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Autore: angelikakiki    25/11/2012    2 recensioni
Dopo la battaglia di Howgwarts c'erano morti, desolazione e lacrime. Alla fine la vera forza è sapersi riprendere e andare avanti, guardando il futuro. Non è sempre facile. Ma con l'aiuto delle persone che ti vogliono bene, tutto è possibile. La Tana era diventata un posto silenzioso e triste. Harry stava sempre chiuso in camera, stretto dai sensi di colpa. Ginny cerca di risollevare a tutti il morale. Ron è perennemente afflitto e Hermione è più silenziosa del solito. Quattro ragazzi che impareranno ad andare avanti, grazie all'aiuto di una forza inspiegabile: l'AMORE
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Pov Harry.

Quando tornammo alla Tana, mi affrettai a salire in camera. Edvige ancora non era arrivata. Gliel’avevo mandata da una settimana ormai. Io e Ron sentimmo suonare alla porta della Tana.

“ Kingsley!” esclamò la signora Weasley. Mi fiondai giù per le scale rincorso da Ron, dove riconobbi Kingsley Shalkebolt. Mi sorrideva amichevolmente, e teneva in mano una pergamena.

“ Harry! Ron! Che piacere rivedervi!” disse con quel suo tono di voce basso e rassicurante.

“ Signor Ministro” affermai allungandogli la mano. Ron non riuscì a trattenere una risatina. E anche io dovetti sforzarmi.

“ Ragazzi, per voi sempre e soltanto Kingsley. Molly, sono venuto per dirglielo personalmente, una volta per tutte” dichiarò rivolto verso la signora Weasley. Ella serrò le labbra, quasi rassegnata.

“ Oh, bhè… certo… ormai sono maggiorenni… io… sì, potete mettervi qui sul divano… io vado in cucina a preparare il pranzo… resti con noi?” chiese. Kingsley scosse la testa.

“ Mi dispiace, sarà per la prossima, Molly. Grazie comunque” disse cordiale. La signora Weasley, a passi lenti ma decisi, si rinchiuse in cucina. Kingsley prese una bel respiro.

“ Allora… voi sapete che dopo la morte di Silente” lo scosse un fremito “ sono ho preso ufficialmente il comando dell’Ordine della Fenice?” domandò.

“ Bhè… io sì… me l’aveva detto papà…” sussurrò Ron. Io scossi la testa.

“ Bhè, congratulazioni!” dissi non sapendo cosa dire. Kingsley prese un bel respiro.

“ Oh, è inutile girarci intorno. Molly ovviamente mi ha ricordato di ammonirvi e di ricordarvi le conseguenze che tutto ciò potrebbe avere sulle vostre vite. Io, personalmente, spero che accetterete. Vi invito ufficialmente ad entrare nell’Ordine della Fenice. Come membri a tutti gli effetti, ecco. Ormai siete maggiorenni. Non siete più ragazzini quindicenni. Avete voi il diritto più di altri di entrare nell’Ordine. Conosco però anche le ripercussioni che questo potrebbe avere. Forse potreste avere solo voglia di… dimenticare. E in quel caso non potrei biasimarvi. L’invito è valido anche per Hermione. Molly vuole che escluda Ginny dalla cosa, ma dubito che la vostra partecipazione rimarrà un segreto per lei” disse trattenendo un sorriso.

“ Quindi mi vedrò costretto, forse più tardi, a proporglielo. Voi cosa ne pensate?” chiese. Sospirai. Ordine della Fenice. Stavolta non più Voldemort ma i Mangiamorte che ancora scorrazzavano per il Paese. Io volevo una vita tranquilla. Una vita normale, con la donna che amavo. Scoccai un’occhiata alla cucina. Cosa avrebbe detto la signora Weasley se io e Ginny fossiamo entrati nell’Ordine? Che la stavo mettendo in pericolo… Ma già lo sapevo, Ginny ci sarebbe entrata, con o senza di me. Forse la mia presenza sarebbe servita a proteggerla… E poi tutti i Weasley facevano parte dell’Ordine… ora che Voldemort se n’era andato, la cosa sarebbe stata più tranquilla…

“ Ron?” chiesi guardando il mio amico con aria interrogativa. Ron alzò le spalle.

“ Se tu ci stai, io ci sto. C’è tutta la mia famiglia lì dentro” concluse. Annuii a Kingsley.

“ Eccellente! La prossima riunione vi verrà riferita tramite Arthur. Ora dovrei parlare solo con te, Harry… però se vuoi che Ron rimanga non c’è nessun problema!” esclamò.

“ Certo che voglio che rimanga” affermai. Ron si agitò un pochino sul divano.

“ Intanto, Harry, vorrei parlarti di Teddy. Andromeda ha insistito, Harry. Andrà a vivere con lei. Alla fine, è sua nonna. E io, personalmente, rispetto questa decisione. Ma essendo il suo padrino sei quasi una sorta di tutore. Come risolviamo la cosa?” chiese.

“ Voglio andarlo a trovare. Parlerò io con Andromeda. Non voglio levarglielo, voglio solo essere un padrino presente nella vita di Teddy. Insomma…” quello che non ho avuto io, alla fine. Tacqui non continuando il discorso.

“ Perfetto, questo renderà le cose più facili… Poi… la lista che mi hai chiesto, Harry” disse porgendomi la pergamena. Almeno duecento nomi. Minimo minimo. Mi si gelò il sangue nelle vene.

“ Lo so… sono tantissime persone… Ma vedrai che apprezzeranno… ovviamente verrai scortato da Hagrid. Insomma, malgrado il tuo proposito di fare personalmente le tue condoglianze ai parenti delle vittime sia nobile, non si sa mai… non vorrei che qualcuno ti incolpasse di tutto ciò, Harry” affermò semplicemente. Ron mi guardò interrogativo. Non gliene avevo parlato.

“ Poi… veniamo alle scartoffie principali. Per quanto riguarda gli Auror… ovviamente la mia proposta non è stata accolta. Tutti i partecipanti del settimo anno alla guerra sono tornati ad Hogwarts. Ed è pure comprensibile, direi. Insomma, la gente vuole realizzare i propri sogni. E sarò sincero con te, Harry, la carriera di Auror non è facile. La professoressa McGranitt mi ha raccontato che tu puntavi su questa carriera. E pure Ron” aggiunse. Poi abbassò la voce.

“ Vorrei che foste accanto agli Auror, ragazzi. Mi servono persone fidate, sarò sincero. E insomma… vorrei che diceste sì” disse frettolosamente. Ammisi a me stesso di averci fantasticato parecchio. Forse pure troppo, nel corso di pochissimi giorni. Ma non avevo prima pensato di preferire una vita tranquilla al posto di una carriera difficile e pericolosa come quella dell’Auror? Allora perché la mia testa si riempiva di immagini gloriose, come io che stringevo la mano a Kingsley, essendo appena promosso a Capo dell’Ufficio Auror? Avrei potuto fare del bene. Avevo affrontato cose peggiori di una mandria di confusi Mangiamorte brulicanti. Sarei stato all’altezza… no? Certo, non avevo finito gli studi… ma non era proprio come avevo detto io durante le riunioni dell’ES? Che non importa quanto uno possa aver studiato se non ha il fegato e la forza d’animo per agire?

“ Sì. La mia risposta è sì. Almeno per me…” aggiunsi guardando con la coda dell’occhio Ron. Era una sua scelta. Ma se solo avesse detto di sì…

“ Io non lo so. Per ora no. Devo pensarci” disse Ron guaardandosi le scarpe. Kingsley sorrise a tutti e due.

“ Grazie davvero. Fammelo sapere presto, Ron, ci conto! Harry, ti aspetto nel mio ufficio lunedì alle tre… Oh, em… domani verrà Hagrid alle due… anche con un’autista ovviamente… ti metto a disposizione le macchine del Ministero, meglio… Ci vediamo presto… oh, em… salutatemi Molly e Arthur!” disse uscendo velocemente dalla porta. Ron continuava a fissare il terreno. Forse era meglio non infierire.

“ Ti va un panino? Insomma, volevo andarlo a preparare, se ti va te ne porto uno” domandai.

“ Chiedi a mia madre di farlo, no?” disse lui frettolosamente.

“ Non mi va di scomodarla. Dai, ci penso io” dichiarai abbozzando un sorriso. Potevo capirlo. Che situazione. Era il mio migliore amico, ed aveva bisogno di me.

Spazio Autrice: Non centra niente con Harry Potter, ma ve lo devo dire. Oggi è la giornata contro la violenza sulle donne. La mia storia è lunga ed articolata e non basterebbe un misero Spazio Autrice per raccontarla. Sappiate solo che io sono stata testimone diretto di questa realtà, fatta di sangue, violenza e lacrime. Ve lo giuro. Molte di voi forse non hanno mai subito cose del genere, ma spero che comunque abbiate appoggiato l'iniziativa e il messaggio che c'è dietro. Io vi dico che da diretta interessata, questa è una realtà che esiste, per alcune persone, sfortunatamente, tutti i giorni della loro vita. Aiutiamo con il nostro appoggio tutte le donne che subiscono questi soprusi. E per voi che, come me, li avete vissuti, ricordatevi di essere forti e coraggiose, mettendo in mostra la vostra femminilità, che non consiste nell'indossare tacchi a splillo o truccarsi allo specchio ogni giorno, ma nell'andare avanti nonostante tutte le avversità. Grazie dell'attenzione 

                                                                                                                             angelikakiki

  
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