo in casa. Mi sentivo bene, mi sentivo leggera e felice, ancora sempre e solo grazie a lui.

Quella sera, dopo cena, io e Harry eravamo stesi sotto le coperte insieme, abbracciati sul suo ampio letto a due piazze. Lui, poggiato su di un lato, giocava con i miei capelli mentre io, supina, mi perdevo nei suoi occhi così verdi anche nella penombra della stanza.
“Scusami se non ti ho creduto subito” cominciò lui,
“Non devi scusarti...”
“E invece sì” continuò lui posando una mano sul mio fianco e tirandomi ancora di più a se. Sentivo il suo respiro scontrarsi sulla mie labbra, il suo calore scottare la mia pelle e il suo profumo inebriarmi i sensi come una droga dalla quale non avrei più saputo fare a meno.
“Quando avremmo un po' di pace io e te, uhm?” gli sussurrai,
“Presto, te la meriti un po' di tranquillità” mi rispose lui serio,
“Non intendevo...” cominciai io cercando di scusarmi per averlo magari fatto sentire in colpa, ma le sue labbra si poggiarono dolcemente sulle mie zittendomi,
“Lo so...” mi sussurrò a fior di labbra, riprendendo poi a baciarmi come solo lui sapeva fare, mandandomi in estasi e lasciandomi, per l'ennesima volta, senza fiato.

 

Hiiiiii!
Eccomi qua, ancora a rompervi con i miei capitoli. Cora e Harry avranno un po' di tranquillità prima o poi? Staremo a vedere che succederà nel prossimo capitolo.
Lettrici, mie carissime lettrici, qui mi sa che la storia si sta dilungando troppo e anche se non vorrei che finisse mai, credo che tra un po' mi toccherà postare l'ultimo capitolo. Vi prometto che sarà epico :) ancora voglio scrivere qualche capitolo, però mi sembra arrivato il momento di concludere questa ff per evitare che diventi troppo pesante e ripetitiva.
Detto questo, che altro aggiungere se non grazie? Quindi, grazie, grazie a tutte, alle lettrici silenziose e a quelle che mi fanno sempre sorridere con una loro recensione.
Un bacio grande,
Fe.

  
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