Serie TV > Grey's Anatomy
Segui la storia  |       
Autore: lulubellula    15/11/2012    3 recensioni
Tutti noi conosciamo le storie dei chirurghi del Seattle Grace, le loro capacità, le loro storie, i loro amori, i loro sogni.
Eppure sappiamo ben poco di come erano prima, prima di diventare medici, da bambini, da adolescenti, prima di scegliere la loro strada.
Il mio intento é quello di colmare questa lacuna o almeno di provarci.
Buona lettura!
1) Meredith
2) Derek - prima parte
3) Derek -Seconda parte
4) Derek - Terza ed ultima parte
5) Cristina
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Piccoli chirurghi crescono

Cristina



Domani sarà il mio compleanno, compirò nove anni finalmente, mi sto allontanando per sempre dall' essere bambina.

Immagino di essere una di quelle persone che odiano essere piccole e poi adolescenti, immagino di essere nata adulta, perché é così, io odio essere una bambina, sottostare a mia madre e dovermi vestire con quelle orribili gonne tutte fronzoli, tutto quel rosa, mangiare controvoglia quei pasticcini da tè pieni di zucchero e coloranti e indossare quelle scarpine di vernice con la chiusura laterale che segnano i piedi non appena le calzo.

Io non sono così, sono diversa, sono come il mio papà, lui é tutto il mio mondo, lui é la persona a cui voglio assomigliare, é il mio modello, la persona che mi capisce di più di tutte.

Lui mi regala libri di biologia e di chimica molecolare, mia madre invece dei noiosi ed inutili tomi di galateo e buone maniere, lui mi porta al Museo di Storia Naturale e alle mostre, lei mi costringe a stare ore ed ore in teatro ad assistere ad interminabili balletti di danza classica.

Lui stasera mi porterà a festaggiare il mio compleanno in un posto speciale, non mi ha rivelato nulla, ha detto di volermi fare una sorpresa, anche se spero tanto che mi porti in un luogo con la musica alta e una pista da ballo e che mi regali il microscopio che desidero tanto.

E sono sicura che lo farà, perché lui sa sempre ciò di cui ho bisogno; noi due non dobbiamo parlare molto, le parole non servono tra di noi, ci capiamo grazie ai nostri sguardi, ai nostri gesti, non ci serve nient' altro.

Vieni, Cristina, vieni, dobbiamo andare, altrimenti faremo tardi” mio padre si avvicina a me e mi sorride, il suo sorriso é bellissimo, é radioso, un padre giovane ed orgoglioso di sua figlia, della sua unica figlia, della sua bambina.

Mi avvicino a lui, con il vestito che mia madre mi ha costretto ad indossare, un vestito azzurro e svolazzante, il sogno di ogni fanciulla della mia età, una specie di incubo per me, ma ora non mi importa, non mi interessa perché non c' é nulla al mondo che io ami quanto un viaggio in auto con lui, breve o lungo che sia.

Arrivo, papà” salgo in auto con lui, stringendomi il coprispalle blu, aggiustandomelo sul cuore, perché oggi fa freddo, incredibilmente freddo.

La strada é ghiacciata e scivolosa, l' asfalto é viscido e vischioso, ai lati della strada ci sono cumuli di neve sporca di sassolini e olio delle auto, il cielo é plumbeo e sta per ricominciare a nevicare.

Mio padre accende l' auto ed esce dal vialetto, immettendosi nella strada principale, guidando per circa mezzo miglio senza proferire alcuna parola.

Che hai, papà? Perché non dici nulla?” gli chiedo, lievemente incuriosita e anche un po' preoccupata.

Mio padre si gira verso di me e mi sorride, anzi comincia a ridere: “Dovresti guardare la tua faccia in questo momento, Cristina, sei buffa!”.

Io lo osservo un tantino offesa: “Non é vero, non sto facendo alcuna faccia buffa, sei tu che mi stai prendendo in giro” gli rispondo io.

Sì, che la stai facendo! Comunque non ti parlo perché non voglio farmi sfuggire nulla sulla sorpresa che ti ho preparato per il tuo compleanno, Cristina, non perché sono arrabbiato con te” mi rassicura lui.

Io mi giro verso il finestrino, arrotolandomi i miei capelli ricci e corvini, di cui vado molto fiera, attorno all' indice; intanto osservo la neve che continua a scendere sempre più copiosa, il cielo che si fa sempre più scuro e nuvoloso, la temperatura che sembra diminuire sempre di più.

Poi mi volto e gli sorriso: “D' accordo, papà ti credo, però potresti darmi almeno un piccolo indizio. Dai, solo un indizio piccolo piccolo, poi se capirò tutto non sarà colpa tua e quando la mamma mi consegnerà il regalo farò finta di essere sorpresa, lo giuro!” lo imploro io, cercando di assumere l' aria e il tono di voce più convincenti possibile.

Lui si volta verso di me e mi dice: “Ok, ti do un piccolissimo indizio, Cristina. Ti basti sapere che il mio regalo ti cambierà la vita, d' ora in poi ricorderai questo giorno come quello che ha cambiato la tua intera esistenza, d' ora in poi nulla sarà più come prima” mi risponde sorridendomi come al solito per incoraggiarmi e rassicurarmi.

Io lo osservo rapita, credo proprio che nessun' altra bambina al mondo sia fortunata quanto me, nessun' altra di certo ha un padre come il mio.

E queste sono le ultime parole che ricordo di aver pensato prima dell' impatto.

 

Mi sono svegliata qualche tempo dopo, secondi, minuti, non so quanto dopo, mi sono svegliata vedendo il mio abitino azzurro macchiato di sangue, mi sono svegliata sentendo un dolore fitto ed acuto alla fronte, un profondo taglio, che mi attraversava parte del sopracciglio sinistro e mi arrivava alla tempia.

Mi sono girata e l' ho visto, ho visto il mio papà in un lago di sangue, una profonda ferita al petto da cui colava copioso del sangue scuro e caldo.

Mi sono avvicinata a lui e l' ho chiamato, più e più volte, prima era un sussurro o poco più, poi quasi un grido disperato, alla fine solo una sorta di suono che proveniva dalle mie viscere, quasi gutturale e inumano, quel suono primordiale del dolore, che non conosce lingua, né dialetto, né specie.

Papà, papà!” continuavo a ripetere, tenevo le mie mani sporche di sangue sul suo petto, ho sentito il pulsare del suo cuore nelle mie fragili mani infantili, l' ho sentito pulsare sempre più debolmente, finchè non si é fermato del tutto, finché qualcuno, un paramedico forse o un soccorritore tardivo, mi ha strappato dalle sue braccia e mi ha allontanato da lui, per quel momento, per sempre.

Ti basti sapere che il mio regalo ti cambierà la vita, d' ora in poi ricorderai questo giorno come quello che ha cambiato la tua intera esistenza, d' ora in poi nulla sarà più come prima”.

Le sue ultime parole mi rimbombavano nella testa, continuavano a fluttuare come degli spettri nella mia mente, si sono rivelate una triste profezia, il suo regalo, un microscopio ottico; mi ha cambiato la vita, quel giorno, invece, ha cambiato me.

A mezzanotte, il giorno del mio compleanno, mentre un' ambulanza stava portando via il mio papà, ho giurato a me stessa che non mi sarei mai più sentita così, ho giurato a me stessa che non mi sarei più sentita così fragile ed inutile, così piccola e indifesa, ho giurato a me stessa che non avrei mai più tenuto un cuore tra le mie mani, con la sola possibilità di lasciare che le mie dita sentissero una vita scivolarmi via tra le mani.

La prossima volta, avrei tenuto un cuore in mano per curarlo, non per sentirlo spegnersi istante dopo istante, lentamente.

Ho giurato a me stessa che non avrei lasciato più entrare nessuno nella mia vita in quel modo, per non dover mai più soffrire così tanto.

Ho promesso a me stessa che, da quel momento, avrei indossato una maschera di ghiaccio, che non avrei mai più provato sentimenti, che non mi sarei più affezionata a nessuno in quel modo.

Ho giurato a me stessa che avrei cercato di cambiare per non dovermi più sentire vulnerabile e inutile, avrei studiato, mi sarei esercitata, avrei sfidato la morte e le avrei riso in faccia, proprio come lei aveva fatto con me, quel giorno.

Ed ho promesso tutte queste cose, la notte del mio compleanno, per renderti fiero di me, papà, proprio come quella sera.

NdA:
Scusate per il ritardo nell' aggiornare, ma sono stata molto impegnata in questo periodo, spero comunque che il capitolo sia piaciuto lo stesso
Le recensioni, al solito, sono apprezzate
Alla prossima
lulubellula

   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Grey's Anatomy / Vai alla pagina dell'autore: lulubellula