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Autore: astarte90    26/11/2012    4 recensioni
E se un desiderio avesse il potere di cambiare il corso degli eventi?
[Importante: storia sospesa a tempo indeterminato per calo di ispirazione ed impiego delle forze dell' autrice in un' altra Ff. Scusate l' inconveniente e abbiate pazienza.]
Genere: Introspettivo, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, André Grandier, Oscar François de Jarjayes, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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cap14













Nonostante l'orologio non segni nemmeno le sei del mattino , deboli spiragli di luce stanno carezzando il piazzale antistante alla villa.
Tutto ,intorno a noi, è immerso nel silenzio più profondo. Persino gli uccelli , abitanti stabili delle fronde degli alberi , non si sono ancora destati dal loro riposo notturno.
Solamente un vento gelido ,ma flebile, riesce a muovere e rendere animato gli opachi prati del giardino e gli zampilli della fontana.
Scendo ,incerta, la scalinata principale , essendo ancora mezza intontita dal sonno volutamente interrotto.
Stringo tra le mani un semplice pacchetto , imballato con della carta color paglia e legato con lo spago.Incedo a passi lenti verso il cancello semiaperto , dove un ragazzo , il cui occhio smeraldino spicca nell'oscurità, attende , accompagnato dal suo fido destriero dal manto d'ebano.
Prima che io possa raggiungerlo, la sua voce taglia lo spazio che cerco di colmare tra me e lui:
< Alla buon'ora, Stellina...... quasi credevo che tu te ne fossi dimenticata..... >
< Io non mi scordo mai di niente, Andrè...... e poi io mantengo sempre le promesse.
Come ti ho detto, è ancora lontano il giorno in cui ti sbarazzerai di me, quindi ti toccherà sopportarmi anche stavolta. Non crederai che lasci andare il mio fratellone senza averlo salutato, vero? >
< Ahahah.... certo che no, non sarebbe da te.... Anzi, ti ringrazio dal profondo del cuore , perchè , sinceramente, abbandonare la casa che mi ha ospitato per tanti anni in maniera furtiva come se fossi un ladro, beh....mi lascia un gran vuoto.
Non...non ho avvertito nè Oscar, nè il Generale, nè la nonna. Sono sicuro che quest'ultima impazzirà dal dolore quando apprenderà tale notizia e fin da adesso ti sono riconoscente, perchè saprai come calmarla e come indorarle una pillola assai amara.
Oggi parto di nascosto e , se non fosse per te, anche senza una persona cara che benedica la mia dipartita .
Tuttavia la solitudine non mi pesa e non mi peserà. Comprendo che il mondo al di fuori di questi cancelli è più duro e crudele, ma sacrifico volentieri il mio status di attendente privilegiato, perchè così potrò rimanere accanto ad Oscar.
Io so che lascio ben più di una campana di cristallo.......lascio altri miei affetti....lascio te.. >.
Vedo abbassare il capo del mio amico,mentre leggeri singulti fanno tremare la sua figura.
A stento egli riesce a trattenere le lacrime.....
< Non mi crederai ,ma ....è stata una decisione difficile..molto combattuta.Ho dovuto scegliere tra la persona amata e il mondo racchiuso in questa villa.
Ma un uomo non può vivere senza respirare e se io rimanessi, sicuramente mi mancherebbe l'aria di cui non posso fare a meno...perciò... >.
Poggio le mie mani sulle spalle del ragazzo ed il mio sguardo , carico di pianto anch'esso, si incrocia con il suo.....
< Shh... zitto, non devi dire altro.... tu non ti devi giustificare, perchè non hai niente di cui scusarti, davvero.
Io , al tuo posto, avrei fatto la medesima scelta, anche se non condivido il tuo stare nell'ombra...
" Amore " non può essere un sentimento a senso unico e a volte uno deve dimostrarsi coraggioso fino in fondo, anche a costo di distruggere un sogno personale.
Ricordati: più passano i giorni, più si muore lentamente.
Un affetto profondo può legare in eterno due individui, ma può anche farli scivolare nell'abisso oscuro della disperazione, nel tacito dolore.
Va beh.... tanto lo sai quello che penso. E' inutile rimarcare certe idee.
Piuttosto...toh... > sbatto scherzosamente il pacco sul petto del ragazzo.
 < Ti ho fatto un regalino d'addio momentaneo. Infatti preparati , perchè in un modo o nell'altro un giorno ti farò una visita in caserma.... >
< Cos'è? Scusa se non lo scarto , ma per me è più comodo trasportarlo se rimane così legato... >
< E' un maglioncino di lana. L'ho fatto con le mie mani e Dio solo sa quanto tempo ci ho impiegato. Però ti avverto, se non è di tuo gradimento o la misura non è quella giusta oppure se è venuto male , non si accettano reclami,chiaro? Pena: tre settimane di stufato di montone.... Verrei a Parigi appositamente per preparartelo,ahahah.....
Ma io ,coi miei discorsi, ti sto rendendo ritardatario il primo giorno di leva.....che sbadata...
Beh, Andrè... >.
Stringo il ragazzo in un caloroso abbraccio , corrisposto con altrettanta intensità.

Attimi che durano secoli......
Secoli che invece durano attimi.....

 I nostri occhi si serrano, quasi a non voler far fuggire piccole gocce tristi , mentre respiri profondi scandiscono questi ultimi momenti vissuti assieme in questa casa, in questa vita ovattata ed esule da assai ben più tristi eventi.
Concludo con i tipici consigli, ma dettati dal cuore , con cui ci si congeda da un caro amico, pronto a partire verso l'ignoto....
< E, mi raccomando..non cacciarti nei guai, cerca di stringere amicizia coi tuoi compagni d'arme , assicurati sempre di non rimanere troppo a lungo con gli abiti umidi dopo la ronda sotto la pioggia .... >
< Ehi! Piano con le raccomandazioni.... sembri mia nonna...a proposito, se ti metti una cuffia in testa ,le assomigli per davvero, ahahah.... >
< Andrè! Non ho finito, quindi risparmiami almeno per questa volta le tue frecciate.
Il mio è un discorso serio e voglio aggiungere un'ultima raccomandazione e vorrei che tu facessi promessa solenne... anche sui tuoi poveri genitori , se necessario. > .
Il ghigno scherzoso e ironico sparisce dalle labbra del ragazzo, che replica:
< Continua, ma forse ho già capito dove vuoi andare a parare... >
< Devi giurarmi che ogni settimana ti recherai dal Dottor Leclercq per farti controllare l'occhio  ancora sano e che qualunque cosa succeda , per qualsiasi segno di peggioramento, anche se minimo e trascurabile, non esiterai a contattare il medico .
Hai ancora polmoni ben funzionanti per respirare l'aria che ti serve , ma per vivere, se ben ricordo, hai bisogno anche della luce....di Una Luce, e per vederla, oltre al cuore, necessiti anche un vivo sguardo.
Per favore, so che ti sembrerà sciocca tale premura da parte mia , ma credimi.... ti lascerò andare con l'animo più leggero se tu fugherai le mie preoccupazioni con poche, rassicuranti parole. > .
Così concludo , al che sento un sospiro profondo provenire non più dall'attendente , ma dal soldato.
Senza abbassare il suo sguardo , intenso ed in tumulto come un mare in tempesta, egli poggia una mano sul petto, mentre solleva l'altra, con il palmo in linea col braccio.
E infine:
< Ester, io potrei giurare su qualsiasi cosa , su qualsiasi persona di questo mondo e dell'altro, ma ,credimi,di fronte a te non vale altro testimone se nn il profondo affetto che provo per te .
E' proprio su tale sentimento che pongo le fondamenta della mia promessa e solennemente ti assicuro che non trascurerò la salute del mio occhio. Va bene?
Però adesso fammi un sorriso..... Odio gli addii tristi. >.
Ed io , cingendolo con le braccia ed accontentando la sua richiesta, dichiaro:
< No , Andrè , questo non è un addio, è un arrivederci... >.

Ci stringiamo a lungo, come se fosse il nostro ultimo abbraccio.
Ma il tempo è un tiranno che non permette la lunga durata di momenti struggenti o di quelli felici.
Così, mentre i primi riverberi dell'alba si stagliano tra i rami degli alberi , osservo muta e immobile il ragazzo , finchè non si fonde insieme al suo cavallo con l'orizzonte rosato.
Chiudo accuratamente i cancelli e , mesta e pensosa, mi dirigo in cucinaper preparare una colazione speciale per Madamigella.
In fondo ,anche per lei è un giorno importante , visto che assumerà il comando delle Guardie Metropolitane.....


*************************************


Ore 7:30, davanti all'entrata della villa..........

<........sai, Oscar, ancora non te l'ho detto, ma questa divisa ti dona tantissimo.....sei splendida. >.
E lei, salendo sulla sua cavalcatura :
< Sei troppo gentile, davvero...... In teoria sarebbe stato meglio se avessi detto che incuto rispetto. Devo guidare i miei uomini, non ammaliarli......
A proposito.... hai mica visto Andrè? Chissà dove si è cacciato..... >
< Io? Non..non ho idea di dove possa essere..... sinceramente anche io ho notato la sua assenza, ma sono sicura che adesso stia dormendo o sia impegnato in una delle sue solite attività.... > mento io, spudoratamente < Comunque, buona fortuna, Madamigella e , mi raccomando,al tuo ritorno , stasera, voglio sapere i minimi particolari.
Sono proprio curiosa.... Chissà come saranno i tuoi prossimi sottoposti.
Beh....allora a dopo... >
< A dopo. >.

Il rumore degli zoccoli accompagna la dipartita della ragazza che, proprio come il suo attendente poche ore prima, sparisce dalla mia vista.
Rimango così , a osservarla con sguardo lungimirante , a metà tra il serio e l'assorto, finchè una dolorosa fitta al cuore costringe i miei pensieri a concentrarsi altrove.
Comincio a tossire ,portandomi una mano alla bocca e l'altra sul petto.
Fortunatamente questo tormento dura una manciata di secondi, cosa che mi fa dare all'accaduto il giusto peso.
Inoltre, la voce di Nanny mi ricorda che oggi non è giorno di riposo, per cui varco per la quarta volta la porta d'entrata.......



***************************************



Per mia fortuna, le mansioni assegnatemi mi permettono di tenere la mente occupata.
Tuttavia, quella che sembra una giornata uguale alle altre a palazzo Jarjayes , in realtà viene turbata dalla visita inaspettata del tenente Girodelle.
Lo vedo giungere alla villa verso le cinque del pomeriggio e, in tutta la sua eleganza e arroganza tipica dei nobili , essere ammesso nello studio del Generale.
Sebbene la mia curiosità sia tale da smuovere anche l'ultima delle pettegole, so già quel che è venuto a fare, ovvero chiedere la mano di Oscar.
Quindi, continuo imperterrita a spolverare i mobili della casa, aspettando il ritorno di Madamigella, anche se un pò temuto.



*******


Finalmente, verso le otto riesco, a fatica, a portare a termine i miei compiti; così , scendo in sala da pranzo per servire la cena alla ragazza.
La trovo seduta , mentre il fuoco acceso alle sue spalle si riflette sui suoi capelli, facendogli assumere  una sfumatura ramata.
Ha lo sguardo molto stanco e assorto  e la sua espressione non muta allorchè si accorge della mia presenza......anzi....c'è qualcosa in quegli occhi azzurrini che non mi convince....

Facendo finta di non aver notato tali particolari, metto sul suo piatto le costolette d'agnello e le patate arrosto.
Ovviamente, provo a non far regnare il silenzio, pronunciando qua e là brevi frasette formali.
Purtroppo il mio tentativo di ravvivare l'atmosfera fallisce, così come quello di nascondere la mia inquietudine dietro una normalità apparente .
Infatti , appena tendo la mia mano sulla stoviglia ormai vuota, mi sento afferrare il polso da Oscar.

Stupore e terrore si mostrano prepotentemente sul mio volto e non faccio in tempo a cacciarli via che lo sguardo di Madamigella incrocia il mio.
Qualsiasi parola o suono mi muore in gola e per qualche minuto l'unico rumore nella stanza è rappresentato dallo scoppiettìo della legna che brucia lentamente.
Evidentemente, la risposta che cercano le sue iridi fulminanti si può trovare solo in un chiarimento diretto, seppur doloroso.
Cogliendomi alla sprovvista, la ragazza grida, furiosa:
< Perchè? Perchè non me lo hai detto, Ester? >.
Ed io, liberandomi dalla sua presa,ma indietreggiando.....
< Di....di cosa stai parlando? Non capisco..... >.

Dietro queste insulse e fragili parole mi barrico, nel disperato tentativo di salvarmi dalla sua ira. Ma tali deboli affermazioni hanno solo il potere di accrescere l'astio di Madamigella, che prontamente replica:
< Come "di cosa"? Non azzardarti a gabbarmi.Tu sai bene a cosa mi stia riferendo .
Tu... come, come hai potuto permettere ad Andrè di arruolarsi, viste le sue condizioni?
E soprattutto,perchè non mi hai detto niente?
Quando stamani l'ho incontrato tra le file dei miei soldati, mi è mancato un battito del cuore.
Sono stata tutto il giorno con la mente occupata dalla sua immagine in divisa e dalla straziante domanda del perchè lo abbia fatto.
Ha contribuito a complicare la situazione il rifiuto dei miei sottoposti di sfilare in parata per il mio arrivo.
Fortunatamente, tutto si è risolto per il meglio, ma questi sono altri discorsi......
Comunque, prima che me ne andassi , ho voluto parlare con Andrè per chiedergli delle spiegazioni.Ma lui, anzichè esporre le sue motivazioni, si è chiuso in un testardo silenzio.
Ha unicamente accennato che aveva avvertito della sua decisione te sola e che , nonostante tutto, ti aveva pregato di non rivelarmi ciò che ti aveva detto. >.
Rabbia e dolore, che saettano dal suo sguardo ,si materializzano in poche, sofferte lacrime.
Ma Oscar non aveva ancora concluso:
< La vita nelle Guardie Metropolitane già è dura per noi ufficiali, figurarsi per un semplice militare.
Devo riconoscere che i soldati mi hanno dato del filo da torcere e so già che dovrò usare il pugno di ferro ed essere irremovibile per ottenere il loro rispetto.
Tuttavia, se solo penso a quello che dovrà affrontare lui......
Palazzo Jarjayes è una reggia al confronto......
Io non riesco proprio a capire  il perchè mi sia rimasto volutamente accanto, sebbene io l'abbia allontanato definitivamente.... > .
E infine, addolcendo il tono della propria voce come conseguenza di essersi tolta un grosso peso dallo stomaco....
< Quindi, Ester, in nome della nostra profonda amicizia, di quel che ci è più caro, se sei a conoscenza di qualcosa....di qualsiasi cosa, che possa essere riconducibile alla scelta di Andrè, dimmelo, ti prego.... >.

Udendo tali parole e avendo puntati su di me gli occhi supplicanti di Madamigella, mi turbo e mi commuovo.
Lascio che i miei sentimenti abbiano il sopravvento , costringedomi a voltare le spalle alla ragazza .
Subito un dubbio occupa i miei pensieri: " Cosa faccio? Le dico o no la verità? Dio, aiutami.... "
....
Faccio un lungo respiro , che sembra durare secoli, e chiudo gli occhi, lasciando che le mie mani intrecciate diventino bianche per la tensione.
Alla fine mi decido, pregando che la mia sia scelta migliore.
Mi giro lentamente, fino ad incontrare il viso della donna e finalmente, inizio il mio lungo ,tormentato discorso.....
< Credo sia giusto darti una risposta, Oscar. In fondo è un tuo diritto, anche se  sono la persona meno indicata.
Io penso che tu ti sia accorta che in tutti questi anni il tuo attendente ti sia rimasto molto fedele e che più volte abbia messo in gioco la sua stessa vita per te. Anzi, egli ha sacrificato tanto per te...... >.
Vedo le iridi di Oscar smarrirsi in un azzurro vitreo , ma questo non mi blocca più di tanto.
Infatti ,imperterrita continuo:
< Al di là di ciò, ti sei mai chiesta del perchè di tali premure e attenzioni? Tu non hai mai..... >.
Ma le mie parole vengono strozzate dall'improvvisa mancanza di respiro.
Meccanicamente ,porto i palmi sul petto ,in corrispondenza del cuore , che sta sbattendo all'impazzata, mentre minuscole gocce di sudore stanno rendendo umida la mia fronte .
Roteo gli occhi, per poi percepire col corpo il freddo marmo del pavimento.
Riesco a sentire solo la voce di Madamigella che invoca il mio nome.
Poi il buio.
Il buio e il silenzio.



Continua.............................................................
  
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