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Autore: JulietXD5    15/11/2012    2 recensioni
E fu allora che la baciò con foga, stringendola tra il suo petto e il muro.
All'inizio la ragazza cercò di divincolarsi, ma le mani forti del ragazzo la tenevano saldamente per le braccia.
[...]
Quando, finalmente, Draco lasciò la presa sui suoi fianchi magri, e allontanò le labbra da quelle di lei, Hermione realizzò cosa aveva appena fatto.
Genere: Avventura, Guerra, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione, Ron/Hermione
Note: Lemon, Movieverse, What if? | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Dopo la II guerra magica/Pace
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Capitolo IV
Kiss Me Hard Before You Go





Ron e Hermione erano ormai arrivati alla Stanza delle Necessità, e lì videro Draco, Blaise Zabini e Goyle minacciare Harry con le bacchette puntate contro di lui.
Subito Ron decise di intervenire.
«Hermione corri!» la incitò il ragazzo.
Ma Hermione, vedendo che c'era Draco, si raggelò.
Non posso. pensò.
«Hermione, cosa aspetti? Disarmalo!» le urlò spazientito il rosso.
Non ce la faccio. Era impietrita.
Così toccò a Ron prendere l'iniziativa.
Stupeficium! risuonò tra le pareti della stanza. La bacchetta di Draco cadde, emettendo un tintinnio quando toccò il suolo. Harry tirò fuori la sua, e iniziò ad attaccarsi con Goyle, mentre Ron pensava a Zabini.

Hermione guardava la scena immobile. Dopo sette anni ancora che si attaccano come bambini?
La bionda serpe cercava disperatamente la bacchetta tra le cianfrusaglie presenti.
Cosa spinse la scaltra e brillante Grifondoro a fare ciò che segue, è un interrogativo a cui non sappiamo dare risposta. Che sia stato per puro istinto di protezione, o semplicemente per poterlo avere di nuovo accanto, Hermione Granger afferrò Draco Malfoy per il braccio, stropicciando la nera camicia setosa, e lo tirò a sè, facendolo riparare dietro una catasta di oggetti antichi e arrugginiti.

«Granger, cosa fai?! Non vedi che hanno bisogno di me?!» le gridò lui arrabbiato.
Perchè lo stava proteggendo?
«Non so perchè l'ho fatto!» Era vero, non lo sapeva. «Mi è venuto naturale farlo... ma non so perchè!» tentò di giustificarsi.
A quelle parole, Draco, che stava osservando lo scontro nella stanza, si voltò velocemente verso la ragazza, e avanzò fino a spingerla contro il muro.
Allora non ti sei dimenticata.» le sospirò, sporgendosi verso le sue labbra per baciarla.
«Hermione pose le mani tra le due bocche, spingendo via il ragazzo.
«Draco no!» lo fermò lei. «Di cosa stai parlando?»
La serpe la guardò confuso.
«Non stavi fingendo?» le domandò incredulo. «Non era uno dei soliti giochetti? Hai davvero rimosso tutto? Tutto quello che c'è stato?!» la sua voce iniziò ad alterarsi.
«Quali giochetti? Di cosa parli, rimosso cosa? Cosa ho dimenticato?!» ormai stava urlando anche lei.

E fu allora che la baciò con foga, stringendola tra il suo petto e il muro. All'inizio la ragazza cercò di divincolarsi, ma le mani forti del ragazzo la tenevano saldamente per le braccia. Le morse il labbro inferiore, e, quando ella aprì involontariamente la bocca, vi inserì la lingua.
Hermione, a quel contatto, si sciolse sotto il controllo della serpe passionale, diminuendo la resistenza.
Chiuse gli occhi, come fosse in uno stato di estasi. Il ragazzo se ne accorse e lasciò la presa sulle sue braccia, facendo scivolare le mani sui suoi fianchi.
La Grifondoro si lasciò andare a quel bacio appassionato, portando le braccia intorno al collo del ragazzo, accarezzandogli i biondi capelli.
Per la prima volta, la mente di Hermione Granger si spense.
Non pensò a nulla. Si preoccupò solo di rincorrere la lingua di Draco con la sua.

Quando, finalmente, Malfoy lasciò la presa sui suoi fianchi magri, e allontanò le labbra da quelle di lei, Hermione realizzò cosa aveva appena fatto.
«Io più di questo non posso fare.» ammise. Quando vorrai ricordare, sai dove trovarmi.» E dettole ciò, tornò a cercare la sua bacchetta, lasciando la brunetta ai suoi pensieri.
Ed ecco che i sensi di colpa iniziarono a farle male.
Delle aspre lacrime iniziarono ad uscire dai suoi occhi profondi, mentre la bocca si corrucciava in un'espressione di rabbia.
Hermione scivolò appoggiata al muro fino a raggiungere il pavimento, e nulla avrebbe mai potuto fermare la discesa di altre lacrime.
«Perchè sta succedendo a me?» si chiedeva mentre singhiozzava.
Tutte le sue convinzioni stavano cadendo a pezzi. Tutti i muri che si era costruita, li stava distruggendo lei stessa. Aveva ricevuto il tanto desiderato bacio da Ron, e subito dopo ne aveva ricevuto un altro dalla persona che aveva più odiato negli ultimi sette anni.

I rimorsi le causavano singhiozzi ancora più intensi e le facevano uscire ancora più velocemente le lacrime.
Odiava la situazione in cui si era cacciata. Odiava Draco. Odiava il fatto di averlo baciato, di avergli cinto il collo con le braccia e di aver affondato le dita nei suoi setosi capelli platino, quando si era ripromessa di non farlo se non con la rossa chioma di Ron.
Non sopportava che la sua immagine popolasse i suoi pensieri così spesso, e non riusciva ad accettare il fatto che, forse, il suo cuore provava qualcosa per il giovane Serpeverde.

Cos'ho dimenticato? Hermione smise improvvisamente di disperarsi, ancora sconvolta dallo sfogo appena avuto, le guancie ancora bagnate.
«Cos'ho dimenticato?» si ripetè ad alta voce.
Cercò di rielaborare ciò che le aveva detto Draco.
Le cose non le quadravano. L'intelligente brunetta cercò di scavare nei più arcani meandri della sua memoria, ma non riusciva a trovare nessun altro ricordo di Malfoy, se non il pugno in faccio datogli il terzo anno.
Sembrava serio quando lo diceva, non può essere uno dei soliti scherzi. si disse. Voleva scoprire di cosa stesse parlando il biondo.
Per la prima volta gli credeva. Se davvero c'era qualcosa che non ricordava, doveva scoprire cos'era. Così estrasse dalla borsetta una fiala, e, sbattendo con forza le palpebre, lasciò cadere in essa una lacrima limpida.
Non appena avesse potuto, sarebbe andata nell'ufficio di Silente e avrebbe consultato il pensatoio.
La ragazza guardò pensosa quell'inerme lacrime intrappolata nel vetro della fiala. In quella piccola goccia, era racchiusa la verità, era racchiusi ricordi che non sapeva di avere e c'era anche il suo futuro. Tutto dipendeva da quella lacrima.

Ma poco dopo, di fronte ai suoi occhi si manifestò una fiammata, che iniziò a far prendere fuoco alle cataste di oggetti vicino a lei.
Goyle stava aizzando il fuoco con la bacchetta, facendo bruciare tutta la stanza.
«Hermione, dove sei?» si sentì chiamare da Ron, e subito lo raggiunse lasciandosi alle spalle il nascondiglio, ormai catturato dalle fiamme sgargianti.
Dobbiamo uscire da qui!» gridò Harry, preso evidentemente dal panico, e, detto questo, i tre amici iniziarono a cercare una via di fuga.
I Serpeverdi iniziarono ad arrampicarsi sulle pile di oggetti, tentando di resistere alla gravità, che, altrimenti, li avrebbe spinti in una voragine di fuoco.
Il giovane di casa Weasley estrasse delle scope dal mucchio di cianfrusaglie e le porse agli altri, i quali vi salirono immediatamente e presero quota.

Nel frattempo, Draco e Blaise riuscirono a scalara ulteriormente la "montagna" sul quale si trovavano, ma, sfortunatamente, Goyle non resistette e cadde tra le alte fiamme, sotto lo stupore e l'incredulità dei suoi due amici.
Da sopra la scopa, Hermione notò Malfoy in pericolo, e subito prese velocità, fino a raggiungere Harry.
«Dobbiamo tornare indietro! Dobbiamo salvarli!» lo incitò, urlando con tutta la voce che aveva in gola.
Certo, Harry poteva anche odiare il Principe delle Serpi, ma non poteva di certo lasciarlo morire! Così accolse la richiesta della Grifondoro. Virarono la rotta, e tornarono indietro a soccorrere i due Serpeverde.
Harry afferrò Draco per il braccio e lo accolse sulla scopa, stessa cosa fece Ron con Blaise.
Velocemente, si fecero largo tra le fiamme, e, una volta fuori dalla Stanza delle Necessità, il moro Grifone gettò il diadema nel rogo, un attimo prima che la porta si chiudesse.

Un altro pezzo dell'anima di Lord Voldemort era stato appena distrutto, e Tu-Sai-Chi l'aveva sentito. Il dolore provato fu così forte, che la sua voce forte e sgraziata emise un urlo gelido, che fece rabbrividire chiunque lo udì.

Una volta salvi da quell'incendio, il quale non si sapeva in che modo si sarebbe successivamente spento, Malfoy e Zabini tagliarono la corda, correndo via freneticamente, senza nemmeno ringraziare i loro salvatori per non averli fatti diventare due polli arrosto.
Il Trio li guardò mentre si dileguavano. La Granger aprì la bocca come per urlargli Fermati! Torna indietro!, ma il suo tentativo fallì in un gemito strozzato.
Ron le si accostò amorevolmente, carezzandole la spalla sinistra in segno di conforto.
«E' finita, Herm. Siamo salvi.» la rincuorò lui. «E non perdere tempo a cercare di insultare quel serpente viscido. Sappiamo tutti che è un codardo, e ciò che ha appena fatto ne è la prova!»
Ron pensava di fare bene. Pensava di aiutarla a calmarsi, ma, in quel modo, la stava infastidendo.
Finiscila, Lenticchia! Non ti crederai certo meglio di lui!
Hermione rimase scioccata da cosa aveva appena pensato, ma il sentire Ron parlare male di Draco le stava facendo salire il sangue al cervello.
Accennò un leggero finto sorriso al giovane Weasley, il quale la strinse a sè con tutta la dolcezza che poteva avere, ma che, in quel momento, disgustava la Granger come il troppo zucchero sui denti.

Ron disciolse quell'abbraccio quando sentì Harry scivolare sul pavimento con le spalle a ridosso del muro, in preda a una visione.
La cicatrice gli bruciava sulla fronte chiara, e lentamente perdeva le forze, mentre la sua mente si univa con quella del Signore Oscuro.
Il serpente. Nagini. Era lei stessa un Horcrux.
Quando la visione finì, il "bambino sopravvissuto" raccontò ciò che aveva visto ai due amici, che ora erano accovacciati accanto a lui preoccupati.

La notte era ancora nel suo momento di massimo splendore. Il nero del cielo nascondeva sotto il suo manto tutto il mondo magico, stanco e provato dalle sofferenze di vedere cadere i loro cari davanti i loro occhi. Le lucenti stelle non riuscivano a dare la pace del sonno a nessuno.
Tom Riddle, nel buio di quella notte, avanzava verso la rimessa delle barche, dove lo attendeva Piton. E al suo fianco, la fedele e indomabile Nagini, l'Horcrux che Harry Potter avrebbe dovuto distruggere proprio quella notte.











Ed ecco finalmente il 4° capitolo!
Come potete vedere, in questo capitolo Hermione inizia a voler proteggere Draco, perchè ha capito di provare qualcosa per lui. Soltanto che pensa che sia una cosa appena nata, invece non è così, ma non vi anticipo niente.....!!! 
Inoltre la vediamo iniziare a difendere Draco anche mentalmente, insultando Ron nella sua testa. Non che questo voglia dire che non ama anche il roscio...
Spero che vi sia piaciuto questo capitolo, anche se è venuto un pò piccolo.
Alla prossima!!!
Giulia
  
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