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Autore: telesette    27/11/2012    1 recensioni
Una storia non proprio originale ( anzi, forse anche piuttosto banale! ), però mentre scrivevo la trama mi sono detto: e se Tenten diventasse un Ninja-Medico? Se le sue capacità venissero messe a dura prova in qualche missione? Che cosa succederebbe ai suoi compagni, in particolare a Neji...
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Neji Hyuuga, Tenten | Coppie: Neji/TenTen
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Contesto generale/vago
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- Questa storia fa parte della serie 'Neji X Tenten'
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Quella notte Neji ebbe un sonno molto agitato.
Ora che l'intero villaggio sapeva delle sue condizioni, non aveva più alcun motivo di orgoglio. Per tutti era solo un povero cieco, uno sfortunato da compatire, e questo era il destino che lo attendeva. Se prima i suoi occhi erano in grado di vedere molto più di quelli degli altri, ora le sue orecchie potevano sentire altrettanto chiaramente i commenti che la gente faceva alle sue spalle...
Poverino!
Povero ragazzo, che brutta fine!
Così giovane e così sfortunato!
Che pena, poveretto!
Ogni frase, ogni parola di commiserazione, era per lui come una scheggia tagliente.
Nessuno d'ora in poi avrebbe smesso di compatirlo: tutti lo avrebbero indicato come una bestia rara, un essere diverso dagli altri, facendogli sentire ancora di più il peso della sua invalidità; tutto a un tratto non era più jonin, e neppure un ninja di umile livello, mentre i suoi occhi erano avvolti da una tenebra costante sia di giorno che di notte; poteva ancora percepire la posizione di persone o cose, anche se non con certezza assoluta, ed ogni volta che vacillava lo sconforto si faceva prepotentemente sentire...
Gli altri membri del Clan Hyuga non avevano detto nulla.
Lo stesso Hiashi Hyuga, una volta appreso delle sue condizioni, si era semplicemente chiuso in silenzio come se la cosa non lo riguardasse minimamente. Uno Hyuga "cieco" era come un guerriero senz'armi, solo motivo di vergogna, ed era pressoché inutile alla sua casata.
Nonostante il sincero cordoglio di sua cugina Hinata, Neji dovette accettare che i suoi stessi parenti lo avevano emarginato.
Il silenzio era un linguaggio fin troppo chiaro: cinismo, indifferenza e profondo disprezzo... questo era ciò che Neji avvertì, una volta al cospetto della sua famiglia al completo, e non poté far altro che accusare anche questo colpo.
Si mise a dormire, cercando di dimenticare tutto per un momento, eppure anche quel lieve attimo di sonno gli fu precluso da brividi di panico. Più volte infatti si rigirò nel letto, con la fronte madida di sudore freddo, e ogni volta si lasciò sfuggire parole sconnesse ed incomprensibili.
Ad un tratto qualcosa lo fece sussultare, svegliandolo di soprassalto, e Neji schizzò a sedere pallido in volto come un cencio.

- Calmati, Neji - mormorò Tenten, in piedi al suo fianco, accostandogli la mano sulla fronte. - Cerca di riposare...
- Pensavo che fossi andata a casa - disse Neji con voce atona.
- Ero preoccupata per te - spiegò Tenten. - Volevo assicurarmi che tu riuscissi a dormire stanotte!

Neji scostò la mano di lei dalla fronte, il volto apparentemente privo di emozione, e ciò che disse amareggiò profondamente l'animo della compagna.

- Dovresti tornare a casa - affermò gravemente. - E' probabile che Tsunade ritorni sulla sua decisione nei tuoi confronti, viste le tue doti come ninja medico, ma la tua presenza qui potrebbe dare adito ad altre voci sul tuo conto...
- Non m'importa di questo, l'unica cosa che conta è che tu stia bene!

Neji tacque.
Tenten provò ad accarezzarlo amorevolmente ma, come lui le ebbe afferrato il polso, capì che la sua presenza non era gradita.

- Hai già fatto molto per me - disse Neji sottovoce. - Più di quanto io potessi chiederti, e te ne sono grato, ma non voglio che tu abbia da soffrire ancora per colpa mia!
- Ma Neji, che stai dicendo?
- La verità: tu devi pensare alla tua vita, alla tua carriera come ninja medico, e le malelingue spargeranno sempre veleno per ogni minuto che passi con me... Per questo è meglio che tu te ne vada, dico sul serio!

Tenten non riusciva a credere alle sue orecchie.
Possibile che Neji non tenesse in alcun conto i suoi sentimenti, o che perlomeno si sforzasse di capire le sue ragioni ?
Dopo tutti gli anni che avevano trascorso assieme, gli allenamenti, le lacrime, le risate... come poteva pensare che lei mettesse avanti la sua carriera a tutto il resto?
Diventare ninja medico era importante per lei, e aveva lavorato sodo per conseguire questo sogno, ma non al punto da mettere da parte quello che provava nei confronti di Neji. Tuttavia ora era proprio questi a chiederle di andarsene.

- Neji - mormorò. - Perché dici questo? Lo so che è un momento difficile, ma insieme possiamo superarlo e...
- Non c'è più niente da superare, ormai - ribadì ancora l'altro irremovibile. - Le cose stanno così, e nessuno può farci niente; stando vicina a me, ottieni solo di tirarti addosso commenti come quelli di Kiba; non è giusto che tu rinunci ai tuoi desideri, specie se hai la possibilità di realizzarli, non ti permetterò mai di fare una simile sciocchezza!
- Ma si tratta di una mia scelta - protestò lei vivamente.
- Una scelta "sbagliata" - sottolineò l'altro.
- E' una mia scelta - ripeté Tenten decisa. - E tu non hai alcun diritto di...
- Tenten, guardami !!!

Neji ebbe una reazione così violenta che Tenten ammutolì.
In quel momento Neji pensava solo a quello cui la fanciulla stava rinunciando, e solo per accudire un ninja finito come lui. Non poteva permetterle di sacrificare una carriera brillante, solo perché desse ascolto alla sua emotività. Lei era ancora una kunoichi, e aveva tutta la vita davanti a sé, mentre lui non aveva più niente all'infuori dei suoi occhi spenti.

- Io non tornerò mai a vedere, e non sarà sacrificando i tuoi sogni che cambieranno le cose!
- Ma io ti starò vicino, come ho sempre fatto, e non cambierà assolutamente nulla...
- Anche se adesso dici così, tra qualche giorno te ne andrai comunque da quella finestra, maledicendo il mio nome per tutta la vita!
- No, non è vero, non puoi dire questo...
- Vattene - urlò Neji fuori di sé dalla collera. - Io non sono più niente, ormai, meno di niente... Vattene via!

Per Tenten fu come se il cuore le si fosse spezzato in quell'istante.
La rabbia di Neji non era per lei, bensì verso sé stesso, e anche così era come un kunai affilato in pieno petto.
Non potendo sopportare oltre, Tenten si avvicinò alla finestra e spiccò un agile balzo all'esterno. Con le lacrime che le scottavano lungo le guance, la kunoichi scomparve nel vento gelido della notte, lasciando dolorosamente dietro di sé l'ombra del giovane che ricordava.

 

( continua )

   
 
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