Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: gemellina    04/06/2007    26 recensioni
“Possiamo definirla la prima eroina della storia della letteratura” Qualcuno di non identificato aveva osato pronunciare quella boiata colossale per le povere orecchie di Draco Malfoy, e dunque trovò giusto far sentire il suo parere e rendere eccitante quell’angosciante ora che non sarebbe mai trascorsa senza il suo proverbiale intervento. “Giulietta era una puttana!”
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
OL

 

Quella mattina Madama Pince russava sonoramente, consapevole che nessuno degli studenti sarebbe stato in preda a convulsioni isteriche per via del ritardo dell'’apertura della Biblioteca.

A dire il vero qualcuna che si sarebbe strappata i capelli esisteva, ma Madama Pince fece finta di nulla e giratasi sul fianco destro, mettendo in mostra una gamba ricoperta di pelle a buccia d’arancia, dimenticò che avrebbe rovinato la vita ad una studentessa.

 

La studentessa aveva completamente rimosso che si trovava in Biblioteca, sul freddo pavimento, usando un braccio di Draco Malfoy come cuscino.

Credeva di essere tra le lenzuola profumate del suo letto con Grattastinchi poggiato sul fianco.

“Grattastinchi... smettila…”

Cosa stava facendo Grattastinchi, era un mistero, ma forse era solo un sogno della grifoncina perché Draco –ossia il nuovo gatto di Hermione- non stava facendo assolutamente niente se non dormire profondamente nonostante qualcosa conficcato dietro la schiena.

Fu dunque il momento di Draco di muoversi e far sì che il braccio schiacciasse il fianco della ragazza.

“Grattastinchi… giuro che ti castro!”, asserì assonnata.

Grattastinchi? Non era forse il nome di quello stupido gattaccio arancione della Granger?

Draco cercò di capire il perché Blaise stesse blaterando a proposito di quel gattaccio, non aveva senso, Blaise odiava tutto ciò che sporcasse i suoi preziosissimi averi, e i gatti sono noti per la loro perdita di peluria.

Aprì gli occhi, ma l’unica cosa che riuscì a vedere fu una luce accecante che istintivamente gli fece chiudere le palpebre, doveva ancora abituarsi a tutta quella luce.

“Grattastinchi, ma si può sapere cosa ti prende?”

Improvvisamente Draco Malfoy si rese conto di ciò che era accaduto la sera precedente.

Si rese conto di aver dormito in Biblioteca abbracciato alla Granger;

si rese conto di essere stato fin troppo gentile e si rese conto di averle lasciato un bacio sulla spalla per darle la buonanotte.

Draco Malfoy fu stranito dal suo stesso atteggiamento, neanche da piccolo dava la buonanotte ai suoi genitori o al suo orsacchiotto di peluche.

Anche lui aveva un orsacchiotto di peluche, era una sorta di migliore amico, glielo aveva regalato la zia Andromeda e non si sa per quale morboso motivo, aveva giurato ai suoi soldatini di piombo incantati, che avrebbe dato la vita per salvare quell’orso di pezza, e adesso diciassettenne si ritrovava a pensare a quel cimelio della sua infanzia, sdraiato sul pavimento ghiacciato, con la schiena in cancrena e soprattutto con la Granger attaccata che credeva che lui fosse Grattastinchi.

“Granger… svegliati!”, asserì duro per via della voce impastata di sonno. Non voleva essere duro con quella ragazza, voleva solo farle presente che lui non era un gatto.

“Grattastinchi, non sapevo potessi parlare…”, fece confusa sempre tenendo gli occhi ermeticamente chiusi.

Draco sbuffò.

“E invece ho anche questa facoltà, e in tutti questi anni ho fatto finta di niente per evitare di essere rimbambito dalle tue stupide chiacchiere…”

Hermione, nonostante gli occhi chiusi, riuscì a dargli un flebile pugno sul petto in segno di protesta.

“Stupido gattaccio, adesso devi anche spiegarmi perché hai un petto…”

Draco voltò il viso verso quello della ragazza, “Forse perché mi sono trasformato nel Principe Azzurro?”, soffiò divertito, solleticando il collo di lei con il respiro.

Quando Hermione aprì gli occhi non si trovò davanti un gatto pulcioso di colore arancione, ma un bellissimo ragazzo biondo dai lineamenti dolci e aggraziati, e da uno splendido sguardo magnetico.

E decisamente non era un gatto.

“Malfoy?”

Scosse la testa sorridendo, “No, Grattastinchi!”

“Non è divertente! E adesso spiegami perché sei ad una spanna dal mio viso, e un tuo braccio è sul mio fianco…”, piccola pausa, “… e fa in modo che le risposte siano esaurienti!”

“Abbiamo passato la notte insieme…”, disse con nonchalance, aspettando di vedere l’espressione che Hermione avrebbe sfoggiato ad una simile notizia, ma Hermione se ne uscì con un: “Spero almeno sia stata soddisfacente…”, e si riaccomodò sul braccio del ragazzo, che ormai aveva perso sensibilità.

No, decisamente non era quello il modo in cui avrebbe dovuto rispondere a quella provocazione! Perché quella ragazza riusciva a sconvolgergli i piani?

“Cos’è, non parli più?”,chiese poi non ricevendo nessuna risposta made in Malfoy.

“Alzati Granger, Madama Pince sarà qui tra poco, e non possiamo farci trovare qua!”

“E perché?”, mugolò.

“Perché la nostra situazione potrebbe essere equivocata, e sarebbe immorale per te ricevere una punizione”

Si mise a mezzo busto stropicciandosi gli occhi, “Hai ragione… e poi Madama Pince è una gran pettegola…”

No che a Draco quella informazione cambiasse la vita, ma la Granger al naturale era divertente e deliziosa.

Forse erano tutti pensieri dettati dall’intorpidimento del braccio e del fatto che il sangue per parte della nottata non avesse fluito, però era davvero un’immagine tenera, una di quelle immagini che rimarranno per sempre nella mente, e che ti ricorderanno che anche la Granger è umana.

 

                                                        ***

 

In una delle camere del dormitorio Serpeverde, Blaise Zabini si stava godendo i cerchi concentrici che la sua ragazza stava disegnandogli sul petto nudo.

Carezzato da quella sensazione, il suo cervello era partito per posti esotici, ma a quanto pare al momento di fare i bagagli aveva dimenticato un pensiero. Uno di quei pensieri che avrebbero dovuto viaggiare in prima fila. Un pensiero che aveva un protagonista. Un protagonista che aveva un nome: Draco Malfoy.

Se Blaise non ricordava male, Draco avrebbe dovuto portargli un libro, e non un semplice libro, bensì il libro.

Cosa c’era di tanto sconcio in quell’ammasso di fogli ingialliti?

Naturalmente una conversazione piuttosto piccante tra lui e Pansy durante un’ora di Erbologia, e se Madama Pince o qualche altro, lo avessero aperto e letto, per i due piccioncini sarebbe stata la fine.

Avrebbero potuto iniziare a fare armi e bagagli e tornare nei loro Manieri a essere serviti e riveriti senza obblighi e doveri.

“Dov’è Draco?”

La sua domanda ruppe il silenzio.

Pansy lo guardò come se avesse davanti l’uomo più stupido della terra. Era da sciocchi chiedere dove fosse Draco, visto che erano stati tutta la notte insieme senza vere contatti con il mondo esterno, e visto anche che Draco non aveva di certo trascorso la notte con loro.

“Sarà con Grace…”, la buttò lì, dando al suo ragazzo la risposta più ovvia che era riuscita a mettere in piedi.

Era risaputo che l’erede dei Black e dei Malfoy amasse fare poche cose, e tra quelle di certo non c’era la voglia di stare tutta la notte in Biblioteca a leggere un libro.

“Ma Grace non ha capito che Draco la sta solo usando?”

Pansy fece spallucce, “Tutte quelle che passano dal letto di Draco dovrebbero esserne al corrente, ma a quanto pare soffrono tutte di memoria corta…”

Blaise rise, “Sono parole forti… dette dalla sua ex”

“Ma a me Draco non mi ha mai usata!”, disse schioccando la lingua.

Blaise si alzò sui gomiti e catturò quella bocca carnosa in un bacio dimenticandosi del libro nelle mani di Draco. Sarebbe mai arrivato a destinazione?

Il pensiero sfuggì velocemente, adesso aveva altro cui pensare.

 

                                                        ***

 

“Malfoy, perché la Pince ritarda?”

“Ti sembro forse un oracolo?”, domandò sarcastico accendendosi la prima sigaretta della giornata. La prima di una lunga serie.

“Lasciamo perdere… è la tua colazione quella?”, chiese indicando la sigaretta tra le dita affusolate del ragazzo.

“Forse… vuoi?”, le mise sotto al naso la sigaretta, azione che la fece nauseare.

“Non ci credo che non hai mai fumato…”

“Ho già fumato, ma di prima mattina mi nausea, e non capisco come non possa fare a te lo stesso effetto!”

Draco per tutta risposta sorrise e buttò il fumo sul viso di Hermione.

“Ti diverte farmi tossire?”, chiese imbronciata, incrociando le braccia al petto.

“Un po’”

A quella risposta emblematica la ragazza si sedette accanto a lui.

Stettero un po’ in silenzio, mentre il nauseabondo odore di sigaretta le solleticava il naso.

“Posso farti una domanda?”, esordì rompendo quella sorta di silenzio religioso che s’era venuto a creare.

Lui però si limitò a fare cenno di sì con la testa, continuando a fumare.

“Perché non credi nell’amore e vedi sesso ovunque? Cioè… mi rendo conto che voi maschi ragionate con il vostro amico che abita le parti basse… però non ti sembra una visione del mondo un po’ esagerata?”

Draco la guardò divertito.

“Sai Granger, so che  lo stai pensando quindi sfaterò questo mito… io, Draco Malfoy penso che l’amore non esista non perché credo che l’amore sia qualcosa per femminucce…”

“ E allora…”

“Granger, mi sembra solo assurdo che la gente si possa innamorare, non credo esista qualcosa di più puro, qualcosa che si possa mettere al di sopra del sesso… il sesso è arte, il sesso è ciò che si ricerca, se due persone stanno insieme è per il sesso, non per altro…”

“Non posso di certo competere con un grande amatore come te, ma secondo me è perché hai trovato solo ragazze che da te hanno voluto solo una cosa”

E quello che avevano voluto era sottointeso.

“E dimmi sapientona, tu perché credi nell’amore?”

“Perché al contrario tuo non credo che nei rapporti si ricerchi solo il sesso. L’amore è un sentimento che prima o poi provano tutti, è il sentimento che fa soffrire, che strazia il cuore e che manda a quel paese la ragione…”, disse con enfasi, mentre Draco ascoltava quella voce con studiata attenzione. Voleva imprimere quelle parole e quelle frasi nella sua mente, voleva donare loro un piccolo e confortevole cantuccio, così forse di punto in bianco, nei momenti più bui della sua esistenza, si sarebbe ricordato che il mondo era anche abitato da persone pure di cuore che credevano nelle favole.

“Sei mai stata innamorata?”, chiese quasi in un sussurro.

Lei sgranò gli occhi a quella domanda. Era forse impertinente?

Se non avesse avuto modo di capire che con quel ragazzo si potevano anche fare discussioni civili, probabilmente la riposta sarebbe stata positiva, ma visto e considerato che Draco Malfoy era un ragazzo abbastanza intelligente… beh… quella domanda no, non era impertinente.

“Sì”

Quel sì, rimbombò nella sua testa.

“Lenticchia?”

“No”

“Potter?”

“No”

“E allora chi…”

“Non stare ad arrovellarti il cervello, non è della scuola”

Draco prese un grande respiro, “E dunque sei ancora innamorata… no?”

“No”

Draco annuì a quelle parole. Scese di nuovo il silenzio, e dopo qualche minuto fu di nuovo la grifoncina a rompere il velo del silenzio.

“Mi ricordi Hans Axel von Fersen”

E chi diavolo era?

“Hans cosa?”, chiese perplesso.

“Hans Axel von Fersen”, ripetè con calma, credendo forse che dopo averlo ripetuto, nella mente di Draco si fosse accumulato tutto il sapere.

“L’amante di Maria Antonietta”

“Oh sì, adesso si spiega tutto”, concluse ironico poggiando la testa allo scaffale.

Lei sorrise e alzandosi Draco si ritrovò quel viso a poca distanza che lo guardava un po’ troppo divertita.

“Su Malfoy”, gli afferrò la mano e lo fece alzare. Ma la cosa più bizzarra che il Principe delle Serpi si ritrovò a fare, fu una piccola corsa per gli scaffali della Biblioteca.

“Granger, di quale strana malattia soffri?”

“Perché?”

“Ti sembra normale iniziare a correre per la Biblioteca senza un minimo di preavviso?”

“Ci vuole forse preavviso per fare una corsetta innocente?”

“Sì, se io sono in tua compagnia!”, asserì serio, ma la serietà ebbe vita breve, perché nonostante le labbra di Hermione volessero non ridere, si ritrovò a riempire quell’ambiente della sua risata cristallina, e Draco non rimase di certo impassibile.

Erano davanti ad uno scaffale, e quando Hermione gli mise tra le mani un libro rimase basito.

“E questo cos’è?”

“La storia romanzata del Conte Fersen e della Regina di Francia”

“E?”

“Leggila, ne parleremo tra tre giorni alle lezioni della Romance! A me il personaggio maschile ricorda te, sta a te capirne il motivo”

Draco si rigirò il libro tra le mani, “Perché devi essere sempre così emblematica?”

“Che gusto hanno le cose semplici?”

E grazie a quella domanda, Draco ebbe come un’illuminazione.

Si era forse disgustato alla visione di Grace nel suo letto, proprio perché era troppo semplice averla?

Scosse la testa. Era terrorizzato dalle sue stesse teorie.

La grifoncina aspettava una risposta, ma un rumore di chiavi fece capire loro che Madama Pince si era finalmente degnata di andare ad aprire la Biblioteca.

“Stai giù.”

Si nascosero dietro lo scaffale, e quando la donna si andò ad accomodare alla sua postazione, affondando il naso aquilino tra le pagine della Gazzetta del Profeta, i due uscirono gattonando.

Ovviamente Madama Pince non si rese conto di niente, anche se un paio di mozziconi di sigarette avrebbero dovuto insospettirla.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ragazze, io non so cosa dire, sono realmente commossa.

Grazie per il sostegno, ognuna di voi è speciale e siete riuscite a strapparmi numerosi sorrisiJ

Grazie di vero cuore.

 

Vorrei come sempre avere il tempo di ringraziarvi singolarmente, ma il tempo è tiranno e ci sono un certo Nietzsche e un certo Freud che mi aspettano XDXDXD

 

Il mio amico è stato davvero fortunato, saperlo in prognosi riservata mi distrugge, ma per lo meno la sua situazione non è grave, e questo mi rincuora.

Ah, grazie a lui adesso ho paura dei motori XDXDXD

 

Voi ovviamente siete degli angeli, ma cosa devo fare per farmi perdonare?

 

kisses

 

  
Leggi le 26 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: gemellina