Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: _Unicorn Tear_    23/11/2012    1 recensioni
Savannah Devil. Si mi hciamo così. Testarda, ribelle, arrogante, sfacciata quanto timida, dolce, gentile, e riservata.
Dal primo capitolo:
No, cazzo, lui no.
Lo guardai male, facendo una faccia confusa. Cosa ci faceva in casa mia? Poi mi venì un lampo di genio. Quella era anche casa sua, zio robert doveva averla data disponibile anche a lui. Si alzò pulendosi i pantaloni. Sentì del vociferare dal piano superiore ma non ci feci molto caso. Quel deficiente doveva aver dimenticato una delle Tv accese.
''Ciao Liam.''
''Ciao Savannah.''
Sbuffai scuotendo la testa e maledicendo mentalmente mio zio. Ad un tratto vidi altri quattro ragazzi scendere le scale e guardarmi confusi.
''Chi sono loro?!'' sbottai incazzata. Non tolleravo gente estranea in casa mia, ancora ancora mio cugino, ma chi cazzo erano sti qua?! Guardai Liam negli occhi imbufalita.
''Loro sono i miei quattro migliori amici e staranno tutta l'estate qui.'' fece un sorrisetto.
Okay era ufficiale.
Liam Payne vuolre rovinarmi l'estate.
Poteva stare tranquillo che non gliela avrei resa facile neanche io, sia a lui che agli altri quattro.
Nessuno rovina le vacanaze a Savannah Devil.
Genere: Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Soltanto il suono di una chitarra.
 
° ° °

'And these bitches basic, instinct
Oh shit my commercial’s on
Did I really body bitches with commercial songs

Did I really prophecy everything I do'
Nicki Minaj - Freedom

Sbuffai, ancora una volta, misi i palmi delle mani sull guance e scossi la testa guardando il parquet perfettamente lucidato. 
Non. E'. Possibile. Tutte a me devono capitare. Certe volte penso che lasfiga mi perseguiti.
Gurdai i volti degli amici di mio cugino. 
Avevano un'aria familiare ...
Ma certo! I ragazzi del taxi di ieri sera. 
Aspetta chi era qualo ceh si era buttato in mezzo alla strada? 
Alto, castano, maglia a righe, pantaloni rossi ... occhi azzurri. 
Oh si, il terzo sulle scale, subito dopo un tizio riccio con gli occhi verdi. 
Dovrei farmi insegnare qualche truccheto da lui! 
Aspetta, non dovrebbero neanche stare in questa casa. 
Non pensarci neanche Savannah, macosa ti passa per la testa?
Mi diressi in cucina sotto lo sguardo di tutti e riuscì a sentire una voce squillante e limpida dire:
''Liam, chi è quella ragazza che ci ha uccisi con lo sguardo?!''
Mi venne da ridere solo a sentire quella frase, se già quello sguardo gli aveva fatto paura, aspettino che passino i giorni.
Spalancai la porta, per metà in vetro opaco, della cucina e comincia a rovistare tra i cassetti e i mobiletti.
Fino ad arrivae al frigo e quando ebbi fintito misi tutto sul grande tavolo che si trovava in mezzo alla stanza. 
Sul tavolo c'erano: uova, latte, scuroppo d'acero, una padella, una frusta, zucchero, un mestolo, un cucchiaio e una casseruola.
Tutto l'occorente per fare dei pancake alla Devil.
Modestamente il mio cibo era il migliore di tutta Londra. 
Dopotutto se non volevo morire di fame doveo saper arrangiarmi.
Presi la ciotola gialla e blu e ci misi dentro le uova, un po' di latte e un cucchiaino di zucchero.
Non dovevo esagerare con quello perchè c'era già lo sciroppo d'acero a dare il sapore dolce.
Inizia a mescolarlo con la frusta fino ad ottenera un liquido gialloniolo,
infilai un dito dentro il composto e lo assaggia portandomi l'indice alla bocca. 
Ci macaa ancora qualcosa. Ma cosa? Era da tato tempo che non facevo i pancake che non mi ricordavo neanche i miei elementi speciali.
Pensa, Savannah, pensa. Oh che stupida, ovvio!
LA NUTELLA!
Rigirai per la cucina finchè non aprì uno sportello e ne trovai un barattolo da 5 Kg. Barattoli normali in questa casa non ce n'erano?
Mio zio deve farsi ricoverare. Io lo ho sempre detto. 
E la sua ultima bravata di far venire qui Liam mentre c'ero anche io ne era la prova.
Presi un cucchiaio più grosso da un cassetto lì sotto, presi un sedia e ci salì sopra così da arrivare alla altezza della scatola,
e svitai il barattolo prendendo una cucchiaiata di cioccolata.
Morsi il manico del cucchiaino per non farlo scivolare e riavvitrai tutto, chiudendo lo sportello e rimettendo la sedia al suo posto. 
Tornai alla mia postazione e infilai la nutella dentro l ciotola per poi mesolare tutto insieme.
Presi il mestolo, accesi il gas e rovesciai un pò di liquido dentro la padella prima di metterla sul fuoco.
Feci così per tre o quattro volte e, mettendo tutto quello che avevo sporcato a lavare, posai sul tavolo un piatto fumate di pancake.
Adesso non restava che mangiarli. 
Ce ne erano sette o otto, bene, ci avrei messo cirqua cinque minuti a mangiarli, anche meno vista la fame che avevo.
Dovete sapere che quando si tratta di cibo io sono incontrollabile.
Una volta, quando ero piccola, Liam aveva osato rubarmi le patatine dal piatto e io l'avevo preso a calci negli stinchi finchè non me le aveva restituite.
Non sapevo come faccevo a magiare così tanto e a rimanere così in linea ma sono sicura che si trattava di una questione di metabolismo. 
Il mio vecchio e caro metabolismo. Oddio quando si ha fame non si ragiona più. Scusatemi.
Mi poggiai a lavandino guardando fuori dalla fnestra e rovescia metà della caraffa di sciroppo sui pancake. Presi una forchetta e comincia a magiarli.
Circa due minuti e venti secondi dopo me me rimanevano solo più due. Avevo una fame da lupi. Già.
Stavo per addentare l'ultimo quando me lo sentì tirare via dalle mani e delle risate dietro di me. 
Mi girai lentamente con lo sguardo di un assasina assatanata (?). 
Si, con lo sguardo di un asssasina assatanata.
C'erano tutti e cinque, quttro ridevano, compreso mio cugino, mentre davanti a loro di pochi passo un biondino con gli occhi azzurri si divorava la mia colazione.
Adesso mi incazzo. 
Mi diressi a passo spedito verso il ladro di cibo e senza neanche dirgli qualcosa gli tirai un coppino dietro al collo facebdolo strozzare con il boccone che stava masticando.
''Ma sei scema?'' sbottò lui dopo essersi ripreso.
''No tu sei scemo!'' gli tirai un altro coppino. 
''Non ti hanno insegnato che non si ruba la colazione agli altri'' lo guardai male togliendogli dalle mani l'ultimo pezzo rimasto e mangiandomelo.
Mi guadava con gli occhi sgranati. Odio la gente che lo fa.
''Vuoi una foto per caso? E voi li dietro volete un'autografo?'' gurdai anche gli altri che avevano sesso di ridere e che mi guardavano sbigottiti. 
Probabilmente non si aspettavano una reazione così solo per un pezzo di pancake. 
Ma, ehi, la colazione è il pasto più importante della giornata.
Continuai a guardarli finchè Liam non prese la parola.
''Ehi, non vi ho ancora presentato!'' lo guardai male.
''E chi ha detto che vorrei conoscere la tua banda di scimmie?'' dissi incrociado le braccia sotto il seno.
''Bene incominciamo! Allora lui è Louis!'' ignorando la mia risposta il ragazzo che si era buttato in mezzo alla strada la notte precedente alzò una mano sorridendo divertito.
Ma cosa c'era da ridere? Gli sembrava divertente questa situazione? Ovviamete per lui lo era.
''Lui è Niall!'' indicò il biondino e quest'ultimo alzò una mano sorridendo timido.
''Lui è Zayn!'' indicò un ragazzo con la pelle olivastra, pieno di tatuaggi sugli avanbracci, e con una cresta che ra anche più alta di lui fra un po'. Questo fece un cenno con la testa in modo indiffrente anche se il suo sguardo era curioso come quello degli altri. 
Ero così strana da susciatre tutte quelle espressioni?
''E lui è Harry!'' per ultimo indicò un ragazzo alto, con dei riccioli castani che gli ricadevano sulla fronte e con gli occhi verdi. 
Wow. A me sono sempre piaciuti i riccioli. E anche gli occhi verdi. Savannah, riprenditi!
Mi fece un cenno con la testa mordndosi il labbro e guardandomi maiziosamente.
Okay, tutti i pensieri strani che mi ero fatta su di lui svanirono in meno di un'istante.
La cosa che odiavo di più in un ragazzo era l'essere pieno di se. Che cosa patetica!
Scossi la testa e prima d uscire dala cucina spintonando tutti quanti dissi : 
''Si,si. Savannah. Piacere tutto vostro!''
--------------------------
 
Poche ore dopo mi ritrovavo in spiaggia, era l'una e un quarto e a quest'ora sotto il sole cuocevi come un arrosto. 
Se non avessi già la pelle abbronzaissima di mio, a ques'ora sarei rossa come un peperone.
Sospirai. 
Chiusi il mio libro e feci ripartire la stessa canzone ,che sentivo da mezzora di fila, da capo. 
Freedom di Nicky Minaj.
Sospirai di nuovo. Anche io ero libera. 
Potevo fare tutto quello che volevo e nessuno mi avrebbe detto cosa fare. Non più.
In realtà, adesso che ci penso, non ero così scontrosa una volta e ogni tanto la vecchia parte di me ritornava fuori. 
Ma dopo l'ultima volta che è accaduto mi sono ripromessa che non succederà mai più.
Lo ammetto. E' stato per un ragazzo. Cavolo, per non dire cazzo. Anzi si diciamolo. Cazzo. 
I ragazzi sono un fregatura. Una fregatura bella e buona.
Ma non stiamo qui a parlare di questo, detto molto finemente, non ne ho per le palle.
Piuttosto parliamo della mia vita. Di come la mia vita sia cambiata in poco tempo. 
Credo che adesso sia arrivato il momento di farlo, dopotutto devo farvi conoscere un po' di me no? Si, bene incominciamo.
Una volta, io, mia madre e mio padre, eravamo una famiglia felice, di quelle che si vedono nelle cartoline e nelle riviste di natale sotto un'albero e un presepe. Lo eravamo, ma l'illusione era durata poco.
Un giorno  trovai mio padre e mia madre a litigare, divorziarono dopo poco, ma se lo tenerono per loro, non volevano che la gente pensasse che non stessero più insieme.
Continuarono ad abitare nella stessa casa, non calcolandosi minimamente, non calcolandomi minimamente.
Era ovvio però che mia madre provasse ancora qualcosa, perchè quando mio padre tronava la serra con i segni di rossetto rosso sualla camicia o con qualche altra ragazza, anche troppo giovane, usciva di casa sbattendo la porta e tornado verso le de del mattino in condizioni che non voglio ricordare. 
Ovviamente ho lasciato Chicago, luogo dove ero nata tanto tempo fa, e mi ero trasferita a Londra immediatamente, non avevo neanche compiuto i diociotto anni. ne aevo diciasette scarsi, compiuti sol da qualche mese. 
Ma i miei genitori e il nostro rapporto non era l'unico motivo per cui me ne ero andata.
Ma non ho voglia di parlare di questo. Non credo che serva molto dirlo ora.
Erano passati un'anno e tre mesi da quando mi ero trasferita. Avevo finito la scuola, trovato un lavoro fisso, una casa, la mia vita era perfetta adesso. Ovviamente non avrei potuto fare niente senza zio robert. 
Il papà di Liam. 
Non era proprio mio zio, era un lontano parente di mia madre, ma lo consideravo come tale.
Avevo un rapporto bellissimo con lui, era anche uno psicologo e parlare con lui nonera ne imbarazzante ne nient'altro, soltanto ti liberavi ed era bello farlo di tanto in tanto.
Anche se la mia vita poteva sembrare quella di una persona perfetta in apparenza non lo era per niente.
Il mondo si diverte a giudicare tutto e tutti, a prescindere dal fatto che non conoscono il tuo passato e la persona che sei.
La gente si era sempre fatta qesta idea su di me: la ragazza perfetta, piena di soldi, una famiglia benestante e invidiabile, senza problemi.
Non sapevano uanto si sbagliavano.
Va bene, adess direi di finirla però con l'autocommiseraziono e di ritornare sul mondo dei comuni mortali invece di ricordare.
------------------------------------
Ritornai in casa con la borsa da spiaggia che posai una mensola vicino alla cucina, e mi fermai a controllare il mio cellulare.
Nessuno mi cercava. Intanto cosa potevo pretendere. Non ero un tipo da avere amici, soprattuto ragazze. Non. Niente. Nada. Al massimo potevo stringere una sorta di pseudoamicizia con qualche ragazzo. 
Ma neanche quello mi riusciva benissimo. Soli si stà meglio. Questo era il mio motto.
Guardai l'ora. Erano le sette e mezza. Di sicuro quella sera sarei uscita. 
Ero il tipo da stare sola ma non ero il tipo da rinchiudermi in casa e non fare niente. Amavo divertirmi e fare cazzate.
Sorrisi fra me e me.
Ad un tratto alle mie orecchie arrivò una musica dolce.
Le corde di una chitarra. Mi ricordavo quel suono come se fosse ieri.
Purtroppo però era anche più lontano nel tempo di quanto avessi voluto.
Seguì gli accordi di quella canzone a me sconosciuta fino a trovarmi in salotto.
Erano tutti e conque riuniti, seduti chi sul divano, chi sul tappeto, chi sulle poltrone.
Harry e Zayn, comodamente stravaccati sulle poltrone verdi fosforescenti. 
Che non c'entravano assolutamente niente con l'arredamento.
Liam e Louis sdraiati sul divano con due paccheti di patatine a testa.
E Niall al centro, seduto sul tappeto a gambe incrociate con una chitarra nera in mano.
Nessuno sembrava essersi accorto di me. 
Tutti guadavano Niall che continuava a suonare accennando qualche pezzo di strofa cantata una volta ogni tanto.
Restai ad ascoltare in silenzio quando a dun certo punto lui cambiò melodia.
E quelle note mi fecero male più di un coltello affilato in pieno petto.
Mi presero a scendere delle lacrime. Le asciugai velocemente e respinsi le altre che minacciavano di uscire.
''Suoni la chitarra?'' chiesi ad un certo punto senza neanche pensare e mi ritrovai dieci occhi puntati addosso.
la musica si fermo e mi fece ricordare il modo brusco in cui anche l mia vita normale si era fermata.
''Si!'' disse prima di riprendere a suonare di nuovo la stessa canzone.
''Ti piace?'' mi chiese accennand un sorriso. 
Tira le labbra in modo anche io di fare un sorrisetto sforzato ma quello che usci fù solo uan smorfia.
Cercai di ricacciare ancora le lacrime ma la pressione ra troppo forte e non ci riusì. 
Una lacrima solitara mi solcò il viso e sentivo gli sgurdi dei ragazzi perforarmi la testa che avevo abbassato.
''Scusatemi ..'' sussurai primadi correre sù per le scale.
Prefetto comicniavo già a dimostrarmi debole. Ma si può sapere cosa mi prendeva?
entrai in camera mia e mi accasciai contro la porta tenendomi la testa fra le mani e scuotendola ripetutamente da destra a sinistra.
Quella sera non sarei uscita.
No ci sarei riuscita.
 
° ° °
bene bene bene
che mi dite gente? Premetto che questo è un capitolo di passaggio per conoscere meglio Svannah e che fà un po' schifo.
Comunque vorrei sapere lo stesso che ne pensate.
Recensite guys così mi fate sapere cosa ne pensate. Come semprea accetto sia commenti positivi sie che commenti negativi.
basta ch evi esprimete xD

Nel prossimo capitolo ci sarà un comportamento un po' strano da parte di uno dei ragazzi.
Comunque non dio niente e lascio un po' la suspense ...
Chissà perchè Savannah ha avuto quella reazione al suono della chitarra?
In più avevo anche l'idea di accoppirla ad Harry ma volevo anche altri pareri quindi fatemi sapere.

Lo so l'altra volta non ho messo ne faceook ne twitter anche se lo avevo detto scusate.  

Adesso vi lascio con la foto di Savannah e con il mio facebook e twitter xD
Recensite.
Ci si sente, ciao bella gente! 
G.R.

http://data.whicdn.com/images/38500247/135741376239678472_Q8cWlt4S_c_large.jpg
http://www.facebook.com/greta.rosa.96?ref=tn_tnmn
https://twitter.com/gretarosa99


 

 
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: _Unicorn Tear_