Merenda
Genere: Introspettivo
Personaggi: Piton e Minerva
Era: Harry a Hogwarts
La pausa del
tè (Boll11)
Severus sorseggia il
suo tè sforzandosi di trovarlo gradevole.
Quel caldo liquido ambrato, in realtà, lo disgusta.
Minerva ci ha messo troppo zucchero.
Quando con un tono che non ammetteva repliche, gli ha ordinato di fare una
pausa dal suo lavoro le ha visto agitare la bacchetta e far fluttuare verso di
loro un vassoio con una teiera fumante, due tazze e un piatto ricolmo di shortbread.
Non contenta della sua totale inerzia e della sua ostinata intenzione di non
alzare lo sguardo dai volumi che stava consultando, l’ha vista afferrare con
gesto secco un esile cucchiaino d’argento e affondarlo nella zuccheriera.
Ben quattro cucchiaini colmi su cui aveva versato l’ Earl Grey.
Non ama quel tè.
Sembra amaro, ma in realtà quel retrogusto di bergamotto gli lascia sulla
lingua e nella gola un sapore dolciastro.
E’ un tè indeciso.
Oltretutto è smielato e lui di solito lo prende amaro.
E preferisce il robusto Irish Breakfast.
Dunque sorseggia l’ Earl cercando di mascherare la repulsione dietro la
porcellana candida della tazza, ascoltando con poco interesse la vecchia maga.
E’ sempre così preoccupata.
Ha notato che ha saltato il pranzo e anche la colazione ed ha voluto accertarsi
che il suo corpo scarno ingerisse qualcosa.
Per questo, crede, gli tende un biscotto con cipiglio severo, la sottile linea
della bocca piegata in una smorfia decisa.
Severus odia gli shortbread.
Sono talmente pieni di burro che un boccone potrebbe saziare l’intera Hogwarts.
“No, grazie Minerva.”
Lei non fa una piega.
Continua a tendergli quel biscotto senza battere ciglio.
Se Severus non leggesse nei suoi occhi quello che smentisce la bocca, le
avrebbe già intimato di togliersi dai piedi.
Non sa perché, ma Minerva gli vuole bene.
Quella vecchia strega gli vuole bene.
Afferra il biscotto con poco garbo.
Glielo strappa dalle mani e lo avvicina alla bocca.
Prima di addentarlo rimane un secondo a fissarla considerando se lasciar
emergere la sua vena caustica o cedere alle sue premure.
Si limita a sibilare:
“Non è con tutto questo zucchero che puoi addolcirmi, Minerva, ma forse riesci
ad uccidermi.”
E risoluto affonda i denti nella frolla.