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Autore: giomez    19/11/2012    0 recensioni
hai presente i signori Payne? beh forse no, erano i nostri vicini quando abitavamo in Francia...starai da loro
Genere: Commedia, Drammatico, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Liam Payne, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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<<  guardi qui non è arrivato nessuno, in casa siamo solo io e i miei figli quindi se non le dispiace e pregato di andarsene >>
sentivo delle voci in lontananza. Doveva essere sicuramente Karen a parlare
<<  agente 247, abbiamo motivo di credere che dopo la improvvisa morte degli agenti 453 e 234  la loro unica erede possa recarsi qui
quindi la preghiamo di chiamarci appena nota qualcosa di strano >> una voce maschile dal tono profondo conversava con la signora Payne
<<  se mi si presenterà qualcuno che io non conosca, non mancherà la mia chiamata. Adesso mi scusi ma i miei figli si staranno svegliandosi e
per la prossima volta sono la signora Payne, non esiste più nessun agente 247 >>
<<  certo e mi raccomando se nota qualcosa di strano ci avverta >>
e il rumore della porta che si chiudeva non manco ad arrivare.
Controllai l'orario e con mia grande sorpresa notai che erano già le 12.30 del mattino, decisi di alzarmi e farmi una bella doccia fredda
per evitare di pensare a tutto quello che era successo il giorno precedente.
 
Gocce d'acqua scivolavano lentamente lungo il mio volto.
Mi  spaventai appena vidi il mio riflesso,  due occhiaie circondavano i miei occhi segno che avevo dormito poco e male,
i miei occhi di un blu intendo ora erano spenti e dalle mie labbra non usciva minimamente un sorriso 
 
    mia mamma si stava specchiando allo specchio mentre stava provando a mettersi un filo di matita nera sotto la lima degli occhi.
 <<  mamma, mamma quanto sei bella >> mi buttai sul letto.
avevo sei anni e mezzo e quella sera dovevamo andare a teatro
<<  grazie amore, anche tu non stai male. Sai l'azzurro ti dona >> mi prese in braccio mentre si accomodava sul suo letto per mettermi le scarpe
<<  mamma ma anche io sarò bella come te? >> chiesi con la mia innocenza 
<<  no, amore tu non sarai bella come me...sarai bellissima, sarai la ragazza più bella che ci sia.
Avrai degli occhi blu come l'oceano e le tue labbra avranno sempre un sorriso. Non lo dimenticare >>
mi fece scendere dal letto e baciandomi la testa mi prese la mano e ci incamminammo in macchina 
 
gli occhi blu come l'oceano si erano trasformati in un grigio topo e le labbra che dovevano avere sempre un sorriso erano secche e non sorridevano da un bel po.
Decisi di nascondere il tutto o almeno provarci con un velo di trucco. A differenza di mia mamma che era una vera frana nel trucco,
io non me la cavavo male. Ma oggi la mia voglia di truccarmi era paragonabile a zero. Misi un paio di jeans chiari e una una felpa extra-large che mi avevano regalato
i miei amici per il compleanno, lasciai i capelli rossi al naturali:ricchi e ribelli.
Scesi al piano inferiore senza fare rumore e mi avvicinai in cucina. Sembrato tipo uno di quei ladri che va a rubare la sera mentre i padroni di casa dormono.
Vidi Karen intenda ai fornelli deduco a preparare il pranzo.
<<  Amanda buongiorno, come stai piccolina? Hai fame?  >>  mi rivolse uno di quei sorrisi caldi e amorevoli che mia mamma mi faceva spesso.
<<  meglio grazie, per adesso non ho fame. Posso aspettare il pranzo >>risposi guardandomi intorno. La sera precedente non avevo notato molto bene la cucina.
<<  oh certo, tranquilla tanto Liam e le ragazze staranno tornando da scuola. Tu sai che anche tu devi cominciare vero? >> 
<< ricominciare cosa? La scuola? Oh no grazie ma passo molto volentieri>> avevo 18 anni, ne avevo abbastanza della scuola
<<  mi dispiace signorina, ma dal momento che sei in questa casa, si deve essere come minimo diplomati quindi... >>
il suo tono non era una minaccia o altro, infondo penso era più preoccupata di quello che in alternativa avrei fatto
<<  quindi il cavolo, non ho deciso io di venire qui e quindi poichè tu non sei mia madre e non puoi decidere tu per me >> mi stavo veramente alterando
gli girai le spalle e andai verso quella che era la mia nuova camera.
misi le cuffie alle orecchie e mi abbandonai al mitico Ed Sheeran con la canzone  Give Me Love.
lei non poteva decidere per me, non sono stata io a voler venir qui.
sono stati i miei genitori che hanno pensato bene di uccidersi per proteggere me , ah come se io non sapessi difendermi da sola.
ma per chi mi avevano preso per una bambina di due anni? in questo momento sto odiando la mia vita. sono stata diciamo strappata
dai miei amici, le persone più importanti della mia vita si sono uccise e io? me la prendevo con una persona che volevasolamente il meglio per me. 
senti bussare svariate volte alla porta e solamente quando pronunciai un quasi silenzioso "avanti" quella si apri facendo sbucare la testa di un biondo cenere 
<< la mamma mi manda a chiamarti, è pronto il pranzo>> Liam non entrò, mi aspetto fuori la porta come se dovesse assicurarsi che scendessi.
 
ero seduta affianco a Nicole con difronte Liam. c'era un silenzio abbastanza imbarazzante e sono sicura per metà era colpa mia.
Karen decise di rompere il silenzio domandando ai figli come era andata la giornata a scuola. le ragazze avevano avuto un compito di matematica e da quando
ho capito andavano in classe insieme
mentre Liam aveva preso 8 a fisica. Avevo sempre desiderato dei fratelli e mi sentivo ancora più in colpa perchè mi stavo comportando da egoista.
una volta che il pranzo era finito e i figli della signora Payne si spostarono in salotto mentre questa iniziò a sparecchiare. 
dovevo fare qualcosa per scusarmi quindi l'aiutai.
<< Karen senti mi dispiace  per quello che è successo prima io non volevo e voglio iniziare la scuola >> stavo mettendo i piatti nel lavello quando a un tratto lei mi abbracciò 
<< non sai come sono felice... quello che è successo prima non è niente avevi tutte le motivazioni. e per la scuola sono sicura che ti piacerà inizi domani >>
iniziare la scuola subito mi scocciava ma leggevo felicità nei suoi occhi cosi non volevo fare un'altra scenata.
 
Liam ci comunicò che quel pomeriggio doveva fare un compito con i suoi amoci e che quindi sarebbro venuti tutti a casa nostra.
dopo il pranzo andai in camera mia a riposarmi, amavo dormire e stare sul letto. verso le 4 mi alzai pr un bicchiere d'acqua e poi dovevo uscire e comprarmi qualcosa per il mio primo giorno di scuola...
sentivo delle voci provenire dal salotto ma decisi di lasciare stare e mi diressi verso la cucina. 
<< ciao, e tu chi sei? >> mentre stavo bevendo un bicchiere d'acqua una voce cristallina mi risuonò nelle orecchie. facendomi prendere un colpo. 
<< oddio mi hai fatto prendere un colpo, io sono Amanda >> avevo ancora la mano sul cuore per lo spavento
<< aspetta tu sei quella Amanda? comunque io sono Niall. mi passi il pomodore nel frigo! >> un ragazzo biondo dagli occhi blu come il mare
stava parlando con me...vi rendete conto? un ragazzo cosi a Chicago me lo immaginavo
<< quale Amanda scusa? >> gli chiesi passandogli il pomodoro non capendo a cosa gli servisse.
<< Liam non avevi detto che era carina >> Niall urlò in direzione del salotto mentre si preparava un panino
<< Niall che ti stai fumando? carina chi? >> Liam fece la sua entrata in cucina e appena mi vide <<  a lei! vabbè dai torniamo di la >>
lo sguardo di Liam era senza emozioni . non sapevo se gli facevo pena o meno.
avevo bisogno di fumare. << scusate io devo...devo andare >> gli superai uscendo dalla porta principale.
non sono una che fuma sempre, ma solamente quando ero principalmente nervosa. stavo facendo il giro della casa quando un ragazzo girato di spalle attirò
la mia attenzione. era alto, dalla pelle ambrata e con un ciuffo che faceva invidia a Goku(?). penso che stava parlando al telefono ma nel momento in cui
butto la cicca di sigaretta sul prato non ci vidi più.
<<  ehi, ma non sai leggere? >> stavo parlando leggermente a voce un po' troppo alta, questo si giro verso di me per vedere con chi c'è l'avevo
<< si ah belli capelli c'è l'ho con te>> avevo iniziato a urlare.  non sono una perfettina ma mi dava fastidio che il alvoro che aveva fatto Karen andava a puttane 
<< ma che vuoi? è casa tua? No, allora non rompere >> detto questo se ne andò. non vidi dove aveva girato perchè ero ancora scioccata, nessuno mi aveva mai parlato cosi.
decisi però di lasciare stare e di tornarmene a casa. appena apri casa mi ritrovai Liam che mi aspettava
<< Amanda possiamo parlare? >>
<< dimmi >>
<< volevo scusarmi con te, e che non so come comportarmi e non voglio fare sbagli e... >>
<< Liam non preoccuparti, pensavo mi odiassi >>
  << non ti odio e scusa se ti e sembrato cosi... ma da oggi siamo tipo fratelli  e andremo alla stessa scuola quindi... >>
<< già, stessa scuola, grazie per esserti scusato  >>
<< e di che, vieni ti presento i ragazzi >>
mi portò in salotto dove c'erano tre ragazzi 
<< allora ragazzi lei è Amanda, Amanda loro sono Niall, Louis, Harry e... oh eccolo Zayn >> me li indico uno a uno fino ad arrivare all'ultimo.
lo avevo già visto, ma certo fuori 
<< e tu che ci fai qua? >>  esclamammo  all'unisono
  
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