CIAAAO c:
metto lo spazio autore in alto perchè sono trasgry (?)
è passato un po' dall'ultimo capitolo
ma ho avuto da fare,
e mi sono fatta male al dito :c
anywaaay, mi lasciate qualche recensione?
con più di 10 parole,
e mi dite cosa ne pensate,
se vi piace o vi fa schifo,
insomma, quello che volete.
okaaay, adesso che vi ho annioiato abbastanza,
buona lettura c:
- Sara -
Apro la porta molto piano, quel poco che basta per vedere la scena di fronte a me. Un moro, che indossa dei mocassini, un paio di jeans e una maglia a righe, è piegato verso la serratura della porta, con una chiave in mano. Non ha visto che in realtà la porta l’ho già aperta, anche perchè il suo viso è rivolto verso gli altri quattro, che però si accorgono della mia presenza.
- ehm.. Louis, credo che dovremmo lasciar stare, davvero..-borbotta il biondino. Uh, che belle scarpe che ha.
- eh no, non mi farò battere da una porta! Osservate e imparate da SuperLou mentre è al lavor.. –si gira verso la porta con aria convinta, ma la sua espressione cambia appena mi vede.
- oh..-si lascia sfuggire. ‘OH’? cioè, io li ho scambiati per ladri, mi stavano per far prendere un infarto e non chiedono neanche scusa? Ma guarda te che bimbetti presuntuosi! Adesso gliene dico io quattr...
- ci dispiace, davvero. Pensavamo fosse la nostra stanza, solo che non riuscivamo ad aprire la porta. Ora si che si spiega tutto.-abbozza un sorriso imbarazzato. Ok, forse ho giudicato un po’ male. Ma solo perchè lui si è scusato, non vuol dire che tutti siano così.
- si, è vero, ci dispiace tanto..- dice il biondino.
- già, scusa, il senso di orientamento non è il nostro forte –confessa il moro dalla pelle ambrata, abbozzando un sorriso. Dio, che sorriso perfetto. Mi sento tremare le gambe. Ma che cosa..?
- si, scusaci davvero, glielo dicevo io che era l’altra porta, ma non mi ascoltano mai. – sbuffa l’altro moro. Credo che le mie ciglia siano lunghe come i suoi capelli, ma quell’acconciatura gli sta davvero bene.
Ok, forse mi sono sbagliata sul loro conto, magari non sono così presuntuosi. Ma manca ancora il ricciolino, che a quanto pare non ha intenzione di scusarsi. Ha la testa china sul suo telefono, un iPhone 5 tanto per cambiare, e è concentrato su un messaggio che sta scrivendo.
- Harry..? – lo incita uno di loro. E dunque si chiama Harry, interessante.
- uhm.. dimmi Liam, dimmi –farfuglia lui, rivolgendosi all’amico con un tono da superiore, sempre senza guardare in faccia nessuno. Wow, non stava neanche ascoltando.
- non credi che dovresti scusarti con questa ragazza? Manchi solo tu –gli dice questo che dovrebbe essere Liam, mantenendo, non so come, la stessa calma di prima.
- oh, certo certo, scusa –dice, ma non mi sembra molto convinto – adesso che ho fatto, mi puoi dare le chiavi, Lou? Sto morendo di sonno – sbadiglia, e si degna di alzare lo sguardo dal suo telefono. Lo guardo. Ha degli occhi bellissimi, verdi. I lineamenti del viso sono morbidi, e la fronte è coperta da una massa di capelli ricci castani. Wow. Sarà anche antipatico, ma cazzo se è bello. Mi guarda, e continua a fissarmi per un po’, rimanendo imbambolato e spalancando la bocca. Ma che minchia guaddi?
Guardo gli altri, alzando le sopracciglia, in cerca di aiuto. Louis prende parola.
- ehm Harry.. Harry, le chiavi –dice, alzando un po’ il tono di voce e risvegliando da uno stato di trance il riccio.
- oh, si giusto, le chiavi. Anzi, vieni anche tu, devo dirti una cosa importante –proferisce, con un tono tra il preoccupato e l’eccitato. Tutti e cinque si lanciano delle occhiate di intesa, per lo più rivolte verso il riccio.
Louis lo segue dentro la stanza, che guarda caso, riescono a aprire al primo colpo.
- toh, si è aperta –mi lascio sfuggire, e gli altri tre scoppiano a ridere. Decido che sono stata fuori dalla stanza con questi scemi abbastanza a lungo e faccio per andarmene.
- beh, è stato un piacere essere disturbata da voi, ora devo andare.-dico, ironica, ma il moro mi afferra un braccio.
- hei, aspetta, ti abbiamo disturbata, adesso lascia che ci scusiamo! Dopo, verrai a cena con noi, senza discutere –dice – e comunque, io sono Zayn.-
Sbuffo. – senti, grazie, ma davvero non ne ho voglia.- dico, cercando, senza successo, di liberarmi dalla presa.
- wow, credo che tu sia la prima ragazza che si rifiuta di passare anche solo due minuti con noi. Mi piace! A maggior ragione, non puoi rifiutare.-dice. Ma chi diavolo si crede di essere? Dovrei forse saltargli addosso?
- no, grazie, e poi sono qui con mia sorella, che probabilmente se vi vedesse vi salterebbe addosso, e la mia migliore amic..- mi giustifico, ma non riesco a finire la frase.
- ancora meglio, allora venite tutte e tre! Non possiamo abbandonare una fan, e poi sarà divertente. Bene, allora, sono le 14, quindi avete tempo, facciamo alle 20.00 qui fuori, okay?-chiede speranzoso.
- ah, e va bene, ciao – accetto, sapendo che probabilmente, se non l’avessi fatto, sarebbe andato avanti ore e ore. Giro i tacchi e entro nella mia stanza, finalmente. Guardo l’orologio, aveva ragione, sono già le due. Il mio stomaco brontola, e vado in cucina a prendermi una mela.
Mi dirigo nella mia camera, e vedo che Claire sta finendo di mettere i miei ultimi vestiti nell’armadio. Un momento, ma da quando possiedo così tanti vestitini?
- ehi, Claire, ma da dove vengono quei vestiti? –domando sorpresa.
- ah, quelli. Li ho trovati sta mattina, sotto tutte le tue felpe, nell’armadio mentre ti facevo la valigia, e ho pensato di portarne qualcuno. Sono molto carini, e ho deciso che sta sera ne metterai uno! – esclama felice, lanciandomi un vestito rosa chiaro, senza spalline, con una fascia nera appena sotto il seno.
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Devo dire che mi piace, dai. Provo a vedere come mi sta, stendendolo lungo il corpo. Mi arriva all’altezza delle ginocchia, né troppo lungo, né troppo corto.
- uhm, okay. Ah, a proposito di sta sera, ceniamo in compagnia. – la butto lì, sapendo che si incuriosisce tantissimo.
- ah, e con chi? – chiede Liz, che sbuca dal bagno, avvolta in un asciugamano.
- con i ‘ragazzi della porta affianco’ –dico a bassa voce, gettando quello che resta della mela nel cestino. Scommetto mille euro che Claire sclera.
- CHE COSA?! Tu.. noi.. dopo.. cena.. i miei idoli.. oddio, devo prepararmi, è tardi, non ce la farò mai, e poi cosa mi metto? E se non gli piaccio? E la macchina fotografica dov’è? ... Ahia scema! –comincia a blaterare a caso, ma le tiro prontamente un cuscino, che la fa tacere almeno per un po’. Anche Liz gliene tira uno, e lei risponde, ritirandocelo dritto in faccia. Allora vuole la guerra..
- vuoi la guerra eh? Liz, vuoi unirti a me? –dico, rivolgendo un sorriso malizioso alla mia amica, che annuisce, prendendo un cuscino in mano.
- uno.. due.. TRE! –ci buttiamo a capofitto sul letto, cominciando a prendere a cuscinate mia sorella, che però non si fa intimorire. Approfitta di quando siamo distratte e sguscia fuori dal letto, credendo di poter scappare.
- tzè, dove credi di andare? Prima o poi ti prendiamo! –dico ridendo, sicura di quello che dico. Continuo a seguire Claire, che gira attorno al divano e al tavolo. Improvvisamente cambia direzione e mi spiazza.
- già, sorellina, mi sa che hai ragione!-mi urla, prima di aprire la porta della stanza e uscire nel corridoio.
Non l’avrà vinta anche sta volta, mi vendicherò per l’acqua e gli schiaffi di sta mattina. Apro la porta, e me la richiudo alle spalle. Fuori dalla loro stanza ci sono Harry e Louis che parlano, ma si bloccano quando vedono la scena, e cominciano a ridere, filmandoci con il telefono. Ma che simpatici. Mi distraggo rimanendo a guardarli mentre corro, e non mi accorgo del tappeto che c’è per terra.Ma perchè capitano tutte a me? In un secondo mi ritrovo con la schiena a terra, e non capisco più niente per qualche secondo. Apro piano gli occhi, non mi sono fatta poi così male. Okay, sono in braccio a qualcuno, ma chi?
- uhm.. Harry..?- farfuglio, e poi mi rendo conto. HARRY? Comincio a dimenarmi, cercando di scendere.
- Harry, mettimi giù, subito! Non ho bisogno del tuo aiuto, non mi sono fatta male.. e smettila di sorridere come un idiota! –gli grido in faccia, e alla fine mi lascia andare.
Mi mette a terra, e rimaniamo zitti per un po’. Lo guardo quasi con disprezzo, ancora ‘arrabbiata’ per prima, per poi dargli la schiena e tornarmene in camera, lasciandolo esterrefatto. Cosa succede, credeva forse che sarei caduta ai suoi piedi solo perchè mi aveva aiutata?
- ehi, ehi calma.. Ci vediamo dopo!-mi urla, sempre sorridendo, ma come risposta riceve la porta della mia stanza che sbatte.
Ovviamente, in camera c’è Claire che sta raccontando a Liz il mio volo sul tappeto. Quando finisce, Liz sta piangendo dal ridere, assieme alla mia dolce sorellina. Le guardo in cagnesco, per poi andare in bagno.
- ho bisogno di una doccia per rilassarmi, scommetto che sarà una lunga e interessante serata.-proferisco, dirigendomi verso il bagno.