Pov Harry.
Quando
tornammo alla Tana, mi affrettai a salire in camera. Edvige ancora non
era
arrivata. Gliel’avevo mandata da una settimana ormai. Io e
Ron sentimmo suonare
alla porta della Tana.
“
Kingsley!”
esclamò la signora Weasley. Mi fiondai giù per le
scale rincorso da Ron, dove
riconobbi Kingsley Shalkebolt. Mi sorrideva amichevolmente, e teneva in
mano
una pergamena.
“
Harry!
Ron! Che piacere rivedervi!” disse con quel suo tono di voce
basso e
rassicurante.
“
Signor
Ministro” affermai allungandogli la mano. Ron non
riuscì a trattenere una
risatina. E anche io dovetti sforzarmi.
“
Ragazzi,
per voi sempre e soltanto Kingsley. Molly, sono venuto per dirglielo
personalmente, una volta per tutte” dichiarò
rivolto verso la signora Weasley.
Ella serrò le labbra, quasi rassegnata.
“ Oh,
bhè…
certo… ormai sono maggiorenni… io…
sì, potete mettervi qui sul divano… io vado
in cucina a preparare il pranzo… resti con noi?”
chiese. Kingsley scosse la
testa.
“ Mi
dispiace, sarà per la prossima, Molly. Grazie
comunque” disse cordiale. La signora
Weasley, a passi lenti ma decisi, si rinchiuse in cucina. Kingsley
prese una
bel respiro.
“
Allora…
voi sapete che dopo la morte di Silente” lo scosse un fremito
“ sono ho preso
ufficialmente il comando dell’Ordine della Fenice?”
domandò.
“
Bhè… io
sì… me l’aveva detto
papà…” sussurrò Ron. Io
scossi la testa.
“
Bhè,
congratulazioni!” dissi non sapendo cosa dire. Kingsley prese
un bel respiro.
“ Oh,
è
inutile girarci intorno. Molly ovviamente mi ha ricordato di ammonirvi
e di
ricordarvi le conseguenze che tutto ciò potrebbe avere sulle
vostre vite. Io,
personalmente, spero che accetterete. Vi invito ufficialmente ad
entrare
nell’Ordine della Fenice. Come membri a tutti gli effetti,
ecco. Ormai siete
maggiorenni. Non siete più ragazzini quindicenni. Avete voi
il diritto più di
altri di entrare nell’Ordine. Conosco però anche
le ripercussioni che questo
potrebbe avere. Forse potreste avere solo voglia di…
dimenticare. E in quel
caso non potrei biasimarvi. L’invito è valido
anche per Hermione. Molly vuole
che escluda Ginny dalla cosa, ma dubito che la vostra partecipazione
rimarrà un
segreto per lei” disse trattenendo un sorriso.
“
Quindi mi
vedrò costretto, forse più tardi, a proporglielo.
Voi cosa ne pensate?” chiese.
Sospirai. Ordine della Fenice. Stavolta non più Voldemort ma
i Mangiamorte che
ancora scorrazzavano per il Paese. Io volevo una vita tranquilla. Una
vita
normale, con la donna che amavo. Scoccai un’occhiata alla
cucina. Cosa avrebbe
detto la signora Weasley se io e Ginny fossiamo entrati
nell’Ordine? Che la
stavo mettendo in pericolo… Ma già lo sapevo,
Ginny ci sarebbe entrata, con o
senza di me. Forse la mia presenza sarebbe servita a
proteggerla… E poi tutti i
Weasley facevano parte dell’Ordine… ora che
Voldemort se n’era andato, la cosa
sarebbe stata più tranquilla…
“
Ron?”
chiesi guardando il mio amico con aria interrogativa. Ron
alzò le spalle.
“ Se
tu ci
stai, io ci sto. C’è tutta la mia famiglia
lì dentro” concluse. Annuii a
Kingsley.
“
Eccellente! La prossima riunione vi verrà riferita tramite
Arthur. Ora dovrei
parlare solo con te, Harry… però se vuoi che Ron
rimanga non c’è nessun
problema!” esclamò.
“
Certo che
voglio che rimanga” affermai. Ron si agitò un
pochino sul divano.
“
Intanto,
Harry, vorrei parlarti di Teddy. Andromeda ha insistito, Harry.
Andrà a vivere
con lei. Alla fine, è sua nonna. E io, personalmente,
rispetto questa
decisione. Ma essendo il suo padrino sei quasi una sorta di tutore.
Come
risolviamo la cosa?” chiese.
“
Voglio
andarlo a trovare. Parlerò io con Andromeda. Non voglio
levarglielo, voglio
solo essere un padrino presente nella vita di Teddy.
Insomma…” quello che non
ho avuto io, alla fine. Tacqui non continuando il discorso.
“
Perfetto,
questo renderà le cose più facili…
Poi… la lista che mi hai chiesto, Harry”
disse porgendomi la pergamena. Almeno duecento nomi. Minimo minimo. Mi
si gelò
il sangue nelle vene.
“ Lo
so…
sono tantissime persone… Ma vedrai che
apprezzeranno… ovviamente verrai
scortato da Hagrid. Insomma, malgrado il tuo proposito di fare
personalmente le
tue condoglianze ai parenti delle vittime sia nobile, non si sa
mai… non vorrei
che qualcuno ti incolpasse di tutto ciò, Harry”
affermò semplicemente. Ron mi
guardò interrogativo. Non gliene avevo parlato.
“
Poi…
veniamo alle scartoffie principali. Per quanto riguarda gli
Auror… ovviamente
la mia proposta non è stata accolta. Tutti i partecipanti
del settimo anno alla
guerra sono tornati ad Hogwarts. Ed è pure comprensibile,
direi. Insomma, la
gente vuole realizzare i propri sogni. E sarò sincero con
te, Harry, la
carriera di Auror non è facile. La professoressa McGranitt
mi ha raccontato che
tu puntavi su questa carriera. E pure Ron” aggiunse. Poi
abbassò la voce.
“
Vorrei che
foste accanto agli Auror, ragazzi. Mi servono persone fidate,
sarò sincero. E
insomma… vorrei che diceste sì” disse
frettolosamente. Ammisi a me stesso di averci
fantasticato parecchio. Forse pure troppo, nel corso di pochissimi
giorni. Ma
non avevo prima pensato di preferire una vita tranquilla al posto di
una
carriera difficile e pericolosa come quella dell’Auror?
Allora perché la mia
testa si riempiva di immagini gloriose, come io che stringevo la mano a
Kingsley, essendo appena promosso a Capo dell’Ufficio Auror?
Avrei potuto fare
del bene. Avevo affrontato cose peggiori di una mandria di confusi
Mangiamorte
brulicanti. Sarei stato all’altezza… no? Certo,
non avevo finito gli studi… ma
non era proprio come avevo detto io durante le riunioni
dell’ES? Che non
importa quanto uno possa aver studiato se non ha il fegato e la forza
d’animo
per agire?
“
Sì. La mia
risposta è sì. Almeno per
me…” aggiunsi guardando con la coda
dell’occhio Ron.
Era una sua scelta. Ma se solo avesse detto di sì…
“ Io
non lo
so. Per ora no. Devo pensarci” disse Ron guaardandosi le
scarpe. Kingsley
sorrise a tutti e due.
“
Grazie
davvero. Fammelo sapere presto, Ron, ci conto! Harry, ti aspetto nel
mio
ufficio lunedì alle tre… Oh, em…
domani verrà Hagrid alle due… anche con
un’autista
ovviamente… ti metto a disposizione le macchine del
Ministero, meglio… Ci
vediamo presto… oh, em… salutatemi Molly e
Arthur!” disse uscendo velocemente
dalla porta. Ron continuava a fissare il terreno. Forse era meglio non
infierire.
“ Ti
va un
panino? Insomma, volevo andarlo a preparare, se ti va te ne porto
uno”
domandai.
“
Chiedi a
mia madre di farlo, no?” disse lui frettolosamente.
“ Non mi va di scomodarla. Dai, ci penso io” dichiarai abbozzando un sorriso. Potevo capirlo. Che situazione. Era il mio migliore amico, ed aveva bisogno di me.
Spazio Autrice: Non centra niente con Harry Potter, ma ve lo devo dire. Oggi è la giornata contro la violenza sulle donne. La mia storia è lunga ed articolata e non basterebbe un misero Spazio Autrice per raccontarla. Sappiate solo che io sono stata testimone diretto di questa realtà, fatta di sangue, violenza e lacrime. Ve lo giuro. Molte di voi forse non hanno mai subito cose del genere, ma spero che comunque abbiate appoggiato l'iniziativa e il messaggio che c'è dietro. Io vi dico che da diretta interessata, questa è una realtà che esiste, per alcune persone, sfortunatamente, tutti i giorni della loro vita. Aiutiamo con il nostro appoggio tutte le donne che subiscono questi soprusi. E per voi che, come me, li avete vissuti, ricordatevi di essere forti e coraggiose, mettendo in mostra la vostra femminilità, che non consiste nell'indossare tacchi a splillo o truccarsi allo specchio ogni giorno, ma nell'andare avanti nonostante tutte le avversità. Grazie dell'attenzione
angelikakiki