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Autore: SeleneLightwood    20/11/2012    11 recensioni
C’è un’orribile nuvola nera che gira per il McKinley da quando si è trasferito, un anno fa, e Blaine Anderson è perennemente sotto di essa, senza ombrello, aggrappato ad un parafulmini.
E quella nuvola nera è nient'altro che Kurt Hummel, lo skank più sfuggente - e pericoloso - dell'intera scuola.
*
[dal capitolo 1]
“Ragazze, non posso. Andiamo, mi avete visto? Sono il peggior sfigato dell’intero McKinley, un caso disperato, l’obiettivo preferito della squadra di football. Non mi ha mai notato in un anno, non lo farà di certo adesso. No, lasciamo perdere, ok? Va bene così”.
Santana inarca un sopracciglio.
“Va bene così come, esattamente? Continuerai a guardarlo da lontano senza avere le palle di chiedergli di uscire? Gli muori dietro! Stupido Anderson, è per questo che vogliamo…darti una sistemata, ecco. Cos’hai da perdere? Facciamo un tentativo! Sono stufa di vederti ogni giorno vagare per i corridoi come un’anima in pena nella speranza di andargli a sbattere addosso o cose del genere, dios. Ti fa sembrare più patetico di quanto tu non sia già. E tu parli tramite citazioni del Signore delle Mosche”.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU, Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 3

Capitolo 3
"Sherlock"

 

 

Blaine vorrebbe clonarsi e stringersi la mano da solo, perché quella settimana compie il miracolo. Detto così magari può sembrare un po' esagerato ma non può fare a meno di essere estremamente orgoglioso di se stesso: è riuscito a sfuggire a tre tentativi di sequestro di persona a mano armata, due attacchi terroristici a mensa durante la pausa pranzo e un tentato omicidio da parte di Brittany e Santana. Per ben sette giorni.

Dovrebbero dargli una medaglia al merito, oppure farlo entrare direttamente nella CIA, l'FBI o il KGB. O tutti e tre insieme.

Ok, forse il tentato omicidio non conta perchè può essere considerato un 'incidente'. Dopotutto Santana non voleva mica investirlo davvero con la sua macchina, no?

...minimo era pure premeditato.

In ogni caso Blaine riesce ad avere un minimo di respiro solo lunedì mattina, a ben dieci giorni dall'incontro con Kurt. Le due cheerleader sono state costrette a dichiarare una tregua per via dell'addestramento militare di Sue Sylvester, meglio conosciuta come Mefistofele.

La donna - se così può essere definita, considerato che ha sposato se stessa, si è fatta togliere i dotti lacrimali, si è fatta congelare l'utero e si nutre di ossa di opossum e broccoli frullati - ha costretto tutte le cheerios ad ore ed ore di allenamento a suon di insulti strillati al megafono, il cui eco raggiunge l'altra parte della scuola. Roba da far arrossire uno scaricatore di porto irlandese.

Conclusione: Santana e Brittany non si fanno vive da tre giorni. Devono essere troppo sfinite persino per attuare il piano A, rincorrerlo per i corridoi cercando di atterrarlo e malmenarlo con il mocio del bidello.

Blaine sente di poter tirare un meritato e lungo sospiro di sollievo, come se avesse appena superato un boss particolarmente difficile a Final Fantasy, di quelli che ti fanno trattenere il respiro fino a che non li vedi stecchiti a terra.

E pensare che stamattina si era anche vestito sui toni del beige per mimetizzarsi con gli armadietti. Se non altro Brittany non l'avrebbe visto nemmeno se ci fosse andata a sbattere.
Santana è tutta un'altra storia, ma Santana viene da Lima Heighs, ci vede come un falco e Blaine ha avuto in passato un debole assaggio di cosa tutto questo significhi. Non ha nessunissima intenzione di replicare l'esperienza.

"Ehi, Blaine!"
Blaine sobbalza e si volta di scatto, portandosi una mano al cuore, già pronto ad un'eventuale fuga d'emergenza in bagno o in classe o in un tombino, magari (che idea geniale!), ma davanti a lui c'è solo Mercedes, perplessa come non mai.

"Oh- per l'amor di Salazar, Mercedes, mi hai fatto prendere un infarto" sibila, appiattendosi contro il proprio armadietto e facendosi scudo dietro l'amica per sbirciare il corridoio affollato. Niente gonnelline, capelli biondi e insulti in spagnolo. E' salvo, per ora.
Mercedes lo osserva come se fosse venuto a scuola vestito da Legolas. Di nuovo.

"Ti stai ancora nascondendo da Brittany e Santana". Non è una domanda, è più un rimprovero esasperato. Cosa giustificatissima, tra l'altro, visto che è stata proprio lei a trovarlo intento a nascondersi in uno dei cestini dell'immondizia del corridoio fuori dall'aula del Glee Club.

Blaine non risponde, concentrandosi invece sul rallentare il proprio battito cardiaco prima di avere un infarto e rendendo chiaro che sì, si sta ancora nascondendo e sì, non sa per quando dovrà farlo.
Mercedes alza le spalle con noncuranza, evitando il suo sguardo neanche fosse un basilisco. Forse crede che sia pazzo. Può darle torto?

"Volevo solo sapere che canzone hai intenzione di portare per il compito di questa settimana, e se ti andava di fare qualcosa in duetto. Avevo pensato ad Adele o...non so, Florence + the Machine? La seconda è di una tonalità un po' bassa, ma ci si può lavorare".
Blaine sorride amorevolmente prima ai suoi libri di astronomia, poi alla ragazza. "Non so, devo ancora decidere il tema. Ti faccio sapere, ok?"

Non ha la più pallida idea di che canzone portare al Glee, venerdì, dato che il compito di Schuester si è rivelato più difficile del solito.

'Stati d'animo: sceglietene uno e rappresentatelo con una canzone'.

 

Di per sé è un tema quasi banale ma a Blaine non sono mai piaciute le cose ovvie, quindi vuole venirsene fuori con un tema ed una canzone originali. Se non altro per differenziarsi da Tina, che farà l'innamoramento, o Rachel, la disperazione per l'amore perduto. Qualcosa che non c'entri con l'amore no, eh?

"Sì, tranquillo" gli risponde Mercedes, trascinandosi dietro la tracolla con uno sbuffo. "Tanto abbiamo fino a venerdì per decidere. Allora, hai intenzione di dirmi perché Santana ti da la caccia?"
Meglio di no, pensa Blaine tormentandosi il labbro inferiore tra i denti. "Niente di che, è una storia lunga" risponde invece, stringendosi nelle spalle. Mercedes lo osserva di sottecchi ma lascia correre, segno che, almeno in parte, se l'è bevuta.

In fondo non ne sta parlando con lei per lo stesso motivo per cui sta evitando Brittany e Santana come la peste bubbonica, e si sente vagamente in colpa per questo.
La verità è che se la situazione gli è sfuggita di mano così tanto - completo makeover*, pazzia, forme leggere di stalking da corridoio, avete presente? - non può incolpare nessun altro se non se stesso.

Tutto è iniziato in maniera ridicola, davvero: Santana l'ha beccato ad osservare Kurt più del solito. Ok, quella volta Blaine gli stava guardando il sedere, ma Kurt l'aveva colto alla sprovvista, comparendo così davanti a lui, e Blaine non era riuscito a staccare gli occhi in tempo. Da lì si è scatenato più o meno l'inferno, dato che Brittany ha deciso che lui deve assolutamente chiedergli di uscire prima della fine del mondo e Santana l'ha appoggiata pienamente. Non è ancora riuscito a capire se l'ispanica l'ha fatto per amore di Brittany o semplicemente perché si diverte a vederlo contorcersi sotto di lei mentre viene minacciato con una pinzetta per le sopracciglia e un gatto obeso.

Oh, chi vuol prendere in giro, naturalmente la seconda.
Comunque, il fatto che Blaine a forza di osservare Kurt per i corridoi abbia sviluppato una sorta di adorazione per il suo ciuffo rosa, quindi una specie di cotta per il ragazzo, è un dettaglio talmente insignificante che non andrebbe nemmeno citato.
Non vuole parlarne con Brittany e Santana perché c'è qualcosa che lo frena - oltre alla tutela della privacy, ma Brittany nemmeno sa il significato della parola 'discrezione' - e in ogni caso si è reso conto che non saprebbe cosa dire.
Che si sono incontrati, che hanno parlato? Che è stato strano?
Sfortunatamente, Blaine sa di non poter evitare le due ragazze ancora per molto: presto riusciranno a coglierlo di sorpresa - quando meno se l'aspetta, sempre quando meno se l'aspetta - rapirlo, legarlo ad una sedia e chiuderlo in uno sgabuzzino buio per poi minacciarlo con lo scopino del bagno. Non vuole arrivare a tanto: se è il suo sangue che vogliono, lo avranno. E poi ha come l'impressione che Santana e Brittany gli nascondano qualcosa. Come fanno a sapere tante cose su Kurt, per esempio, o perché ne parlano come se lo conoscessero.
E poi perché Finn non ha mai menzionato il suo fratellastro durante una qualsiasi delle prove del Glee Club? Insomma, vivono insieme!

Persino Kurt non si è fatto problemi nel rivelarglielo - con suo sommo stupore, deve ammetterlo - e non ha fatto una piega quando Blaine ha nominato le due ragazze.

C'è qualcosa che gli sfugge e non riesce a sbrogliare la matassa, ma vuole indagare e il suo interesse per l'argomento - per Kurt - lo spaventa.

Era facile mettersi l'anima in pace e osservarlo da lontano. Ora che ci ha parlato, per quanto breve sia stata la loro conversazione, muore dalla voglia di svelare il misero che è Kurt Hummel.
Stalker, gli suggerisce la vocina nella sua testa.

Oh, ignoralo e inizia a fare domande in giro, gli sibila l’altra.

Perfetto, ci mancava solo il complesso di Gollum*. Quand’è che inizierà a perdere capelli e camminare tutto gobbo? Non sarà un bello spettacolo.  

Eppure freme all'idea di risolvere il mistero, da bravo uomo di scienza.

Il fatto che ha un debole per Kurt non c’entra nulla.

Sì, come no, Sherlock.

In ogni caso, c’è una sola persona che conosce alla perfezione tutti i fatti del McKinley, i retroscena, le storie sporche, e Blaine è fortunato. Se chiede, forse non verrà gettato in un cassonetto.

 

*

 

Noah Puckerman, meglio conosciuto come Puck, o ‘quel vandalo delinquente’ è celebre per essere andato a letto con tutte le ragazze della scuola – esclusa Rachel a causa delle sue gambe sigillate, e Tina perchè, beh, Mike. E Mercedes. Ok, forse non proprio tutte tutte – almeno due volte. E si sa quanto le ragazze del McKinley siano chiacchierone.

Puck è solito farle spettegolare per evitare il momento coccole post-sesso: in questo modo lui non deve coccolare ragazze delle quali ricorda sì e no il nome, e viene persino informato di qualsiasi evento, grave o insignificante che sia, che ha luogo entro i confini del liceo McKinley di Lima – a volte anche oltre.

Blaine non sa se essere disgustato o ammirato, a questo punto. Se condividesse la filosofia di vita del ragazzo a quest’ora gli avrebbe già eretto un tempietto elogiativo e si sarebbe proclamato supremo sacerdote del Puckanesimo.

Oppure sarebbe in prigione.

 

Noah Puckerman è un genio del male, un criminale con un cuore d’oro, un buon amico – ogni tanto – e un ottimo compagno per Call of Duty. E’ anche introvabile, al momento.

Blaine avrebbe voglia di prendere a testate l’anta dell’armadietto. Possibile che quando serve a lui, Puck scompare?

Dopo aver passato al setaccio l’intera scuola – sgabuzzini e bagni chimici compresi, e persino dentro gli armadietti dello spogliatoio dei giocatori di football perché non si sa mai - si arrende a chiedere di lui in giro.

I primi che gli capitano sotto tiro sono Mike e Tina, intenti a salutarsi con un certo entusiasmo proprio nel bel mezzo del corridoio. Blaine preferirebbe mangiarsi un cravattino piuttosto che piombare lì ed interromperli, ma non può fare altrimenti.

Si incammina lungo il corridoio, pregando in elfico tra sé e sé. Fa che Mike mi veda, fa che Mike mi veda...

C'è un lieve tossicchiare, poi un suono molto simile a quello che farebbe un lavandino appena sturato, e Mike si volta verso di lui con un sorriso.

"Blaine! Eccoti, ma dov'eri finito? Brittany ti ha cercato per tutta la scuola armate di retino per i pesci!"

Mike, oh Mike, salvezza mia.

"Io - uhm. Ero in giro. Ragazzi, avete visto Puck?"

Tina lo osserva con una certa preoccupazione. "Blaine, dobbiamo preoccuparci? Perché cerchi Puck?"

Menti, gli suggerisce la vocina nella sua testa. E fallo in fretta. Ed evita il contatto visivo, ti farà scoprire!

Blaine abbassa gli occhi sui suoi libri e alza le spalle, ostentando indifferenza. "Mi aveva chiesto di aiutarlo in Geografia Economica".

Tina scuote la testa e Mike ridacchia.

"Sospensione senza obbligo di frequenza" dichiara il ragazzo. "Pare che abbia disseminato l'aula di arte di mele intagliate a forma di...cose. E la signorina Mason è inciampata in una di queste, si è rotta un femore e si è fatta venire un esaurimento nervoso. Figgins non ha gradito, ecco".

Per quanto Blaine apprezzi la creatività di Puck, questa non ci voleva.

"Oh, fantastico" borbotta tra sé e sé.

"Ragazzi, io vado a Francese" sospira Tina, sistemandosi una ciocca scura dietro l'orecchio e sporgendosi per baciare Mike sulle labbra. "Ci vediamo dopo alle prove del Glee. Blaine, che canzone porti?"

Blaine alza le spalle in risposta e distoglie lo sguardo, arrossendo vagamente, quando Mike risponde entusiasticamente al bacio.

Passa qualche secondo, poi Tina sussurra qualcosa all'orecchio del suo ragazzo e se ne va.

"Quindi" esordisce Mike sistemandosi lo zaino in spalla. "Che lezione hai ora?"

Blaine controlla l'orario e si lascia sfuggire un gemito. "Educazione fisica" biascica nello sconforto più totale.

Perché, perché deve subire quella tortura? Se si esclude la boxe, Blaine ha qualche serio problema con gli sport. Specialmente quelli che coinvolgono corde o quadri o - peggio di tutti - palloni da basket.

Mike gli lancia un'occhiata comprensiva - grazie al cavolo, tu sei un giocatore di football! - e dichiara: “Io ho ora buca. Dai, ti accompagno”.

Si incamminano in un silenzio tranquillo lungo il corridoio, che però a Blaine suona molto come una marcia funebre, e Mike è il primo a romperlo.

“Allora, qual è il vero motivo per cui cercavi Puck?”

Uhm. Beccato.

Mike lo domanda con l’aria di chi sta pensando ‘non dirmi che hai una cotta per lui’, quindi Blaine inorridisce mentalmente e si affretta a spiegare.

“Sai che lui sa sempre tutto di tutti, no? Avevo bisogno di chiedergli una cosa su – su Kurt. Kurt Hummel”.

Complimenti, Holmes, davvero. Tu si che sai come essere discreto!

Mike trattiene rumorosamente il respiro e Blaine alza gli occhi dal pavimento, incuriosito.

“Lo conosci?” domanda perplesso dalla sua reazione.

Mike gli lancia una lunga occhiata inquisitoria. “Perché vuoi saperlo?” chiede con un tono strano. Non è arrabbiato, ma sembra guardingo.

A quanto pare la fama di pettegoli del McKinley oggi è stata ufficialmente smentita. Nessuno sa niente. O meglio, nessuno vuole dire niente, il che è anche peggio.

Blaine opta per una mezza verità. “Lo vedo spesso in corridoio e l’altro giorno ci siamo casualmente incontrati in bagno – in realtà gli sono andato a sbattere addosso per sbaglio – e abbiamo scambiato due parole. Ero solo curioso, è...Particolare. Molto particolare. Meravigliosamente particolare. “...un tipo curioso”.

Mike inarca un sopracciglio con aria stupita. Il ragazzo è un’arma a doppio taglio: non è un gran pettegolo, quindi non andrà a riferire al mondo che Blaine ha chiesto di Kurt – forse nemmeno a Tina – ma la cosa cade anche a suo svantaggio, perché non gli dirà di Kurt.

“Ha parlato con te?” domanda l'asiatico, rallentando il passo e scrutando il suo viso in cerca di chissà cosa. Blaine si limita ad annuire. Perché è così sconvolto dal fatto che Kurt abbia parlato con – ah, giusto. Kurt non parla.

“Ma – ma lui non parla con nessuno” borbotta infatti Mike freddamente, arricciando il naso con un gesto stizzito. “Non più” si corregge un attimo dopo.

“Quindi lo conoscevi”.

Mike esita, poi sul viso gli compare un’espressione amareggiata.

“Eravamo amici”.

Fino a che non si salutano, in palestra, Blaine non riesce a strappargli nient’altro.



*


Blaine si è arreso, alla fine della giornata, ad affrontare Brittany e Santana. Non che le cheerleader abbiano appeso manifesti con la sua faccia promettendo denaro in cambio del suo scalpo, ma non sa cos’altro fare: dopo essere uscito mezz’ora prima da educazione fisica con del ghiaccio istantaneo premuto sulla faccia – pallavolo, che sport atroce – ha incontrato Tina di ritorno da Francese e l’ha placcata in corridoio, chiedendogli a bruciapelo di Kurt. Tutto quello che ha ottenuto è stato un singhiozzo e un paio di enormi occhi a mandorla lucidi, prima che Tina scappasse letteralmente nel bagno delle ragazze.

Ma che diavolo…?

 

Qualsiasi cosa abbia combinato Kurt Hummel prima che Blaine si trasferisse al McKinley…beh, sembra esserci finito di mezzo l’intero Glee Club.



*



Brittany è miracolosamente sola nell’aula vuota di Spagnolo, intenda a disegnare con i pastelli il ritratto di – uhm, Rachel divorata da una pianta carnivora? Allegorico.

“Ciao, Brit”.

La ragazza alza di scatto la testolina bionda al suono della sua voce. “Blaine! Ti ho cercato per tutta la scuola, perfino sotto alle piante di piselli del corso di giardinaggio! Dov’eri?”

Blaine lancia un'occhiata di sfuggita al disegno: non sa se è più somigliante Rachel alla vera Rachel, o la pianta carnivora alla vera Rachel. Si chiede, a livello di subconscio, cosa tutto ciò possa significare.

“In giro. Devo farti delle domande, Brit”.

Brittany assume un’aria terrorizzata e Blaine si affretta a chiarire. “No, non di scuola, tranquilla! Volevo solo sapere…che cosa sai di – beh, io –“ Blaine si domanda se non farebbe prima a somministrare del maledetto Veritasserum all’intera scuola.

“Oh” lo interrompe Brittany candidamente, facendogli segno di sedersi sul bordo del banco di fronte a lei. “Volevi sapere di Kurt”.

Blaine strabuzza gli occhi e si da accidentalmente una manata in faccia, strappandosi un gemito di dolore quando si colpisce inavvertitamente il livido sotto all’occhio. Sì, quello a forma di gomito di Jacob Ben Israel, pericoloso pallavolista.

“Non c’è bisogno di lamentarsi, andiamo! Non devi essere geloso!” esclama Brittany puntandogli contro un pastello a cera color oro.

“…geloso?” mormora Blaine appoggiandosi al banco con un sospiro.

Perché, perché si è cacciato in questa situazione? Ah, sì. Il ciuffo rosa.

“Beh, io e Kurt siamo stati insieme per una settimana” dichiara Brittany come se fosse la cosa più ovvia del mondo.

A Blaine quasi escono gli occhi fuori dalle orbite – carino, ritrovarsi con due bulbi oculari penzolanti sulla faccia. “Cosa?”

Brittany alza le spalle e a Blaine viene in mente una frecciatina di Santana, durante la loro ‘seduta di ri-modernizzazione’.

Brittany dice che Kurt bacia da dio.

 “Siamo stati insieme una settimana” ripete Brittany con un sorriso dolce. “Poi ci siamo lasciati e lui ci ha cantato sopra – era il compito del Glee di quella settimana. Cantarci sopra, non stare con me – ed è tornato a sguazzare nel mare dei delfini. Bacia bene, però”.

Ok, Blaine ha ufficialmente il cervello in pappa e la mascella è arrivata talmente a terra che sta spazzando il pavimento.

“Kurt era nel Glee Club?” biascica aggrottando le sopracciglia.

Per chissà quale strano motivo l’immagine mentale che ha del ragazzo stride terribilmente con il canto corale coreografato. Sarà per l’aria pericolosa? Sarà per il ciuffo? I piercing? Il fatto che non parla?

Però canta, a quanto pare. O per lo meno cantava.

“Certo che era nel Glee Club” esclama Brittany, più a se stessa che a Blaine.

“E poi che è successo, Brit?” domanda Blaine avvicinandosi a lei e resistendo all’impulso di prenderla per le spalle. Ti pareva che di tutta la scuola, le informazioni le aveva Brittany S. Pierce?

Il viso candido della cheerleader si rabbuia e lei aggrotta le sopracciglia.

“Non lo so” sussurra, tornando a colorare le foglie della sua pianta carnivora. “Ma è stato qualcosa di brutto, perché dopo non c’era più Kurt”.

Blaine si ributta a sedere contro il banco con un sospiro.

Cosa accidenti è successo per far diventare Kurt così come è ora?

“Ora scusami, Blaine, ma devo andare” borbotta Brittany dopo un po’, raccogliendo le sue cose alla rinfusa. “Devo assistere all’incontro di Wrestling tra la coach Sylvester e Lord Tubbington”.

Blaine lancia un'ultima occhiata al foglio.

Sì, è la pianta carnivora, che assomiglia a Rachel. 

 

*

 

Blaine si sta avviando verso il parcheggio, perso nei suoi pensieri, alla fine della giornata.

Di Kurt anche oggi nemmeno l'ombra, sembra come scomparso nel nulla.

Blaine alza una mano per sistemarsi gli occhiali sul naso, gesto che compie sempre quando è pensieroso, prima di ricordarsi che li ha tolti in favore delle lenti a contatto, così lascia cadere la mano lungo il fianco e spinge l'ultima porta che lo separa dal parcheggio.

Un istante dopo viene spinto contro l'ultima fila di armadietti ed il suono metallico del colpo riecheggia lungo tutto il corridoio, ormai deserto.

"Ehi, Anderson, cosa ci facevi oggi negli spogliatoi, cercavi qualcuno da spiare?"

Blaine tiene la testa bassa e non risponde, perchè rispondere è un po' come offrirsi su un piatto d'argento con una mela in bocca ed un contorno di patate arrosto.

Uno dei suoi assalitori - sono sempre più di tre, mai uno. Certe lezioni vanno date in gruppo - lo spinge di nuovo contro l'armadietto. "Che fai, principessa, non rispondi?"

"Buttiamolo nel cassonetto!" esclama qualcuno ridendo. A Blaine fischiano le orecchie e non è sicuro di riuscire a muoversi per davvero.

C'è un altro suono metallico, però - qualcuno deve aver sbattuto la mano sull'armadietto di fianco a dove si trova - che sembra risvegliare qualcosa nella sua memoria.

 

"Allora, principessa, ti sembra educato sbandierarci la tua perversione così sotto il naso proprio al ballo?"

Un colpo metallico. Il cassonetto.

"Picchiamolo, picchiamolo".

"Che fai, principessa, non rispondi?"

 

Inizia a correre e magari loro non se lo aspettano, ma sono almeno il doppio di lui e sono quattro. Non riesce ad arrivare nemmeno a metà parcheggio che l'hanno già afferrato di peso, ridendo a più non posso, e l'hanno gettato nel cassonetto più vicino.

"E vedi di rimanerci!"

Blaine non fiata, si morde a sangue il labbro pur di rimanere in silenzio, e aspetta che le voci e i passi si allontanino prima di sporgersi fuori dal cassonetto verde scuro.

Deve aver appoggiato male il ginocchio quando è caduto dentro, perchè ora è dolorante e riesce ad appoggiarlo a stento.

La cosa che lo disgusta di più è che il primo pensiero è che ehi, perchè diavolo ha appoggiato così la gamba, ormai dovrebbe esserci abituato.

Fa leva sulla gamba sana e sulle braccia e scivola fuori dal cassonetto, atterrando sull'asfalto del parcheggio con un saltello privo di equilibro e togliendosi una buccia di banana dalla spalla con un verso disgustato.

 

Quando alza gli occhi lo vede, proprio lì, a meno di dieci metri di distanza, appoggiato al muro. Ha una sigaretta tra le mani ed è quasi nascosto dalla penombra del lato del parcheggio coperto dal tetto e le grate, ma la sua figura è comunque inconfondibile.

Kurt lo sta osservando uscire dal cassonetto con la mascella tirata un luccichio di rabbia negli occhi, inconfondibile anche a quella distanza. Si guardano per un istante e Blaine abbassa gli occhi, mortificato. Scompare per tutta la settimana e poi salta fuori proprio mentre lo buttano in un cassonetto, meraviglioso.

Per un attimo Blaine ha l'impressione che Kurt voglia avvicinarsi, ma quando rialza gli occhi lui si è già voltato e se ne sta andando a passo di marcia.

Naturalmente, pensa Blaine. Piramide sociale.


Vederlo allontanarsi, per qualche strano motivo, gli lascia uno spiacevole vuoto allo stomaco.

 

*

 

Kurt si passa una mano sul viso sudato e riprende a percorrere la sua stanza su e giù. Dannazione, che diavolo gli prende? Perché non può semplicemente spegnere il cervello e smettere di pensare?

Apre un cassetto, estrae una scatola nera e la butta sul letto.

Un respiro profondo, un secondo. Un terzo per sicurezza.

Calmo. Rimani calmo.

Non sa cosa diavolo gli stia prendendo, perché improvvisamente ha voglia di massacrare di botte Azimio e la sua cricca, per via di un'altra persona.

E Kurt aveva promesso che non sarebbe più successo.

Estrae dalla scatola il primo shuriken, se lo rigira tra le mani con aria pensierosa.

Perché  proprio Blaine Anderson? Cos'ha di diverso?

Lancia la stelletta voltandosi con uno scatto fulmineo proprio contro il cartellone appeso al muro, distante una decina di metri, e manca il bersaglio al centro di molto. Quella sfera rosso fuoco sembra quasi prendersi gioco di lui.

Forse rivede se stesso in Blaine. Forse è quello che l'ha sconvolto.

Lancia un'altra stelletta, con più violenza. Manca il bersaglio.

No, non può essere. Blaine Anderson sembra essere il suo esatto opposto. Magari Kurt se lo vuole semplicemente portare a letto. Lancia la stelletta, manca il bersaglio. Ride di se stesso: non è quel tipo di skank. Non è quel tipo di persona. Non è e basta.

Magari il punto sta proprio in Blaine: ha qualcosa di diverso dagli altri, forse negli occhi, forse nel sorriso, forse dentro, dove Kurt non può vedere davvero, eppure è così chiaro. Blaine deve aver smosso qualcosa in lui in quel bagno - magari prima ancora - e non solo il silenzio, non solo la freddezza. Kurt si sente come se Blaine gli avesse fatto sentire la mancanza di un sorriso genuino regalandogliene uno. Come se gli avesse fatto tornare la voglia di combattere.

Lancia l'ultima stelletta della scatola.

Centro.

Il cartellone cade con un tonfo.

*

Blaine ha deciso di passare il finesettimana al Lima Bean a scrivere minuziosamente la sua relazione sui buchi neri. Il binomio astrofisica - rifornimento perpetuo di caffé è quello vincente e si dedica al compito più che volentieri. Oh, la sua amata astrofisica!

Non sta aspettando nessuno, quindi quasi si strozza con il suo stesso medium drip quando la sedia libera al suo tavolo viene spostata indietro e qualcuno si siede. Blaine alza lo sguardo di scatto e si trova davanti un ragazzo seduto proprio di fronte a lui con un caffé in mano, un sorrisetto sulle labbra e un paio di occhi chiari anche troppo familiari.

 

 

 

 

Note dell'Autrice



Lo so che avevo detto che in questo capitolo Blaine si sarebbe ricordato della prima volta che ha visto Kurt, ma ho deciso di farvi stare un'altro po' sulle spine perché la storia si è notevolmente allungata, nella mia testa (naturalmente xD come sono prolissa!) e quindi ecco, BUM, non lo saprete prima di qualche capitolo! :)

Scusate per la lieve vena di Blangst, ma ci andava per forza. Il miniflashback del suo primo ballo potevo risparmiarvelo, direte voi. Purtroppo no, si è scritto da solo.


Per quanto riguarda le abilità di Kurt...forse ve ne state facendo lentamente un'idea.
Sì, è pericoloso esattamente come sembra.
In ogni caso, CLIFFHANGER FINALE, buahahahaha!

Ok, non fatemi del male, io vi voglio bene! Signori, si aprono le scommesse! Chi è appena entrato al Lima Bean e si è seduto PROPRIO di fronte a Blaine?
Ah, ultima nota: dal prossimo capitolo comparirà un personaggio che in una nerd!Blaine/qualcosa!Kurt ancora non si era mai visto (almeno credo-spero), quindi...qualcuno ha ipotesi?
Sono curiosa di sapere cosa pensate!

A martedì,
Selene!

   
 
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