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Autore: The_only_exception    23/11/2012    3 recensioni
Io sono Megan Flawless, ho quasi 18 anni e vengo dalla Francia. Non sono altissima, ho gli occhi verdi chiarissimi e i capelli biondi sbiaditi. Odio con tutto il cuore i miei capelli, tendono al bianco e mi fanno sentire vecchia.
Questo è tutto quello che c’è da sapere.
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 2. Moonlight

 
Odio il sole e oggi splende alto in cielo.
Mi sono trasferita a Londra perché il tempo fa schifo, e ci sono sempre nuvole, adesso invece mi ritrovo a sudare come una capra.
Che palle.
Preferisco farmi un passeggiata al chiarore della luna piuttosto che prendere l’abbronzatura in spiaggia. Forse avete capito, forse no.
In ogni caso sono un vampiro. Già.
Da ben 250 anni, e mi sono stufata. Sono rimasta ferma a quasi 18 anni per troppo tempo.
È capitato tutto per sbaglio. Non dovevo essere io la vittima, ma la mia padrona. Ero la serva personale della principessa Charlotte, lei praticava la magia nera da un sacco di tempo, e troppe persone la odiavano. Così, quando mi mandò nel bosco per raccogliere delle erbe, un fottutissimo vampiro mi trasformò. Rimasi priva di sensi fino al mattino successivo, solo allora capì cosa era successo. Non tornai al castello e iniziai a girovagare per la Francia.
Ora sono qui.
La banca del sangue pensa lavori per la croce rossa, quindi mi da tutto il sangue che voglio.
Solo di tanto in tanto ho bisogno di sangue fresco, ma non uccido nessuno.
Non sono come Edward Cullen, nessun vampiro lo è. Noi non brilliamo al sole e non abbiamo bisogno di oggetti per farci vedere durante il giorno. Certo, non puoi abbronzarti come un marocchino, diciamo che non puoi abbronzarti, ma non iniziamo a bruciare quando un raggio di sole ci colpisce.
Purtroppo siamo gelidi, nel vero senso della parola.
Non ci trasformiamo in pipistrelli o dormiamo in bare, non possiamo nemmeno attraversa i muri o rimanere svegli tutta la notte.
Siamo persone normali, quasi.
Il nostro riflesso non compare alle specchio però, per questo indosso un ciondolino d’argento.
Tutto qui.
Devo sentire le prove dei ragazzi oggi, visto che stasera hanno un concerto.
Sto andando il più velocemente possibile verso la casa discografica. Non ho ancora capito perché fanno lì le prova, forse il posto gli piace particolarmente, o li fa sentire realizzati. Non so.
“Eccoti, finalmente!” dice Liam.
Io lo guardo perplessa per poi togliermi la giacca e posarla su un divanetto.
Mi siedo e aspetto che inizino. Loro si guardano, per poi mettere le cuffie.
Partono con What Makes You Beautiful.
Loro sono semplicemente bravissimi e le loro voci sono stupende senza effetti speciali.
Non so perché ma Harry mi guarda, continua a guardarmi, come per dedicarmi della canzone. Ma  non centra nulla con quello che è successo fra noi. Lui mi ha tradita, non con un’altra ragazza.
Lui, scoprendo il mio segreto è scappato, lasciandomi sola. Non accentandomi.
Mi ha ferita e io l’ho odiato per questo.
Avevano finito di cantare e mi stanno fissando, non so da quanto tempo di preciso.
Sorrido e annuisco, come al solito.
“Non le siamo piaciuti, si capisce dal sorriso” dice Zayn, avvilito.
“No, tranquilli. Ero solo sovrappensiero, voi siete perfetti come al solito”
Quelle parole mi uscirono senza pause di troppo, senza rifletterci e suonarono particolarmente rassicuranti. Sto diventando brava a fingere.
Loro sembrano soddisfatti, così se ne vanno al buffet, mentre io rimango con lo sguardo fisso nel vuoto. Penso a quanto faccio schifo e alla mia inesorabile fine da sola.
Sento dei passi avvicinarsi così torno sulla terra, mentre alzo lo sguardo per vedere chi è.
Harry.
Non voglio parlargli, non ora che mi sono tornati in mente tutti i ‘nostri’ vecchi ricordi.
Tutti i nostri vecchi errori. Mi viene in mente Same Mistakes, forse la mia canzone preferita.
“Hei…” mi sussurra.
Piego un angolo della bocca a mo’ di saluto.
“Mi dispiace molto.”
No, adesso non posso stare zitta. Non inizierò ad urlare, altrimenti gli altri mi sentirebbero, ma sarò comunque decisa.
Sì Megan, ce la puoi fare!
“Perché me lo dici solo adesso? Perché non ci hai pensato prima? Perché lo fai sapendo che non ti perdonerò mai? Mi hai fatto troppo male, esattamente quando il mio cuore ricominciava a battere dopo anni e anni. Lo hai spezzato in milioni di pezzettini come se fosse un bicchiere di cristallo. Poi sei andato via, lasciandomi sola. Non hai la minima idea di cosa ho dovuto affrontare” dico con gli occhi pieni di lacrime.
Sì, riesco ancora a piangere.
“Anche io sono stato male, lo sai perfettamente. Ho pianto per gli errori commessi, ho pensato al suicidio, eppure non te l’ho mai detto. Vuoi sapere il perché? Beh, perché ti amo più della mia stessa vita!”
La conversazione stava avvenendo tutta sottovoce, ma riuscivamo entrambi a vedere la rabbia negli occhi dell’altro.
“Finiscila, ma soprattutto, lasciami stare!” mi alzo e me ne vado, senza guardare in faccia nessuno.
Il cielo è diventato cupo e il vento è freddo. Adesso sto male, e ho bisogno di sangue, sangue fresco. Percorro kilometri e kilometri fino a che non trovo una strada secondaria in cui è ferma una prostituta. Non berrò il suo di sangue, mi farebbe piuttosto schifo, bensì quello del ragazzo dal lato opposto del vicolo.
Vende sigarette di contrabbando, mi sembra italiano sia dall’aspetto fisico che dall’accento.
Trovo velocemente una scusa e lo porto lontano.
Una volta arrivati in una stradina cieca lo afferro per le spalle, in modo da immobilizzarlo. Sento il suo cuore battere velocissimo e mi sento in colpa.
“Ascolta, non ti farò tanto male, ma devi promettere di stare in silenzio. Ci siamo capiti?” gli sussurro in un orecchio.
Lui annuisce, mentre il suo pomo d’Adamo va su e giù. Sento i miei occhi diventare della solita sfumatura tra il viola e il rosso, mentre i canini affilati si fanno spazio nella mia bocca.
È il momento.
Mi avvicino al suo collo, inspirando la sua colonia commerciale e economica. Inizia a deglutire più velocemente e rumorosamente.
Spalanco la bocca e affondo i miei denti nella sua carne fresca. Sento il sangue caldo scendermi giù per la gola, il sapore fra il dolce e il salato, e sentire i suoi gemiti di dolore così vicini mi istiga a continuare fino all’ultima goccia, ma mi fermo.
Ho bevuto un bel po’, lasciandogli comunque il sangue necessario per sopravvivere. Stacco delicatamente i canini e faccio pressione con l’indice e il medio.
Mi asciugo la bocca con il dorso della mano libera e sorrido. Lo vedo bianco, davvero bianco.
Non diventerà un vampiro, ma dovrò mangiare un bel po’ di carne per recuperare il sangue che gli ho ‘prelevato’. Mollo la pressione con le dita e mi allontano un po’, per guardarlo tremare come un foglia. Gli lancio una banconota da 50 e dico di dimenticare l’accaduto.
Mi volto e torno in hotel.
Durante il viaggio mi sento viva, di nuovo.
Sono in ritardo, visto che devo tagliare i capelli di Zayn e scegliere con Lou i vestiti dei ragazzi di stasera.
Potrei iniziare a saltare sui tetti, anche se fa molto Twilight. Se sono abbastanza veloce e attenta potrebbero scambiarmi per un uccello.
Non credo di correre pericoli con i cacciatori, visto che sono pochi. Certo potrebbero esserci altri vampiri, ma perché dovrebbero attaccarmi?
Bene, idea approvata.
Inizio a saltare a una velocità sovrumana sui tetti di Toronto, mentre le persone camminano sotto di me, non curanti.
Arrivo vicino a una strada deserta e scendo, visto che a qualche decina di metri c’è lo studio.
Mi sistemo i capelli e bevo un goccio d’acqua, per pulire il sangue rimasto sui denti.
I miei occhi sono tornati del loro verde chiaro, anche i canini non hanno niente di anormale. Sono tornata a essere Megan.
Arrivo davanti al grande portone di legno, pitturato di bianco, e lo spalanco. Sento il solito campanellino che avvisa l’entrata di qualcuno poi trovo la parete di vetro.
Infilo la mia tessera di riconoscimento e metto l’indice destro sul display apposito. Si apre.
Percorro il lungo corridoio bianco e arrivo nel camerino di Zayn.
“Scusa il ritardo” dico entrando.
“Figurati. Avevo pensato una cosa per i capelli, che forse non ti piacerà…” dice, sorridente, ma con lo sguardo basso.
“Parla” lo incito.
Sono un po’ in imbarazzo, visto che di solito fra me e il moro non c’è una conversazione.
“Vorrei… sì, insomma, il ciuffo biondo. Ma non biondo troppo chiaro, un po’ arancione”
Io non ero nessuno per giudicare, poi non mi aveva mai chiesto nulla, quindi sono costretta a dire di sì. Annuisco.
Iniziamo a lavorare.
 
I capelli di Zayn erano perfetti, i vestiti raccontano tutto di loro e il latte che sto bevendo è squisito. Adoro il latte, non quanto il sangue, ma più di ogni altra cosa. Quello caldo con il miele ho scoperto che è il mi preferito.
Sento una conversazione nell’altra stanza.
Sì, posso sentire cose che gli altri non riescono nemmeno a percepire.
“Stalle lontano”
“Perché dovrei? Non è tua. E poi mi ha solo colorato il ciuffo, niente più”
Questo è Zayn, ne sono sicura, perché ho tinto solo il suo di ciuffo.
“Ma se sentivo dal salotto il modo spudorato in cui ci provavi”
“Peccato che non abbia sentito anche le sue risposte”
“Così stavo peggio?”
“Così capivi che tiene ancora a te, coglione!”
La porta della camera sbatte, facendomi sussultare e lasciando cadere un po’ del latte sul pavimento. Mi alzo per prendere un tovagliolo e asciugare.
Faccio in fretta e torno al mio posto.
Sento dei singhiozzi misti a imprecazioni provenire dalla stanza di prima, ma non ho idea di chi possa essere.
Non è vero, sai perfettamente chi è ma non vuoi ammetterlo.
Cazzo, l’altra me ha ragione.
Basta Megan, non pensarci. Non ora.
Sento le mie dita più fredde che mai, come se fossero dei ghiaccioli.
Vorrei morire. Ma non succederà mai.
Louis si siede sul divano di fianco a me, sorridente.
Lui è bravo a fingere. Potrebbe quasi fare teatro.
In realtà anche lui vorrebbe morire, e a farlo sentire così sono le persone che più ama al mondo. Le sue fan. Le loro fan.
Già, è riuscita fuori la storia di Larry, che in realtà non si è mai repressa del tutto, e lui ha perso il controllo. Non posso che dargli ragione, dopo un po’ scasserebbero le ovaie anche a me. Certo, ci sono anche quelle fantastiche directioner che lo amano sempre e comunque, oltre a essere sempre pronte ad aiutarlo.
“Salve signorina” dice, porgendomi la mano.
È un giochino che facciamo da ieri, dove facciamo finta di essere aristocratici.
“Oh, che piacere Lord Tomlinson” gli sorrido, mettendo la mia mano sulla sua. Lui l’avvicina alla bocca e la bacia leggermente.
Un brivido mi percorre tutta la schiena, mentre dove a poggiato le sue labbra sento un caldo tremendo.
La prima volta che ha toccato la mia manina ha subito sentito quanto era gelida. Ho inventato che è perché il mio cuore non pompa benissimo il sangue, quindi le estremità del mio corpo sono quasi esangui.
“Senti, devi sapere che non faccio giri di parole, arrivo al punto e fine. So cosa è successo fra te e Harry; so cosa sei. Io ci sarò”
Sei fottuta.
No, Megan, magari non lo dirà a nessuno e non finirai in un circo. O forse sì.
Non so, ma di Louis tendo a fidarmi, sarà colpa degli occhi azzurri. O forse di quel sorriso. Non so, in ogni caso mi ispira fiducia.
So cosa sei.
Già, cosa sono. Vorrei tanto saperlo anche io sul serio. Vorrei non essere considerata un mostro. Il ragazzo continua a stringermi le mani fra le sue, cercando di riscaldarle.
“Te lo ha detto lui, vero?” chiedo, ormai senza timore.
Non ho nulla da perdere. Non può scoprire nient’altro, nessun segreto.
Mi sento quasi nuda.
Louis annuisce, abbassando per la prima volta lo sguardo.
Riduco gli occhi a due piccole fessure, per decidere cosa fare.
“Non so se è la scelta giusta, ma voglio fidarmi di te. In fondo ormai sai tutto” cerco di sorridergli nel modo più rassicurante possibile.
Alza di scatto il volto e mi abbraccia.
Rimango immobilizzata da quel gesto totalmente inaspettato. Sento tutti i muscoli tesi e il collo inizia a farmi male. Finalmente si stacca, così ricomincio a respirare.
“Quindi.. tu.. sì, insomma… perché non brilli al sole?” chiede con quel fare da bimbo.
Mi batto una mano sulla fronte, mentre scuoto la testa.
“Louis, non stiamo girando Twilight, i veri vampiri non brillano!”
Iniziamo a ridere, forse Tomlinson un po’ imbarazzato.
Che cretino.

SPAZIO PICCOLA CRETINA.
Genteee!
Allora amo le due ragazze che hanno recensito con tutto il mio cuore.
Poi, ecco il capitolo.
Ho deciso di creare una FF un pò diversa dalle altre e, devo dire, che stranamente mi piace.
Sono qua di nascosto per postarvi il capitolo, visto che dovrei essere senza internet per un mese.
Cercherò di fare pubblicità alle altre storie che seguo qua su EFP e che mi piacciono molto.
E, che dire, me ne vado.
VI AMO TANTO TANTO! #muchlove
Phineas
 

  
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