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Autore: TrustInBieber    16/11/2012    62 recensioni
Esco fuori e vedo Justin giocare a basket con i suoi amici. "Justin?" Lo chiamo. Afferra la palla e si gira verso di me.
"Dimmi."
"Ehm, posso parlarti un attimo?" Mi passo nervosamente le dita sul braccio.
"Torno subito." Lancia la palla a Chaz e mi raggiunge. "Stai bene?"
"Si, si. Vieni qui." Gli prendo la mano e me lo tiro dietro. "Ho bisogno di un favore."
"Ok, dimmi." Incrocia le braccia.
"Ecco, io... Tu... Puoi insegnarmi a baciare?" Mi mordicchio il labbro.
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Mamma!" Urlo dal camerino, cercando di abbottonare il corpetto. Sospiro e mi guardo allo specchio.
Sembro... Sembro... Sembro una sogliola. Mi appiattisce il seno già inesistente, così sembro una tavola da stiro.
Perfetto, direi!
Mia mamma entra nel camerino sorridente. "Dimmi, tesoro."
"Mi aiuti con i bottoni?" Alzo i capelli e lei mi viene dietro, iniziando ad abbottonarlo.
"Sei nervosa?" Ridacchia piano, sedendosi poi sulla sedia accanto alla mia.
"Mi stanno sudando le mani." Sbuffo. "Ed è il quarto asciugamano che uso, non ce la faccio più. Sposarsi fa schifo!" Alzo gli occhi al cielo e lei ride.
"Beh, io mi sono sposata due volte." Fa spallucce.
"Si, lo s-" Mi blocco. "Aspetta, cosa, cosa, cosa?"
Due volte? Eh, cavolo.
"Lascia stare." Mi fa cenno con la mano di lasciar perdere e si guarda intorno. "Hai bisogno di qualcosa di blu!"
"Ho la forcina per i capelli." Mi indico la testa. "Mamma, se mi viene un infarto?"
Scuote la testa ridendo. "Non ti verrà niente. E Justin è bellissimo, quello smoking gli sta da Dio. Beh, ecco, la giacca."
Inarco un sopracciglio. "Perchè, che fine hanno fatto i pantaloni? Non dirmi che ha fatto come l'amico di papà che si è infilato la torta in tasca ed è scappato!" Mi alza velocemente dalla sedia e cammino in tondo per la stanza.
Mia mamma si alza e mi mette le mani sulle spalle. "No, ma ha i jeans. Sono neri, ma sono jeans. Non sai quanto è sclerata Pattie quando l'ha visto. Taylor ha cercato di aggiustargli i capelli, ma lui le ha tirato la piastra addosso, così la tua damigella ha un occhio blu."
Faccio spallucce. "Avevo bisogno di qualcosa di blu e di nuovo, ecco qui."
Ride e scuote la testa. "Allora." Mi passa le mani sulle braccia e io prendo un bel respiro. "Oh, e Ryan e Chaz si sono ubriacati."
Annuisco. "Perfetto."
"E Maddie ha cercato di farli tornare sobri con della camomilla."
La guardo. "E quindi?"
"Ecco, stanno dormendo." Spalanco gli occhi. "Ma stanno dormendo in prima fila!"
"Ma sono i testimoni di Justin!" Mi guardo intorno e prendo l'inalatore, facendo dei respiri profondi.
Questi due anni di preparazione del matrimonio mi sono costati la salute mentale e ben quindici chili.
E circa sei mesi di notti insonni.
"Dai, ti divertirai! Tuo padre è svenuto quando ci siamo sposati." Fa spallucce e prende la boccetta del profumo, facendomi segno di alzare la testa.
Lo faccio e mi spruzza una quantità eccessiva di profumo sul tutto il corpo. "Sembro un fiore di Chanel." Arriccio il naso.
Sorride e mi da uno schiaffo sulla guancia. 
Spalanco la bocca e mi premo la mano contro la pelle. "Ma sei impazzita?!"
"Ti senti meglio?" Sorride contenta. "Ti sei dimenticata dell'ansia?"
"No! E ora ho anche una guancia rossa!" Mi guardo allo specchio e ci sbatto contro la testa un po' di volte, finchè mia madre non mi ferma.
Taylor e Maddie entrano nel camerino. "Oh, la, la! Che schianto!"
"Oh, si, è ubriaca anche Taylor." Annuisce mia mamma. "Comunque ti aspetto fuori."
"Si, vai." Mi butto a sedere sulla poltrona di pelle rossa e tengo la gonna del vestito nelle mani.
Maddie si siede di fronte a me. "Allora? Come ci si sente? Sei nervosa? Se fossi te, sarei nervosa. Insomma, è un passo importante. Certo, meno importante dell'avere figli, e tu a quello hai già pensato. Ti fa ancora male la pancia? Sei sicura di riuscire a camminare? Magari dobbiamo portarti una sedia a rotelle!"
Inarco un sopracciglio. "Sto bene, ma accetto la sedia."
Ridacchia. "Tay, smettila di sniffare i gelsomini!" Le tira addosso una spazzola e la colpisce nell'altro occhio.
"Ahia, cazzo!" Sbotta quella, coprendosi il viso. Sbuffa. "Mi servirà la cera del museo di Madame Tussaud per coprirmi i lividi, ora!" 
Ridiamo e Pattie entra, facendomi segno di alzarmi. "Evelyn e Christian sono seduti accanto a Jaxon e Jazzy."
Annuisco leggermente e prendo un respiro, alzandomi dalla poltrona. "Sto impazzendo, lo giuro." Mi asciugo le mani di nuovo.
"Ho il borotalco, aspetta!" Maddie prende la sua borsa e ne tira fuori sei flaconi.
Aggrotto la fronte. "A cosa ti servono sei flaconi di borotalco?"
"Ecco, sono di Taylor. Voleva far finta che vi sposate a Dicembre e ha iniziato a versare la polvere sui capelli di Justin."
Scoppio a ridere. "Allora il livido è giustificato!"
"Dai, dammi le mani." Mi dice velocemente.
Allungo le mani e Maddie ci svuota sopra il flacone, costringendomi ad allontanarmi. "Tu sei fuori. Justin penserà che sono morta e sono diventata un fantasma."
Ride e mi massaggia le mani. "Ok, ho finito. Aspetta, hai qualcosa qui." Si avvicina al mio viso e mi tira uno schiaffo.
"Ma siete impazziti tutti oggi?!" Mi tengo la guancia e mi allontano da lei.
"É un porta fortuna." Fa spallucce, poi mi porge i tacchi.
Scuoto la testa. "No, non li metto."
Continua a tenderli verso di me. "Forza."
"No."
"É ora."
"Non è ora." Scuoto la testa con fare convinto.
"Non costringermi a buttarti il borotalco addosso, andiamo!" Incrocia le braccia.
Sbuffo. "Va bene." Le prendo le scarpe dalla mano e mi siedo, mettendoli ai piedi. "Ancora non capisco perchè io debba indossare i tacchi se ci sposiamo sulla spiaggia."
"Perchè è elegante!" Borbotta Taylor, saltando giù dal tavolo dei dolci. "Buona la torta alle fragole. Quanta ne hai mangiata?"
"Circa otto pezzi." Mugugno, alzandomi e seguendo Maddie verso l'uscita. "Oddio, oddio, oddio!"
"Niente scleri! Non è il momento!" Pattie mi lancia un'occhiata e sorride. "Ma che carina!" Fa una pausa. "Tutti in riga, soldati!"
Maddie e Taylor si mettono davanti a me, e io dietro di loro.
Il padre di Justin entra e sorride. "Sei bellissima." Mi abbraccia.
"Grazie." Sorrido e si mette accanto a me. Gli passo il braccio intorno al suo.
"Sei nervosa? Emozionata? Felice? Stressata?"
"Nervosa." Annuisco leggermente. "Sono sicura che cado. Oh, sì, che cado."
Ridacchia. "Ti tengo." Mi bacia i capelli e sento l'orchestra iniziare a suonare.
"Oh, mio Dio." Sussurro appena Maddie e Taylor escono. 
Eccoci, ci siamo.
Non svenire, non svenire, non svenire, non svenire.
Prendo un bel respiro appena capisco che è il mio momento.
"No, aspetta, non ce la faccio." Blocco Jeremy e mi sposto un po', passandomi la lingua sulle labbra.
Mi guarda preoccupato. "Hai cambiato idea?"
"No, ma..." Mi guardo intorno. "Mi tremano le mani."
Ride. "Andiamo, dai. Andrà tutto bene, finirà prima che tu possa dire 'Lo voglio'." 
"Minchia, questo mi conforta." Annuisco.
"Attenta al linguaggio." Mi da una leggera sberla sul braccio e io sorrido.
"Andiamo." Dico infine.

"Vuoi tu, Justin, prendere Veronica Clide come tua legittima sposa, e onorarla e rispettarla finchè morte non vi separi?" Il prete guarda Justin, io guardo Justin, tutti guardano Justin.
E Chaz mangia.
Ora dirà di no.
Ovviamente dirà di no.
Oh, mio Dio, che figura di merda.
Ho nominato il nome di Dio invano!
Andrò all'inferno.
Ho nominato l'inferno davanti alla Bibbia!
Sono orribile.
"Lo voglio." Annuisce Justin.
"Eh?" Sbotto. Tutti ridono e il prete mi lancia un'occhiataccia.
"Signorina, si contenga, per piacere." Scuote la testa.
"Ma si contenga lei!" Alzo gli occhi al cielo.
"Continuiamo." Sospira. "Vuoi tu, Veronica, prendere Justin Bieber come tuo legittimo sposo, e onorarlo e rispettarlo finchè morte non vi separi?"
"Aha." Annuisco. "Cioè, si, lo voglio."
Il prete sospira e sento gli altri ridacchiare. "Con il potere conferitomi dalla Chiesa, io vi dichiaro-"
"Devo andare in bagno!" Urla Christian. Scoppiamo a ridere e Jeremy lo prende in braccio, andando via velocemente.
"Con il potere conferitomi dalla Chiesa, io vi dichiaro-"
"Mamma, mi fa male la gamba!" Urla Evelyn.
"Shh, tesoro." Sento mia madre dirle, e poi la prende in braccio.
"Allora." Sospira in prete. "Con il potere conferitomi dalla Chiesa, io vi dichiaro-"
"Cazzo, il gelato!" Sbotta Chaz.
"E porca puttana!" Il prete lancia a terra la Bibbia. "Baciatevi e facciamola finita, ho i biglietti per la partita di box delle 5!" 
Lo fissiamo sconcertati e lui ci fa cenno di continuare.
Prima che possa anche solo obiettare sul fatto che ha urlato parolacce davanti a mia figlia, Justin preme le sue labbra sulle mie.
Sento gli altri che applaudono, poi ci allontaniamo.
"Ok, arrivederci a tutti, andate con Dio." Il prete si toglie la tunica e corre via in pantaloncini.
"Salve, signora Bieber." Justin mi bacia i capelli.
"Eh?" Lo guardo. "Ah, si, ciao." Sorrido.
Ride e alza gli occhi al cielo. 
"Mamma!" Evelyn mi corre incontro e mi salta in braccio. "Possiamo tornare a casa ora? C'è Spongebob in TV!"
"Tale padre, tale figlia." Alzo gli occhi al cielo.
"Papà, voglio i palloncini che ha il nonno!" Urla Christian, correndoci incontro.
Jeremy gli corre dietro. "Non sono palloncini!"
"Devi smetterla di portarti dietro i preservativi, Jeremy." Scuoto la testa e lui fa spallucce.
"Non si sa mai che io abbia una seconda opportunità con Pattie."
"Che orrore." Borbotta Justin.
Ridiamo.

"Ok, e non fate troppo sesso. Il sesso fa male. E non voglio altri nipoti per ora." Pattie ci abbraccia.
"Va bene." Diciamo insieme io e Justin.
"E divertitevi!" Sorride mia mamma, dandoci un abbraccio. "E portateci regali."
"E tanto cibo! In Italia hanno il cibo buono!" Chaz ci fa l'occhiolino.
"Io voglio qualche vestito firmato!" Taylor saltella su e giù. "Oppure un make up molto coprente."
Justin ridacchia. "Scusa."
Taylor fa spallucce. "Non importa. Dai, andate e non fracassateci i coglioni, vogliamo mangiare la torta."
"Va bene, va bene. Ci vediamo tra due settimane." Prendo in braccio Evelyn e si aggrappa a me. 
"Mammina, torna presto!" Dice nei miei capelli.
"Ti chiamerò ogni sera." Le bacio le fronte e la metto giù, poi abbraccio Christian, mentre Evelyn corre da Justin.
Qualche minuto dopo saliamo in macchina e il tassista parte verso l'aeroporto.
"Allora, qual è la città che vuoi visitare di più?" Mi chiede, passandomi il braccio intorno alle spalle.
"Um, Firenze." Annuisco. "E poi Venezia, e infine Cagliari."
Justin ride. "Staremo in albergo almeno qualche volta, vero?"
"Ovvio, tutte le notti." Sorrido e mi stiracchio. "Ma finchè non arriviamo lì, io dormo."
"Ehi, non posso passare dodici ore da solo." Mi prende per i fianchi e inizia a farmi il solletico.
"Noo! Lasciami sta- Justi- Ohh." Alzo gli occhi al cielo e lui ride, baciandomi la guancia.
"Di' che bacio meglio di te."
"Come faccio a saperlo? Non mi sono mai baciata. E tu sembri abbastanza soddisfatto."
Sbuffa. "Io fingo."
Rido e lo spingo via, rimettendomi a sedere. "Bacia meglio Chaz."
"Che stronza."
"Ti ho sentito." 
Ride.

Entriamo nella camera dell'albergo di Bari e mi guardo intorno. 
É stupenda, sia la camera che la vista fuori.
Justin posa le valigie e chiude la porta a chiave, mentre io vado fuori in balcone.
"Ehi, posso dormire accanto alla finestra?" Mi chiede Justin da dentro.
"No!" Gli urlo di rimando.
Lo sento sbuffare e ridacchio.
É tutto perfetto.
Justin mi raggiunge qualche minuto dopo e mi abbraccia da dietro, dandomi un bacio sulla guancia.
"Allora, due settimane, solo io e te, da soli, in un Paese così romantico..." Appoggia il mento sulla mia spalla. "Che potremmo mai fare?"
Mi giro e sorrido, mettendogli le mani sulle spalle. "Pensi quello che penso io?"
Sorride annuendo. "Ovvio."
Andiamo in cucina, prendiamo un pacchetto di noccioline e torniamo fuori.
"Al tre, ok?" Mi dice, aprendo il pacchetto.
"Ok." Prendo una manciata di noccioline.
"Ok. Uno, due, tre." Iniziamo a lanciare noccioline in testa alla gente e ci nascondiamo.


L'Amore consiste nell'essere cretini insieme.

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Ed è FINITA.
Oh, Cristissimi.
Non so se sono felice o no.
Insomma, sì, lo sono, perchè era diventata difficile da scrivere, e da una parte non lo sono, perchè mi ero affezionata D:
Comunque, non ho fatto il finale che volevo, ovvero dove lei veniva uccisa dal padre...
E il padre è rimasto in clinica per alcolizzati.
Alcune mi hanno scritto che avrei dovuto risolvere la faccenda tra i due, ma penso che se l'avessi fatto, allora sarebbe andato tutto fin troppo bene.
Insomma, le cose non si risolvono in 29 capitoli, giusto?
Ok, me ne vado D:
Grazie  A TUTTE quelle che sono rimaste con me da Luglio e che hanno continuano a recensire i capitoli, anche quelli più merdos, e a quelle che mi hanno fatto ridere nei momenti peggiori, e a tutte quelle che mi hanno minacciata di morte.
Davvero gentili :')
E, questo detto, vorrei anche informarvi di una storia che io avrei cominciato... 
Ahem, si trova sul mio profilo. :3
Can you keep a secret.
Non ho voglia di mettere il link, perciò...
Mi farà male mettere 'Completa' ora che pubblicherò il capitolo, cazzo.
Comunque, spero che nessuna di voi sia così vomitevolmente romantica da volere un matrimonio con damigelle che si vestono di rosa confetto.
Sayonara, bellesse.
Lagazza Italiana andale a letto. :)
   
 
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