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Autore: Swichi_Matiux    21/11/2012    27 recensioni
Rose Weasley e Scorpius Malfoy si odiano. Che novità! Ma grazie a quel genio creativo di Albus Severus Potter - un nome, una garanzia - si ritroveranno coinvolti in una continua serie di scommesse che metterano a repentaglio la loro vita sociale nell'ultimo anno a Hogwarts.
Tra tuffi nel Lago Nero, baci mal interpretati, illegalissime partite di Strip Poker, amici ficcanaso, continui voli dalle scope e Strillettere a ogni ora del giorno, i "nostri eroi" scopriranno di provare qualcosa di inaspettato e... di essere veramente sadici.
Tratto dal primo capitolo:
«Quindi.. ho avuto un’idea: perché non fate un patto, un’alleanza, un lavoro di studio, qualsiasi cosa che incanali la vostra energia negativa e... vi unisca in qualcosa un progetto comune e positivo?» 'Positivo per me e il resto di Hogwarts', avrebbe voluto dire Albus, ma preferì tenerselo per sé e sorridere tanto da slogarsi la mandibola.
Scorpius, appoggiato a braccia conserte allo stipite della porta, sogghignò. «Una serie di scommesse, insomma.»
Albus impallidì e cominciò a gesticolare freneticamente, scuotendo la testa terrorizzato. «No, no! Io non intendevo... Non volevo, voi non–»
«Accetto.» sibilò Rose socchiudendo gli occhi turchesi.
Con la gentile collaborazione di: William Zabini, Christopher Nott, Dominique Weasley, Lorcan&Lysander Scamandro.
E la cortese presenza di: Hugo Weasley (e il resto della famiglia), Lily Luna Potter, Ted Remus Lupin, James Potter, Roxanne&Fred II Weasley, Chad McDonald, Amanda Finnigan, e Draco Lucius Malfoy e consorte.
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Albus Severus Potter, Altro personaggio, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Problemi in Paradiso
[La famiglia Weasley-Potter alla riscossa]
 


 
Lunedì mattina Rose fu svegliata da un raggio di sole; quella doveva essere la prima vera bella giornata dell’anno e la ragazza non si stupì di sentirsi subito più ben disposta ad affrontare anche quel giorno di scuola, sapendo che ad attenderla nel pomeriggio ci sarebbe stato un bel cielo limpido e un albero nel parco del castello sotto il quale sedersi a leggere uno dei suoi adorati libri.
Si preparò tranquillamente, e si meravigliò quando si trovò a fischiettare mentre si pettinava. Preparò la borsa, scegliendo accuratamente i libri delle materie giuste – sbuffando quando realizzò che la prima ora l'aveva in comune con i Serpeverde – e quando fu pronta decise di svegliare Roxanne.
La cugina infatti, al contrario di Dominique che era una mattiniera cronica e quindi molto probabilmente l’avrebbe trovata in Sala Grande con già la tavola sparecchiata davanti, preferiva dormire fino all’ultimo minuto.
«Roxy è ora di svegliarsi!» sussurrò, scrollandola leggermente per una spalla. Dalla Bella Addormentata, però, giunse solo un grugnito decisamente poco femminile.
«Dai, Roxy, è tardi, alzati»
«Ma non ho voglia!»
«Beh, affari tuoi. Io vado a fare colazione, a dopo!» dichiarò Rose dopo l’ennesimo grugnito della cugina, avviandosi verso la porta della camera, ben decisa a non farsi scalfire il buon umore.
Scese le scale della Torre di Grifondoro a tempo di record e, dopo aver mollato la borsa per terra con malagrazia, si accomodò vicino a Dominique che, come previsto, aveva già finito di consumare la propria colazione e si stava dedicando al ripasso delle materie del giorno.
«Ehi Domi!» la salutò con un gran sorriso.
In tutta risposta l’altra si sistemò nervosamente una ciocca di capelli dietro l’orecchio, girandosi di scatto verso di lei. «Oh Rose, per fortuna sei arrivata! Sono proprio un’incapace in Incantesimi: pensa che non riesco a fare nemmeno un Incantesimo Rallegrante»
«Su dai, non dire così, non è vero! E poi l’Incantesimo Rallegrante ce l’hanno insegnato al Terzo anno, non ci credo che non lo sai fare» la consolò Rose, cominciando a zuccherare il proprio the. «Comunque ti devo dare ragione,» continuò vedendo l’espressione afflitta della cugina, «è un incantesimo molto difficile da eseguire. Sai com’è bisogna riuscire a far diventare felice una persona, facendole sparire ogni preoccupazione, non è esattamente una cosa da poco»
Dominique chiuse il libro con uno scatto, «Basta, mi arrendo! Questa roba non mi entrerà mai in testa» concluse sbattendo la fronte sulla copertina e rimanendo mezza accasciata sulla tavola.
«Oh Domi, non buttarti giù, manca ancora più di un mese ai M.A.G.O. e comunque pensa cosa ti direbbe Victoire se ti vedesse sdraiata sulla tavola in questo modo così poco aggraziato» ridacchiò la rossa, iniziando a sorseggiare il suo the con il mignolo esageratamente alzato per imitare l’educatissima cugina francese.
Anche Dominique si lasciò sfuggire una risata, prima di rimettersi seduta e ficcare con rabbia il libro di Incantesimi nella borsa. «Ah cara vecchia Vicky, alle volte sembra proprio che abbia ingoiato un manico di scopa... per dirla molto elegantemente. Comunque, a proposito di Incantesimi Rallegranti... qui mi sembra che qualcuno si sia alzato di ottimo umore stamattina! È successo qualcosa di bello?»
«Oh, no... beh questa mattina mi sentivo proprio bene. Secondo me è perché finalmente è una bellissima giornata di sole, ma sento che oggi non riuscirei ad arrabbiarmi per nessun motivo. Ti sembrerà stupido ma sono... felice senza motivo!»
La bionda le lanciò un’occhiatina divertita in tralice, «Siamo proprio sicure che non ci sia un motivo?»
«Non mi pare, no. È solo una sensazione» considerò Rose meditabonda, aggrottando leggermente le sopracciglia.
Ora l’occhiata di Dominique era diventata scettica. «Secondo me ti sei innamorata, ma sei troppo tonta perfino per accorgertene»
«Cosa?! Chi ti ha lanciato un Confundus
«Puah, Rose, non parlare per Incantesimi con me! Tu mi nascondi qualcosa, ne sono sicura»
La ragazza arrossì alle insinuazioni della cugina, quindi cercò di sviare l’attenzione: «Oh Merlino, guarda com’è tardi! Arriveremo in ritardo a lezione!» esclamò, alzandosi repentinamente dalla panca, afferrando al volo la borsa con i libri e scattando in direzione della porta della Sala Grande.
«Rose Weasley non credere di poter scappare in questo modo: il discorso non finisce certo qui! Siamo sedute vicine a Incantesimi, ricordi?» le urlò dietro Dominique, raccattando le proprie cose il più velocemente possibile per non lasciarsi sfuggire la cugina.
 A quelle parole, Rose accelerò il passo: se non poteva evitare Dominique all’infinito poteva trovare nel frattempo una conversazione più interessante su cui focalizzare la concentrazione della ragazza.
Era talmente assorta nei propri pensieri, alla disperata ricerca di qualche gossip interessante da raccontare alla cugina per farle dimenticare temporaneamente le sue fatidiche affermazioni, che si scontrò con due persone davanti la porta dell’aula. «Oh, scusatemi» mormorò, senza neanche alzare la testa per scoprirne l’identità e filando nella stanza.
 
Albus e Scorpius, dal canto loro, erano rimasti impietriti sull’uscio, pronti a una sfuriata epica da parte della ragazza per esserle andati addosso, e di certo non si sarebbero mai aspettati che lei non solo non dicesse loro niente, ma anche si scusasse.
«Secondo te sta bene?» sussurrò il biondo all’amico, tenendogli la porta aperta per farlo passare per primo.
«Bah, è una ragazza ed è Rose Weasley: non sai mai cosa aspettarti» si limitò a rispondere Albus scrollando le spalle.
 
Dominique arrivò pochi minuti dopo con il fiatone e i capelli scarmigliati – ma comunque di una bellezza frastornante – seguita da un solitario Christopher Nott.
«Tu! Credevi di potermi sfuggire, eh!» proclamò la ragazza avvicinandosi al banco di Rose, che si stava facendo più piccola che poteva sulla sedia, con un ghigno che non prometteva niente di buono.
Per fortuna della rossa entrò il professor Cox – in cattedra da quando, qualche anno prima Vitious era andato in pensione – che fece zittire momentaneamente la bionda.
«Allora, cara Rosie, dimmi cosa ti passa per la testa» le sussurrò Dominique dopo circa un quarto d’ora di silenzio.
«Shhh Domi, il professore sta parlando dei M.A.G.O.»
«Ma non prendermi in giro, bambolina, è dall’inizio dell’anno che ci ripetono queste cose: ce le hanno dette talmente tante volte che neanche tu le stai più ascoltando!» ribadì decisa la ragazza, indicando con un gesto veloce la pergamena di Rose, completamente ricoperta di scarabocchi. «Bene, bene, bene. Dunque riassumendo i sintomi abbiamo: felicità senza motivo apparente, carenza di appetito – oh sì, Rosie, ti ho visto che hai bevuto a mala pena una tazza di the stamattina – e ora pure disattenzione alle lezioni»
Rose sbuffò, ma resse comunque il gioco alla bionda suggerendole la battuta successiva: «È grave Guaritore?»
«Oh decisamente! Innamoramento con i fiocchi,» sentenziò Dominique con tono professionale, «purtroppo a quest’età è irreversibile e saltuariamente doloroso, quindi stia pronta mia cara»
«Certo Domi, però ora scendi dalle nuvole e torna tra noi comuni mortali»
«Rose, parliamoci chiaro: sei davvero convinta che io – stiamo parlando di me, Dominique Weasley, superfantastica un-ottavo-veela con un sesto senso speciale per le questioni di cuore e non di quell’ottuso di Al – non mi sia accorta che è da un bel po’ che circa ogni tre secondi lanci un’occhiata verso una certa testa bionda di nostra conoscenza?» l’apostrofò con uno sguardo scettico talmente penetrante che fece sentire la rossa un’idiota completa.
Cercò di aprire bocca per protestare, ma la cugina la bloccò subito: «Ah ah, non ho mica finito! Non sto certo parlando solo di oggi, è da un po’ che ti controllo e ogni volta che stiamo pranzando o cenando non puoi fare a meno di guardare verso la tavolata Serpeverde, anche se lui non c’è»
Rose abbassò lo sguardo. Dominique aveva ragione, ma a lei non sembrava una cosa particolare: avevano passato così tanto tempo insieme quell’anno, lei e Scorpius, che le sembrava naturale voler controllare dove fosse, ma ora che la cugina glielo faceva notare sotto quella luce si sentiva una specie di ossessionata; anche perché doveva ammettere che ogni volta che cercava e trovava la figura di Scorpius si sentiva più sollevata.

Ma che diavolo sto pensando? È tutta colpa di Dominique che mi fa il lavaggio del cervello.

«Allora? Cos’hai da dire a tua discolpa?»
Rose si riscosse immediatamente dai proprio pensieri, trovandosi di fronte le sopracciglia della bionda sollevate in un chiaro segno di quanto fosse sicura e soddisfatta del proprio ragionamento.
«È che ormai mi sono abituata alla sua presenza, che c’è di strano nel cercare una persona con lo sguardo?» le rispose in tono candido.
«Ah, Rose Weasley, sei un caso perso. Parlare con te è veramente impossibile!» sbottò Dominique accalorata.
«Signorina Weasley ha detto qualcosa?» la interpellò il professore, guardandola da sopra la montatura degli occhialetti squadrati.
«No, mi scusi se l’ho interrotta, professor Cox» trillò zelante Dominique, squadernando il proprio miglior sorriso innocente.
Quando l’insegnante fu distratto dalla domanda di uno dei Grifondoro presenti nell’aula, Rose tornò a sporgersi leggermente verso la cugina. «Perché?»
«Come perché? Perché sei una testarda della peggior specie!»
La rossa sospirò alla risposta di Dominique e poi lasciò che i propri occhi vagassero per la classe e, quasi fossero attirati da una calamita, si ritrovò a fissare una testa bionda che sussurrava fitto fitto con una dai capelli nerissimi; chissà di casa stavano parlando.

Maledizione!

«Ta-daan, tana per Ro–ose!» cantilenò Dominique ad un centimetro dal suo orecchio sinistro, facendola rabbrividire. Fortunatamente non insinuò altro, anche perché, molto probabilmente, per lei la ricompensa maggiore era aver colto la cugina in flagrante e averglielo fatto notare. «Comunque,» riprese dopo una breve pausa di riflessione in cui si era goduta le diverse gradazioni di rosso susseguitesi sulle guance di Rose, «hai notato che oggi Zabini non si è presentato a lezione? E che Nott è più ombroso del solito? E che Al e il tuo biondino è tutta la spiegazione di Cox che confabulano?» sparò a raffica, saltando di palo in frasca con nonchalance come solo lei sapeva fare senza risultare ridicola. 
«Come fai a notare tutte queste cose e al tempo stesso a prendere anche appunti?» sussurrò stizzita Rose.
«In verità stavo facendo un abbozzo dell’invito al matrimonio tuo e di Scorpius,» confessò Dominique, lasciando intravedere alla cugina un pezzetto della pergamena piena di scarabocchi di bouquet e dei loro nomi in bella calligrafia, «ma tu non farci caso.»
«Ti preferivo quando sparlavi degli amichetti di Al» sospirò Rose, sbattendo la testa contro il banco – non prima di essersi assicurata di essere fuori dal campo visivo del professore, ovvio.
«Oh, beh, visto che ti ho già torturata a dovere su Testa Bionda, questo è un altro argomento scottante!» bisbigliò eccitata Dom, lasciando perdere i suoi progetti da agenzia matrimoniale e girandosi con aria cospiratoria verso la cugina. «Insomma, ma non ti pare che siano troppo coppietta-felice? Voglio dire, sono due dei ragazzi più fighi e gettonati della scuola e nessuno si è mai posto il problema, ma qualcuno li ha mai visti uscire seriamente con una ragazza...? La risposta è no, mia cara Rosie; e se te lo dico io, che sono il gazzettino di Hogwarts, puoi credermi sulla parola. E sai perché non frequentano nessuna ragazza? Perché non ne hanno bisogno! Ovvio, no?!»
Rose si irrigidì. Oh maledizione, ma non era lei quella acuta della famiglia?! Come aveva fatto Dominique a capire che tra i due Serpeverde ci fosse del tenero?

Maledetto sangue da Veela. Metterei la bacchetta sul fuoco che è per colpa sua. 

«Oh andiamo!» la spronò Dom, che aveva tutta l’intenzione di occupare quell’ora chiacchierando, a quanto pareva. «Vuoi dirmi che non l’hai notato?»
Certo che l’ho notato, hanno ampiamente amoreggiato davanti ai miei occhi! avrebbe voluto urlare la rossa, ma invece disse solamente, tentando di mostrarsi disinvolta: «Davvero? Ma da cosa lo deduci?»
Dominique la guardò con aria cospiratoria. «Stai scherzando? Sporgiti un po’ e osserva il musetto avvilito di Nott. Probabilmente lui e Zabini devono aver litigato.»
Rose squadrò meditabonda la faccia (davvero abbattuta, per Merlino!) di Christopher, che seguiva svogliatamente la lezione, e poi azzardò un esitante: «Magari è semplicemente di cattivo umore...»
«Oh, ma ti prego! Proprio oggi che casualmente Zabini sembra introvabile e che il tuo biondo e Al non fanno che spettegolare come due comari stando quasi completamente girati verso di lui? Tsk.»
La Grifondoro preferì non ribattere, sconfitta. Meglio non dare retta a Dominique quando era in vena di mettere alla gogna ogni segreto della scuola. 
Ma ovviamente la bionda non demorse. «Però, sai... non penso che siano veramente fidanzati.»

Oh, finalmente. Niente più scleri incriminanti su Will e Chris ai quali non posso ribattere; qualche supposizione innocua la posso sopportare, sospirò mentalmente Rose, rigirandosi per dar retta alla cugina. 

«Voglio dire... sono spavaldi e abbastanza impudenti per essere dei trama-casini Serpeverde e soprattutto non si vergognano di niente... quindi se fossero davvero una coppia penso che tutte le ragazze che sbavano dietro le loro ombre sarebbero costrette a subirsi le loro limonate pubbliche ogni santo giorno» spiegò la bionda, arricciando attorno alla sua matita – si rifiutava da tempo di usare delle antiestetiche piume che le avrebbero sporcato d’inchiostro tutte le mani – una ciocca di capelli. «Ma se c’è una cosa che Grifondoro e Serpeverde temono alla stessa maniera sono i sentimenti. Secondo me quei due stanno ancora ponderando che non sono né semplici amici né amici con benefici.»
«Secondo me stai fantasticando troppo» la riprese bonariamente Rose, in realtà sudando freddo sotto la facciata impassibile. 
«Dici?»
«Aha.»
Dominique scrollò le spalle e si appuntò un paio di parole chiave sotto lo sguardo severo del professore. Rose, lieta di poter riprendere a seguire la lezione senza che sua cugina cercasse di farle venire un infarto a ogni sua insinuazione, sorrise soddisfatta e iniziò a intingere la sua piuma nella boccetta di inchiostro.
«Comunque,» riprese Dom appena il professor Cox ebbe voltato lo sguardo, «secondo te di cosa stanno parlando Al e Scorpius?»
ARGH.
 

***

 
Nel frattempo...
 
«Ok Al. Credo che sia arrivato quel momento.»
«Quale?» domandò distrattamente Albus. «Quello in cui tu mi confidi tutte le tue paturnie su come sedurre Rose e io ti ripeto per la millesima volta che l’unico modo per conquistarla è -»
«N-no» lo interruppe Scorpius, sconvolto. «Io intendevo quel tipo di discorso in cui io giuro che non torcerò un capello a Rose e ti rassicurò sulla nostra futura vita sessuale.»
Albus scoppiò a ridere e per non farsi sorprendere dal professor Cox dovette chinarsi e fingere di raccogliere una pergamena. «Scherzi? L’unico cosa sessuale che potrebbe succedere tra voi due è Rose che ti stupra mentalmente per capire qual è la prossima scommessa che cercherai di propinarle!»
Scorpius spalancò la bocca, parzialmente abbacchiato. L’unica cosa che lo sollevava era che comunque l’adorabile - più o meno - cugina del suo migliore amico doveva provare qualcosa per lui, se lo avrebbe stuprato mentalmente... no?
«Senti, Scorp, so che sarà strano sentirselo dire proprio da me, ma dovresti affrontare questa cosa con le palle. O-ok, non inarcare così il sopracciglio!»
Scorpius tuffò la testa in mezzo alle braccia e sospirò. Anche ascoltando i consigli ipocriti del più fifone di tutta Hogwarts, non sarebbe mai riuscito a racimolare il coraggio necessario a prendere l’Ippogrifo per il becco e confessare il suo amore a Rose. Anche perché probabilmente Rose avrebbe aperto la bocca e se lo sarebbe divorata in un niente. 
«Non credo di esserne in grado» bisbigliò abbattuto. 
«Anch’io,» rispose Albus sinceramente, «ma la speranza è l’ultima a morire.»
«Non sei d’aiuto.»
«Non ho mai detto che volevo esserlo.»
«Davvero Albus.»
Potter sospirò. Non era molto paziente quando si trattava di ascoltare tutte le lagne represse dei suoi amici, contando che aveva le sue a ripetizione continua nel cervello. Ma Scorpius rimaneva pur sempre il suo tremendamente complessato migliore amico e glielo doveva. «Dai, parla.»
Il biondo sembrò rianimarsi quasi immediatamente. «Oh, bene, vedi, il problema è che siamo sempre chiusi in quella maledetta Biblioteca, e la cosa sarebbe quasi stupenda se non ci fosse sempre quella vecchia arcigna e se io non avessi già rovinato l’atmosfera potenziale romantica con una scommessa davvero cattiva e quindi stavo pensando che-»
Albus lasciò che Scorpius continuasse a parlare mentre si perdeva nei suoi pensieri – tanto probabilmente non se ne sarebbe neanche accorto. E comunque lui aveva di meglio (o peggio, a seconda dei punti di vista) su cui riflettere. 
La discussione del giorno precedente con William era stata oltremodo... scomoda, era l’unico aggettivo che gli veniva in mente e che calzava abbastanza con la situazione.
Eppure non era cominciata neanche così male...

«Albus, ti devo parlare.»
«Proprio ora?» brontolò il ragazzo, ancora un po’ scocciato dall’uscita finita male a Hogsmeade.
«Aha.» 
Will non sembrava particolarmente sconvolto o disperato o isterico o qualsiasi altro aggettivo che avrebbe dovuto indurre Albus a offrirgli la sua spalla sulla quale piangere sopra, ma aveva uno strano scintillio negli occhi che normalmente non c’era. E tanto bastò. 
«Va bene, dai» acconsentì, ricevendo un sorriso grato in cambio. «Ma solo dopo che saremo stesi sul mio letto con un mare di caramelle di Mielandia sparse intorno a noi.
Avrebbe dovuto saperlo che sarebbe finita male. Malissimo.
 
Nel frattempo Scorpius continuava a parlare, senza accorgersi che Albus si era perso tra ii propri ricordi, immerso nei suoi monologhi su Rose.
 
«Allora, di cosa si tratta?» chiese Albus, addentando un dolcetto alla liquirizia. 
«Ecco... è un po’... come si può dire... imbarazzante per me parlarne» spiegò Will, insolitamente incerto.

E allora perché insisti ad avere una chiacchierata cuore a cuore?! si chiese mentalmente Albus, roteando gli occhi al cielo ma stando attento a farlo passare come un gesto casuale.

Decise – saggiamente – di non aggiungere niente e di lasciare al suo amico il tempo di raggruppare bene le idee e di parlare. 
«Si tratta di Chris. A ben vedere, vorrei proprio trovare una volta in cui non si tratta di Chris» cominciò Will, e il suo tono era... amaro? Albus non sarebbe stato di descriverlo in altro modo. «Io credo... Insomma, tutti si saranno accorti che tra me e Chris non c’è la normale relazione che intercorre tra due amici maschi... normali.»
«Beh, oddio... voi...» tentò Potter, preso alla sprovvista. 
«Albus,» gli venne gentilmente in contro William, «non serve che lo neghi in qualche maniera: sono già venuto a patti con questa cosa da parecchio tempo. È quello che ne consegue che mi... spaventa? Mah. Non saprei. È una situazione un po’ strana.»

«Parecchio strana» concordò Al confuso. 
«Io credo... Ecco. Tu sei consapevole che io e Christopher ci divertiamo come tu... ehm, no... come Scorpius si diverte con le ragazze quando le frequenta?»

E da qui la discussione aveva proceduto sempre più verso il baratro dell’imbarazzo e del silenzio attonito.

«Ehm, sì. Non sempre siete.. uhm... abbastanza attenti da tirare completamente le tende e... ecco... a volte gli Incantesimi Silenzianti non sono propriamente... silenzianti.»
William avvampò tremendamente, mentre Albus cercava di dissimulare divorando altri tre chili di zucchero. 
«B-bene.»
«Già.»
«Staremo più attenti.»
«Non ti preoccupare, comunque, non succede così spesso.»
Will si passò una mano tra i capelli – un gesto che aveva acquisito frequentando alla lunga Nott. 
«Bene. In sostanza, quello che io temo è che i sentimenti che io provo per Christopher non siano più di amicizia ma di quell’altra emozione che inizia per “am”» aveva sputato a velocità inaudita William.

«... e tu cosa ne pensi, Al?»
«Eh?» Albus cadde dalle nuvole. «Oh, ehm, hai ragione tu Scorp.»
Scorpius lo guardò sospettosamente. «Ti ho chiesto qual è il colore preferito di Rose, in verità.»

Merlino, che strazio!

«Sì, ti ho ascoltato, è che il professore stava spiegando e mi sono perso seguendo un passaggio e- Senti, davvero, non importa.»
«C’è qualcosa che non va, Al? Ti vedo impensierito...» domandò Malfoy con il suo solito acume da Serpeverde secchione. 
E ora ci mancava il dubbio amletico... Dirlo o non dirlo a Scorpius?
Scorpius era il cugino di William e magari avrebbe saputo meglio come affrontare la questione con lui, per non considerare il fatto, poi, che Albus desiderava davvero confidarsi con qualcuno, e chi meglio del suo migliore amico per eccellenza? Ma al tempo stesso sorgeva il giuramento che aveva fatto sul suo onore a Will di mantenere segrete le cose che erano state dette il giorno prima e Albus non si sentiva di tradire la fiducia di un suo amico tanto caro. 
In fondo, non stava esattamente dicendo una bugia a Scorp. Stava semplicemente omettendo una parte della verità. No?
«Non ho niente... Sono un po’ in pensiero perché Will è rimasto in camera stamattina...» mentì, con un tono di nonchalance collaudato da anni di pratica. 
Al finire delle lezioni sarebbe tornato nella loro stanza e avrebbe consigliato con tatto a Zabini di confidarsi anche con suo cugino. Già, avrebbe fatto proprio così.
 

***


Il giorno dopo...
 

21 Aprile 2023


Ehi Hugie,

lo sai che sei il mio cugino preferito, vero? Quello a cui insegnerò tutte le mosse da Auror quando tornerete tutti da quella scuola maledetta? Quello a cui mi sento più legato, quello assorbirà e diffonderà le mie gesta quando non sarò più il figo solitario e spregiudicato perché Ted mi avrà messo l’anello al dito come una ragazzina...
In nome di tutta la fiducia che ripongo in te e nel nostro legame tra cugini fighi, devo affidarti una missione.
Tramite fonti anonime e molto sicure che non rivelerò in questa lettera per paura che qualcuno di losco e malvagio possa intercettarla, sono venuto a conoscenza di alcuni avvenimenti sospetti che stanno avvenendo entro le mura di Hogwarts e necessitano del tuo intervento.
È stata notata la nascita di una certa affinità tra la nostra Rosie e quello str- straordinariamente tardo di un figlio di Malfoy!
Non mi soffermerò sui rimproveri che meriteresti per aver reso possibile una cosa del genere e per non essere debitamente intervenuto nel momento del bisogno, ma solo per stavolta, perché ci sono argomenti più urgenti di cui parlare.
Spero sarai a conoscenza del fatto che nostra cugina – ovvero tua sorella – e il piccolo bastardo hanno una punizione da scontare insieme OGNI SERA DA SOLI in Biblioteca.
Quale momento e quale posto migliore per far nascere un amore illegittimo e tormentato? Tu non puoi nemmeno immaginare cosa ho fatto IO in quella maledetta Biblioteca – e no, se stai pensando che ci studiassi, sei decisamente fuori strada.
Quindi... prendiamo provvedimenti prima che si verifichino danni irreparabili che potrebbero portare a una serie di disgrazie senza fine.
Hai un’occasione per dimostrarmi che sei ancora in grado di salvare il salvabile – ed è questa.
Impedisci a Rose di compiere l’errore più grande della sua vita e di innamorarsi di Sgorbius e torna a casa fra qualche mese vittorioso.
Mi raccomando, non essere imprudente e sii discreto. Più si accorgeranno che cerchi di ostacolare il loro patetico tentativo di amore impossibile, più cercheranno di nascondersi nei meandri della Biblioteca per fare cose che tu non puoi neanche immaginare dal basso dei tuoi quindici anni. Voglio che tu agisca nell’ombra e che torni a casa senza che zio Ron abbia tirato le cuoia dallo stress del pensiero della sua primogenita intenta ad amoreggiare con l’erede dei Malfuretti... chiaro?
Bene. Teddy mi sta aspettando sul divano. Devo proprio andare.
Passo e chiudo. Buona fortuna... Hugie (quanto mi piace questo soprannome idiota!).

Il Magnifico J.

 
Hugo alzò lo sguardo dalla lettera che aveva appena finito di leggere, un lieve sorriso a increspargli le labbra. Nessuno si era accorto del contenuto della missiva o del suo sguardo pseudo-maniacale mentre la leggeva.
Scoccò un’occhiata in tralice a sua sorella, seduta poco lontano da lui e apparentemente intenta a gustare silenziosamente la sua colazione come se nulla fosse. Ma stando a osservarla con più attenzione, si accorse che i suoi occhi correvano quasi istintivamente al tavolo dei Serpeverde, a cercare una inguardabile testa bionda sicuramente tinta.

Argh.

La missione di massima importanza affidatagli da James poteva avere inizio.
 
 


N / A:

Eccoci quaaa! Nel bel mezzo dell’occupazione della nostra scuola abbiamo deciso di finire e postare finalmente questo capitolo. Lo sappiamo che non è niente di che, ma è piuttosto importante nella sua inutilità, perché dobbiamo complicare le cose il più possibile per poi poter cominciare a risolverle :D
Quindi stay tuned che prima o poi arriveremo al punto di non ritorno per le nostre coppie!
Comunque volevamo ringraziare immensamente tutte voi che avete deciso di imbarcarvi in questa storia tra tutte quelle proposte da più di un anno ormai! Ebbene sì: il 12 Novembre “Una serie di assurde scommesse” ha festeggiato un anno. Vorremo solo mandare un saluto e un bacio speciale a MeiyoMakoto che è stata la prima in assoluto a lasciarci una recensione e a farci sentire importanti e ad altre fantastiche ragazze come DetectiveMary che ci segue sin dall’inizio e non si è ancora stufata di noi, _LenadAvena_, lunatica365, Shan e Lunatica_Dirigibile_  che ci lasciano sempre recensioni da spanciarsi dalle risate e a chiunque abbia avuto il coraggio di dare un po’ di fiducia alle due sclerate sottoscritte e di leggere tutta questa pappardella. Grazie ♥
Sicuramente starete pensando: sì, sarà pure passato un anno ma Rose e Scorpius sono ancora ad un punto morto! Non temete! Ormai non manca più così tanto (sempre che la nostra logorrea fulminante non colpisca ancora xD)
Beh, cosa avrà in mente Hugo? Will e Chris chiariranno o tra loro sarà ufficialmente finita? Rose comincerà ad aprire gli occhi finalmente, dopo l’illuminante chiacchierata con Dominique?
Fate il vostro gioco! Questo e molto altro nel prossimo capitoloooo.
Un bacione grandissimo,
 
Swichi e Matiux
  
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